Colossesi 2:14,15
Re: Colossesi 2:14,15
Caro Antonio la Torah è stata data da Dio a Mosè per la schiavitù. La funzione della Torah è quella di schiacciare l'uomo. Nessuna carne verrà giustificata davanti a lui per le opere della legge. Un peso insopportabile da portare come disse Pietro in Atti 15.
Chi ti parla ha sperimentato di persona il giogo della legge. E devo dire che umanamente posso anche comprendere i Farisei. La legge tende, per sua natura, a portare l'uomo al legalismo nella speranza di fare sempre meglio.
E se ho abbandonato quel tipo di zelo per Dio è perché penso di aver compreso appieno la missione di Yeshùa.
Il giogo indica il dominio di qualcosa su qualcuno. In questo caso è la legge sull'uomo. Dio disse che non era possibile trasgredire niente. Solo Yeshùa ha potuto sopportarne il giogo uscendo vincitore. Proprio di ebrei dovrebbero amarlo più di noi perché il vero Sacrificio di Cristo è stato fatto per loro. Loro, e non noi, dovevano essere riscattati dalla legge. Questa legge che loro tanto amano li condanna. Non riescono a vedere la mano di Dio tesa alla salvezza.
Esiste un peccato che può commettere pure un angelo e questo è il peccato di superbia. Satana lo ha provato e consigliato alla prima coppia. Ciò che impedisce al popolo ebraico di vedere la Misericordia di Dio è la superbia di non umiliarsi all'uomo, al Figlio di Dio. Occorre riconoscere che siamo miseri, schiavi del peccato, prigionieri della maledizione. La legge impedisce questa consapevolezza perché ogni secondo della sua vita uno zelante ebreo pensa di fare la volontà di Dio non toccando, non mangiando, oppure rispettando le feste del calendario.
Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».
Io sono il Signore vostro Dio, che vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto; ho spezzato il vostro giogo e vi ho fatto camminare a testa alta. Lv 26,13
Vedi Antonio Dio li ha liberati dal giogo della schiavitù egiziana ma gli mise addosso un giogo forse più pesante di quello egiziano. Un peso santo, la legge è santa, ma insopportabile da portare.
Senti cosa dice al popolo ebraico subito dopo il versetto 13: Ma se non mi ascolterete e se non metterete in pratica tutti questi comandi, se disprezzerete le mie leggi e rigetterete le mie prescrizioni, non mettendo in pratica tutti i miei comandi e infrangendo la mia alleanza, ecco che cosa farò a voi a mia volta: manderò contro di voi il terrore, la consunzione e la febbre, che vi faranno languire gli occhi e vi consumeranno la vita. Seminerete invano il vostro seme: se lo mangeranno i vostri nemici. Volgerò la faccia contro di voi e voi sarete sconfitti dai nemici; quelli che vi odiano vi opprimeranno e vi darete alla fuga, senza che alcuno vi insegua.
Se nemmeno dopo questo mi ascolterete, io vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati. Spezzerò la vostra forza superba, renderò il vostro cielo come ferro e la vostra terra come rame. Le vostre energie si consumeranno invano, poiché la vostra terra non darà prodotti e gli alberi della campagna non daranno frutti.
Dio forse non sapeva che nessuno avrebbe potuto rispettarla? Certo!
Gesù venne per spezzare quel giogo e donarci la libertà dei figli di Dio.
La Torah è perfetta nella sua legge morale che Yeshùa ha portato alla luce.
Chi ti parla ha sperimentato di persona il giogo della legge. E devo dire che umanamente posso anche comprendere i Farisei. La legge tende, per sua natura, a portare l'uomo al legalismo nella speranza di fare sempre meglio.
E se ho abbandonato quel tipo di zelo per Dio è perché penso di aver compreso appieno la missione di Yeshùa.
Il giogo indica il dominio di qualcosa su qualcuno. In questo caso è la legge sull'uomo. Dio disse che non era possibile trasgredire niente. Solo Yeshùa ha potuto sopportarne il giogo uscendo vincitore. Proprio di ebrei dovrebbero amarlo più di noi perché il vero Sacrificio di Cristo è stato fatto per loro. Loro, e non noi, dovevano essere riscattati dalla legge. Questa legge che loro tanto amano li condanna. Non riescono a vedere la mano di Dio tesa alla salvezza.
