Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche
Trizzi hai scelto la discussione più lunga ma va bene perchè è la più completa . Sul tema di Satana e degli Angeli si possono considerare tante vie. Io preferisco affiancare i testi alla storia e ai ritrovamenti. Certamente occorre seguire l'intendimento ebraico e i termini usati. Su questo argomento, avevo scritto dall'altra parte, mi piacerebbe citare cosa dice Maimonide. Prima di ciò, possiamo sicuramente notare come nelle scritture greche ci sia un chiaro riferimento al libro di Enoch e credo anche al libro di Daniele. Gli indizi sono: l'utilizzo di alcune espressioni, gli "angeli" che qui non sono semplici messaggeri e addirittura i nomi.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche
Ho scelto questa discussione perché, come dici tu, è la più completa.chelaveritàtrionfi ha scritto: ↑lunedì 23 gennaio 2023, 15:49 Trizzi hai scelto la discussione più lunga ma va bene perchè è la più completa . Sul tema di Satana e degli Angeli si possono considerare tante vie. Io preferisco affiancare i testi alla storia e ai ritrovamenti. Certamente occorre seguire l'intendimento ebraico e i termini usati. Su questo argomento, avevo scritto dall'altra parte, mi piacerebbe citare cosa dice Maimonide. Prima di ciò, possiamo sicuramente notare come nelle scritture greche ci sia un chiaro riferimento al libro di Enoch e credo anche al libro di Daniele. Gli indizi sono: l'utilizzo di alcune espressioni, gli "angeli" che qui non sono semplici messaggeri e addirittura i nomi.
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
Carl Gustav Jung
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche
Nel “Libro dei vigilanti” (Enoch capitolo 6), si parla del Monte Hermon, detto il “Monte del Giuramento”, dove si narra della discesa di 200 “angeli ribelli” chiamati “οι Γρήγοροι - Grigori – osservatori o vigilanti”, che avrebbero "preso" le figlie degli uomini dando origine alla progenie dei Nephilim, tradotti con giganti. Tra gli angeli caduti troviamo il nome di Semeyaza che in aramaico vuol dire “il mio nome ha visto”, poi identificato nella tradizione cristiana con “Satana”.
Questi “esseri” discesi hanno avuto anche la colpa (secondo il libro) di aver trasgredito le leggi divine, di avere insegnato agli uomini diverse pratiche come: astronomia, arti, taglio delle pietre preziose ecc. Nella mitologia sumera questo si dice anche degli Apkallu (esseri semidivini mandati dal dio Enki, per insegnare arti e misteri agli uomini). Prima ci citare gli scritti greci del I secolo E.V., possiamo riscontrare che nel capitolo 4 del libro di Daniele (4:13 e 4:23 in quasi tutte le traduzioni tranne in altre come la CEI che corrispondono a 4:10 e 4:20), troviamo il termine ebraico עִיר (ir): sveglio, vigile, osservatore, mentre nei passi corrispondenti della LXX troviamo ἀπεστάλη : inviato, dove ἀποστέλλω apostéllō vuol dire “mandato via, in commissione”, “inviato in missione da un superiore”.
In giuda 1:14-15 troviamo l’espressione: “Ecco, il Signore è venuto con le sue miriadi di angeli** per far il giudizio contro tutti”, dove il termine tradotto spesso con “angeli” è
**ἁγίαις (hagiais) santi ἅγιος hágios: qualcosa di "separato" e quindi " diverso ( distinto/distinto )" – cioè "altro", perché speciale per il Signore.
In 2Pietro 2:4 “Se Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li inabissò, confinandoli in antri tenebrosi per esservi custoditi per il giudizio” il termine tradotto con “angeli” è: ἀγγέλων (angelōn) o ἄγγελος, ου, ὁ : ággelos propriamente, messaggero o delegato – o umano (Mt 11:10; Lc 7:24, 9:52; Gal 4:14; Gc 2:25) o celeste (un angelo celeste ); qualcuno inviato (da Dio) per proclamare il suo messaggio.
