bgaluppi ha scritto: ↑venerdì 26 maggio 2023, 0:06
Per cui i dubbi che nascono sull'attendibilità della tradizione orale intesa come totalità monolitica da Mosè a oggi sono giustificati, a mio avviso.
Tanti post addietro ormai avevo epresso in alcuni punti cosa io intendo per tradizione e trasmissione orale e diretta, perchè non è detto che siano le stesse cose dappertutto.
Purtroppo loro hanno perso tempo a litigare invece di chiarire.
Il mio dubbio è che loro intendano come trasmissione orale una conoscenza riservata ad un ristretto gruppo (p.e. i rabbini, ma prima i sacerdoti) molto specializzato, e che il contenuto primario trasmesso da maestro a discepoli, quindi in un ambiente di studio dove ci sono delle docenze e degli studenti, non sia tanto l'interpretazione del testo ma le regole dell'interpretazione, cioè dell'ermeneutica. Il tutto con -allo stesso tempo - un certo lavoro sugli usi, sui costumi, su quelle che legislativamente si chiamano le consuetudini. Questo perchè la materia è particolare in quanto alla fine ciò di cui si parla è soprattutto giurisprudenza, oltre ad una haggadah, una narrazione tutta volta ad educare verso quella giurisprudenza.
Perchè se fossero i contenuti in sè per sè dell'interpretazione non si risolverebbero in una pluralità di pareri.
Poi ci sono altre cose, come tradizioni pratiche (la shekitah) e tradizioni narrative (p.e. esiste una tradizione secondo cui Mosheh, fuggito dall'Egitto dopo aver ucciso l'egiziano, e prima di recarsi in Midyan, sia stato Re d'Ediopia, e un'altra secondo cui avrebbe viaggiato per il mondo, ma queste sono narrazioni).
Ma leggevo giusto l'altro giorno, che una base di regole ermeneutiche - ma non tutte - sono considerate LeMoshe MiSinai (voce wikipedia: Ermeneutica talmudica).
Allora quando c'è una griglia di regole i contenuti possono essere comunque rinnovati, aggiornati, come d'altronde qualunque giurisprudenza richiede (adeguarsi ai nuovi concreti casi), restano invariati i criteri primari, ma possono essere elaborati anche altri criteri se derivano dai primi, p.e. per logica.
In questo caso la trasmissione esiste, ma si riserva uno spazio evolutivo.
Quindi io non ho capito nemmeno quale sia in questo caso l'oggetto della trasmissione e quali i canali.