
il libro dell' APOCALISSE
- Gianni
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Re: il libro dell' APOCALISSE
Penso, Daniela, che il tuo ragionamento è corretto. 

Re: il libro dell' APOCALISSE
Sì , storicamente lo era, al punto che i veri cristiani pur di non farsi sottomettere (religiosamente) preferirono morire nelle arene insieme ai leoni.Ora andiamo alla domanda: Roma era vista da Yeshùa e dagli apostoli come nemica di Dio?
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Re: il libro dell' APOCALISSE
Cara Daniela non utilizzo un metro di giudizio, ma una constatazione della realtà, quello che voi non capite.
Quello che non vi entra in testa è che questo mondo gira così.
Ho citato gli ebrei, e tu non ne hai inteso il motivo, perché questa pratica da te odiata veniva comandata da Dio.
Vuoi che ti cito i versi?
Ha mai letto che cos'è l'anatema?
Quei 7.000 romani non sono rei di massacro. Sono soldati. Non è possibile andare contro un ordine dato dall'alto.
Se si rifiutavano c'era la morte. Anche questi 7.000 uomini avevano una famiglia e speravano di tornare a casa.
La guerra è guerra.
La storia dei partigiani e dei nazisti per caso è quella delle fosse ardeatine?
Se si, i colpevoli sono i partigiani.
Bravi, loro si nascondono, sapendo che CERTAMENTE la rappresaglia avrebbe condannato innocenti civili.
Se avessero avuto gli attributi dovevano scontrarsi a viso aperto rischiando in prima persona la vita e non quella degli altri.
Quello che non vi entra in testa è che questo mondo gira così.
Ho citato gli ebrei, e tu non ne hai inteso il motivo, perché questa pratica da te odiata veniva comandata da Dio.
Vuoi che ti cito i versi?
Ha mai letto che cos'è l'anatema?
Quei 7.000 romani non sono rei di massacro. Sono soldati. Non è possibile andare contro un ordine dato dall'alto.
Se si rifiutavano c'era la morte. Anche questi 7.000 uomini avevano una famiglia e speravano di tornare a casa.
La guerra è guerra.
La storia dei partigiani e dei nazisti per caso è quella delle fosse ardeatine?
Se si, i colpevoli sono i partigiani.
Bravi, loro si nascondono, sapendo che CERTAMENTE la rappresaglia avrebbe condannato innocenti civili.
Se avessero avuto gli attributi dovevano scontrarsi a viso aperto rischiando in prima persona la vita e non quella degli altri.
Ultima modifica di marco il giovedì 3 settembre 2015, 18:01, modificato 1 volta in totale.
Re: il libro dell' APOCALISSE
Caro Israel la domanda è un'altra.Israel75 ha scritto:Sì , storicamente lo era, al punto che i veri cristiani pur di non farsi sottomettere (religiosamente) preferirono morire nelle arene insieme ai leoni.Ora andiamo alla domanda: Roma era vista da Yeshùa e dagli apostoli come nemica di Dio?
Re: il libro dell' APOCALISSE
Caro Giovanni se oggi ti è permesso scrivere liberamente e vedere i nostri fratelli ebrei liberi lo devi anche agli americani.
E questi vennero a fare la guerra, non parole o chiacchere.
Resto allibito leggendo le vostre risposte.
Ma mi domando: dove vivete?
Ditemelo, che vengo anch'io!!
E questi vennero a fare la guerra, non parole o chiacchere.
Resto allibito leggendo le vostre risposte.
Ma mi domando: dove vivete?
Ditemelo, che vengo anch'io!!
Re: il libro dell' APOCALISSE
Caro Gianni sei a conoscenza di casi di ebrei cristiani che si fecero martirizzare per essersi rifiutati di pagare la tassa al tempio di giove?
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Re: il libro dell' APOCALISSE
Ma se l'impero romano che sedeva sui 7 colli era babilonia la grande dell'apocalisse come può Paolo vantarsi di essere cittadino di babilonia la grande (roma, impero romano)?
E poi caduto Nerone e i suoi successori sono venuti altri imperatori e Roma non è scomparsa definitivamente dalla storia. E inoltre per secoli ancora i cristiani furono perseguitati.