Esiste un peccato che può commettere pure un angelo e questo è il peccato di superbia. Satana lo ha provato e consigliato alla prima coppia. Ciò che impedisce al popolo ebraico di vedere la Misericordia di Dio è la superbia di non umiliarsi all'uomo, al Figlio di Dio. Occorre riconoscere che siamo miseri, schiavi del peccato, prigionieri della maledizione. La legge impedisce questa consapevolezza perché ogni secondo della sua vita uno zelante ebreo pensa di fare la volontà di Dio non toccando, non mangiando, oppure rispettando le feste del calendario.
Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».
Io sono il Signore vostro Dio, che vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto; ho spezzato il vostro giogo e vi ho fatto camminare a testa alta. Lv 26,13
Vedi Antonio Dio li ha liberati dal giogo della schiavitù egiziana ma gli mise addosso un giogo forse più pesante di quello egiziano. Un peso santo, la legge è santa, ma insopportabile da portare.
Senti cosa dice al popolo ebraico subito dopo il versetto 13: Ma se non mi ascolterete e se non metterete in pratica tutti questi comandi, se disprezzerete le mie leggi e rigetterete le mie prescrizioni, non mettendo in pratica tutti i miei comandi e infrangendo la mia alleanza, ecco che cosa farò a voi a mia volta: manderò contro di voi il terrore, la consunzione e la febbre, che vi faranno languire gli occhi e vi consumeranno la vita. Seminerete invano il vostro seme: se lo mangeranno i vostri nemici. Volgerò la faccia contro di voi e voi sarete sconfitti dai nemici; quelli che vi odiano vi opprimeranno e vi darete alla fuga, senza che alcuno vi insegua.
Se nemmeno dopo questo mi ascolterete, io vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati. Spezzerò la vostra forza superba, renderò il vostro cielo come ferro e la vostra terra come rame. Le vostre energie si consumeranno invano, poiché la vostra terra non darà prodotti e gli alberi della campagna non daranno frutti.
Dio forse non sapeva che nessuno avrebbe potuto rispettarla? Certo!
Gesù venne per spezzare quel giogo e donarci la libertà dei figli di Dio.
La Torah è perfetta nella sua legge morale che Yeshùa ha portato alla luce.
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Re: Colossesi 2:14,15
Avevo deciso di non commentare più, perché ci sono casi in cui non vale più la pena. E non commenterò per riaprire una discussione che si rivela inutile. Mi limito solo ad esporre due riflessioni e sensazioni, ovviamente personali. Sono considerazioni di ordine psicologico in quanto hanno a che fare con la natura umana di molti credenti che pur sono in buona fede.
In alcuni di questi credenti che sono in buona fede possono verificarsi due atteggiamenti di fronte alla santa Toràh di Dio, che – se vogliamo tradurre bene la parola ebraica – dovremmo chiamare il santo Insegnamento di Dio. Atteggiamenti ambedue superficiali perché solo umani.
Il primo è il più superficiale e consiste nel rimuovere il problema alla radice. È tipico del Testimoni di Geova, ai quali viene insegnata l’abolizione della Toràh, l’Insegnamento di Dio. A Brooklyn hanno la sfacciataggine di spingersi oltre dichiarando aboliti perfino i dieci Comandamenti. Per tentare di salvare capra e cavoli, dicono che sono aboliti ma che rimangono validi i loro principi, che non si capisce cosa voglia significare. Che mai vorrebbe dire, ad esempio, che sono stati aboliti i Comandamenti contro l’assassinio e il furto, ma che sono validi i loro principi? Un’assurdità. Se poi si vanno a leggere i dieci Comandamenti uno per uno, si scopre l’inghippo. Se un Testimone viola il Comandamento relativo al rispetto per i genitori o quello contro l’adulterio o quello contro l’idolatria, viene sottoposto ad un loro comitato giudiziario. E non potrà giustificarsi che dicendo che sono aboliti ma che ne ha rispetto il principio. Di fatto, i Testimoni li rispettano letteralmente tutti. Ma solo nove. Tutti eccetto quello sul sabato. Ecco la spiegazione dell’assurda pretesa che siano aboliti e validi solo nel principio. Se poi uno di loro viene interrogato in merito, risponderà con una delle più grandi sciocchezze che si possano sentire, dicendo che per lui ogni giorno è sabato. E così non solo disubbidisce ad un Comandamento di Dio, ma lo calpesta, perché Dio ha detto che abbiamo sei giorni per noi ma il settimo è suo. Il povero Testimone, facendo nella sua mente ottenebrata di tutti i giorni sabato, in realtà riduce il santo giorno di Dio alla stregua di tutti i giorni.
