La Kabbalah

Janira
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Re: La Kabbalah

Messaggio da Janira »

Col 1:15 Egli è l'immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura; 16 poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.

Da un punto di vista kabbalistico, il versetto 15 richiama l'equivalenza della forma che ogni essere umano può conseguire.
Essere immagine del Creatore vuol dire avere le sue stesse qualità: amore e dazione. L'uomo che rivela il Creatore è chiamato Adam, che significa assomigliare al Creatore (Domeh)

Il versetto 16 mi ha affascinato. Partendo dal presupposto che si stia parlando sempre di Yeshua uomo glorificato, dopo la resurrezione, cioè dopo la correzione completa dei desideri egoistici, forse questi versetti possono richiamare proprio tale correzione.
Se non ricordo male, secondo l'interpretazione ebraica l'uomo è qui sulla Terra per "completare" la creazione di Dio.
Cercando qualche riferimento a riguardo, ho trovato questi commenti:
http://laitman.it/2016/08/04/cose-la-creazione/

https://laitman.com/2010/04/every-perso ... -creation/

Every person includes all of creation within himself.
Laitman
chelaveritàtrionfi
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Re: La Kabbalah

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Messaggio da Janira » mar 26 apr 2022, 12:38

Prima di studiare la Kabbalah concordavo con te al 100%.
Oggi ho modificato un po' la mia posizione, in base a ciò che sto imparando.
Capisco che questo è un forum ebraico-biblico, infatti preferisco parlare delle interpretazioni alternative nella cartella dedicata alla Kabbalah, che è uno spazio simile alla cartella confidenziale.

La questione riguarda il linguaggio dei rami e lo scopo per cui sono stati scritti i libri sacri.
La Torah, lo Zohar e tutti i libri kabbalisti, possono essere studiati da tutti, è sufficiente la giusta intenzione: connettersi con il livello spirituale dell'autore per ricevere la Luce che riporta al bene.

https://www.biblistica.eu/phpbb/viewtop ... 914#p73914

L'errore grave secondo me è fare un miscuglio dei metodi: chi vuole dare un'interpretazione letterale delle Scritture, quindi dei singoli termini così come sono scritti, non può fare altro che studiare il metodo ebraico-biblico.
Chi vuole interpretare il significato spirituale delle Scritture, deve invece conseguire lo stesso livello spirituale dell'autore.
Ciao ti rispondo qui. In generale le mie risposte sono improntate sul vincolo imposto dai termini e dal testo. Questo lo ritengo necessario affinchè tutti possano discutere. Questo metodo è complesso ed accessibile a chi ha sana volontà. Questo rappresenta un secondo livello di lettura. Per gli altri livelli occorre ricercare il significato "nascosto". Allora, guardando in questa direzione, possiamo notare la struttura del testo, come inizialmente vengono poste le parole, le lettere utilizzate, ogni quanto appare un determinato termine, quante volte e ripetuto un termine, come mai sono presenti specifici numeri, cosa vogliono dire, associati ad un termine cosa vuol dire il numero, perchè si parla in simbolismi, perchè molti dialoghi sono stati costruiti (per esempio Mosè ed il faraone), perchè per esempio si pone l'attenzione sul vitello d'oro, perchè sui pesci, perchè sulla brocca d'acqua all'ultima cena, ecc........... e per collegarci al tema perchè sui due termini "figlio di dio" e "figlio dell'uomo".
il versetto 15 richiama l'equivalenza della forma che ogni essere umano può conseguire.
Essere immagine del Creatore vuol dire avere le sue stesse qualità: amore e dazione. L'uomo che rivela il Creatore è chiamato Adam, che significa assomigliare al Creatore
Il versetto 16 mi ha affascinato. Partendo dal presupposto che si stia parlando sempre di Yeshua uomo glorificato, dopo la resurrezione, cioè dopo la correzione completa dei desideri egoistici, forse questi versetti possono richiamare proprio tale correzione.
a questo aggiungo anche il simbolismo del figlio dell'uomo che nel precedente modello era semplicemente un riferimento alla natura umana che lo distanzia da Dio. Ezechiele cita il figlio dell'uomo almeno 90 volte.

