Colossesi 2:14,15
Re: Colossesi 2:14,15
Caro Antonio, incredibile, non vedi nel gesto di Cristo il cap. 13 del Levitico?
No, non ci credo. Semmai non vuoi vederlo.
Quelle che tu chiami "informazioni igienico-sanitarie" sono la Torah. E sì, caro Antonio. Non possiamo fare taglia e cuci a nostro piacimento. La Torah è quella e se vuoi sottometterti alla legge Mosaica bene, sei libero di farlo, ma così com'è e non come tu vorresti che fosse. E poi accusate me di farmi una religione fai da te.
La lebbra rendeva l'uomo immondo. Impuro. Doveva vivere ai margini dei villaggi. Nessuno poteva avvicinarsi e tanto meno toccarlo. Non era degno di entrare nel tempio di Dio. Questa è Torah!
Yeshùa si avvicina all'immondo. Il lebbroso, che per la Torah non poteva avvicinarsi a Dio, essendo escluso dall'offrire sacrifici o qualsiasi altra opera richiesta, vede venirgli incontro il Tempio di Dio, il suo Salvatore. E Gesù cosa fa? Lo tocca! Tocca un immondo. Questa azione di Yeshùa contravviene alle regole della Torah.
No, non ci credo. Semmai non vuoi vederlo.
Quelle che tu chiami "informazioni igienico-sanitarie" sono la Torah. E sì, caro Antonio. Non possiamo fare taglia e cuci a nostro piacimento. La Torah è quella e se vuoi sottometterti alla legge Mosaica bene, sei libero di farlo, ma così com'è e non come tu vorresti che fosse. E poi accusate me di farmi una religione fai da te.
La lebbra rendeva l'uomo immondo. Impuro. Doveva vivere ai margini dei villaggi. Nessuno poteva avvicinarsi e tanto meno toccarlo. Non era degno di entrare nel tempio di Dio. Questa è Torah!
Yeshùa si avvicina all'immondo. Il lebbroso, che per la Torah non poteva avvicinarsi a Dio, essendo escluso dall'offrire sacrifici o qualsiasi altra opera richiesta, vede venirgli incontro il Tempio di Dio, il suo Salvatore. E Gesù cosa fa? Lo tocca! Tocca un immondo. Questa azione di Yeshùa contravviene alle regole della Torah.
- Gianni
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Re: Colossesi 2:14,15
Il sangue di Yeshùa purifica da ogni peccato e ingiustizia (1Gv 1:7,9). In Eb 10:1-4 è spiegato che la Toràh “possiede solo un'ombra dei beni futuri, non la realtà stessa delle cose. Perciò con quei sacrifici, che sono offerti continuamente, anno dopo anno, essa non può rendere perfetti coloro che si avvicinano a Dio. Altrimenti non si sarebbe forse cessato di offrirli, se coloro che rendono il culto, una volta purificati, avessero sentito la loro coscienza sgravata dai peccati? Invece in quei sacrifici viene rinnovato ogni anno il ricordo dei peccati; perché è impossibile che il sangue di tori e di capri tolga i peccati”. Si tratta della parte cerimoniale della Toràh, superata con il sacerdozio spirituale di Yehùa.
Yeshùa, toccando il lebbroso e permettendo anche che la donna emorroissa (e quindi impura) lo toccasse, anticipò la sua azione purificatrice guarendo entrambi.
“Egli ha dato se stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle opere buone” (Tit 2:14). Si noti: “zelante nelle opere buone”, che non sono le opere di carità religiose, ma le opere d’ubbidienza gradite a Dio. Fatte non come domanda di giustizia (farisei) ma come risposta grata per la giustificazione.
Yeshùa, toccando il lebbroso e permettendo anche che la donna emorroissa (e quindi impura) lo toccasse, anticipò la sua azione purificatrice guarendo entrambi.
