Interpretazione delle Scritture Ebraiche

chelaveritàtrionfi
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Visti i problemi nati nell’ultimo periodo, tenendo conto degli anni di sopravvivenza di questo forum e di tutti i tentativi per cercare di farlo chiudere, ho una proposta. Ricordo che altri forum non sono sopravvissuti, alcuni sono proprio fatti male ed incasinati, dove è difficile scrivere, cercare e trovare ordine nelle discussioni. Qualche altro forum è stato costruito sulla stessa piattaforma del presente ma non vedo prosegui. Poi ci sono quelli legati alla chiesa x o y. La mia proposta principale è quella di migliorare e non distruggere e tenerci caro questo spazio . Dato che ospitiamo amici ebrei possiamo fare tutti un passo indietro sul modo di esprimerci, mettendo da parte asti, antipatie personali, irritazioni. Anche io mi irrito leggendo alcune dichiaraZioni ma qualche volta mi siedo davanti ad una tazza di camomilla. Dato che sono per il quieto vivere e per la comune convivenza, allora anche io ho deciso di fare un passo indietro ed esprimermi diversamente. Ció non vuol dire tacere ma parlare seguendo un ragionamento citando fonti, che sia la stessa bibbia e cercando di mantenermi neutrale ( ci provo). Da una parte invito a evitare attacchi verso qualunque scrittura antica ma ad analizzarla. Ció non vuol dire tacere, ma si possono spiegare tutte le questioni del caso quando si notano differenze. Dall’altra parte invito ad evitare di accanirsi direttamente contro noti personaggi. Se c è una base biblica che giustifichi un’affermazione.. può bastare quella. Poi sarà il lettore a tirare le somme. Sul discorso Toràh orale ecc.. potete dialogare anche riportando visioni opposte perché comunque correlate da studi personali basati sulla comprensione del testo o di altri studiosi presi in rete o su altri libri. Aenim ci sta aiutando nella ricerca di tante fonti extrabibliche per cercare di individuare la storia … come si sono svolte le cose. Al momento non posso contribuire ma mi farebbe piacere. Dobbiamo tenere certamente in considerazione ciò che hanno da dire gli amici ebrei. Detto questo, lo scopo è quello di spiegare e poi sarà il lettore a tirare le somme. Non condivido la storia del proselitismo, come fatto notare in Presentazioni, spiegando ed a cosa erano riferiti i commi.

Lasciate stare il mio nome verde, ma da utente, ai fini dello studio biblico, mi piacerebbe leggere buone informazioni e spiegazioni, anche in contrapposizione. Poi saró io a ragionare nel tempo che mi ci vuole. In ogni caso se Peppino si getta in mare con la borsa della spesa e Turiddu lo segue, non è che Peppino è il cattivo..ma Turiddu ha certamente le sue colpe.

Spero di essere stato chiaro
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
chelaveritàtrionfi
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Buon proseguimento
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
AEnim

Re: La condizione dei giudei durante la cattività babilonese

Messaggio da AEnim »

Gianni, io sto inserendo quello che trovo nel web che possa essere utile all'argomento quando, se fortunata, trovo qualcosa, e a mano a mano che lo trovo, se mi sembra almeno decente.

Purtroppo il grande problema è sempre che il .net propone per lo più elaborazioni discutibili di cose prese chissà da dove e chissà come.

Su questo argomento, Ezra, si reperisce nel .web quasi solo visione emica, e per il resto, in verità si nota un vuoto informativo di quanto sia più storico e filologico. Nella migliore delle ipotesi le info non sono aggiornate e, per esempio, l'Editto è ancora "di Ciro" mentre è stato datato come "di Serse".

Non sto sostenendo che questo o quello 'provi' la Torah orale nella scritta, che è una richiesta che avete fatto voi, mentre a me pare assurda e priva di senso. Non che le chiavi per capire che c'è non ci siano, ma come in tutti i testi tantrici non sono così palesi.

E' certo che riferimenti a bocca e parole sono praticamente ovunque e molto più numerosi dei riferimenti allo scritto e questa insistenza è perlomeno "sospetta" di alludere realmente ad altro e di una maggiore importanza della comunicazione orale.

C'è un fatto: nel TaNaKh sono scritte delle cose, ma ad un certo punto arriva Gesù e cambia le carte in tavola. Il problema grosso è che qualcuno prima di lui le stava già cambiando queste carte in tavola, da molto tempo prima di lui ma senza uscire dalla tradizione ... e senza farsi ammazzare.