Anche se ritroviamo termini diversi, pare che il riferimento sia lo stesso. Di solito “angelo” angelòn o simili, è il corrispondente all’ebraico מַלְאָך (malak). Ma con questo termine non ci si riferisce in maniera specifica ad un messaggero celeste, bensì anche a semplici esseri umani, Es. 2sam11:22 “Il messaggero הַמַּלְאָ֑ךְ (ham•mal•'āḵ) partì e quando arrivò riferì a Davide “. In Genesi 16 abbiamo il מַלְאַ֣ךְ (mal•'aḵ) di יְהוָ֔ה (Yhvh) : "Le disse anche l'angelo del SIGNORE: “Ora sei incinta e partorirai un figlio "(Gn 16:11). Qui l’angelo del Signore (malàk Yhvh) parla ad Agar.
Il monte Hermon è una catena montuosa composta da 3 cime, di cui una raggiunge quasi i 3000 metri, posta al confine tra le attuali Israele, Siria e Libano ed è molto citato nel testo biblico. Nel mito del dio Attar (Ashtar, maschile – femminile corrispondente a venere, la stella del mattino per i cananei), su questo monte vi era il palazzo di Baal; per gli Urriti del dio Teshub. Il monte Hermon era chiamato Senir dagli Amorrei e Sirion dai Sidoniani . Nel libro di Isaia 14:13, il Monte Hermon/Saphon appare come un luogo di Ben Shahar (divenuto Lucifero in latino) ed erede del dio ugaritico Attar. Nel libro delle Cronache sul Hermon vi è stabilita la mezza tribù di Manasse con altre famiglie.
https://boowiki.info/art/montagnes-liba ... ermon.html
Nel 1869, Sir Charles Warren, un esploratore, trovò una stele di pietra calcarea posta sui resti di un antico tempio denominato Qasr Antar, sulla sommità della montagna, sulla quale vi era un’iscrizione: “secondo il comando del più grande e santo dio, coloro che prestano giuramento (procedano) da qui”. Il Monte Hermon divenne noto come “la Montagna del Giuramento”.
https://en.wikipedia.org/wiki/Temples_of_Mount_Hermon
Già questa è una buona base per comprendere cosa sono questi angeli, prima di passare a Maimonide. Qui la questione che genera confusione, mi pare che sia dovuta all’utilizzo degli stessi termini per indicare cose diverse: messaggeri umani, forze spirituali, forze della natura come fuoco e vento con questi “soggetti” di questi racconti. Tra l’altro sia nei miti sumeri riguardante Enki, Enlil ecc. o anche in Enoch, non esistevano cronisti che riprendevano la scena (forse Galeazzi? Chissà).
Curiosità. Ai piedi del Monte Hermon, alla base sud ovest, si trova Cesarea di Filippo citata nei vangeli presso le sorgenti del Giordano Matteo 16,13; 17,1, 2; Marco 8,27; 9,2. Qui Yeshùa, dopo la domanda che pone ai discepoli “chi dite che io sia”, inizia a parlare del figlio dell’uomo e 6 giorni dopo questo episodio (Marco 17:1) si ritrova in disparte con alcuni su un alto monte. Nella pratica è difficile credere che si trattasse del Monte Hermon per la sua altezza, tra l’altro non è nemmeno citato, però ci si trova alle sue pendici.
Questi “esseri” discesi hanno avuto anche la colpa (secondo il libro) di aver trasgredito le leggi divine, di avere insegnato agli uomini diverse pratiche come: astronomia, arti, taglio delle pietre preziose ecc. Nella mitologia sumera questo si dice anche degli Apkallu (esseri semidivini mandati dal dio Enki, per insegnare arti e misteri agli uomini). Prima ci citare gli scritti greci del I secolo E.V., possiamo riscontrare che nel capitolo 4 del libro di Daniele (4:13 e 4:23 in quasi tutte le traduzioni tranne in altre come la CEI che corrispondono a 4:10 e 4:20), troviamo il termine ebraico עִיר (ir): sveglio, vigile, osservatore, mentre nei passi corrispondenti della LXX troviamo ἀπεστάλη : inviato, dove ἀποστέλλω apostéllō vuol dire “mandato via, in commissione”, “inviato in missione da un superiore”.
In giuda 1:14-15 troviamo l’espressione: “Ecco, il Signore è venuto con le sue miriadi di angeli** per far il giudizio contro tutti”, dove il termine tradotto spesso con “angeli” è
**ἁγίαις (hagiais) santi ἅγιος hágios: qualcosa di "separato" e quindi " diverso ( distinto/distinto )" – cioè "altro", perché speciale per il Signore.