“Egli ha dato se stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle opere buone” (Tit 2:14). Si noti: “zelante nelle opere buone”, che non sono le opere di carità religiose, ma le opere d’ubbidienza gradite a Dio. Fatte non come domanda di giustizia (farisei) ma come risposta grata per la giustificazione.
Re: Colossesi 2:14,15
Si, Marco, ho capito. E quindi? La Torah è sorpassata? Cosa c'entra? La Torah, caro Marco, è "insegnamento", ma contiene anche norme di vario tipo: “Questo è l’insegnamento [toràh] che Mosè espose agli israeliti. Questi sono i precetti [edòt], le leggi [khuqìm] e le prescrizioni [mishpatìm]” (Dt 4:44,45). Tutti questi precetti, leggi e prescrizioni formano la Torah. Quelle norme igienico-sanitarie furono date a Israele perché la gente sapesse riconoscere un lebbroso e sapesse intervenire, onde evitare una epidemia. Inutile vederci una sorta di "arretratezza spirituale"; quelle norme furono scritte perché prima non esistevano, e servivano a preservare Israele.
Cosa c'entra mai Yeshùa con i precetti igienico-sanitari di Lv 13?
Cosa c'entra mai Yeshùa con i precetti igienico-sanitari di Lv 13?
Re: Colossesi 2:14,15
No, Gianni, no!Gianni ha scritto:Il sangue di Yeshùa purifica da ogni peccato e ingiustizia (1Gv 1:7,9).
Yeshùa, toccando il lebbroso e permettendo anche che la donna emorroissa (e quindi impura) lo toccasse, anticipò la sua azione purificatrice guarendo entrambi.
Yeshùa non ha anticipato la sua azione purificatrice ma ha dimostrato che nessuna malattia o altra cosa esterna all'uomo può renderlo impuro.
Questa è l'azione liberatrice di Cristo.
Anzi c'è di più. Nella vicenda dell'emorroissa si nota un particolare che nella storia del lebbroso di Matteo non si evidenzia.
La emorroissa è impura e chiunque la tocchi. Guarda Gianni il rinnovamento di Cristo. La donna toccando Yeshùa trasgredisce la legge di Dio.
Ma non riceve un rimprovero. Il Signore la chiama: figlia! E continua dicendo: la tua fede ti ha salvata!
Caro Gianni da cosa? Rifletti.
Non c'entra qui il peccato e la salvezza. La vicenda riguarda la guarigione dalla malattia. Se la donna non avesse forzato la legge non sarebbe guarita. Questo ha apprezzato Dio.
Re: Colossesi 2:14,15
Marco, tu hai la brutta abitudine di prendere versetti e citarli fuori dal loro contesto per costruire esegesi particolari e personali. Citi Mt 8 per dimostrare cosa, esattamente? Leggi tutto il versetto, invece, e inquadralo nel giusto contesto:
“2 Ed ecco un lebbroso, avvicinatosi, gli si prostrò davanti, dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi purificarmi». 3 Gesù, tesa la mano, lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato». E in quell'istante egli fu purificato dalla lebbra. 4 Gesù gli disse: «Guarda di non dirlo a nessuno, ma va', mostrati al sacerdote e fa' l'offerta che Mosè ha prescritto, e ciò serva loro di testimonianza».” - Mt 8:2-4
Questo fu il motivo di quella guarigione, e di molte altre: rendere testimonianza di messianicità. Altrimenti, avrebbero dovuto credergli sulla parola? Leggi Lc 7:11-23, per capire a cosa servivano le opere miracolose. Quindi, inutile paragonare l'episodio del lebbroso con le prescrizioni igienico-sanitarie di Lv 13, che servivano ad uno scopo pratico. La Torah insegna ad amare il prossimo come se stessi (insegnamento spirituale di Lv 19:18, teso a migliorare la morale di Israele in attesa del messia) ma anche a riconoscere la lebbra da una piaga per bruciatura (Lv 13:28) o dalla tigna, e a mettere in pratica le necessarie precauzioni per isolare la malattia.