Anche il secondo atteggiamento è superficiale, sebbene sotto le mentite spoglie di un ragionamento che è fasullo perché molto parziale. Questo tipo di credente è meno peggio del primo perché è arrivato ad un punto in cui ha compreso cosa vuol dire ubbidire. Tuttavia, ha cercato di ubbidire creandosi una specie di rito magico autoimposto. Ovviamente non ce la farà, perché la motivazione rasenta quella farisaica. Fallendo, ha il rigetto e non gli rimane che rivedere il tutto, “scoprendo” (sempre con ragionamento umano, questa volta inconsapevolmente autodifensivo) che l’Insegnamento (Toràh) di Dio è nientemeno che una schiavitù. La soluzione è la sua illuminante scoperta che l’Insegnamento (Toràh) di Dio è stato abolito. E abolito addirittura dal più ubidiente e fedele di tutti i giudei, Yeshùa!
A differenza del Testimone - che nella sua beata inconsapevolezza vive felice e contento nella sua nuvoletta, convinto di applicare chissà quali principi -, costui si troverà di fronte al dilemma del quarto Comandamento. Ma risolverà anche quello: troverà qua e là dei versetti che potrà reinterpretare a modo suo per far sì che i dieci Comandamenti diventino nove.
C’è da domandarsi chi “illumina” la mente di ambedue i tipi di credenti. Pur riconoscendo loro la buona fede, la domanda rimane. Se si trova la risposta, si scoprirà anche chi intorpidisce e schiavizza davvero le menti.
In alcuni di questi credenti che sono in buona fede possono verificarsi due atteggiamenti di fronte alla santa Toràh di Dio, che – se vogliamo tradurre bene la parola ebraica – dovremmo chiamare il santo Insegnamento di Dio. Atteggiamenti ambedue superficiali perché solo umani.
Il primo è il più superficiale e consiste nel rimuovere il problema alla radice. È tipico del Testimoni di Geova, ai quali viene insegnata l’abolizione della Toràh, l’Insegnamento di Dio. A Brooklyn hanno la sfacciataggine di spingersi oltre dichiarando aboliti perfino i dieci Comandamenti. Per tentare di salvare capra e cavoli, dicono che sono aboliti ma che rimangono validi i loro principi, che non si capisce cosa voglia significare. Che mai vorrebbe dire, ad esempio, che sono stati aboliti i Comandamenti contro l’assassinio e il furto, ma che sono validi i loro principi? Un’assurdità. Se poi si vanno a leggere i dieci Comandamenti uno per uno, si scopre l’inghippo. Se un Testimone viola il Comandamento relativo al rispetto per i genitori o quello contro l’adulterio o quello contro l’idolatria, viene sottoposto ad un loro comitato giudiziario. E non potrà giustificarsi che dicendo che sono aboliti ma che ne ha rispetto il principio. Di fatto, i Testimoni li rispettano letteralmente tutti. Ma solo nove. Tutti eccetto quello sul sabato. Ecco la spiegazione dell’assurda pretesa che siano aboliti e validi solo nel principio. Se poi uno di loro viene interrogato in merito, risponderà con una delle più grandi sciocchezze che si possano sentire, dicendo che per lui ogni giorno è sabato. E così non solo disubbidisce ad un Comandamento di Dio, ma lo calpesta, perché Dio ha detto che abbiamo sei giorni per noi ma il settimo è suo. Il povero Testimone, facendo nella sua mente ottenebrata di tutti i giorni sabato, in realtà riduce il santo giorno di Dio alla stregua di tutti i giorni.