Allora, se queste 'carte in tavola' le cambia Gesù va bene, soprattutto se il tutto confluisce in un'altra religione che in teoria apre un contrasto, mentre nella pratica si discosta molto meno, e finisce per fare roghi di streghe ed altre nefandezze.
Se queste carte in tavola le cambia allo stesso modo la tradizione stessa, e confluiscono nel rabbinato, allora, non si sa perchè, non va bene.

Purtroppo ho preso un bruttissimo strappo muscolare alla schiena, quindi potrò seguire poco e altrettanto poco continuare ad esaminare quello che ho trovato per vagliare se sia proponibile.

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Sembrerà che non c'entra niente, invece c'entra:

Se ti fermi al testo puro, allora ammetti condanne a morte a gogò.
Eppure la Mishnah insegna che un tribunale che condanna a morte, anche una volta in cento anni è da considerarsi sanguinario.


Questa frase esattamente me la ripetè tre volte il mio interlocutore israeliano quando discutemmo di capretti e latte.


Ora riporto un testo non mio, di un dottore di ricerca e che ha studiato anche in yeshivah e che scrive all'interno di una comunità di pari.
Niente nomi nè fonte, perchè non so se voglio farvela leggere la seconda parte dell'articolo, in quanto le soluzioni (ancorchè parziali) servite su di un piatto d'argento, senza esserci arrivati da soli, forse non sono la soluzione.


""La Torah ha molti precetti che all'uomo moderno sembrano moralmente problematici. Le risposte a questa sfida rientrano in tre categorie fondamentali:

Fondamentalista : un approccio è raddoppiare e sostenere che la Torah riflette la volontà di Dio e deve per definizione essere morale; in realtà è il nostro senso etico moderno che è fuori di testa.

Sprezzante: alcuni sostengono che tali leggi mostrino semplicemente l'inutilità della religione, che dovrebbe essere completamente abbattuta per il miglioramento della società. Un libro con leggi immorali è un libro immorale e basta.

Selettivo: un terzo approccio consiste nell'indicare altre parti della Torah che riflettono un'elevata moralità e affermare che questo è il significato "reale" della Torah, rileggendo i testi problematici alla luce di quelli moralmente edificanti. Questo approccio è particolarmente popolare tra gli apologeti moderni.

Tale selettività, tuttavia, richiede una certa quantità di imbrogli, poiché la Torah ha molte leggi moralmente problematiche il cui significato è chiaro. Ad esempio, la Torah ci dice di eseguire:

Uomini che commettono un atto omosessuale (Lev 20:13),
Violatori del sabato (lapidazione; Num 15:35),
Bestemmiatori (lapidazione; Lev 24:16),
Streghe (Esodo 22:17),
Persone che commettono zooerastia (Esodo 22:18, Lev 20:15-16),
Fanciulle trovate senza imene la prima notte di nozze (lapidazione, Dt 22:21),
La figlia di un sacerdote che fornica (bruciando, Lev 21:9)
Figli che colpiscono o maledicono i genitori (Esodo 21:15, 17)
Figli che sono ubriaconi e non ascoltano i genitori (lapidazione, Dt 21,18-21)

Secondo il Deuteronomio, agli israeliti fu comandato di "proscrivere" (= massacro come offerta a YHWH) gli abitanti nativi di Canaan prima che ne prendessero il controllo.

דברים כ:טז רַק מֵעָרֵי הָעַמִּים הָאֵלֶּה אֲשֶׁר יְ־הוָה אֱלֹהֶיך ָ נֹתֵן לְךָ נַחֲלָה לֹא תְחַיֶּה כָּל נְשָׁמָה. כ:יז כִּי הַחֲרֵם תַּחֲרִימֵם הַחִתִּי וְהָאֱמֹרִי הַכְּנַעֲנִי וְהַפְּרִזִּי הַחִוִּי וְהַיְבוּסִי כַּאֲשֶׁר צִוְּךָ יְ־הוָה אֱל ֹהֶיךָ.

Deuteronomio 20:16 Nelle città di questi ultimi popoli, che YHWH, il tuo Dio, ti dà in eredità, non lascerai vivere nessuno. 20:17 No, devi proscrivere gli Ittiti, gli Amorei, i Cananei, i Perizziti, gli Hivvei ei Gebusei, come l'Eterno, il tuo Dio, ti ha ordinato.

Maimonide esordisce il suo commento spiegando così:
È un comandamento positivo proscrivere le sette nazioni, come dice (Dt 20:17), "le devi proscrivere". Chiunque si imbatta in uno di loro e non lo uccide, ha violato un comandamento positivo, come dice (Dt 20:16).


Per quelli di noi che guardano alla Torah come risorsa e autorità religiosa, come dobbiamo pensare a tali leggi eticamente problematiche?
La Torah orale risolve il problema?