“2 Ed ecco un lebbroso, avvicinatosi, gli si prostrò davanti, dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi purificarmi». 3 Gesù, tesa la mano, lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato». E in quell'istante egli fu purificato dalla lebbra. 4 Gesù gli disse: «Guarda di non dirlo a nessuno, ma va', mostrati al sacerdote e fa' l'offerta che Mosè ha prescritto, e ciò serva loro di testimonianza».” - Mt 8:2-4
Questo fu il motivo di quella guarigione, e di molte altre: rendere testimonianza di messianicità. Altrimenti, avrebbero dovuto credergli sulla parola? Leggi Lc 7:11-23, per capire a cosa servivano le opere miracolose. Quindi, inutile paragonare l'episodio del lebbroso con le prescrizioni igienico-sanitarie di Lv 13, che servivano ad uno scopo pratico. La Torah insegna ad amare il prossimo come se stessi (insegnamento spirituale di Lv 19:18, teso a migliorare la morale di Israele in attesa del messia) ma anche a riconoscere la lebbra da una piaga per bruciatura (Lv 13:28) o dalla tigna, e a mettere in pratica le necessarie precauzioni per isolare la malattia.
Re: Colossesi 2:14,15
Caro Gianni anch'io come te amo Dio e vorrei fare tutto e di più per piacergli. L'ubbidienza è una condizione indispensabile per stare vicino a Lui. Ma molte volte quello che noi consideriamo corretta ubbidienza per Lui non lo è.
Io sono tornato a mangiare cibi considerati impuri proprio per l'ubbidienza al Figlio di Dio.
Secondo me se tornassi a fare differenza tra il puro e l'impuro è come se facessi un torto a Dio.
Il dono concesso da Dio attraverso il Suo Cristo è troppo grande per mediarlo o barattarlo.
Io sono tornato a mangiare cibi considerati impuri proprio per l'ubbidienza al Figlio di Dio.
Secondo me se tornassi a fare differenza tra il puro e l'impuro è come se facessi un torto a Dio.
Il dono concesso da Dio attraverso il Suo Cristo è troppo grande per mediarlo o barattarlo.
Re: Colossesi 2:14,15
Caro Antonio ti risponderò a breve, ora non posso.
Re: Colossesi 2:14,15
Caro Marco, mi pare tu abbia una gran confusione in testa, scusa se te lo dico. Dio avrebbe apprezzato che l'emorroissa avesse trasgredito la Sua stessa legge, dopo aver comandato di obbedire ad essa? Ma come ti vengono in mente certe cose? Se ciò fosse vero, allora Yeshùa e gli apostoli avrebbero dovuto deliberatamente trasgredire la Torah (si parla di Torah, bada bene, non di tradizione). Ora, trovami un versetto dove Yeshùa o uno degli apostoli trasgrediscono la Torah "per piacere a Dio". Anzi, leggi come Pietro si rifiuti categoricamente di mangiare cibi impuri, pur in seguito alla risurrezione di Yeshùa; se lui non li mangiava, perché tu li mangi? Sei forse "meglio" di Pietro?
Re: Colossesi 2:14,15
"13 E una voce gli disse: «Àlzati, Pietro; ammazza e mangia». 14 Ma Pietro rispose: «No assolutamente, Signore, perché io non ho mai mangiato nulla di impuro e di contaminato». 15 E la voce parlò una seconda volta: «Le cose che Dio ha purificate, non farle tu impure». 16 Questo avvenne per tre volte; poi d'un tratto quell'oggetto fu ritirato in cielo." - At 10:13-16
Pietro si rifiuta di mangiare cibi impuri, anche se aveva già accettato Yeshùa come messia. La visione , in realtà, non aveva niente a che fare coi cibi, come spiega il testo successivamente, ma aveva lo scopo di preparare Pietro al suo incontro con Cornelio, e fargli comprendere che Dio avrebbe aperto le porte del Regno anche ai pagani. Cornelio, infatti, riceve lo spirito direttamente da Dio e Pietro comprende la visione e lo battezza.