In 2Pietro 2:4 “Se Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li inabissò, confinandoli in antri tenebrosi per esservi custoditi per il giudizio” il termine tradotto con “angeli” è: ἀγγέλων (angelōn) o ἄγγελος, ου, ὁ : ággelos propriamente, messaggero o delegato – o umano (Mt 11:10; Lc 7:24, 9:52; Gal 4:14; Gc 2:25) o celeste (un angelo celeste ); qualcuno inviato (da Dio) per proclamare il suo messaggio.
Anche se ritroviamo termini diversi, pare che il riferimento sia lo stesso. Di solito “angelo” angelòn o simili, è il corrispondente all’ebraico מַלְאָך (malak). Ma con questo termine non ci si riferisce in maniera specifica ad un messaggero celeste, bensì anche a semplici esseri umani, Es. 2sam11:22 “Il messaggero הַמַּלְאָ֑ךְ (ham•mal•'āḵ) partì e quando arrivò riferì a Davide “. In Genesi 16 abbiamo il מַלְאַ֣ךְ (mal•'aḵ) di יְהוָ֔ה (Yhvh) : "Le disse anche l'angelo del SIGNORE: “Ora sei incinta e partorirai un figlio "(Gn 16:11). Qui l’angelo del Signore (malàk Yhvh) parla ad Agar.
Il monte Hermon è una catena montuosa composta da 3 cime, di cui una raggiunge quasi i 3000 metri, posta al confine tra le attuali Israele, Siria e Libano ed è molto citato nel testo biblico. Nel mito del dio Attar (Ashtar, maschile – femminile corrispondente a venere, la stella del mattino per i cananei), su questo monte vi era il palazzo di Baal; per gli Urriti del dio Teshub. Il monte Hermon era chiamato Senir dagli Amorrei e Sirion dai Sidoniani . Nel libro di Isaia 14:13, il Monte Hermon/Saphon appare come un luogo di Ben Shahar (divenuto Lucifero in latino) ed erede del dio ugaritico Attar. Nel libro delle Cronache sul Hermon vi è stabilita la mezza tribù di Manasse con altre famiglie.
https://boowiki.info/art/montagnes-liba ... ermon.html
Nel 1869, Sir Charles Warren, un esploratore, trovò una stele di pietra calcarea posta sui resti di un antico tempio denominato Qasr Antar, sulla sommità della montagna, sulla quale vi era un’iscrizione: “secondo il comando del più grande e santo dio, coloro che prestano giuramento (procedano) da qui”. Il Monte Hermon divenne noto come “la Montagna del Giuramento”.
https://en.wikipedia.org/wiki/Temples_of_Mount_Hermon
Già questa è una buona base per comprendere cosa sono questi angeli, prima di passare a Maimonide. Qui la questione che genera confusione, mi pare che sia dovuta all’utilizzo degli stessi termini per indicare cose diverse: messaggeri umani, forze spirituali, forze della natura come fuoco e vento con questi “soggetti” di questi racconti. Tra l’altro sia nei miti sumeri riguardante Enki, Enlil ecc. o anche in Enoch, non esistevano cronisti che riprendevano la scena (forse Galeazzi? Chissà).
Curiosità. Ai piedi del Monte Hermon, alla base sud ovest, si trova Cesarea di Filippo citata nei vangeli presso le sorgenti del Giordano Matteo 16,13; 17,1, 2; Marco 8,27; 9,2. Qui Yeshùa, dopo la domanda che pone ai discepoli “chi dite che io sia”, inizia a parlare del figlio dell’uomo e 6 giorni dopo questo episodio (Marco 17:1) si ritrova in disparte con alcuni su un alto monte. Nella pratica è difficile credere che si trattasse del Monte Hermon per la sua altezza, tra l’altro non è nemmeno citato, però ci si trova alle sue pendici.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche
Caro Naza, ti dici che “è difficile credere che si trattasse del Monte Hermon per la sua altezza, tra l’altro non è nemmeno citato”. In verità occorre pensare al Monte Hermon proprio per la sua altezza. È vero che non è nominato, ma gli inizi ci sono tutti.