Nel giudaismo, si sostiene spesso che questi problemi siano risolti nella Torah Orale.
""


Poi lo stesso testo - o lo stesso Dio, come più vi piace - si fa scrupolo che non si cuoccia un cucciolo macellato nel latte della sua stessa madre, presumibilmente viva e che potrebbe persino trovarsi disgraziatamente ad assistere all'opera.
E qualcuno dice che riguarda solo il capretto e il cuocere

Ma di queste contraddizioni siamo pieni: ad esempio non dovremmo mangiare carne di animali vivi (nel senso di amputare ad un pollo il coscio per mangiarselo ma lasciando vivo l'animale senza l'arto), è obbligatoria la shekitah (macellazione rituale) perchè l'animale non devo soffrire, ma è possibile compiere massacri di esseri umani, o forse qualcuno pensa che in un massacro non succedano amputazioni di arti e lunghe agonie di esseri umani vivi?


In sanscrito hanno un nome, che naturalmente ora non ricordo, e sono tutti i dispositivi all'interno del testo che vengono inseriti affinchè il lettore che li coglie possa rispondere alla richiesta che il testo in tal modo compie di 'capovolgere' il senso apparente. Ce ne sono di diversi tipi.
AEnim

Re: La condizione dei giudei durante la cattività babilonese

Messaggio da AEnim »

Un altro spunto di riflessione.
Anche qui scrive un professore di studi ebraici presso una università.



Lincontro fondamentale di Israele con YHWH al Monte Sinai/Horeb è stato rivisto e reinventato più e più volte. I primi resoconti conservati si trovano nella stessa Torah, che contiene:

Una teofania non sacerdotale all'Oreb che include la Collezione dell'Alleanza.
L'alleanza combinata di Horeb e Moab del Deuteronomio che presenta il Decalogo.
Il racconto sacerdotale al Sinai che fa del Tabernacolo il luogo della rivelazione.

Ulteriori resoconti furono composti dopo che la Torah era stata compilata:

Il libro dei Giubilei racconta rivelazioni supplementari che furono date a Mosè durante i suoi primi 40 giorni sul Sinai.
Il rotolo del tempio immagina che le istruzioni per il futuro tempio siano state consegnate a Mosè durante i suoi secondi 40 giorni sul Sinai.
Il Pentateuco samaritano incorpora il santuario del Monte Garizim nel Decalogo.
I rabbini affermano che la Torah orale fu rivelata a Mosè sul Sinai, insieme alla Torah scritta.


La versione non sacerdotale del racconto vede gli israeliti lasciare l'Egitto e accamparsi sul monte di Dio, l'Oreb (Esodo 3:1, 18:5). YHWH quindi appare e parla a Mosè mentre gli israeliti guardano:

‏‏ שׁמות כ:יח וְכָל הָעָם רֹאִים אֶת הַקּוֹלֹת וְאֶת הַלַּפִּידִם ו ְאֵת קוֹל הַשֹּׁפָר וְאֶת הָהָר עָשֵׁן וַיַּרְא הָעָם וַיָּנֻעוּ ו ַיַּעַמְדוּ מֵרָחֹק. כ:יט וַיֹּאמְרוּ אֶל מֹשֶׁה דַּבֵּר אַתָּה עִמָּנוּ וְנִשְׁמָעָה וְאַל יְדַבֵּר עִמָּנוּ אֱלֹהִים פֶּן נָמוּת.

Esodo 20:18 [*20:15] Quando tutto il popolo fu testimone dei tuoni e dei lampi, del suono della tromba e del monte fumante, ebbe paura e tremò e si fermò a distanza. 20:19 [*20:16] e disse a Mosè: «Tu ci parli e noi ascolteremo, ma non ci parli Dio, altrimenti moriremo». [...]

In questo racconto, il Decalogo non è né scritto né accettato dagli israeliti come legge vincolante. Invece, l'apparizione e il discorso di Dio prepararono il terreno per la rivelazione privata della Raccolta dell'Alleanza (20:24–23:19 [*20:21–23:19]) a Mosè.

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La Raccolta dell'Alleanza costituisce la base legale per l'alleanza dell'Oreb, affermata in più fasi, ognuna delle quali intensifica l'autorità e la permanenza dell'alleanza: un accordo orale (24:3), la scrittura di un rotolo (v. 4a), un cerimonia del patto sacrificale (vv. 4b-8), e infine l'iscrizione di Dio delle leggi che costituiscono questa raccolta su tavolette di pietra (v. 12).

