Filippesi 2:5-7

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Israel75
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da Israel75 »

Noooooooo, l'inquisizione nooooooooo, fà caldo d'estate... :d ;;) :d
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
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Gianni
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da Gianni »

Caro Aldo, che ognuno sia libero di credere in quello che vuole è indubbio. Ciò su cui avanzo molti dubbi è invece che l'importante sia essere convinti di quello in cui si crede. Importante per chi e in base a cosa?
Se così fosse, che fine farebbe la verità, che è sempre una sola?

Trovo strano che tu dica che per forma mentis sei abituato a convincerti in prima persona di tutto quello in cui credi. Anche qui, convincerti in base a cosa? In base a una dottrina che è solo religiosa oppure in base alla Sacra Scrittura?

Definisci la mia spiegazione fumosa, nonostante ti abbia risposto accuratamente punto per punto. Però accetti l’idea blasfema che Dio si sarebbe fatto uomo, poi schiavo di se stesso, poi sarebbe morto per ubbidire a se stesso e infine si sarebbe esaltato al di sopra di se stesso.
L'importante è essere convinti di quello in cui si crede? La propria convinzione non può trasformare un’assurdità un verità. Se poi quell’assurdità è anche molto basfema, la questione diventa tragicamente drammatica.
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francesco.ragazzi
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da francesco.ragazzi »

Caro Aldo,
Pensare che Dio si sia fatto uomo è molto riduttivo ed in un certo senso umiliante oltre che fuori luogo, pensare che Dio abbia pagato il prezzo del riscatto di quest'umanità decaduta è come ammettere e sostenere che la colpa del nostro stato sia solo divina : Dio ha sbagliato ...e Dio ha provveduto a rimediare pagando (personalmente) per un Suo sbaglio.-
E' anche sbagliato pensare che un uomo (come noi) abbia pagato il prezzo del riscatto per tutti gli uomini, in quanto ogni uomo può pagare solo e soltanto per le proprie colpe.-
Allora come stanno le cose ??? Yeshua è chiamato più volte "Secondo Adamo" , infatti l'intervento divino nel seno di Miriam ha fatto sì che l'uomo che sarebbe nato fosse esente dalla natura ereditata da Adamo (dopo il peccato), soltanto il secondo Adamo avrebbe potuto avere una discendenza (senza colpa), una nuova creazione di Figli di Dio come Yeshua era Figlio di Dio...Lui capostipite di una nuova creazione che sostituiva quella di Adamo.- Questo ha senso !!! Il credente in questo sacrificio che viene adottato a Figlio di Dio e diventa una nuova creatura che nasce col ravvedimento, che cresce con una vita santa e che avrà un nuovo corpo spirituale al ritorno di Yeshua...
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Gianni
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da Gianni »

Oltre a ciò che giustamente fa notare Francesco, c'è un'altra considerazione da fare.
Se per rimediare alla colpa di Adamo fosse dovuto intervenire personalmente Dio stesso facendosi uomo (che è di per sè una bestemmia), significhebbe che nessun essere umano è in grado di ubbidire a Dio. Il che renderebbe assurda la pretesa divina che l'essere umano debba ubbidire a Dio. Inoltre, avvalorerebbe l'accusa satanica, espressa del libro di Giobbe, che l'essere umano non è in grado di ubbidire a Dio.
France
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da France »

I1
Ultima modifica di France il giovedì 17 settembre 2015, 17:31, modificato 1 volta in totale.
Aldo
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da Aldo »

Caro Gianni, cari tutti. Veramente avete questa visione di Dio che deve mostrare i muscoli e farsi obbedire? Questo è un Padre amorevole o un desposta? Tutti quelli che sono stati padre, sanno che l'autorità e l'obbedinenza è finalizzata solo al bene del figlio e non serve a far vedere che il più importante e il più forte della famiglia è il Padre.
Il problema del peccato adamico non è una disobbedienza fine e se stessa. Il frutto non si poteva mangiare perchè in questo modo Adamo avrebbe deciso lui cosa è bene e cosa è male. L'uomo quindi ha preteso di mettersi al posto di Dio nel senso che ha deciso di vivere senza Dio e di non accettare la sua guida. Si è scoperto quindi nudo e povero e non poteva che essere così dato che senza Dio siamo persi.
Il discorso della disobbedienza non centra nulla. Dio non vuole comandare sull'uomo per far vedere che è il più forte e autorevole, ma vuole solo guidare l'uomo verso la felicità eterna che può avvenire solo nella piena comunione con Lui.
Qualcuno riportando il passo marciano dice che Gesù conferma l'unicità di Dio del VT.Come detto ieri avete notato che Gesù sostituisce la parola "Eterno" con " unico Signore"?
Nel NT chi è il solo Signore? Gesù Cristo. Come conciliate quindi il fatto che la Bibbia dice che esistono due Signori e non uno come risponde Gesù agli scribi?
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Gianni
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da Gianni »