Anche il secondo atteggiamento è superficiale, sebbene sotto le mentite spoglie di un ragionamento che è fasullo perché molto parziale. Questo tipo di credente è meno peggio del primo perché è arrivato ad un punto in cui ha compreso cosa vuol dire ubbidire. Tuttavia, ha cercato di ubbidire creandosi una specie di rito magico autoimposto. Ovviamente non ce la farà, perché la motivazione rasenta quella farisaica. Fallendo, ha il rigetto e non gli rimane che rivedere il tutto, “scoprendo” (sempre con ragionamento umano, questa volta inconsapevolmente autodifensivo) che l’Insegnamento (Toràh) di Dio è nientemeno che una schiavitù. La soluzione è la sua illuminante scoperta che l’Insegnamento (Toràh) di Dio è stato abolito. E abolito addirittura dal più ubidiente e fedele di tutti i giudei, Yeshùa!
A differenza del Testimone - che nella sua beata inconsapevolezza vive felice e contento nella sua nuvoletta, convinto di applicare chissà quali principi -, costui si troverà di fronte al dilemma del quarto Comandamento. Ma risolverà anche quello: troverà qua e là dei versetti che potrà reinterpretare a modo suo per far sì che i dieci Comandamenti diventino nove.
C’è da domandarsi chi “illumina” la mente di ambedue i tipi di credenti. Pur riconoscendo loro la buona fede, la domanda rimane. Se si trova la risposta, si scoprirà anche chi intorpidisce e schiavizza davvero le menti.
Re: Colossesi 2:14,15
Caro Gianni anche se non ritieni opportuno rispondermi perché mi consideri "affogato nel mio stesso brodo" io ti dico con umiltà che sapere di avere ragione a tutti i costi è arroganza. Se viviamo nell'apostasia da millenni come fai a ritenerti detentore della verità?
Sei sicuro di aver compreso appieno la Sacra Scrittura?
Non hai nessun dubbio?
Non ho messo mai da parte nessuno dei 10 Comandamenti.
Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto:
Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò
e sarò il loro Dio,
ed essi saranno il mio popolo.
Perciò uscite di mezzo a loro
e riparatevi, dice il Signore,
non toccate nulla d'impuro.
E io vi accoglierò,
e sarò per voi come un padre,
e voi mi sarete come figli e figlie,
dice il Signore onnipotente.2Cor 6,17-18
In possesso dunque di queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito, portando a compimento la nostra santificazione, nel timore di Dio. 2Cor 7,1
La Torah proibisce di toccare tutto ciò che è considerato impuro. In Levitico sono descritte tutte le regole riguardanti le "macchie della pelle". Le macchie erano malattie del corpo o funghi nelle pareti per la muffa.
Paolo utilizza termini prettamente presi dalla Torah per dargli una nuova veste, spirituale.
Purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito infatti tutti noi siamo a conoscenza di quali siano i peccati che possono macchiare il nostro corpo (Fornicazione, orge, omosessualità, bestialità) e il nostro spirito (idolatria, vanità, superbia).
Portando a compimento la nostra santificazione, nel timore di Dio la vera santificazione!
Questo è un esempio del nuovo ed unico modo per approcciarsi e piacere a Dio.
Oggi un uomo può avere sopra di se tutti i difetti fisici, potrebbe essere ricoperto di lebbra, ed essere puro agli occhi di Dio.
Ai suoi occhi non esiste malattia o macchia che ci renda impuri. Siamo tutti malati di qualcosa. Lui ci vede sotto un'altra luce.
Sei sicuro di aver compreso appieno la Sacra Scrittura?
Non hai nessun dubbio?
Non ho messo mai da parte nessuno dei 10 Comandamenti.
Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto:
Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò
e sarò il loro Dio,
ed essi saranno il mio popolo.
Perciò uscite di mezzo a loro
e riparatevi, dice il Signore,
non toccate nulla d'impuro.
E io vi accoglierò,
e sarò per voi come un padre,
e voi mi sarete come figli e figlie,
dice il Signore onnipotente.2Cor 6,17-18
In possesso dunque di queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito, portando a compimento la nostra santificazione, nel timore di Dio. 2Cor 7,1
La Torah proibisce di toccare tutto ciò che è considerato impuro. In Levitico sono descritte tutte le regole riguardanti le "macchie della pelle". Le macchie erano malattie del corpo o funghi nelle pareti per la muffa.