Il Deuteronomio conosce una qualche forma di questo racconto e reinventa l'incontro con Dio sull'Oreb, presentando il Decalogo, non la Raccolta dell'Alleanza, come base dell'alleanza dell'Oreb e come il documento scritto da Dio sulle tavole di pietra:

דברים ד:יג וַיַּגֵּד לָכֶם אֶת בְּרִיתוֹ אֲשֶׁר צִוָּה אֶתְכֶם לַ עֲשׂוֹת עֲשֶׂרֶת הַדְּבָרִים וַיִּכְתְּבֵם עַל שְׁנֵי לֻחוֹת אֲבָ נִים.

Deuteronomio 4:13 Egli vi ha dichiarato il suo patto, che vi ha ordinato di osservare, cioè i dieci comandamenti, e li ha scritti su due tavole di pietra.

In questa versione degli eventi, gli israeliti non acconsentono al corpo principale della legge dell'Oreb. Questo avviene molto più tardi, solo dopo che Mosè ha “esposto” la legge in tutto il Deuteronomio:

gge in tutto il Deuteronomio:

דברים כח:סט אֵלֶּה דִבְרֵי הַבְּרִית אֲשֶׁר צִוָּה יְ־הוָה אֶת מֹ שֶׁה לִכְרֹת אֶת בְּנֵי יִשְׂרָאֵל בְּאֶרֶץ מוֹאָב מִלְּבַד הַבְּר ִית אֲשֶׁר כָּרַת אִתָּם בְּחֹרֵב.

Deut 29:1 [*28:69] Queste sono le parole dell'alleanza che YHWH ordinò a Mosè di stabilire con gli Israeliti nel paese di Moab, oltre all'alleanza che aveva stabilito con loro sull'Oreb.

Come risultato di questi cambiamenti, gli Israeliti non sono vincolati dalla Raccolta dell'Alleanza registrata nell'Esodo, ma dalla rielaborazione di quelle leggi presentate nel Deuteronomio.

Nel racconto sacerdotale dell'incontro di Israele con YHWH, la montagna divina è chiamata con il nome più familiare di Sinai, ma la sua importanza è drasticamente ridotta. Come nel racconto dell'Oreb, Mosè sale sulla montagna (Esodo 24:16–18). In questa versione, tuttavia, dopo aver comandato a Mosè di raccogliere una donazione di materiali dagli Israeliti (25:1–7), YHWH non offre una serie generale di leggi, ma fornisce solo istruzioni su come costruire il Tabernacolo (cap. 25 –27):

‏ שׁמות כה:ח וְעָשׂוּ לִי מִקְדָּשׁ וְשָׁכַנְתִּי בְּתוֹכָם. כה:ט כְּכֹל אֲשֶׁר אֲנִי מַרְאֶה אוֹתְךָ אֵת תַּבְנִית הַמִּשְׁכָּ ן וְאֵת תַּבְנִית כָּל כֵּלָיו וְכֵן תַּעֲשׂוּ.

Esodo 25:8 Ed essi mi faranno un santuario, perché io possa abitare in mezzo a loro. 25:9 Secondo quanto ti ho mostrato riguardo al modello del tabernacolo e di tutti i suoi arredi, così lo farai.

Il Tabernacolo completato presto eclisserà il Sinai come il vero luogo della rivelazione:

‏שׁמות כה:כב וְנוֹעַדְתִּי לְךָ שָׁם וְדִבַּרְתִּי אִתְּךָ מֵעַל הַכַּפֹּרֶת מִבֵּין שְׁנֵי הַכְּרֻבִים אֲשֶׁר עַל אֲרֹן הָעֵדֻת א ֵת כָּל אֲשֶׁר אֲצַוֶּה אוֹתְךָ אֶל בְּנֵי יִשְׂרָאֵל.

Esodo 25:22 Là mi darò appuntamento con te, e dall'alto del coperchio, in mezzo ai due cherubini che sono sull'arca dell'alleanza, ti dirò tutto ciò che ti comando per gli Israeliti.

Questa affermazione, con il qualificatore כָּל, “tutto”, si trova a disagio nel testo composito dell'Esodo, in cui YHWH ha già trasmesso il Decalogo e la Raccolta dell'Alleanza. Isolato dal materiale non sacerdotale, il racconto sacerdotale in effetti nega che sia stata data alcuna legge o alleanza stipulata sulla montagna, respingendo l'affermazione centrale dei due racconti sull'Oreb che si trovano in Esodo e Deuteronomio. Allo stesso tempo, però, il racconto sacerdotale utilizza la rivelazione divina del Tabernacolo sul monte per sancire tutte le leggi che YHWH rivelerà successivamente (nel seguente libro del Levitico) agli Israeliti nel Tabernacolo.

