Perdonami, ma sono "di dura cervice" e faccio fatica a capire le cose...

Un amico ebreo mi ha detto che il Midrash "è l’insieme di studi millenari che il giudaismo ha raccolto in più opere, alcune disponibili in traduzioni e altre solo in ebraico". Possiamo fare a meno di conoscere come l'ebraismo ha discusso e interpretato la parola di Dio nel corso dei millenni? Io credo di no.
Allora facciamo così... dividiamo le due cose.
Per comprendere il significato di Giovanni 3:16 è necessario conoscere la cultura greca e/o ebraica?
Io ti risponderei sia si, che no. Mentre tu diresti che è necessario.
Io risponderei NO, perchè il messaggio è chiaro e diretto, Dio (che nella cultura generale odierna è il creatore dell'intero universo) ha amato il mondo (quindi la nostra terra e noi) che ha dato il Suo unigenito figliolo (e che generalmente tutti sanno che che ci si riferisce a Gesù) affinchè chiunque (e sottolineo chiunque) crede in lui, non perisca ma abbia vita eterna (cioè vivere per sempre).
Questa è un'analisi semplice, priva di alcun paradigma culturale e storico legato al testo. Priva di qualsiasi riferimento biblico ulteriore. Ovviamente direi "colma" (anche se non so se è il termine giusto) di paradigmi culturali moderni e italiani (quindi cattolici). Non a caso ho scritto "generalmente" nelle varie specifiche tra parentesi.
Chiunque può capire questo messaggio? Credo di si.
Se aggiungessi dettagli "SOLO BIBLICI". Potrei aggiungere dettagli sul Dio che ha dato un figlio, su Gesù che è stato dato e che si è dato, che credere significa diverse cose, che la vita eterna ha uno specifico significato (si può ancora muorire ma si si resusciterà un giorno). Etc etc.
Ma ciò non toglie che il messaggio iniziale si comprendeva ugualmente.
Dovrei dire anche SI, è necessario... perché attraverso le conoscenze della cultura ebraica e greca, potrei aggiungere dettagli storico culturali affermando come certe parole potevano essere intese in quel tempo etc etc.
Anche se, GRAZIE al lavoro fatto da diversi traduttori, commissioni di traduttori, posso affermare con discreta certezza che il significato primo, il più semplice e immediato, il significato PRINCIPALE del testo antico mi era arrivato SENZA BISOGNO DI ULTERIORI DETTAGLI.
Ecco perchè dico si da una parte e no dall'altra.
Questo per me è ciò che Dio ha voluto fare con la Sua parola. Ci ha trasmesso dettagli semplici, storie di uomini suoi e non, vittorie e sconfitte, la storia di Gesù e dettagli su questa salvezza e sulla vita eterna. Questo messaggio è COMPRENSIBILE da sè, per chiunque cioè con fede si avvicina con semplicità alla Bibbia perchè cerca Dio e con cuore sincero vuole conoscerlo.
Ovviamente, se questa ricerca intellettiva si trasforma anche in ESPERIENZA SPIRITUALE, perchè lo Spirito di Dio interviene e trasforma la vita del credente, ecco che la Bibbia diventa per il credente Parola di Dio vivente. Altrimenti l'interpretazione biblica rimarrebbe solo un gioco intellettuale e basta. Questo è ciò che credo io e che ho vissuto con esperienza diretta.
Poi ovviamente ho iniziato ad approfondire questo libro perchè ho capito che quel Dio che mi ha concesso una simile esperienza aveva tanto da dirmi e insegnarmi. E ho iniziato tanti studi sulla cultura ebraica, sui loro simbolismi, sulle loro usanze, abitudini e filosofie. Ho studiato la Bibbia utilizzando moltissimi strumenti che altri studiosi hanno messo a disposizione a chi come me voleva saperne di più.
Conoscevo l'ebraico? No, non lo conosco tutt'ora.
Conoscevo il greco? No, non lo conosco tutt'ora.
Conosco la Bibbia? Si. Non abbastanza ma posso dire SI. E posso dire senza arroganza di conoscerla meno di moltissimi altri ma più di altri.
Ora se tu ritieni che siccome conosci il greco o l'ebraico possa avere degli strumenti più profondi al punto di capire meglio di me il messaggio biblico io ti ho sempre detto: in parte è così, ma in parte no. Perchè comunque anche tu, per comprendere una parola ebraica ti rifai all'analisi di vocabolari, dizionari e commentari che possono spesso dire cose diverse tra loro. Ti fidi più di uno o dell'altro. Oppure fai delle valutazioni di quello che è più coerente al pensiero generale che hai compreso della Parola di Dio. Ma in generale NON HAI la certezza di avere la scienza infusa e quindi la piena conoscenza del significato della parola di Dio.
Concluderei quindi questa digressione con questo principio che ho già espresso più volte.
L'interpretazione ebraica delle scritture ebraiche ha valore? Si certo. Ha molto valore. Questo penso io.
L'intepretazione cristiana delle scritture ebraiche ha valore? Si certo. Molto di più della prima, se per cristiana si intende l'interpretazione di Cristo espressa nel Nuovo Testamento.
Sono entrambe necessarie e indispensabili per capire il messaggio della Bibbia in senso generale? No di certo.
L'utilità è una cosa, la necessita è un altra.
Io personalmente credo che un Dio che vuole lasciare un messaggio agli uomini e DECIDE di farlo attraverso un testo e non attraverso altri mezzi più "precisi", ha per forza VOLONTARIAMENTE deciso che quel testo potesse essere "compreso" in sè e da sè da qualsiasi uomo. Almeno nel suo messaggio generale, che come ho già detto, ritengo sia "come ottenere la vita eterna in Cristo Gesù".
Dio non può aver deciso che questo messaggio dovesse passare attraverso l'intepretazione umana che si è dimostrata fallace più volte nel corso dei secoli.
Quello che tu non capisci caro Antonio (ma solo perchè hai una convinzione fideistica molto forte) è che tutto quello in cui tu basi la tua fede e la tua consapevolezza di aver compreso, può cambiare IMPROVVISAMENTE da un momento all'altro. Un qualsiasi studioso di lingua potrebbe scoprire che determinate parole che oggi interpretiamo in un modo siano invece interpretabili in un altro. Un qualsiasi studioso potrebbe ufficializzare che senza ombra di dubbio gli ebrei scrissero certe interpretazioni bibliche per ottenere determinati poteri o prestigi. E quindi, l'aver posto come NECESSARIA la conoscenza dell'ebraico o del greco e/o i relativi studi paralleli fa crollare l'attendibilità del testo.
Luzzi, responsabile insieme al Bosio della commissione di traduzione della Riveduta, si dice che al termine della sua vita si allontanò decisamente dal credere che per essere salvati bisognasse fare o credere qualcosa. Tutte le sue precedenti convinzioni crollarono a causa del fatto che pose tutta la sua fede su ciò che aveva compreso della Bibbia passando attraverso le evidenze storiche e scientifiche dell'uomo. Ma quando anche queste furono messe in discussione... ecco che... tutto crolla.
Utilità si. Necessità no. Questa è la mia opinione.