Paolo utilizza termini prettamente presi dalla Torah per dargli una nuova veste, spirituale.
Purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito infatti tutti noi siamo a conoscenza di quali siano i peccati che possono macchiare il nostro corpo (Fornicazione, orge, omosessualità, bestialità) e il nostro spirito (idolatria, vanità, superbia).
Portando a compimento la nostra santificazione, nel timore di Dio la vera santificazione!
Questo è un esempio del nuovo ed unico modo per approcciarsi e piacere a Dio.
Oggi un uomo può avere sopra di se tutti i difetti fisici, potrebbe essere ricoperto di lebbra, ed essere puro agli occhi di Dio.
Ai suoi occhi non esiste malattia o macchia che ci renda impuri. Siamo tutti malati di qualcosa. Lui ci vede sotto un'altra luce.
Re: Colossesi 2:14,15
Caro Marco, Paolo cita Is 52:11 che devi capire leggendo con attenzione tutti i ca. 51-53. Al v. 52:1 dice "Poiché da ora in poi non entreranno più in te, né l'incirconciso né l'impuro."; ma Paolo afferma chiaramente che i pagani (incirconcisi e impuri) che accettano il messia sono entrati a far parte di Israele (olivo selvatico nell'olivo domestico, un popolo solo da due popoli). Quindi, come vedi, è necessario studiare bene per capire bene. È tutto scritto, basta saper cercare le risposte.
Re: Colossesi 2:14,15
Concordo con l'analisi di Gianni. Anche se ammetto che ho qualche perplessità sulla buona fede di questi ragionamenti.
Mi spiego meglio. Ogni volta che si fanno notare incongruenze tra quanto è scritto e quello che si pensa, le persone che non vogliono rispettare il sabato, tendenzialmente accusano chi fa notare l'errore come una persona superba che è convinta di detenere la verità di tutta la Bibbia.
L'altra accusa che viene fuori solitamente è che "la maggioranza" delle persone ha capito diversamente. Come se la maggioranza scusasse un atteggiamento per il solo fatto che "tutti fanno così", chi sono io per fare diversamente?
La realtà che vedo però è solo una. Una strategia tipicamente umana: cambio la legge per non cambiare me stesso.
Ora, se Dio ci avesse dato millemila comandi, capire eh! Quella sì sarebbe vivere sotto un regime. Ma sono 10. Solo ed esclusivamente 10.
E sono da tutti considerati validi suggerimenti di vita, non solo dai credenti, ma anche dai non credenti che hanno un pizzico di buon senso.
Vedo le stesse persone che aboliscono i comandamenti, dare più addosso a una minigonna su una ragazzina di 15 anni, che non ai comandamenti che Dio si è premurato di scrivere con il Suo dito, piuttosto che ad una morale prettamente umana.
Cioè, Dio ci ha creato nudi, e si preoccuperebbe di più di quanto è lunga la mia gonna, piuttosto che di come mi comporto.
E alla fine si arriva a giustificare uno stupro, dicendo che la ragazza se lo è andato a cercare perché ha mostrato 10 cm di pelle, ma il sabato, santo cielo, il sabato no, quello è una prigionia.
E allora capisco che forse tutta questa "innocenza" non c'è in questi ragionamenti.
Capisco che ci riempiamo la bocca della parola "amore", ma questa vale fino a che non ci pestano un piede o non ci fanno fare i conti con la nostra coscienza. Capisco che Dio è bello, fino a che non mi chiede davvero di fare qualcosa di "difficile".
Capisco anche che tutti ripetono a pappagallo la frase "Viviamo nel mondo, ma non siamo del mondo" ma quando si tratta di dimostrare con i fatti che "non siamo del mondo", la musica cambia. Un po' come si fa per "ama il tuo prossimo come te stesso", dove la seconda parte della frase è opzionale, che Cristo poteva praticamente evitarla. Ma solo fino a che non mi tagli la strada in macchina, perché se mi tagli la strada, allora non vale più manco la prima parte.