Uno degli obiettivi principali della storia sacerdotale è rendere possibile a YHWH di dimorare in mezzo al suo popolo (Esodo 29:45). La rivelazione della montagna non sacerdotale richiede che Mosè lasci il popolo e venga a YHWH, ma nella fonte sacerdotale, il Tabernacolo è costruito nel mezzo dell'accampamento israelita, alla base del Sinai piuttosto che alla sua sommità, in modo che YHWH possa venire agli Israeliti (cap. 40). Inoltre, nel racconto sacerdotale, quando gli israeliti lasciano la montagna (Numeri 10:12), Dio può andare con loro e la rivelazione può continuare (Numeri 15; 18–19; 27–30; 35–36).


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Il libro dei Giubilei (II secolo aC ) descrive in dettaglio una rivelazione a Mosè durante il suo primo soggiorno di quaranta giorni sul monte Sinai (Esodo 24:18). Citando ampiamente da Esodo 24, il primo capitolo inizia con YHWH che chiama Mosè a salire sulla montagna:

Giub 1:1 Durante il primo anno dell'esodo degli Israeliti dall'Egitto, il terzo mese, il sedici di questo mese, il Signore disse a Mosè: «Sali da me sul monte. Ti darò le due tavole di pietra, la legge e il comandamento che ho scritto perché tu li insegni».

YHWH ordina quindi a Mosè di scrivere in un libro (cioè il libro dei Giubilei) l'intera rivelazione che riceverà:

Giub 1:5 Gli disse: «Presta attenzione a tutte le parole che ti dirò su questo monte. Scrivili in un libro, perché le loro generazioni sappiano che io non li ho abbandonati per tutto il male che hanno fatto infrangendo l'alleanza tra me e voi, che oggi stipulo sul monte Sinai per la loro discendenza.

Dopo aver parlato con Mosè, YHWH invia un "Angelo della presenza" per dettare una lunga rivelazione a Mosè (1:27). Nei capitoli che seguono, questo angelo rivela a Mosè che le leggi del Sinai non sono arbitrarie o provinciali. Invece, sono una codificazione della realtà ancestrale, primordiale e persino cosmica.
Ad esempio, nella Torah, la circoncisione è “legislata” quando YHWH fa un patto con Abramo e la sua discendenza (Gen 17). Nei Giubilei, l'angelo della presenza racconta la narrazione di Abramo e dichiara che la legge della circoncisione è un'esigenza eterna (15,1-26). Quindi giustifica la legge affermando che la circoncisione rende gli israeliti come i più alti ordini di angeli:

Giub 15:27 Poiché questa è la natura di tutti gli angeli della presenza e di tutti gli angeli della santità dal giorno della loro creazione. Davanti agli angeli della presenza e agli angeli della santità ha santificato Israele perché fosse con lui e con i suoi santi angeli.

Questa equazione tra pratica israelita e realtà angelica sottolinea l'elezione di Israele, riporta il precedente della circoncisione dal tempo di Abramo all'alba della creazione e probabilmente riflette la crescente importanza della circoncisione nel mondo greco-romano (in gran parte incirconciso) in cui i Giubilei fu scritto. Dopo aver elevato la circoncisione in questo modo, l'angelo ordina a Mosè di fornire agli Israeliti regole dettagliate sulla circoncisione:

Giub 15:28 Ora tu comandi agli Israeliti di custodire il segno di questa alleanza per tutta la loro storia come un'ordinanza eterna, affinché non siano sradicati dalla terra 15:29 perché l'ordine è stato stabilito come un'alleanza affinché osservino per sempre su tutti gli Israeliti.
I giubilei aggiungono quindi effettivamente queste norme alla rivelazione del Sinai e alla legge mosaica. Ciò contrasta nettamente con la Torah, che narra la legge della circoncisione ad Abramo (Gen 17), ma non la ripete in dettaglio in relazione alla rivelazione del Sinai.


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Il Rotolo del Tempio (II secolo a.C. ) contiene una Torah riscritta che riorganizza le leggi deuteronomiche, sacerdotali e altre leggi presenti in tutta la Torah, armonizzandole e aggiornandole nel processo. Ad esempio, il suo ampio calendario festivo (cols. 13–30) combina materiale proveniente, tra l'altro, dai calendari in Levitico 23 e Deuteronomio 16 e dai regolamenti rituali in Numeri 28–29. Aggiunge anche feste di primizie per il vino (19:11–21:10) e l'olio (21:12–23: 2) che sono modellate su Shavuot.

L'introduzione al Rotolo del Tempio è mancante, ma i frammenti superstiti della seconda colonna si basano strettamente sul rinnovo del patto in Esodo 34, suggerendo che il Rotolo del Tempio ha cooptato l'ambientazione di quel capitolo: il secondo periodo di quaranta giorni di Mosè su Sinai. Gli autori quindi trasferiscono la rivelazione delle leggi del Levitico e dei Numeri dal Tabernacolo alla montagna e forniscono alle leggi mosaiche del Deuteronomio un precedente divino al Sinai/Horeb che il Deuteronomio rivendica per esse ma che ha poche basi nell'Esodo.