Caro Aldo, se tu sei arrivato a dedurre dai miei scritti che Dio apparirebbe come un despota, ne sono dispiaciuto moltissimo. Sicurissimamente è una tua deduzione del tutto sbagliata, ma mi ferisce profondamente venire a sapere che in qualche modo ti abbia dato questa impressione mio malgrado. Per dirla tutta, credo di scrivere in modo chiaro e comprensibile, e lo dico senza falsa modestia. Non sono propenso ad attribuirmi delle qualità, perché sono consapevole delle mie tare, ma quanto alla capacità di scrivere, a costo di apparire immodesto, me la riconosco. Tra l’altro sono stupito da questa tua osservazione per un altro motivo. Da quanto scrivi mi sembra di capire che tu, essendo trinitario, accolga anche la dottrina pagana dell’inferno. E non posso fare a meno di domandarmi come tu possa falsamente accusare me di avere di Dio una visione da despota e nel contempo tu possa accettare l’idea di un dio che tormenta in eterno i trasgressori. Tutte le nazioni civili, per quanto non spicchino di giustizia morale, sono arrivate da tempo ad abolire per legge la tortura, e tu ammetti un dio che non solo tortura ma lo fa per l’intera eternità? Orripilante.

Tu dici che il discorso della disobbedienza non centra nulla. E da dove arriva questa tua strana teologia? Nella Bibbia sta scritto: “Come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati resi peccatori, così anche per l'ubbidienza di uno solo, i molti saranno costituiti giusti”. - Rm 5:19.
Non solo la disubbidienza c’entra, eccome, ma è anche stabilita – se sei disposto a notarlo – una precisa corrispondenza tra il primo uomo e l’uomo Yeshùa. Se riesci a capirlo, prova ora a leggere così, applicando il concetto pagano trinitario: ‘Come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati resi peccatori, così anche per l'ubbidienza di Dio fattosi uomo, i molti saranno costituiti giusti’. Se riesci a capirlo, nota tutta l’illogicità, l’ingiustizia, l’assurdità e la blasfemia che ne scaturiscono.

Infine, riferendoti a Mr 12:29, domandi come conciliate il fatto che la Bibbia dice che esistono due Signori e non uno come dice Yeshùa allo scriba citando dal Tanàch. Con questa tua domanda retorica che vuole essere un giro lungo (anzi lunghissimo) per affermare l’antiscritturale trinità, mostri di avere scarsa conoscenza biblica.
Nella sua risposta Yeshùa sta citando Dt 6:4, che è il principale atto di fede di Israele, e che afferma: “Ascolta, Israele: Yhvh è il Dio di noi, Yhvh è uno solo”. La parola κύριος (kýrios), “Signore”, era un sostituto del sacro e impronunciabile tetragramma. La citazione di Yeshùa è quindi in perfetta armonia con la fede di Israele e con il più puro monoteismo, che solo gli ebrei ebbero tra tutte le antiche nazioni.
Quanto alla tua idea che “la Bibbia dice che esistono due Signori”, mostri con ciò di nuovo scarsa conoscenza biblica, perché la Bibbia riconosce che ci sono molti signori: “Sebbene vi siano cosiddetti dèi, sia in cielo sia in terra, come infatti ci sono molti dèi e signori, tuttavia per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e noi viviamo per lui, e un solo Signore, Gesù Cristo” (1Cor 8:5,6). Se vuoi capirlo, qui si afferma che:
• Ci sono molti dèi e signori;
• C’è un solo Dio, il Padre; e questa verità immutabile cozza contro la pagana trinità in cui il Padre non il solo Dio;
• Un solo Signore, Yeshùa, lo è per delega di Dio, esattamente come in Israele c’era un solo re, sebbene il Re fosse Dio.

