Confidenziale

[Maria Grazia Lazzara]

E poi c'è quello che io chiamo intuito, fiuto , percezione, sentire , che ti fa capire qual' è la direzione per te

[Janira]

Non solo occorre il desiderio, ma anche non avere quel desiderio non è affatto segno che qualcosa non va.

Concordo con te. In base a ciò che sto studiando, ogni desiderio di ogni singolo individuo è necessario per l'evoluzione dell'umanità. Questo in effetti è un periodo storico in cui non c'è un tipo di desiderio materiale che prevale sull'altro, come è stato nel corso della storia umana. È importante però cogliere in sé stessi l'insoddisfazione: quando nel mondo nulla ci riempie più: secondo i miei studi è arrivato il momento di ricevere un "nuovo "desiderio

[Janira]

Ogni qual volta ascoltate un maestro o leggete del materiale vi esponete ad un pensiero o ad una ideologia, o in forma scritta o orale, penso che siamo costantemente in contatto col pensiero altrui e questo o vuoi o non vuoi influisce su di te , ma non per questo non comunichi non discuti non ti confronti

Verissimo. Un tempo credevo che per questo fosse necessario avere più fonti e punti di vista possibili. Oggi ho cambiato idea, perché credo di aver trovato l'ambiente giusto per la mia crescita spirituale.
Rabash consigliava ai suoi studenti di non confrontarsi con persone esterne sulle questioni spirituali, perché l'influenza è inevitabile e non sai più se ciò che pensi viene da te o dagli altri. Questo implica ancora di più quanto detto sopra: nel nostro ambiente non facciamo divulgazione a chi ha già un suo "credo", per due motivi: 1) non abbiamo il diritto di sconvolgere l'equilibrio altrui 2) potremmo averne un'influenza "negativa" sul nostro personale percorso.

[Gianni]

Janira, tu arrivi alla conclusione che non va fatta divulgazione a chi ha già un suo "credo", per due motivi: 1) non abbiamo il diritto di sconvolgere l'equilibrio altrui 2) potremmo averne un'influenza "negativa" sul nostro personale percorso.

Questa si chiama chiusura e comporta un arresto della crescita interiore e spirituale. “Rabash consigliava ai suoi studenti di non confrontarsi con persone esterne sulle questioni spirituali”. Se tale principio avesse validità, gli studenti di Rabash non sarebbero mai diventati studenti di Rabash.

La questione è molto complessa, Janira. Implica la psicologia umana e i bisogni umani. Prova, per iniziare, a prendere in considerazione la piramide di Maslow. E, alla fine, siamo sempre nel campo della psicologia umana. Poi c’è Dio, ed è tutta un’altra cosa.

[Janira]

Ciò che Rabash diceva si basa su un altro concetto: non esiste coercizione nella spiritualità. Questo significa che se ho davanti un credente soddisfatto del suo credo, difficilmente cambierebbe idea grazie alla mia divulgazione.
Gli studenti di Rabash sono arrivati a lui perché "cercavano" un maestro che insegnasse loro la Kabbalah. Non era certo Rabash a bussare in giro chiedendo di diventare maestro.
La divulgazione è utile nei confronti di chi ha un desiderio, cioè una mancanza e inizia a cercare. Grazie ad internet oggi possiamo trovare tutto, almeno io sono sempre riuscita a trovare un " riempimento" per la mia mancanza. Volevo la conoscenza? Ho trovato librerie online. Volevo capire meglio la Bibbia? Ho trovato il tuo sito. Volevo capire il significato più profondo della spiritualità? Ho trovato la Kabbalah.
Anche Yeshua diceva che non puoi conservare vino nuovo in un recipiente ( vaso/kli) vecchio. Nella Kabbalah questo significa che non puoi ricevere la soddisfazione per un desiderio, senza quel desiderio specifico.
" Non c'è luce senza un Kli" .
Infine...dici che Dio è un'altra cosa. Secondo me Dio è tutto, ogni singolo pensiero, emozione e azione di ogni individuo proviene da Dio. A maggior ragione, il desiderio di spiritualità può nascere solo grazie a Lui: il cosiddetto "risveglio" dall'alto.