Ma quello che vorrei farti notare è il rifiuto categorico di Pietro di mangiare cibi impuri, violando la legge. Se con Cristo i cibi sono tutti puri e i credenti sono liberi di mangiare quello che vogliono, Pietro no avrebbe avuto problemi a mangiare. E se lui non mangia e noi dobbiamo seguire l'esempio apostolico, perché tu mangi?
Pietro si rifiuta di mangiare cibi impuri, anche se aveva già accettato Yeshùa come messia. La visione , in realtà, non aveva niente a che fare coi cibi, come spiega il testo successivamente, ma aveva lo scopo di preparare Pietro al suo incontro con Cornelio, e fargli comprendere che Dio avrebbe aperto le porte del Regno anche ai pagani. Cornelio, infatti, riceve lo spirito direttamente da Dio e Pietro comprende la visione e lo battezza.
Ma quello che vorrei farti notare è il rifiuto categorico di Pietro di mangiare cibi impuri, violando la legge. Se con Cristo i cibi sono tutti puri e i credenti sono liberi di mangiare quello che vogliono, Pietro no avrebbe avuto problemi a mangiare. E se lui non mangia e noi dobbiamo seguire l'esempio apostolico, perché tu mangi?
Re: Colossesi 2:14,15
Temo tu stia facendo un po' di confusione Antonio.
Tu mi stai dicendo che i 10 comandamenti sono alla pari con le indicazioni che ha dato Mosé? Non condivido questo pensiero.
Per come ho capito io fino ad ora, un conto sono i 10 comandamenti (che se Dio si è dato la pena di scriverli con il suo dito per ben due volte, forse erano fondamentali) con le direttive date a Mosè, che sono adatte ad un popolo e ad un contesto specifico.
Cristo dice a chiare lettere che "quello che entra nella bocca esce nella latrina". E quindi non è peccato mangiare cibi impuri, come non lo è mangiarli.
Fare un mescolone delle norme con i comandamenti porta poi a questa confusione, e allora ha ragione Marco a dire che diventa una prigionia.
Visto che mi dici che mangiare cibi impuri non va bene, a sto punto hanno ragione quelli che ti dicono: "eh, ma allora una donna col ciclo deve uscire dalla città e se tradisci ti devono uccidere". Dico... ma davvero?
Cioè, non è che poi tu scegli autonomamente quelli che vuoi o non vuoi rispettare. O tutti o nessuno.
Per questo 10 li ha scritti Dio con il Suo dito e una sbrodolata infinita l'ha data a Mosè.
Le norme date a Mosè erano utili, come sottolinei anche tu, a mantenere in vita e in salute un popolo, in tempi in cui il sapone, il frigo e l'igiene non erano proprio di uso comune.
Ma la legge, quella di Dio sono i 10 comandamenti.
Non sono mille e non sono 9. Sono 10. Sono iper-attuali e per quanto abbia letto in lungo e in largo, sono quelli che ci danno "evidenza del peccato".
Cristo infatti rispetta quei 10. Paolo pure.
Questa storia dei cibi impuri, che mo' sono allo stesso livello del farsi un idolo mi pare veramente da setta (vedi gli avventisti)
E' anche scritto che se vai a casa di qualcuno che mangia cibi impuri, non ti metti a rompere le scatole, e non scandalizzi qualcuno dicendo: "ah no, Dio non vuole che mangio sta roba!". Ok, magari è scritto in altri termini
ma se Dio avesse chiesto a me di esprimere quel concetto, lo avrei scritto così!
Però che dici a Marco, ti senti meglio di Pietro per mangiare cibi impuri, scusa, ma non lo trovo corretto.
