Gianni, nella discussione sull'ermeneutica, parlava correttamente di concordanza. Giustamente affermava che il significato di un termine è da mettere in relazione all'uso che se ne fa nel costesto di altri brani e chiaramente bisogna tenere conto della lingua originale (greco o ebraico) e tralasciare quindi le traduzioni nelle lingue moderne come l'italiano.
Belle parole queste ampiamente condivisibili, ma da lui stesso disattese nella spiegazione del passo in questione. Infatti la parola greca "morfê" lui la rende con "immagine", dicendo che siccome nella Settanta si usava morfê per rendere immagine, allora è giusto rendere questo passo paolo in questo modo.
Caro Gianni, e la corcordanza? Non volendo entrare nel merito di quello che dici per la trudzione della Settanta dato che non conosco l'ebraico, non credi che l'emeneutica suggerisca prima di tutto di adare a vedere l'applicazione di morfê nel contesto del NT che è il più prossimo a questa lettera paolina? Perchè scomodare un altro contesto e un'altra cronologia così lontanta dal NT?
Seguendo quindi questo criterio vediamo che morfê viene applicato in Mc 16:12 (l'unica caso alternativo rispetto a qui) dove viene reso con "forma". Delresto perchè tradurre con "immagine" se per questo termine nel NT in genere si usa il termine "eikôn" come in Coloss. 1:15. Lo stesso Paolo, nella lettera ai Filippesi, perchè non ha usato "eikôn", come fa nelle altre sue lettere come 1 Cor. 11:7, 2 Cor. 4:4, Romani, 1:23, Ebr. 10:1, ecc..
Non è strano che giusto giusto in Filippesi devida di cambiare termine?
Quindi una corretta ermeneutica suggerisce di tradurre questo passo di Filippesi con "forma" o "condizione" di Dio.
Trdurre con "immagine" è contraddittorio, dato che serve sicuramente a negare la divinità di Cristo, ma diventa oscuro per l'applicazione successiva che Paolo fa in riferimento al "servo".
Infatti rendere i termini "morfê doulos" con immagine di servo non signifca nulla dato che Gesù si fece di fatto servo a tutti gli effetti, cioè assunse pienamente la
forma o condizione di servo, così come prima è giusto rendere in "forma di Dio" perchè di fatto il Logos era uguale a Dio.
Che ne pensi caro Gianni?