E poi caduto Nerone e i suoi successori sono venuti altri imperatori e Roma non è scomparsa definitivamente dalla storia. E inoltre per secoli ancora i cristiani furono perseguitati.
Re: il libro dell' APOCALISSE
Daniela ha scritto: quindi da un lato gli ebrei ed i gentili credenti in Cristo si facevano trucidare per il rifiuto di adorare l'imperatore
dall'altro gli ebrei credenti in Cristo pagavano senza problemi una tassa di sottomissione al dio giove perché tanto il Tempio era "cosa passata"?
Gianni,tu che ne pensi?
24 Venuti a Cafarnao, si avvicinarono a Pietro gli esattori della tassa per il tempio e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa per il tempio?». 25 Rispose: «Sì». Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re di questa terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri?». 26 Rispose: «Dagli estranei». E Gesù: «Quindi i figli sono esenti. 27 Ma perché non si scandalizzino, va' al mare, getta l'amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d'argento. Prendila e consegnala a loro per me e per te».
dall'altro gli ebrei credenti in Cristo pagavano senza problemi una tassa di sottomissione al dio giove perché tanto il Tempio era "cosa passata"?
Gianni,tu che ne pensi?
Yeshùa in Mt 17,24/27 dice esattamente il contrario.Gianni ha scritto:Penso, Daniela, che il tuo ragionamento è corretto.
24 Venuti a Cafarnao, si avvicinarono a Pietro gli esattori della tassa per il tempio e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa per il tempio?». 25 Rispose: «Sì». Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re di questa terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri?». 26 Rispose: «Dagli estranei». E Gesù: «Quindi i figli sono esenti. 27 Ma perché non si scandalizzino, va' al mare, getta l'amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d'argento. Prendila e consegnala a loro per me e per te».
- Maryam Bat Hagar
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Re: il libro dell' APOCALISSE
peccato caro Marco che sono due tasse diverse
quella per il dio giove è stata istituita da Vespasiano dopo la morte di Yeshua a tempio già distrutto (69 \79 d.C)
la tassa in questione in Mt 17,24 era quella prevista dalla Torah da versare al tempio
17,24 Venuti a Cafarnao, si avvicinarono a Pietro gli esattori della tassa per il tempio
Propriamente, nel testo originale greco, non c’è né la parola tassa, né la parola tempio, c’è semplicemente l’espressione «di ,dracma» (dídrachma) “didramma” o “didracma”, ma è un
termine talmente tecnico e difficile che il lettore comune non capirebbe. Se si traducesse in modo letterale
la frase suonerebbe così: «Si avvicinarono a lui quelli che prendono il didramma».
Didramma vuol dire doppia dramma, la dracma è una moneta, è una unità di misura ed era un termine tecnico per indicare quello che ogni ebreo – ricco o povero – doveva versare una volta all’anno al tempio.
La regola era fissata fin dall’ antichità e la norma è codificata nel Libro dell’Esodo, è una norma precisa: tutti quelli che vengono censiti come appartenenti al popolo di Israele sono tenuti a versare mezzo siclo nel tempio.
Es 30,13 Chiunque verrà sottoposto al censimento, pagherà un mezzo siclo, computato secondo il siclo del santuario, il siclo di venti ghera. Questo mezzo siclo sarà un'offerta prelevata in onore del Signore. 14Ogni persona sottoposta al censimento, dai venti anni in
su, paghi l'offerta prelevata per il Signore. 15Il ricco non darà di più e il povero non darà di meno di mezzo siclo, per soddisfare all'offerta prelevata per il Signore, a riscatto delle vostre vite
Un siclo è fatto di 4 dracme, quindi mezzo siclo sono 2 dracme, era un termine tecnico. Ogni israelita era quindi tenuto a versare questa cifra, che era abbastanza piccola, ma era un obbligo personale e annuale e non era lasciato alla libera iniziativa del tipo “fai un’offerta al tempio”, se sei povero dai poco, se sei ricco dai tanto. No. Si tratta di versare due dracme, tutti la stessa cifra, per sottolineare come tutti siano uguali di fronte al tempio e tutti tenuti a questo versamento.
Ora, quelli che avevano l’incarico di raccogliere il didramma si avvicinarono a Pietro, non ha Gesù,
C. Doglio — Meditazioni sul Vangelo secondo Matteo Pagina 3
e gli dissero: «Il vostro maestro non versa il didracma?».