Ribadisco, concordo in pieno con te Gianni, e probabilmente hai ragione quando dici che sono meccanismi mentali. Ma per quanto mi sforzi, nella maggior parte delle persone, io più che un meccanismo di difesa, ci vedo una cosa simile a questa:

Come se la legge che obbliga di mettere la cintura di sicurezza fosse una schiavitù... e non una direttiva fatta per salvarci la pelle!
Mi spiego meglio. Ogni volta che si fanno notare incongruenze tra quanto è scritto e quello che si pensa, le persone che non vogliono rispettare il sabato, tendenzialmente accusano chi fa notare l'errore come una persona superba che è convinta di detenere la verità di tutta la Bibbia.
L'altra accusa che viene fuori solitamente è che "la maggioranza" delle persone ha capito diversamente. Come se la maggioranza scusasse un atteggiamento per il solo fatto che "tutti fanno così", chi sono io per fare diversamente?
La realtà che vedo però è solo una. Una strategia tipicamente umana: cambio la legge per non cambiare me stesso.
Ora, se Dio ci avesse dato millemila comandi, capire eh! Quella sì sarebbe vivere sotto un regime. Ma sono 10. Solo ed esclusivamente 10.
E sono da tutti considerati validi suggerimenti di vita, non solo dai credenti, ma anche dai non credenti che hanno un pizzico di buon senso.
Vedo le stesse persone che aboliscono i comandamenti, dare più addosso a una minigonna su una ragazzina di 15 anni, che non ai comandamenti che Dio si è premurato di scrivere con il Suo dito, piuttosto che ad una morale prettamente umana.
Cioè, Dio ci ha creato nudi, e si preoccuperebbe di più di quanto è lunga la mia gonna, piuttosto che di come mi comporto.
E alla fine si arriva a giustificare uno stupro, dicendo che la ragazza se lo è andato a cercare perché ha mostrato 10 cm di pelle, ma il sabato, santo cielo, il sabato no, quello è una prigionia.
E allora capisco che forse tutta questa "innocenza" non c'è in questi ragionamenti.
Capisco che ci riempiamo la bocca della parola "amore", ma questa vale fino a che non ci pestano un piede o non ci fanno fare i conti con la nostra coscienza. Capisco che Dio è bello, fino a che non mi chiede davvero di fare qualcosa di "difficile".
Capisco anche che tutti ripetono a pappagallo la frase "Viviamo nel mondo, ma non siamo del mondo" ma quando si tratta di dimostrare con i fatti che "non siamo del mondo", la musica cambia. Un po' come si fa per "ama il tuo prossimo come te stesso", dove la seconda parte della frase è opzionale, che Cristo poteva praticamente evitarla. Ma solo fino a che non mi tagli la strada in macchina, perché se mi tagli la strada, allora non vale più manco la prima parte.
Ribadisco, concordo in pieno con te Gianni, e probabilmente hai ragione quando dici che sono meccanismi mentali. Ma per quanto mi sforzi, nella maggior parte delle persone, io più che un meccanismo di difesa, ci vedo una cosa simile a questa:

Come se la legge che obbliga di mettere la cintura di sicurezza fosse una schiavitù... e non una direttiva fatta per salvarci la pelle!
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Re: Colossesi 2:14,15
Grazie, Giorgia. Hai fatto un ottimo esempio.
Quando all’amore:
“Da questo sappiamo che l'abbiamo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Io l'ho conosciuto», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui; ma chi osserva la sua parola, in lui l'amore di Dio è veramente completo”. - 1Gv 2:3-5.
E circa i santi Comandamenti di Dio:
“Questo è l'amore di Dio: che osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi”. - 1Gv 5:3.
Quando all’amore:
“Da questo sappiamo che l'abbiamo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Io l'ho conosciuto», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui; ma chi osserva la sua parola, in lui l'amore di Dio è veramente completo”. - 1Gv 2:3-5.
E circa i santi Comandamenti di Dio:
“Questo è l'amore di Dio: che osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi”. - 1Gv 5:3.