Il Rotolo del Tempio riformula anche le istruzioni del Tabernacolo come istruzioni del tempio, iniziando con il comando di costruire un tempio (col. 3–13; 30–47). Ad esempio, mentre l'Esodo presenta una richiesta di donazioni di materiali per il Tabernacolo (25:3–9, 35:5–9), il Rotolo del Tempio indirizza le sue donazioni al tempio:

6 [ ]...כי אם מן ה֯[תרומה תקח

11Q19 3:6 Piuttosto, dalle [donazioni:]

7 [זהב וכסף ונחו]ש̇ת וברזל ואבני גזית לב֯[ית ולכול אשר]

3:7 [oro, argento, bronzo, ferro e pietre lavorate per la casa e per tutto ciò che è]

8 [בבית ]ו{י}את כול כליו יעשו זהב טהו[ר...]

3:8 [nella casa...] E tutti i suoi utensili saranno fatti d'oro puro[...].

Le istruzioni del tempio colmano così una lacuna nella Torah, che non contiene alcun comando per costruire un tempio, né istruzioni per costruirlo o usarlo, e trasformano una storia su ciò che era stato fatto nell'antico deserto in una richiesta divina, rivelata al Sinai , per quello che dovrebbe essere fatto qui e ora.

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Il Pentateuco samaritano fissa il suo luogo di culto centrale nell'incontro del Sinai. Alla fine del suo Decalogo, prima che il popolo risponda con timore e si rifiuti di ricevere ulteriori rivelazioni dirette (Esodo 20:17), il Pentateuco samaritano include una legge aggiuntiva, chiamata “Comandamento dei Gerizim”, che richiede al popolo di costruire un altare sul monte Garizim, luogo del successivo santuario samaritano:

והיה כי יביאך י־הוה אלהיך אל ארץ הכנעני אשר אתה בא שמה לרשתה והקמת לך אבנים גדלות ושדת אתם בשיד וכתבת על האבנים את כל דברי התורה הזאת. והיה בעברכם את הירדן תקימו את האבנים האלה אשר אנכי מצוה אתכם היום ב Dopodiché, il pulsante destro del mouse non verrà visualizzato. לא תניף עליהם ברזל, אבנים שלמות תבנה את מזבח י־הוה אלהיך.

Quando YHWH, il tuo Dio, ti avrà introdotto nel paese dei Cananei, che stai per entrare ad occupare, collocherai grosse pietre e le coprirai di intonaco. Scriverai sulle pietre tutte le parole di questa legge. Così, quando avrai attraversato il Giordano, erigerai queste pietre, riguardo alle quali oggi ti comando, sul monte Gherizim; lì edificherai un altare a YHWH tuo Dio, un altare di pietre sulle quali non hai usato strumento di ferro. Devi costruire l'altare di YHWH tuo Dio con pietre grezze.

Inserendo questo comandamento nell'unica occasione in cui Dio rivela la legge direttamente agli israeliti al Sinai, il Pentateuco samaritano rivendica per il culto del Gherizim un'autorità e un'autenticità ancora maggiori di quelle delle leggi mediate da Mosè.
La vitalità della tradizione nell'antico giudaismo

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Allo stesso modo i rabbini aggiunsero le loro voci alle tradizioni del Sinai, affermando che tutta la Torah orale fu rivelata a Mosè sulla montagna.

בבלי ברכות ה. ואמר רבי לוי בר חמא אמר רבי שמעון בן לקיש: מאי דכתיב ואתנה לך את לחת האבן והתורה והמצוה אשר כתבתי להורותם, לחות – אלו עשרת הדברות, תורה – זה מקרא, והמצוה – זו משנה, אשר כתבתי – אלו נביאים וכתובים, להורותם – זה תלמוד; מלמד שכולם נתנו למשה מסיני.

B. Ber. 5a R. Levi bar Chama disse ulteriormente nel nome di R. Simeon ben Lakish: “Qual è il significato del versetto (Esodo 24:12): 'E l'Eterno disse a Mosè: Sali da me sul monte, e essere lì: e io ti darò le tavole di pietra, la legge e il comandamento che ho scritto per insegnare loro'? 'Tavole di pietra' — il Decalogo; 'la legge' — Scrittura; 'il comandamento' — Mishnah; 'che ho scritto' — i Profeti e gli Agiografi; 'insegnare loro' — Gemara. Questo insegna che tutte queste cose furono date a Mosè dal Sinai».