Si evidenzia "l'uomo nella sua dimensione di fragilità e mortalità," a differenza di ciò che rappresenta Dio.
Nei salmi è l'essere umano, figlio dell'uomo mortale. In genesi .. al momento bypassiamo perchè si apre un lungo capitolo.

In Daniele בר אנש Bar-'enash, [bar aramaico vul dire "figlio"] traducibile come "Colui che possiede le qualità di Adamo" prima della cacciata dal Giardino dell'Eden, era senza peccato, incorruttibile (senza divenire) e immortale (Lettera gli Ebrei 4,15).

Il termine "figlio di Dio" , sempre bypassando genesi al momento, rappresenta una relazione tra Dio e qualche elemento della sua creazione. Una relazione più stretta rispetto alla natura umana che distanzia l'adam dal divino. Dapprima è Israele scelto da Dio o Efraim, poi diventa "Davide" l'unto, l'eletto ed a lui viene dato il titolo di "figlio di Dio". Nei Vangeli il "figlio di Dio per eccellenza" è Yeshùa.

Figlio di Dio è anche un termine generico che indica l'elezione. Figlio, ban collegato al termine“Banah” che vuol dire "edificare, costruire". Costruire cosa? Come i mattoni servono ad edificare le mura di una casa, così i figli servono ad edificare una discendenza.
Così Dio per mezzo del figlio (generico) può costruire una discendenza di esseri umani "unti, eletti".. di generazione in generazione, un regno che non può essere mai battuto nè può finire in mano ad altri re perchè è un regno interiore.

Per figlio dell’uomo si identifica il pensiero umano nella sua forma razionale e spesso compulsiva poiché condizionata da enti esterni ed interni all’uomo stesso.

Per Figlio di Dio si identifica il pensiero razionale ispirato da Dio, nato da una mente Vergine ovvero in uno stato di quiete.

Parlando di Dio e di Yeshùa viene associato il concetto di luce e lampada (apocalisse). Nelle scritture greche compaiono quindi 3 epiteti: il padre, il figlio e lo spirito santo.

Il padre (Dio) è colui che emette la luce che rappresenta l'influenza divina, il simbolo di questa luce , o meglio il simbolo del Principio Divino dal quale viene emanata questa Influenza è lo spirito santo. Il mezzo attraverso il quale questa luce può manifestarsi nel mondo è l'essere umano che è riuscito a fare il salto dall'essere figlio dell'uomo a figlio di Dio. Il come avviene ciò si può leggere anche nelle semplici parole espresse da Paolo.
L'errore grave secondo me è fare un miscuglio dei metodi: chi vuole dare un'interpretazione letterale delle Scritture, quindi dei singoli termini così come sono scritti, non può fare altro che studiare il metodo ebraico-biblico.
Chi vuole interpretare il significato spirituale delle Scritture, deve invece conseguire lo stesso livello spirituale dell'autore.
purtroppo credo sia necessario percorrere questa tappa
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: La Kabbalah

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Messaggio da Janira » mar 26 apr 2022, 12:38

La questione riguarda il linguaggio dei rami e lo scopo per cui sono stati scritti i libri sacri.
La Torah, lo Zohar e tutti i libri kabbalisti, possono essere studiati da tutti, è sufficiente la giusta intenzione: connettersi con il livello spirituale dell'autore per ricevere la Luce che riporta al bene..
A questi testi possono accedere tutti. La conoscenza "nascosta" non è accessibile a tutti. Ciò che viene insegnato è ciò che può essere conosciuto. La conoscenza nascosta porta a praticare. Una conoscenza troppo grande per l'uomo comune che fa fatica ad allacciarsi le scarpe :-). Diceva Maimonide "la conoscenza va sudata"
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: La Kabbalah

Messaggio da Janira »

Concordo, ma vorrei specificare quale è il requisito per accedere alla conoscenza "nascosta " per la kabbalah: il sincero desiderio di rivelare il Creatore.
Quindi questo sforzo deve avere la giusta intenzione.
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Re: La Kabbalah