Re: Colossesi 2:14,15
Ecco cosa scrive una cara amica che ci segue e che conosciamo:
" Purtroppo siti dove si parla di Scritture attirano soprattutto religiosi o gente che si ritiene al di sopra della Legge . Ogni tanto però è bello incontrarne uno che sa di vento nuovo...Diciamo che per 1 su un milione , ne vale la pena , perché poi si è ricompensati dall'aver scoperto un'altra persona che la pensa come te. Allora ti rendo conto che non sei l'unico che vede le Scritture per quello che sono e ci si rincuora."
" Purtroppo siti dove si parla di Scritture attirano soprattutto religiosi o gente che si ritiene al di sopra della Legge . Ogni tanto però è bello incontrarne uno che sa di vento nuovo...Diciamo che per 1 su un milione , ne vale la pena , perché poi si è ricompensati dall'aver scoperto un'altra persona che la pensa come te. Allora ti rendo conto che non sei l'unico che vede le Scritture per quello che sono e ci si rincuora."
Re: Colossesi 2:14,15
Carissimi, io da lettore e modesto conoscitore biblico
c'è una cosa che non vorrei mai fare: portare una madonna a spalle come un somaro. (LOL)
( è una battuta generica perdonatemi)
Se , faccio un esempio ,il 2° comandamento (Dt cap 5)vieta di farsi immagini e statue (al di là della adorazione o venerazione) che ermeneutica ci vuole per capirlo?
Se Giovanni che non era certo uno zelota armato di lancia e frusta dice: "che il peccato è la trasgressione della Legge (1Gv 3:4)" che ermeneutica ci vuole?...........
Se Paolo dice che quello che conta è l'osservanza dei comandamenti di DIO (1 Cor 7:19) quale ragionamento iper-ultra-filosofico ci vuole per capire? - Dico capire eh! Perchè a mettere in pratica poi è un altra storia. -
In questo forum si cerca modestamente di indagare sul significato del testo biblico, tutto qui. Con le sentenze non si và molto lontano.
Yomo, la Scrittura permettimi di fartelo notare non è un libro di narrativa, occorre dare tempo al tempo e scavare ed investigare come raccomandava Gesù. Poi ogni persona ha i suoi tempi ovviamente.
Saluti







Se , faccio un esempio ,il 2° comandamento (Dt cap 5)vieta di farsi immagini e statue (al di là della adorazione o venerazione) che ermeneutica ci vuole per capirlo?
Se Giovanni che non era certo uno zelota armato di lancia e frusta dice: "che il peccato è la trasgressione della Legge (1Gv 3:4)" che ermeneutica ci vuole?...........
Se Paolo dice che quello che conta è l'osservanza dei comandamenti di DIO (1 Cor 7:19) quale ragionamento iper-ultra-filosofico ci vuole per capire? - Dico capire eh! Perchè a mettere in pratica poi è un altra storia. -
In questo forum si cerca modestamente di indagare sul significato del testo biblico, tutto qui. Con le sentenze non si và molto lontano.
Yomo, la Scrittura permettimi di fartelo notare non è un libro di narrativa, occorre dare tempo al tempo e scavare ed investigare come raccomandava Gesù. Poi ogni persona ha i suoi tempi ovviamente.
Saluti



Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Re: Colossesi 2:14,15
Perdonatemi, non amo scrivere a quest'ora, perché sono molto stanco.
Ma non posso riposare bene se prima non vi faccio notare un fenomeno che accade qui e coinvolge la maggioranza di voi utenti, e si chiama: orecchie da mercante!
E si, perché tutti ripetete impunemente che i Comandamenti non possono essere aboliti.
Ma chi ha mai detto questo?
Ma li leggete i post?
Il sabato...bla bla bla... le statue... bla bla bla.
Il discorso verte su ben altro, leggete per cortesia.
Lv 13,45-46: Il lebbroso colpito dalla lebbra porterà vesti strappate e il capo scoperto, si coprirà la barba e andrà gridando: Immondo! Immondo! Sarà immondo finché avrà la piaga; è immondo, se ne starà solo, abiterà fuori dell'accampamento.
Mt 8,2-3: Ed ecco venire un lebbroso e prostrarsi a lui dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi sanarmi». E Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii sanato». E subito la sua lebbra scomparve.