Nel testo mattaico è detto che Yeshùa “li condusse sopra un alto monte”. Esaminando il testo biblico, notiamo che l’ultima località menzionata è Cesarea di Filippo: “Gesù, giunto nei dintorni di Cesarea di Filippo . . .” (Mt 16:13). Prima ancora si dice che “Gesù, dopo aver congedato la folla, salì nella barca e andò al paese di Magadan” (Mt 15:39). Da dove proveniva? Dal Mar di Galilea (Mt 15:29). In suo tragitto fu:
Lago di Tiberiade - “Gesù venne presso il mare di Galilea” (Mt 15:29)
Magadan - “Andò al paese di Magadan” (Mt 15:39)
Cesarea di Filippo - “Giunto nei dintorni di Cesarea di Filippo” (Mt 16:13)
“Alto monte” - “Li condusse sopra un alto monte” (Mt 17:1)
Yeshùa stava andando a nord. Mt 15:39 menziona la località di “Magadan”; alcuni manoscritti meno antichi hanno “Magdala”. I migliori manoscritti greci, nel passo parallelo di Mr 8:10, hanno “Dalmanuta”. Non è necessario pensare a un errore di trascrizione dei copisti, come fanno alcuni studiosi. Infatti, anche in alcuni antichi manoscritti di Mr si trova “Magadan” o “Magdala” al posto di “Dalmanuta”. Meglio è conservare la lezione “Dalmanuta”: i migliori manoscritti greci hanno “Dalmanuta”. Può darsi che Dalmanuta fosse un altro nome di Magadan, o forse si trattava di una zona vicina il cui nome era poco usato o poco conosciuto; fatto sta che Mr lo ha preservato.
In ogni caso Yeshùa stava andando a nord. Cesarea di Filippo si trovava nell’estremo nord della Palestina. Era una magnifica località situata a 350 m sul livello del mare. Per raggiungerla si doveva percorrere una lunga salita di quasi 50 chilometri. Il viaggio poteva richiedere un paio di giorni. Quale “alto monte” c’era nei pressi? Molto probabilmente si fa riferimento all’Ermon, che delimitava a nord la Palestina (Gs 12:1;13:2,5,8,11). È del tutto possibile che la trasfigurazione di Yeshùa sia avvenuta su questo “alto monte” (Mt 17:1; Mr 9:2; Lc 9:28; 2Pt 1:18), dato che poco prima Yeshùa si trovava nella vicina Cesarea di Filippo. - Mr 8:27.
Cesarea di Filippo si trovava su verso l’alto Monte Ermon. L’Ermon è davvero un “alto monte”: le sue cime, coperte di neve, sono a 2720 m sul livello del mare. Le nevi che si sciolgono ingrossano i torrenti che sono le sorgenti del fiume Giordano.
Appare quindi improbabile che il monte della trasfigurazione fosse il Monte Tabor, come ritenuto dalla tradizione. Per tre motivi.
1. Il Tabor trova quasi 20 km a ovest dell’estremità meridionale del Mar di Galilea, quindi a sud. Ma Yeshùa stava andando a nord.
2. Il Tabor ha un’altitudine di 562 m sul livello del mare: non può essere definito un “alto monte”.
3. La cima del Tabor presentava una posizione davvero strategica perché sovrasta la valle di Izreel. Le rovine indicano che la località era fiorente prima e dopo il 1° secolo E. V.. Questo fatto rende improbabile che Yeshùa lo avesse scelto per la trasfigurazione, dato che la Bibbia dice che Yeshùa e i suoi tre accompagnatori si trovavano sul monte “in disparte”. - Mt 17:1; Mr 9:2.
Yeshùa si trovava vicino a Cesarea di Filippo presso le sorgenti del Giordano: perché mai sarebbe tornato indietro per andare sull’improbabile Tabor?
Nel testo mattaico è detto che Yeshùa “li condusse sopra un alto monte”. Esaminando il testo biblico, notiamo che l’ultima località menzionata è Cesarea di Filippo: “Gesù, giunto nei dintorni di Cesarea di Filippo . . .” (Mt 16:13). Prima ancora si dice che “Gesù, dopo aver congedato la folla, salì nella barca e andò al paese di Magadan” (Mt 15:39). Da dove proveniva? Dal Mar di Galilea (Mt 15:29). In suo tragitto fu:
Lago di Tiberiade - “Gesù venne presso il mare di Galilea” (Mt 15:29)
Magadan - “Andò al paese di Magadan” (Mt 15:39)
Cesarea di Filippo - “Giunto nei dintorni di Cesarea di Filippo” (Mt 16:13)
“Alto monte” - “Li condusse sopra un alto monte” (Mt 17:1)
Yeshùa stava andando a nord. Mt 15:39 menziona la località di “Magadan”; alcuni manoscritti meno antichi hanno “Magdala”. I migliori manoscritti greci, nel passo parallelo di Mr 8:10, hanno “Dalmanuta”. Non è necessario pensare a un errore di trascrizione dei copisti, come fanno alcuni studiosi. Infatti, anche in alcuni antichi manoscritti di Mr si trova “Magadan” o “Magdala” al posto di “Dalmanuta”. Meglio è conservare la lezione “Dalmanuta”: i migliori manoscritti greci hanno “Dalmanuta”. Può darsi che Dalmanuta fosse un altro nome di Magadan, o forse si trattava di una zona vicina il cui nome era poco usato o poco conosciuto; fatto sta che Mr lo ha preservato.