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Janira ha scritto: martedì 26 aprile 2022, 16:23 Concordo, ma vorrei specificare quale è il requisito per accedere alla conoscenza "nascosta " per la kabbalah: il sincero desiderio di rivelare il Creatore.
Quindi questo sforzo deve avere la giusta intenzione.
Certamente. Questo sincero desiderio (desiderio interiore, non sforzo secondo me) di rivelare il Creatore deve avere la giusta direzione/intenzione. Vero. Ciò differenzia un determinato percorso da altri tipi di percorso molto noti nelle correnti gnostiche. Quindi ben venga tutto ciò ma rimango dell'idea che se chi insegna riesce ad insegnare.. è perchè ci sono cose che possono essere insegnate in maniera esplicita, altre solo per simboli e per simboli rimangono, altre ancora non possono essere insegnate liberamente e pubblicamente.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: La Kabbalah

Messaggio da Janira »

chelaveritàtrionfi ha scritto: martedì 26 aprile 2022, 15:02 Diceva Maimonide "la conoscenza va sudata"
Quando parlavo di sforzo, mi riferivo a questa tua citazione.
chelaveritàtrionfi ha scritto: martedì 26 aprile 2022, 16:32 chi insegna riesce ad insegnare.. è perchè ci sono cose che possono essere insegnate in maniera esplicita, altre solo per simboli e per simboli rimangono, altre ancora non possono essere insegnate liberamente e pubblicamente.
Sì, concordo, perché fondamentalmente è inutile cercare di imparare intellettualmente la realtà spirituale.
Quello che un kabbalista può insegnare, è solo il metodo per raggiungere la spiritualità.
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Re: La Kabbalah

Messaggio da Janira »

Nearing the Creator is called, the offering, the Korban. When I take egoistic thoughts and desires and in some way I correct them or remove them from myself, and by this I come to draw nearer to the Creator.
Lezione su Pesach di Laitman

235. RABASH, Assorted Notes. Article No. 929, "The Passover Offering"

An “offering” means nearing the Creator. Passover means that he brought them closer and passed over the bad things in them, looking only at the good deeds in them. This came after they had tasted the bitter taste of the governance of the Egyptians and wanted to emerge from their control, but did not succeed, and had grievances against the Creator, which is called Matza [unleavened bread] and Meriva [quarrel], as it is written, “When they strove with the Lord,” why He created them in such lowliness.

This caused them the Passover offering, when the Creator brought them close. This is called “They shall eat it with Matzot and bitter herbs,” that the Matzot and the Maror were the reasons they could make the Passover offering, meaning that the Creator passed over all the faults within them and they became close to the Creator.



So che questo argomento è delicato per i cristiani, ma forse con rispetto possiamo affrontarlo. È possibile che il sacrificio di Yeshua descritto nelle Scritture Greche abbia un altro significato?
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Re: La Kabbalah

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Il problema è proprio questo. Voler creare corrispondenza utilizzando i significati delle parole nella lingua originale omettendo il significato che va oltre le parole. Chi scriveva ignorante non era. Anzi conosceva benissimo la terminologia e la cultura ebraica.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: La Kabbalah

Messaggio da Janira »

In questo caso quindi tu cosa ne pensi?
chelaveritàtrionfi
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Re: La Kabbalah

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Che gli antichi avevano la conoscenza per comprendere certe cose e che oggi è stata mantenuta forse da pochi. E che appunto si arriva a comprendere certe cose solo se si ha la chiave di lettura. Altrimenti rimaniamo inchiodati solo ai termini e alle traduzioni, per non dire alle religioni. Da un lato non è nemmeno sbagliato perchè ci sono gli strumenti linguistici e metodi collaudati che ti permettono di rimanere su un binario. Fuori dal binario si entra in un campo minato. Chi vuole entrare deve procedere con i piedi di piombo e cercare di non stravolgere comunque il testo. Come potrai notare in molti casi il significato simbolico si intuisce dal testo stesso. Non condivido con chi dice che è un errore associare la cabala alla scrittura. Punti di vista. La risposta ce l'abbiamo sotto agli occhi. Dai simboli ai numeri.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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