Come i loro predecessori, i rabbini hanno reinventato l'incontro fondamentale di Israele con il suo Dio sul Monte Sinai/Horeb in modi che hanno dato a quella storia nuova vitalità, pur ancorando le loro idee all'autorità della rivelazione divina.

Una serie di processi - una combinazione di decisioni letterarie intenzionali e incidenti storici - ha oscurato la diversità delle narrazioni del Sinai/Horeb che esistevano tra le fonti antiche. In primo luogo, diversi resoconti distinti delle origini di Israele sono stati combinati in un unico resoconto composito: la Torah. In secondo luogo, successive rivisitazioni della Torah, come quelle nei Giubilei e nel Rotolo del tempio, furono emarginate o eliminate. In terzo luogo, le diverse versioni e copie della Torah che circolavano nel tardo periodo del Secondo Tempio furono ridotte, poiché le comunità ebraiche (almeno quelle che sopravvissero alla brutale repressione romana delle rivolte ebraiche nel I e ​​II secolo d.C.) si stabilirono su un tradizione testuale più fissa che sarebbe diventata il Testo Masoretico.

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In sostanza il testo del TaNaKh contiene più racconti in parziale contraddizione l'uno con l'altro e non è assolutamente univoco e la riflessione su tali divergenze conduce a conclusioni successive.
AEnim

Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da AEnim »

chelaveritàtrionfi ha scritto: giovedì 18 maggio 2023, 11:10 Se leggo ancora qualcosa in questa direzione, chiudo la discussione.
In questo modo si finirà per chiudere tutte le discussioni.
72 ore di pausa per chi disturba senza portare nulla di utile forse risolverebbero meglio.
AEnim

Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da AEnim »

Gianni ha scritto: giovedì 18 maggio 2023, 8:34 Roberto, a mio parere in Ger 18:18 si fa riferimento alle tre parti in cui è suddiviso il Tanàkh: Toràh, Profeti e Scritti. A questa suddivisione alluse anche il giudeo Yeshùa in Lc 24:44, parlando di Legge di Mosè, di Profeti e di Salmi (la parte più consistente dei ketuvìm; una parte per il tutto).
In ogni caso, il passo di Ger conferma che la Toràh era assegnata in custodia ai sacerdoti.
Altro che ci può essere utile.


""Maimonide chiarisce i meccanismi della trasmissione della Legge Orale:

אף על פי שלא נכתבה תורה שבעל פה למדה משה רבינו כולה בבית דינו לשבעי ם זקנים. ואלעזר ופנחס ויהושע שלשתן קבלו ממשה. וליהושע שהוא תלמידו של משה רבינו מסר תורה שבעל פה וצוהו עליה. וכן יהושע כל ימי חייו למד על פה. וזקנים רבים קבלו מיהושע.

Anche se la Torah orale non è stata scritta, il nostro maestro Mosè l'ha insegnata nella sua interezza, nella sua corte, a settanta anziani. Eleazar, Finea e Giosuè, tutti e tre, ricevettero da Mosè. Tuttavia, Mosè, il nostro maestro, consegnò a Giosuè, suo discepolo, la Torah orale e gli diede degli ordini al riguardo. Allo stesso modo, Giosuè insegnò oralmente tutti i suoi giorni e molti anziani ricevettero da Giosuè.

Maimonide si basa su una delle più famose aperture del trattato nella Mishnah ( Avot 1:1):

משה קבל תורה מסיני ומסרה ליהושע ויהושע לזקנים וזקנים לנביאים ונבי אים מסרוה לאנשי כנסת הגדולה.

Mosè ricevette la Torah dal Sinai e la diede a Giosuè, Giosuè agli Anziani, gli Anziani ai Profeti, ei Profeti la consegnarono agli Uomini della Grande Assemblea.

Nella comprensione di Maimonide, la "Torah del Sinai" qui è la Torah orale, che è stata insegnata a tutti ma data specificamente a Giosuè. Questa componente orale è parte integrante di ognuna delle mitzvot .

כל המצות שניתנו לו למשה בסיני בפירושן ניתנו. שנאמר ואתנה לך את לוחות האבן והתורה והמצוה. תורה זו תורה שבכתב. והמצוה זו פירושה. וצונו לעשות התורה על פי המצוה. ומצוה זו היא הנקראת תורה שבעל פה.