In ogni caso Yeshùa stava andando a nord. Cesarea di Filippo si trovava nell’estremo nord della Palestina. Era una magnifica località situata a 350 m sul livello del mare. Per raggiungerla si doveva percorrere una lunga salita di quasi 50 chilometri. Il viaggio poteva richiedere un paio di giorni. Quale “alto monte” c’era nei pressi? Molto probabilmente si fa riferimento all’Ermon, che delimitava a nord la Palestina (Gs 12:1;13:2,5,8,11). È del tutto possibile che la trasfigurazione di Yeshùa sia avvenuta su questo “alto monte” (Mt 17:1; Mr 9:2; Lc 9:28; 2Pt 1:18), dato che poco prima Yeshùa si trovava nella vicina Cesarea di Filippo. - Mr 8:27.
Cesarea di Filippo si trovava su verso l’alto Monte Ermon. L’Ermon è davvero un “alto monte”: le sue cime, coperte di neve, sono a 2720 m sul livello del mare. Le nevi che si sciolgono ingrossano i torrenti che sono le sorgenti del fiume Giordano.
Appare quindi improbabile che il monte della trasfigurazione fosse il Monte Tabor, come ritenuto dalla tradizione. Per tre motivi.
1. Il Tabor trova quasi 20 km a ovest dell’estremità meridionale del Mar di Galilea, quindi a sud. Ma Yeshùa stava andando a nord.
2. Il Tabor ha un’altitudine di 562 m sul livello del mare: non può essere definito un “alto monte”.
3. La cima del Tabor presentava una posizione davvero strategica perché sovrasta la valle di Izreel. Le rovine indicano che la località era fiorente prima e dopo il 1° secolo E. V.. Questo fatto rende improbabile che Yeshùa lo avesse scelto per la trasfigurazione, dato che la Bibbia dice che Yeshùa e i suoi tre accompagnatori si trovavano sul monte “in disparte”. - Mt 17:1; Mr 9:2.
Yeshùa si trovava vicino a Cesarea di Filippo presso le sorgenti del Giordano: perché mai sarebbe tornato indietro per andare sull’improbabile Tabor?
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche
Grazie Gianni per la tua ottima ricostruzione . Diciamo che ero andato con i piedi di piombo sull'argomento. Questo che hai scritto diventa molto interessante e... anche se ho scritto "improbabile" per i suoi 3000 metri circa, a livello simbolico ci avrei comunque fatto un pensiero. Poi se l'evento è proprio reale su quel monte, ancora meglio
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche
Certo, Naza, reale, storico. Ma tu non vedi un po' troppi simboli dappertutto?
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche
Signori , dinanzi a esperienze di vita reale odierne non c'è teoria o interpretazione che tenga a meno che si voglia rimanere nella cecità . Il termine angelo come voi stessi dite si riferisce sia a un messaggero umano che a un essere spirituale e che può manifestarsi . Migliaia se non milioni di persone lo attestano , persone di ogni livello sociale . Se non piace il termine Angelo chiamiamoli forze intelligenti dotati di poteri superiori ai nostri . E comunicano con gli umani .
- Maria Grazia Lazzara
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche
Perché mai io mi chiedo Dio abbia vietato rigorosamente il consulto con i medium spiritici , perché mai abbia vietato la divinazione, le arti magiche , ne' chi leghi altri con una mali'ia ,ne' chi cerca presagi ecc.... A quale sfera si sta rivolgendo la scrittura ? Deuter.18-10-13 da cosa vuole avvertirci Dio ?