Provo a risponderti su quanto hai scritto passo passo.
Esatto. Ma io ti ho risposto in modo più preciso.: “(Miychaèl achàd hasarìym), “uno dei principi” (Dn 10:3), cioè dello stesso rango.In effetti Daniele (10:13) parla di Michele come "uno dei primi principi" (o capi).
Il che significa che in effetti ci sono altri capi.
E’ uno dei principi, non l’unico.
Tuttavia tutti gli altri passi parlano di Michele come il "primo" (arcangelo significa proprio questo e in Riv. 12:7-9 lo si vede indiscutibilmente in veste di quel ruolo).
Allora una persona sensata si chiederebbe: è uno dei capi o è il capo?
Questa è una contraddizione? Ovviamente no.
Infatti non ci sono contraddizioni. Ti ho scritto:
L'etimo deriva dal latino "archangelus" (in greco antico: ἀρχάγγελος, archànghelos), composto dalle parole greche αρχειν, "àrchein", comandare e αγγελος, "àngelos".
Da questi significati la parola arcangelo vuol dire che si tratta di un angelo che ha un compito di comando. Dn 10:13 ha “uno dei principi” alcune traduzioni riportano “capi”.
Se si tratta di angeli capi (principi) vuol dire che sono angeli con ruolo di comando (capi degli angeli), quindi sono arcangeli anche loro. Aggiungo che (ἀρχαὶ, archài) di Col. 2:16 sono i Principati.
In Dn 12:1 Leggiamo “In quel tempo sorgerà Michele il “gran principe” , il difensore dei figli del tuo popolo” .
Michele qui è presentato come l’angelo difensore del popolo di Israel . Il titolo di gran capo o gran principe non lo mette sopra agli altri come se gli altri capi siano sotto capi. Si tratta sempre di arcangeli (angeli capi) e Michele è uno dei primi. Uno dei primi vuol dire che ci sarà sicuramente un primo in senso numerico non per importanza di ruolo. Troviamo un angelo difensore per il popolo di Israel anche al tempo dell’esodo (Michele). Lo ritroviamo anche al tempo del regno di Persia (Dn 10:13) dove sempre Michele, difensore del popolo di Israel (Dn 12:1) va in aiuto all’altro angelo . Il principe del regno di Persia potrebbe essere anche un angelo ribelle (demone).
Dn 10:13 Ma il principe del regno di Persia mi si è opposto per ventun giorni: però Michele, uno dei primi prìncipi, mi è venuto in aiuto e io l'ho lasciato là presso il principe del re di Persia;
Gli ebrei però interpretano diversamente.
Appunto. Adamo il primo in senso numerico ed uno dei primi uomini in senso generale. Nessuna contraddizione.Si potrebbe spiegare con un esempio:
Adamo può essere definito uno dei primi uomini e nello stesso tempo il primo uomo, entrambi i casi sarebbero corretti e le 2 frasi non sarebbero in contrapposizione.
è solo il contesto che determina il modo di usare le due frasi.
Per fare un esempio biblico Ebrei 1:2 dice "alla fine di questi giorni [Dio] ha parlato a noi per mezzo di un Figlio [Gesù].
Il primo in senso numerico non gli dà il titolo di Arcangelo. Arcangeli o capi degli angeli lo sono anche gli altri poiché Michele è “uno dei principi” come riporta il passo. Adamo era uno dei primi uomini, il primo in senso numerico ma sempre uomo era, e nemmeno il più potente o il più importante. La differenza nella comparazione con gli arcangeli è che nel caso di Adamo rispetto agli altri sussiste una relazione genealogica “padre di…”. Così non è nel caso degli arcangeli. Il primo non implica essere padre di nessuno ma solo il primo in senso numerico. Nemmeno il primo nel senso di più potente o il capo di tutti. Tra l'altro il passo non lascia dubbi perchè dice "uno dei principi". Anche gli altri sono principi (capi) anche se fossero meno potenti.Ora Gesù può essere definito un figlio (indeterminato) ma in altri passi della Bibbia vi è scritto Il figlio suo.