[Gianni]

Janira, anche se gli studenti di Rabash sono arrivati a lui perché cercavano un maestro. Lui – stando alla sua stessa regola – non avrebbe dovuto interferire col loro credo.

Sia chiaro che non ho nulla contro Rabash o contro la Qaballah. Intendevo solo far notare la contraddittorietà.

Avevo detto che Dio è un'altra cosa. Secondo te Dio è tutto. Concordo appieno. Per cui correggo così: Dio è tutta un'altra cosa.

Non è vero, Janira, che ogni singolo pensiero, emozione e azione di ogni individuo proviene da Dio. Proviene dalla nostra mente e, ancor prima, dal nostro subconscio. I pensieri possono essere buoni o cattivi, il che mostra che non vengono da Dio.

Il desiderio di spiritualità è innato nell’essere umano, lo mostra anche la piramide di Maslow.

Non devi confondere,cara Janira, il desiderio di spiritualità con la chiamata. Il primo è un bisogno umano, la seconda può attuarla unicamente Dio.

[AEnim]

Ehilà! Accidenti come siete andati avanti. Ancora non ho letto tutto.

Verissimo. Un tempo credevo che per questo fosse necessario avere più fonti e punti di vista possibili. Oggi ho cambiato idea, perché credo di aver trovato l'ambiente giusto per la mia crescita spirituale.

Senza esagerare, il giusto.

Rabash consigliava ai suoi studenti di non confrontarsi con persone esterne sulle questioni spirituali, perché l'influenza è inevitabile e non sai più se ciò che pensi viene da te o dagli altri.

Senza essere troppo radicali, lo condivido abbastanza. Bisogna scegliere attentamente gli interlocutori, per tutte le cose.

Questo implica ancora di più quanto detto sopra: nel nostro ambiente non facciamo divulgazione a chi ha già un suo "credo", per due motivi:
1) non abbiamo il diritto di sconvolgere l'equilibrio altrui
2) potremmo averne un'influenza "negativa" sul nostro personale percorso.

Una delle prime cose che ho apprezzato del buddhismo è che vi siano contenuti dei precetti espliciti in questo senso. Particolarmente nelle scuole mahayana indo-tibetane, che amano redigere elenchi numerosi, sono - appunto - elencati precetti in tal senso.

Abbiamo delle difficoltà con i nuovi arrivati, soprattutto se di provenienza cristiana, perchè la prima cosa che fanno (prima ancora di capire di cosa si tratta) è mettersi a predicare e cercare di convertire. Quando capiscono che da noi non si fa (ma fanno di tutto per non capirlo per lungo tempo ) rimangono delusissimi.

Interessante, quindi, Rabash.

[Janira]

Cara Aenim, è ora per me di fare mea culpa, perché l'ho fatto anch'io appena entrata nel gruppo di Kabbalah!
Poi ho visto i danni che ho provocato e, con la coda fra le gambe, ho imparato a stare zitta e a parlare al momento giusto.
Non puoi immaginare quante volte ho avuto la tentazione di cancellare la cartella di Kabbalah, perché qui ci sono molti credenti. Poi tergiverso e mi autoconvinco che questo forum si definisce non aderente alle religioni.
In ogni caso mi automodero tantissimo comunque

[Janira]

Gianni, ti avevo risposto ma non so come mai la pubblicazione non è andata a buon fine
Se mi torna l'ispirazione riproverò più tardi( mi infastidisco parecchio quando succede così)

[Gianni]

Janira, se mi consenti, ti chiedo di valutare anche la posizione biblica: “Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni. Ma fatelo con mansuetudine e rispetto”. - 1Pt 3:15,16.

Tu sei gentile e rispettosa, perfino delicata. Non privarti quindi della possibilità di esporre ciò in cui credi. Per tutti noi è un arricchimento.