Fate ben attenzione alla diversa tipologia di norme: 10 comandamenti - trentordicimila norme date a Mosè.
Ora, anche solo volendo usare la logica, e non il testo: i primi sono 10. Hanno senso ancora oggi. Sono sempre attuali. E tra mille anni saranno sempre attuali.
Le altre sono norme, che erano adatte ad un popolo, in un determinato contesto. Oggi risultano obsolete. Anche perché vallo a trovare uno con la lebbra al giorno d'oggi (lo so che la lebbra di cui si parla non è quella che conosciamo noi, ma il senso è lo stesso)
Già questo dovrebbe bastare per far capire che se 10 li ha scritti Dio forse forse, sono quelli a dover essere rispettati.
Se noi mescoliamo tutto in un unico calderone, allora non ci si capisce più niente, e i risultati sono quelli che vediamo!
Tu mi stai dicendo che i 10 comandamenti sono alla pari con le indicazioni che ha dato Mosé? Non condivido questo pensiero.
Per come ho capito io fino ad ora, un conto sono i 10 comandamenti (che se Dio si è dato la pena di scriverli con il suo dito per ben due volte, forse erano fondamentali) con le direttive date a Mosè, che sono adatte ad un popolo e ad un contesto specifico.
Cristo dice a chiare lettere che "quello che entra nella bocca esce nella latrina". E quindi non è peccato mangiare cibi impuri, come non lo è mangiarli.
Fare un mescolone delle norme con i comandamenti porta poi a questa confusione, e allora ha ragione Marco a dire che diventa una prigionia.
Visto che mi dici che mangiare cibi impuri non va bene, a sto punto hanno ragione quelli che ti dicono: "eh, ma allora una donna col ciclo deve uscire dalla città e se tradisci ti devono uccidere". Dico... ma davvero?
Cioè, non è che poi tu scegli autonomamente quelli che vuoi o non vuoi rispettare. O tutti o nessuno.
Per questo 10 li ha scritti Dio con il Suo dito e una sbrodolata infinita l'ha data a Mosè.
Le norme date a Mosè erano utili, come sottolinei anche tu, a mantenere in vita e in salute un popolo, in tempi in cui il sapone, il frigo e l'igiene non erano proprio di uso comune.
Ma la legge, quella di Dio sono i 10 comandamenti.
Non sono mille e non sono 9. Sono 10. Sono iper-attuali e per quanto abbia letto in lungo e in largo, sono quelli che ci danno "evidenza del peccato".
Cristo infatti rispetta quei 10. Paolo pure.
Questa storia dei cibi impuri, che mo' sono allo stesso livello del farsi un idolo mi pare veramente da setta (vedi gli avventisti)
E' anche scritto che se vai a casa di qualcuno che mangia cibi impuri, non ti metti a rompere le scatole, e non scandalizzi qualcuno dicendo: "ah no, Dio non vuole che mangio sta roba!". Ok, magari è scritto in altri termini


Però che dici a Marco, ti senti meglio di Pietro per mangiare cibi impuri, scusa, ma non lo trovo corretto.
Fate ben attenzione alla diversa tipologia di norme: 10 comandamenti - trentordicimila norme date a Mosè.
Ora, anche solo volendo usare la logica, e non il testo: i primi sono 10. Hanno senso ancora oggi. Sono sempre attuali. E tra mille anni saranno sempre attuali.
Le altre sono norme, che erano adatte ad un popolo, in un determinato contesto. Oggi risultano obsolete. Anche perché vallo a trovare uno con la lebbra al giorno d'oggi (lo so che la lebbra di cui si parla non è quella che conosciamo noi, ma il senso è lo stesso)
Già questo dovrebbe bastare per far capire che se 10 li ha scritti Dio forse forse, sono quelli a dover essere rispettati.
Se noi mescoliamo tutto in un unico calderone, allora non ci si capisce più niente, e i risultati sono quelli che vediamo!