Non realizza il pagamento di questa tassa del tempio? Notiamo che compare la parola “maestro” ed è una domanda fatta al discepolo. È una questione che interpella Pietro a proposito del suo maestro. Il vostro maestro versa questa moneta che è dovuta da ogni israelita? Non è un discorso generico del pagare le tasse, è una questione molto specifica legata a una questione di culto. Significa essere inseriti nel censimento degli israeliti, è cioè il modo per essere riconosciuti come israeliti, è una specie di tassa di abbonamento, una tessera, una iscrizione. I professionisti pagano l’iscrizione all’ albo, se ogni anno non paghi l’iscrizione non sei più iscritto. Il principio è di questo tipo, quindi diventa una questione di principio: c’è da pagare
l’iscrizione per essere considerati appartenenti al popolo.
25 Rispose: «Sì». Ma non ha assolutamente le idee chiare. Comincia però a rispondere, si toglie di impiccio dicendo quello che gli esattori volevano sentirsi dire e non affronta la questione. Dire “no”
sarebbe stato compromettente, dire “non lo so” poteva rischiare di fare la figura dell’incompetente e allora decide di rispondere “sì”.
Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne Prima cioè che Pietro chiedesse spiegazioni, Gesù – che si è accorto della richiesta e della
risposta – interviene prima che Pietro parli, ma non gli pone la questione direttamente; come al solito fa un giro, la prende alla larga e racconta una specie di parabola. Gli fa una domanda
dicendo: «Che cosa ti pare, Simone?
Gli sta chiedendo una opinione. Tutti fanno domande Pietro e il povero Pietro non sa neanche
lui che pesci pigliare. Che te ne pare, qual è la tua opinione?
I re di questa terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri?».
Pietro ci pensa un po’, ma non ha difficoltà a rispondere: da chi prendono le tasse i re?
26 Rispose: «Dagli estranei».
Dagli altri, dagli estranei, da quelli che sono fuori dall’ ambito familiare. È un ragionamento molto semplice: se tuo padre ha un bar, ti fa forse pagare un caffè? A chi lo farà pagare? Agli altri, ma non al figlio. Provate a moltiplicare gli esempi. Se tu sei di casa, quello che gli altri pagano tu non lo paghi, perché sei di casa, perché sei figlio.
quella per il dio giove è stata istituita da Vespasiano dopo la morte di Yeshua a tempio già distrutto (69 \79 d.C)
la tassa in questione in Mt 17,24 era quella prevista dalla Torah da versare al tempio
17,24 Venuti a Cafarnao, si avvicinarono a Pietro gli esattori della tassa per il tempio
Propriamente, nel testo originale greco, non c’è né la parola tassa, né la parola tempio, c’è semplicemente l’espressione «di ,dracma» (dídrachma) “didramma” o “didracma”, ma è un
termine talmente tecnico e difficile che il lettore comune non capirebbe. Se si traducesse in modo letterale
la frase suonerebbe così: «Si avvicinarono a lui quelli che prendono il didramma».
Didramma vuol dire doppia dramma, la dracma è una moneta, è una unità di misura ed era un termine tecnico per indicare quello che ogni ebreo – ricco o povero – doveva versare una volta all’anno al tempio.
La regola era fissata fin dall’ antichità e la norma è codificata nel Libro dell’Esodo, è una norma precisa: tutti quelli che vengono censiti come appartenenti al popolo di Israele sono tenuti a versare mezzo siclo nel tempio.
Es 30,13 Chiunque verrà sottoposto al censimento, pagherà un mezzo siclo, computato secondo il siclo del santuario, il siclo di venti ghera. Questo mezzo siclo sarà un'offerta prelevata in onore del Signore. 14Ogni persona sottoposta al censimento, dai venti anni in
su, paghi l'offerta prelevata per il Signore. 15Il ricco non darà di più e il povero non darà di meno di mezzo siclo, per soddisfare all'offerta prelevata per il Signore, a riscatto delle vostre vite
Un siclo è fatto di 4 dracme, quindi mezzo siclo sono 2 dracme, era un termine tecnico. Ogni israelita era quindi tenuto a versare questa cifra, che era abbastanza piccola, ma era un obbligo personale e annuale e non era lasciato alla libera iniziativa del tipo “fai un’offerta al tempio”, se sei povero dai poco, se sei ricco dai tanto. No. Si tratta di versare due dracme, tutti la stessa cifra, per sottolineare come tutti siano uguali di fronte al tempio e tutti tenuti a questo versamento.
