Il matrimonio secondo la Bibbia
- Gianni
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Re: Il matrimonio secondo la Bibbia
Secondo i rabbini, ogni matrimonio giudaico includeva due atti:
Il fidanzamento: קידושין (qyddushìyn);
Il matrimonio vero e proprio: נישואין (nyssuìyn).
Il fidanzamento era praticamente equiparato al matrimonio, tanto che i due fidanzati già erano definiti marito e moglie: “Giuseppe, suo marito” (Mt 1:19). Il fidanzato era già “il signore” (אדן, adòn - cfr. Gn 18:12) della fidanzata. L’infedeltà di questa, considerata un vero adulterio, era punita con la lapidazione; la risoluzione del contratto matrimoniale si doveva attuare con una lettera di divorzio; morto il fidanzato, la fidanzata era considerata vedova. L’unica differenza tra fidanzamento e matrimonio vero e proprio stava nel fatto che, durante il fidanzamento, la fidanzata – pur essendo vincolata al già quasi marito – conviveva ancora con la propria famiglia.
Secondo i rabbini i rapporti coniugali dei fidanzati erano reputati non decorosi, sebbene non peccaminosi. Basandosi su tale fatto, diversi scrittori antichi (Ambrogio, Agostino, Tertulliano) ritengono che al momento dell’annunciazione Miryàm fosse già vera sposa di Giuseppe, in quanto non sembrerebbe logico che Dio avesse permesso una situazione considerata indecorosa. Questa ipotesi contrasta però con i dati biblici: “Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l'angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie”. - Mt 1:24.
Il matrimonio vero e proprio consisteva nel condurre a casa del fidanzato la promessa sposa che, da quel momento, avrebbe convissuto col marito. In una parabola di Yeshùa è ben descritta questa usanza: “Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini le quali, prese le loro lampade, uscirono a incontrare lo sposo”; “Arrivò lo sposo; e quelle che erano pronte entrarono con lui nella sala delle nozze, e la porta fu chiusa” (Mt 25:1,10). A questo atto si riferisce Matteo quando dice che Giuseppe, dopo il sogno avuto, conformemente al comando dell’angelo, “prese con sé sua moglie”. - Mt 1:24.
Il fidanzamento: קידושין (qyddushìyn);
Il matrimonio vero e proprio: נישואין (nyssuìyn).
Il fidanzamento era praticamente equiparato al matrimonio, tanto che i due fidanzati già erano definiti marito e moglie: “Giuseppe, suo marito” (Mt 1:19). Il fidanzato era già “il signore” (אדן, adòn - cfr. Gn 18:12) della fidanzata. L’infedeltà di questa, considerata un vero adulterio, era punita con la lapidazione; la risoluzione del contratto matrimoniale si doveva attuare con una lettera di divorzio; morto il fidanzato, la fidanzata era considerata vedova. L’unica differenza tra fidanzamento e matrimonio vero e proprio stava nel fatto che, durante il fidanzamento, la fidanzata – pur essendo vincolata al già quasi marito – conviveva ancora con la propria famiglia.
Secondo i rabbini i rapporti coniugali dei fidanzati erano reputati non decorosi, sebbene non peccaminosi. Basandosi su tale fatto, diversi scrittori antichi (Ambrogio, Agostino, Tertulliano) ritengono che al momento dell’annunciazione Miryàm fosse già vera sposa di Giuseppe, in quanto non sembrerebbe logico che Dio avesse permesso una situazione considerata indecorosa. Questa ipotesi contrasta però con i dati biblici: “Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l'angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie”. - Mt 1:24.
Il matrimonio vero e proprio consisteva nel condurre a casa del fidanzato la promessa sposa che, da quel momento, avrebbe convissuto col marito. In una parabola di Yeshùa è ben descritta questa usanza: “Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini le quali, prese le loro lampade, uscirono a incontrare lo sposo”; “Arrivò lo sposo; e quelle che erano pronte entrarono con lui nella sala delle nozze, e la porta fu chiusa” (Mt 25:1,10). A questo atto si riferisce Matteo quando dice che Giuseppe, dopo il sogno avuto, conformemente al comando dell’angelo, “prese con sé sua moglie”. - Mt 1:24.
Re: Il matrimonio secondo la Bibbia
In Dt 20:7 emerge l'importanza di "prendere" la donna con cui si è già fidanzati, onde completare l'unione: “C'è qualcuno che si è fidanzato [אֵרַ֤שׂ eras] con una donna e non l'ha ancora presa [לְקָחָ֔הּ, leqahah]? Vada, torni a casa sua, perché non muoia in battaglia e un altro se la prenda.”.
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Re: Il matrimonio secondo la Bibbia
Gianni che risposta! Bellissima. Me la salvo questa risposta.
Dunque nel momento in cui la fidanzata va a convivere come diciamo noi col marito è già attuata la seconda parte del matrimonio. Dunque nn c'è bisogno di nessuna cerimonia religiosa davanti ad un prete o un ministro o un sindaco o un rabbino. Dunque le nozze di Cana era solamente quello che per noi equivale al ricevimento dopo la cerimonia religiosa. Giusto?