Tutti i comandamenti dati a Mosè sul Sinai furono dati insieme alla loro interpretazione, poiché dice: "E io ti darò le tavole di pietra, la legge e il comandamento" (Esodo 24:12) - "la legge" si riferisce alla Torah Scritta, “e il comandamento” alla sua interpretazione. E ci è stato comandato di seguire «la legge» secondo «il comandamento». Questo "comandamento" è ciò che viene chiamato la Torah orale.

il commento di Resh Lakish in b. Berachot 5a, che glossa Esodo 24:12 (parafrasato da Maimonide):

ואמר רבי לוי בר חמא אמר רבי שמעון בן לקיש: מאי דכתיב ואתנה לך את לחת האבן והתורה והמצוה אשר כתבתי להורותם, לחות – אלו עשרת הדברות, תורה – זה מקרא, והמצוה – זו משנה, אשר כתבתי – אלו נביאים וכתובים, להורותם – זה תלמוד ; מלמד שכולם נתנו למשה מסיני.

R. Levi bar Chama disse ulteriormente nel nome di R. Simeon ben Lakish: “Qual è il significato del versetto (Esodo 24:12): 'E l'Eterno disse a Mosè: Sali da me sul monte, e essere lì: e io ti darò le tavole di pietra, la legge e il comandamento che ho scritto per insegnare loro'? 'Tavole di pietra' — il Decalogo; 'la legge' — Scrittura; 'il comandamento' — Mishnah; 'che ho scritto' — i Profeti e gli Agiografi; 'insegnare loro' — Gemara. Questo insegna che tutti questi furono dati a Mosè dal Sinai . ""
noiman
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Re: La condizione dei giudei durante la cattività babilonese

Messaggio da noiman »

AEnim, riconosco che sei stata veramente brava a proporci le tue osservazioni, è possibile che il tuo incidente alla schiena sia anche causato o implementato da molto tempo in cui sei seduta al p.c. , immagino che hai dedicato molto tempo per raccogliere le fonti e ricucirle in un commento che considero veramente prezioso, nel senso che alcune cose da te menzionate non le conoscevo, si impara sempre... come ho sempre ribadito nonostante il mio interesse in questa e altre discussioni non vivo accanto al p.c, anzi di p.c.ne ho ben tre ha disposizione , ma scrivo per il forum in quello più datato che ogni giorno mi dice che Miscosoft Edge non è più supportato, cosa che per il momento ignoro.
Sopratutto riconosco il tuo merito di superare le polemiche e riportare la discussione sui giusti binari "l' interpretazione delle scritture ebraiche.
Un augurio per il mal di schiena,
Noiman
AEnim

Re: La condizione dei giudei durante la cattività babilonese

Messaggio da AEnim »

Funziona a rovescio. Quando ho dolori che mi paralizzano o guardo il muro oppure mi siedo e leggo, altrimenti faccio mestieri vari ... con i quali mi procuro i mal di schiena :D . Qui c'è un tempo schifoso e l'umidità mi uccide. Ieri dovevo stirare ma proprio non mi riusciva.

Ho il dubbio forte però che i miei ultimi postati - che ho tenuto a postare non perchè avessero un filo logico immediato con i post precedenti ma perchè se non li posto me li perdo con facilità - stessero meglio nel 3d delle interpretazioni delle scritture ebraiche piuttosto che qui. E' che con tutti i messaggi di battibecchi mi sono un po' confusa.

Non so, se casomai volete potete spostare.
roberto
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Re: La condizione dei giudei durante la cattività babilonese

Messaggio da roberto »

AEnim ha scritto: giovedì 18 maggio 2023, 12:15

Nel giudaismo, si sostiene spesso che questi problemi siano risolti nella Torah Orale.[/i]""


Allora si può presumere che l'insegnamento orale si evolva nel tempo. Altrimenti certe pratiche antiche cambiate nel corso dei secoli, non sarebbero mai state neanche messe in pratica. Cioè ho due leggi, ma in certi punti , una mi chiede di lapidare, l'altra di multare, per lo stesso reato. Ho fatto un esempio. Come è potuta cambiare la tradizione orale, per ispirazione divina, o per saggezza umana. Ai tempi di Gesù si lapidava ancora, qualcosa è cambiato dopo, forse indagare su cosa e quando è cambiato ci può aiutare fare un passo in avanti.
Bruno
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Re: La condizione dei giudei durante la cattività babilonese

Messaggio da Bruno »

AEnim ha scritto: giovedì 18 maggio 2023, 14:36 Ho il dubbio forte però che i miei ultimi postati - che ho tenuto a postare non perchè avessero un filo logico immediato con i post precedenti ma perchè se non li posto me li perdo con facilità - stessero meglio nel 3d delle interpretazioni delle scritture ebraiche piuttosto che qui. E' che con tutti i messaggi di battibecchi mi sono un po' confusa.
Te lo stavo per dire io. Comunque sia hai fatto un lavoro magistrale, me lo stampo e lo leggo con calma.
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