Gesù non solo si avvicinò, che già di per se, bastava per essere considerati trasgressori della legge, ma toccandolo, secondo le regole di purità, doveva divenire impuro.
Secondo voi commise una trasgressione della legge?
Oppure servì per far comprendere che niente rende impuri se non le nostre cattiverie.
Ma non posso riposare bene se prima non vi faccio notare un fenomeno che accade qui e coinvolge la maggioranza di voi utenti, e si chiama: orecchie da mercante!
E si, perché tutti ripetete impunemente che i Comandamenti non possono essere aboliti.
Ma chi ha mai detto questo?
Ma li leggete i post?
Il sabato...bla bla bla... le statue... bla bla bla.
Il discorso verte su ben altro, leggete per cortesia.
Lv 13,45-46: Il lebbroso colpito dalla lebbra porterà vesti strappate e il capo scoperto, si coprirà la barba e andrà gridando: Immondo! Immondo! Sarà immondo finché avrà la piaga; è immondo, se ne starà solo, abiterà fuori dell'accampamento.
Mt 8,2-3: Ed ecco venire un lebbroso e prostrarsi a lui dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi sanarmi». E Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii sanato». E subito la sua lebbra scomparve.
Gesù non solo si avvicinò, che già di per se, bastava per essere considerati trasgressori della legge, ma toccandolo, secondo le regole di purità, doveva divenire impuro.
Secondo voi commise una trasgressione della legge?
Oppure servì per far comprendere che niente rende impuri se non le nostre cattiverie.
Re: Colossesi 2:14,15
Marco, ma cosa c'entra tutto questo con Colossesi 2 e con la validità della Torah? Il cap. 13 di Levitico contiene informazioni igienico-sanitarie che consentivano di riconoscere la lebbra e quindi preservare il popolo da una contaminazione. Invece, i versetti di Matteo che citi fanno riferimento ad un'opera miracolosa di Yeshùa, che non c'entra nulla con Lv 13; i miracoli che Yeshùa faceva servivano a rendergli testimonianza, perché la gente credesse che era il messia. Yeshùa scacciava demòni, guariva storpi, ciechi e lebbrosi perché le sue opere testimoniassero della sua messianicità, visto che non poteva rendere testimonianza a se stesso, come poteva fare un falso messia: “le opere che faccio nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me” (Gv 10:25); “Questa malattia [di Lazzaro] non è per la morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio sia glorificato” (Gv 11:4). Tu citi e confronti due parti della Scrittura che non c'entrano nulla l'una con l'altra. La Torah contiene tante indicazioni di tipo igienico-sanitario che avevano lo scopo di preservare il popolo da malattie e contaminazioni (vedi anche le norme alimentari). 
Non si possono prendere dei versetti, estrapolarli dal contesto e utilizzarli a casaccio per sostenere questa o quella idea personale.
Hai capito cosa simboleggia il "documento scritto a mano" di cui parla Paolo, che fu appeso alla croce? Perché qui parliamo di questo, non dei precetti sanitari della Torah né dei miracoli di Yeshùa. Quel documento scritto a mano appeso alla croce, cancellato da Yeshùa, è un richiamo allo scritto a mano che venne appeso sopra la testa di Yeshùa su cui era riportata la colpa e simboleggia dunque il peccato. Yeshùa annulla il peccato. Ecco cosa dice Paolo, in sintesi. E siamo andati a finire ai precetti sanitari...

Non si possono prendere dei versetti, estrapolarli dal contesto e utilizzarli a casaccio per sostenere questa o quella idea personale.
Hai capito cosa simboleggia il "documento scritto a mano" di cui parla Paolo, che fu appeso alla croce? Perché qui parliamo di questo, non dei precetti sanitari della Torah né dei miracoli di Yeshùa. Quel documento scritto a mano appeso alla croce, cancellato da Yeshùa, è un richiamo allo scritto a mano che venne appeso sopra la testa di Yeshùa su cui era riportata la colpa e simboleggia dunque il peccato. Yeshùa annulla il peccato. Ecco cosa dice Paolo, in sintesi. E siamo andati a finire ai precetti sanitari...