La prima parte del matrimonio,il fidanzamento, nella torah mica obbliga per forza ad effettuare la seconda parte? Ci può essere una rottura?
Dunque nel momento in cui la fidanzata va a convivere come diciamo noi col marito è già attuata la seconda parte del matrimonio. Dunque nn c'è bisogno di nessuna cerimonia religiosa davanti ad un prete o un ministro o un sindaco o un rabbino. Dunque le nozze di Cana era solamente quello che per noi equivale al ricevimento dopo la cerimonia religiosa. Giusto?
La prima parte del matrimonio,il fidanzamento, nella torah mica obbliga per forza ad effettuare la seconda parte? Ci può essere una rottura?
Re: Il matrimonio secondo la Bibbia
La rottura c'è se c'è stata unione fisica e sentimentale. Se non c'è unione, non può esserci rottura, poiché ciò che non è unito è già diviso.
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Re: Il matrimonio secondo la Bibbia
Nn mi sono spiegato bene forse. Per rottura intendevo la rottura del fidanzamento. Se durante il fidanzamento le cose nn vanno bene perchè nn potrebbero lasciarsi?
Re: Il matrimonio secondo la Bibbia
Se c'è stata unione fisica, è come essere sposati e lasciarsi comporta il ripudio. Questo per chi crede, naturalmente; per chi non crede può fare quello che vuole. Anche senza unione fisica i due fidanzati sono già vincolati, cioè è come se fossero sposati. Rileggi ciò che scrive Gianni: “L’unica differenza tra fidanzamento e matrimonio vero e proprio stava nel fatto che, durante il fidanzamento, la fidanzata – pur essendo vincolata al già quasi marito – conviveva ancora con la propria famiglia.”. Ma il ripudio non è possibile per un motivo qualsiasi dopo Yeshùa. Nella società ebraica ai tempi di Yeshùa l'unione fisica era auspicabile dopo il matrimonio, anche se era tollerata durate il fidanzamento. Oggi le cose sono diverse, perché il mondo è diverso; ma se due persone si uniscono fisicamente, c'è un vincolo. Non è che uno si fidanza, si porta a letto la ragazza e poi, quando è stufo, la molla, tanto non è sposato. Se c'è unione fisica c'è un vincolo. Se non c'è stata unione fisica, in base alla logica non ci sono vincoli da rompere.
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Re: Il matrimonio secondo la Bibbia
Gianni volevo chiederti una cosa:
1) ma se la fidanzata diventa moglie effettiva quando va a vivere a casa del marito, questo momento in base alla torah non richiede cmq dei testimoni? Cosa accade se mancano i testimoni?
2) un fidanzamento, se le cose tra i fidanzati non vanno d'accordo, può essere rotto? Oppure una volta fidanzato ti devi per forza sposarla anche se tra i due le cose nn vanno bene? La seconda cosa mi pare una forzatura che nn fa bene a nessuno
3) il prendere la fidanzata ''alla casa del marito'' non può significare in maniera simbolica che il momento effettivo in cui ci si sposa è l'andare in una chiesa cattolica o protestante o in una sala tdg o in una sinagoga? La ''casa del marito'' sei sicuro che nn si intendi in senso metaforico come una chiesa o una sinagoga?
Puoi rispondere a queste 3 mie domande? Grazie.
1) ma se la fidanzata diventa moglie effettiva quando va a vivere a casa del marito, questo momento in base alla torah non richiede cmq dei testimoni? Cosa accade se mancano i testimoni?
2) un fidanzamento, se le cose tra i fidanzati non vanno d'accordo, può essere rotto? Oppure una volta fidanzato ti devi per forza sposarla anche se tra i due le cose nn vanno bene? La seconda cosa mi pare una forzatura che nn fa bene a nessuno
3) il prendere la fidanzata ''alla casa del marito'' non può significare in maniera simbolica che il momento effettivo in cui ci si sposa è l'andare in una chiesa cattolica o protestante o in una sala tdg o in una sinagoga? La ''casa del marito'' sei sicuro che nn si intendi in senso metaforico come una chiesa o una sinagoga?
Puoi rispondere a queste 3 mie domande? Grazie.
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Re: Il matrimonio secondo la Bibbia
Armando Albano, se hai pazienza puoi trovare alcune risposte qui:
http://www.biblistica.it/wordpress/?page_id=4895" onclick="window.open(this.href);return false;
La casa del marito è la casa del marito. Perchè mai dovrebbe essere allegorica?
http://www.biblistica.it/wordpress/?page_id=4895" onclick="window.open(this.href);return false;
La casa del marito è la casa del marito. Perchè mai dovrebbe essere allegorica?
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Re: Il matrimonio secondo la Bibbia
Perché? Perché nel nuovo testamento sta scritto che le cose terrene erano prefigurazione di un altra realtà. Mi pare che questo sta scritto in Ebrei.
Cmq ti posso chiedere una cosa: che differenza passa tra un matrimonio come hai detto tu e una moderna convivenza?
Cmq ti posso chiedere una cosa: che differenza passa tra un matrimonio come hai detto tu e una moderna convivenza?
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Re: Il matrimonio secondo la Bibbia
E nel matrimonio come hai detto ci vogliono sempre i testimoni?