Pietro afferma: "Sappia dunque con certezza tutta la casa d'Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso". - At 2:36.
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bgaluppi
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da bgaluppi »

Aldo, ancora con questa storia dei due signori che non esistono?
Quoto Gianni e rimando all'altra cartella...

https://www.biblistica.eu/phpbb/viewtopi ... 637#p19636" onclick="window.open(this.href);return false;
Aldo
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da Aldo »

Caro Gianni, cari tutti
forse mi sono espresso male. Io dico solo che un Dio che punisce in senso letterale per i peccati commessi è un'idea che appartiene al VT ma che viene superata dal NT. Tu mi parli dell'inferno. Come ho ribadito in altre circostanze la pena maggione dell'inferno è la separazione da Dio. In questo non ci vedo un Dio tiranno, ma un Dio così tanto amorevole che non costringe nessuno ad accettare il suo amore, ma rispetta la libertà personale. Tu parli della civiltà dei paesi che condannano la tortura. E i paesi che ancora oggi prevedono la pena di morte come sono? Perchè caro Gianni, il tuo Dio (chè non è il mio) prende i peccatori incalliti e li distrugge? Questo è un Dio civile? E' un padre amorevole? Come fai a non entrare in crisi difronte a queste evidenze così contrarie al senso di civiltà che proprio tu invochi!!!!! :-(
Tu dici che il discorso della disobbedienza non centra nulla. E da dove arriva questa tua strana teologia? Nella Bibbia sta scritto: “Come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati resi peccatori, così anche per l'ubbidienza di uno solo, i molti saranno costituiti giusti”. - Rm 5:19.
Non mi sono spiegato bene anche in questo caso. Io ho detto che il problema non è la disobbedienza come gesto a se stante, ma la questione è incentrata sull'oggetto della disobbedienza. Vedi, da come parli tu se si trattava di un albero di mele, di albicocche, piuttosto dell'albero del bene e del male, non sarebbe cambiato nulla per tutti noi. Io invece ho provato a farvi riflettere che il problema era solo ed esclusivamente la conoscenza del bene e del male. Questo in risposta alla tua critica che Dio non sarebbe capace di farsi obbedire ingenerale.
Nella sua risposta Yeshùa sta citando Dt 6:4, che è il principale atto di fede di Israele, e che afferma: “Ascolta, Israele: Yhvh è il Dio di noi, Yhvh è uno solo”. La parola κύριος (kýrios), “Signore”, era un sostituto del sacro e impronunciabile tetragramma. La citazione di Yeshùa è quindi in perfetta armonia con la fede di Israele e con il più puro monoteismo, che solo gli ebrei ebbero tra tutte le antiche nazioni.
Appunto se "Signore" è Yhvh nelle Scitture cristiane di sicuro Gesù è Yhvh. Questo non è un giro lungo, ma è l'evedidenza evidente a tutti.
Quanto alla tua idea che “la Bibbia dice che esistono due Signori”, mostri con ciò di nuovo scarsa conoscenza biblica, perché la Bibbia riconosce che ci sono molti signori: “Sebbene vi siano cosiddetti dèi, sia in cielo sia in terra, come infatti ci sono molti dèi e signori, tuttavia per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e noi viviamo per lui, e un solo Signore, Gesù Cristo” (1Cor 8:5,6). Se vuoi capirlo, qui si afferma che:
• Ci sono molti dèi e signori;
• C’è un solo Dio, il Padre; e questa verità immutabile cozza contro la pagana trinità in cui il Padre non il solo Dio;
• Un solo Signore, Yeshùa, lo è per delega di Dio, esattamente come in Israele c’era un solo re, sebbene il Re fosse Dio.
Rimango allibito di come si riesca a negare l'evidenta del Testo Sacro. :-(
Mi hai citato proprio il passo che attesta l'unicità di Gesù Cristo come Signore e continui a dire che non è così? Stiamo scherzando o cosa?
Comunque dove leggi che Gesù sia "Signore" solo per delega?
Se anche fosse così, per delega Gesù resta sempre unico. Come faia dire che era signore come tanti altri?
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Giorgia
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da Giorgia »

:d
Giovanni, queste me le devi mettere nella cartella per sorridere!
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