Ritornando all'esempio del primo uomo Adamo in cui entrambe le frasi erano giuste, se dovessimo sostituire ad Adamo Abele, sarebbe sempre corretto dire che Abele è uno dei primi uomini, ma non lo sarebbe dire che fù il primo uomo.
Visto che di Michele viene detto che è il primo ("il grande capo" per esempio), è ovvio che è proprio il primo dei più potenti angeli, non dimentichiamo che la Bibbia parla di Serafini e Cherubini, così che Daniele 10:13 lo include tra loro (tra i piu potenti principi, e anche Satana lo è) senza necessariamente escludere comunque ad un attenta analisi di altri versetti che è il primo, il Gran capo, l'arcangelo.
Nessuna incongruenza infatti. Ti ho risposto:Sostenere il contrario fossilizzandosi su Daniele 10:13, cioè che non è il piu grande angelo su tutti gli altri, (perchè un uguaglianza con altri capi questo implicherebbe) porterebbe all'incongruenza con altri passi di Daniele e della Bibbia in cui Michele viene descritto proprio come il capo degli angeli (gli angeli sono "suoi" [Riv 12:7-9]). Rimanendo l'unico ed il solo ad avere attribuito questo titolo (insieme a Gesù in 1 Tessalonicesi 4:16).
In 1Ts 4:16 sta scritto che il signore (Yeshùa) verrà ἐν φωνῇ ἀρχαγγέλου (en fonè archanghèlu), “con (una) voce di (un) arcangelo”, non con la voce dell’arcangelo (di un arcangelo Gioab non leggo che Yeshùa è un arcangelo).
Meglio: Il soggetto è Signore (Yeshùa) che verrà con una voce di comando (di un arcangelo).
Michele è chiamato il difensore di Israele (risalente ai tempi dell’esodo). “in quel tempo sorgerà Michele il difensore del tuo popolo”. Bisogna capire cosa significa sorgerà e da notare che si tratta dell’angelo difensore di Israele. Yeshùa regnerà su tutti.
Michele è descritto come uno dei principi (angeli capi, arcangeli) ma solo di lui conosciamo solo il nome (il singolare davanti ad arcangelo definisce il riferimento in quel versetto di un solo soggetto ma non implica l’unico).
Prima di citare il versetto di apocalisse c’è un passo che chiuderebbe completamente la questione sul quale hai sorvolato:
Ebrei 1:4
È divenuto migliore degli angeli”. - TNM.“È diventato di tanto superiore agli angeli”. - NR. τοσούτῳ κρείττων γενόμενος τῶν ἀγγέλων. – (Antonio mi corregga)
Yeshùa è diventato superiore a tutti gli angeli di qualsiasi rango e ciò vuol dire:
1. che prima non lo era
2. che è anche superiore a Michele
Apocalisse è da trattare a parte. I versetti del capitolo 12 da te citati sono questi.
[carattere=]7 Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, 8 ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. 9 Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. 10 Allora udii una gran voce nel cielo che diceva:
«Ora si è compiuta
la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio
e la potenza del suo Cristo,
poiché è stato precipitato
l'accusatore dei nostri fratelli,
colui che li accusava davanti al nostro Dio
giorno e notte.
11 Ma essi lo hanno vinto
per mezzo del sangue dell'Agnello
e grazie alla testimonianza del loro martirio;
poiché hanno disprezzato la vita
fino a morire.
[/carattere]
Michele ha i suoi angeli e satana a sua volta ha i suoi. Contro il Re di persia è un altro angelo che combatte e poi Michele gli va in aiuto. Non dice che ognuno di questi angeli è da solo. Il principe del regno di Persia (demone) probabilmente ha i suoi angeli così come satana in apocalisse è descritto avere i suoi. Così anche gli altri due angeli citati.
Per mezzo del sangue dell’agnello. Esso è stato versato 2000 anni fa, evento già passato.
Ora, chiariti i due punti di Dn 10:13 bisogna comprendere la scrittura apocalittica ed introdurre il concetto di preesistenza (esiste una discussione già aperta). Ma se prima facciamo fatica a comprendere l’italiano la vedo dura.