Ora, quelli che avevano l’incarico di raccogliere il didramma si avvicinarono a Pietro, non ha Gesù,
C. Doglio — Meditazioni sul Vangelo secondo Matteo Pagina 3
e gli dissero: «Il vostro maestro non versa il didracma?».
Non realizza il pagamento di questa tassa del tempio? Notiamo che compare la parola “maestro” ed è una domanda fatta al discepolo. È una questione che interpella Pietro a proposito del suo maestro. Il vostro maestro versa questa moneta che è dovuta da ogni israelita? Non è un discorso generico del pagare le tasse, è una questione molto specifica legata a una questione di culto. Significa essere inseriti nel censimento degli israeliti, è cioè il modo per essere riconosciuti come israeliti, è una specie di tassa di abbonamento, una tessera, una iscrizione. I professionisti pagano l’iscrizione all’ albo, se ogni anno non paghi l’iscrizione non sei più iscritto. Il principio è di questo tipo, quindi diventa una questione di principio: c’è da pagare
l’iscrizione per essere considerati appartenenti al popolo.
25 Rispose: «Sì». Ma non ha assolutamente le idee chiare. Comincia però a rispondere, si toglie di impiccio dicendo quello che gli esattori volevano sentirsi dire e non affronta la questione. Dire “no”
sarebbe stato compromettente, dire “non lo so” poteva rischiare di fare la figura dell’incompetente e allora decide di rispondere “sì”.
Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne Prima cioè che Pietro chiedesse spiegazioni, Gesù – che si è accorto della richiesta e della
risposta – interviene prima che Pietro parli, ma non gli pone la questione direttamente; come al solito fa un giro, la prende alla larga e racconta una specie di parabola. Gli fa una domanda
dicendo: «Che cosa ti pare, Simone?
Gli sta chiedendo una opinione. Tutti fanno domande Pietro e il povero Pietro non sa neanche
lui che pesci pigliare. Che te ne pare, qual è la tua opinione?
I re di questa terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri?».
Pietro ci pensa un po’, ma non ha difficoltà a rispondere: da chi prendono le tasse i re?
26 Rispose: «Dagli estranei».
Dagli altri, dagli estranei, da quelli che sono fuori dall’ ambito familiare. È un ragionamento molto semplice: se tuo padre ha un bar, ti fa forse pagare un caffè? A chi lo farà pagare? Agli altri, ma non al figlio. Provate a moltiplicare gli esempi. Se tu sei di casa, quello che gli altri pagano tu non lo paghi, perché sei di casa, perché sei figlio.
il nostro nemico non è né l'ebreo né il cristiano
il nostro nemico è la nostra stessa ignoranza
Ali ibn Abi Talib(599- 661)
il nostro nemico è la nostra stessa ignoranza
Ali ibn Abi Talib(599- 661)
Re: il libro dell' APOCALISSE
Mi permetto di aggiungere alcune considerazioni e opinioni. Quando nel vangelo Cristo dice che è bene che gli scandali vengano alla luce Egli non ritiene che il male vada accettato perché è inevitabile e costantemente presente nella Storia ma anzi dice che verrà punito duramente chi è stato causa dello scandalo (Mt 18,7). Il fatto che i romani antichi sapessero gestire un impero non li giustifica della violenza costantemente usata per conquistarlo e mantenerlo. Ma, se non sbaglio, la Bibbia condanna anche chi si ribella facendo uso della violenza (Dn 11,14).
Riguardo poi al pellegrino in terra santa che ha osservato come l'impero si fosse comportato in modo coerente con le proprie esigenze di ordine interno sono portata a credere che la sua fosse solo un'osservazione oggettiva senza una connotazione di giustificazione della violenza.
Riguardo poi al pellegrino in terra santa che ha osservato come l'impero si fosse comportato in modo coerente con le proprie esigenze di ordine interno sono portata a credere che la sua fosse solo un'osservazione oggettiva senza una connotazione di giustificazione della violenza.
Gv 9,39 Gesù allora disse: «È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi»