Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiviso
- Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Vittorio, con questo tuo modo di leggere la Bibbia si può trarre da essa quello che vuole: tutto basato sul nulla. Mi viene in mente quel video segnalato da qualcuno qui in cui uno studioso cattolico sosteneva il pedobattesimo argomentando che quando fu battezzato un certo soldato con la sua famiglia (episodio biblico), in quella famiglia dovevano pur esserci dei bambini, per cui la Bibbia sostiene il battesimo dei bambini!
Di fronte a simili "esegesi" non si sa come reagire: se sputargli in un occhio, come faceva Totò; se domandargli se ci è o ci fa; se domandargli (ingenuamente) se ci sta sfottendo, o cosa. Mah.
Di fronte a simili "esegesi" non si sa come reagire: se sputargli in un occhio, come faceva Totò; se domandargli se ci è o ci fa; se domandargli (ingenuamente) se ci sta sfottendo, o cosa. Mah.
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Gianni, e' come l'esegesi basata sul "non-detto". La Bibbia non dice che Maria fu assunta, ma non dice neppure che non lo fu.
Genesi non dice che elohim erano degli alieni, ma non dice neppure che non lo erano... Che ti ricorda?

- Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Caro Antonio, mi ricorda la faciloneria con cui si fa dire alla Bibbia quello che si vuole basando tutto sull'inesistente. Inammissibile. Assolutamente inammissibile.
Ora capisco perchè viene tanto osteggiata l'ermenautica, che si basa soprattutto sulla logica e il corretto ragionamento.
Ora capisco perchè viene tanto osteggiata l'ermenautica, che si basa soprattutto sulla logica e il corretto ragionamento.
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Vorrei segnalare questo articolo comparso oggi su repubblica:
http://www.repubblica.it/tecnologia/201 ... 42945/1/#1
Vorrei evidenziare quanto detto Pnina Shor, direttrice dell'agenzia israeliana per i beni archeologici:
"Un traguardo, quello della traslitterazione e traduzione del prezioso testo, che ha richiesto 40 anni di studi e tentativi."
E noi capiamo per "presa visione"?
http://www.repubblica.it/tecnologia/201 ... 42945/1/#1
Vorrei evidenziare quanto detto Pnina Shor, direttrice dell'agenzia israeliana per i beni archeologici:
"Un traguardo, quello della traslitterazione e traduzione del prezioso testo, che ha richiesto 40 anni di studi e tentativi."
E noi capiamo per "presa visione"?
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Brava Giorgia. Forse si sarebbero risparmiati 40 anni se avessero utilizzato il metodo di comprensione basato sulla fede... Non vado avanti, perche' non amo prendere in giro nessuno.
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Sai Antonio, quello che dovremmo invece fare è ringraziare Dio perché ha messo nel cuore di alcune persone la voglia e la necessità di dedicare la loro vita allo studio della Scrittura, permettendoci quindi di "sfruttare" la loro esperienza per procedere più velocemente.
Quando il primo giorno di scuola della seconda elementare mia mamma mi svegliò presto, le chiesi il perché. Lei sorpresa mi disse: "devi andare a scuola" e io le risposi: "tu mi hai detto che la scuola mi serviva per imparare a leggere e a scrivere. Io ho imparato a leggere e a scrivere lo scorso anno, quindi a scuola non ci vado più".
Tecnicamente avevo ragione io. Da piccola per me tutto era letterale. Nessuna interpretazione. Se dicevi A per me voleva dire A.
Però andando avanti con gli anni, ho scoperto che mamma aveva ragione, perché erano tante ancora le cose che non sapevo.
In questo forum non ci sono bambini. Ci sono persone a cui leggere e scrivere non basta più, perché leggendo hanno scoperto che c'è un mondo ancora da scoprire.
Solo che c'è ancora qualcuno che dopo aver imparato le tabelline dall' 1 al 10 è convinto di sapere tutto il necessario sulla matematica. Non sa nemmeno fare le divisioni, ma ti ripete fino alla nausea di saper contare fino a 100!
Tornando alla parte bella: Cavoli, ci pensate? Una Bibbia di 1500 anni fa, appena qualche centinaio di anni dalla morte di Cristo. Mi piace un sacco questa cosa!
Quando il primo giorno di scuola della seconda elementare mia mamma mi svegliò presto, le chiesi il perché. Lei sorpresa mi disse: "devi andare a scuola" e io le risposi: "tu mi hai detto che la scuola mi serviva per imparare a leggere e a scrivere. Io ho imparato a leggere e a scrivere lo scorso anno, quindi a scuola non ci vado più".
Tecnicamente avevo ragione io. Da piccola per me tutto era letterale. Nessuna interpretazione. Se dicevi A per me voleva dire A.
Però andando avanti con gli anni, ho scoperto che mamma aveva ragione, perché erano tante ancora le cose che non sapevo.
In questo forum non ci sono bambini. Ci sono persone a cui leggere e scrivere non basta più, perché leggendo hanno scoperto che c'è un mondo ancora da scoprire.
Solo che c'è ancora qualcuno che dopo aver imparato le tabelline dall' 1 al 10 è convinto di sapere tutto il necessario sulla matematica. Non sa nemmeno fare le divisioni, ma ti ripete fino alla nausea di saper contare fino a 100!
Tornando alla parte bella: Cavoli, ci pensate? Una Bibbia di 1500 anni fa, appena qualche centinaio di anni dalla morte di Cristo. Mi piace un sacco questa cosa!
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Gianni, leggiamo proprio il brano biblico che quel sacerdote ha preso ad esempio per mostrare la possibilità del battesimo dei bambini:
"Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i prigionieri stavano ad ascoltarli. D’improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito si aprirono tutte le porte e caddero le catene di tutti. Il carceriere si svegliò e, vedendo aperte le porte del carcere, tirò fuori la spada e stava per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti. Ma Paolo gridò forte: «Non farti del male, siamo tutti qui». Quello allora chiese un lume, si precipitò dentro e tremando cadde ai piedi di Paolo e Sila; poi li condusse fuori e disse: «Signori, che cosa devo fare per essere salvato?». Risposero: «Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia». E proclamarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa. Egli li prese con sé, a quell’ora della notte, ne lavò le piaghe e subito fu battezzato lui con tutti i suoi; poi li fece salire in casa, apparecchiò la tavola e fu pieno di gioia insieme a tutti i suoi per avere creduto in Dio" (At 16,25-34).
Come vedi Paolo non dice al carceriere che se vuole essere salvato, deve prima fare uno studio biblico, imparare l'ebraico (essendo carceriere romano non sappiamo se lo conosceva), imparare l'ermeneutica biblica, le tradizioni dei giudei, ecc. Gli dice soltanto: «Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia». La cosa essenziale, quindi, è la fede nel Signore Gesù, non lo studio biblico. La fede nel Signore porta poi al battesimo il carceriere con tutta la sua famiglia. Non sappiamo se quella famiglia comprendesse bambini, il testo non lo dice, ma è molto probabile vi fossero. Dalla mancanza di dettagli non possiamo dedurre divieti come fai tu.
Le cose che dico hanno quindi una base biblica molto solida e chiara. Lo studio biblico delle lingue, dell'ermeneutica, ecc. è utile, utilissimo, ma non indispensabile, e deve essere finalizzato ad approfondire la fede nel Signore, altrimenti diventa un'erudizione fine a se stessa, e direi che per avere un'erudizione biblica decente non bastano nemmeno quarant'anni di studi.
"Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i prigionieri stavano ad ascoltarli. D’improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito si aprirono tutte le porte e caddero le catene di tutti. Il carceriere si svegliò e, vedendo aperte le porte del carcere, tirò fuori la spada e stava per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti. Ma Paolo gridò forte: «Non farti del male, siamo tutti qui». Quello allora chiese un lume, si precipitò dentro e tremando cadde ai piedi di Paolo e Sila; poi li condusse fuori e disse: «Signori, che cosa devo fare per essere salvato?». Risposero: «Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia». E proclamarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa. Egli li prese con sé, a quell’ora della notte, ne lavò le piaghe e subito fu battezzato lui con tutti i suoi; poi li fece salire in casa, apparecchiò la tavola e fu pieno di gioia insieme a tutti i suoi per avere creduto in Dio" (At 16,25-34).
Come vedi Paolo non dice al carceriere che se vuole essere salvato, deve prima fare uno studio biblico, imparare l'ebraico (essendo carceriere romano non sappiamo se lo conosceva), imparare l'ermeneutica biblica, le tradizioni dei giudei, ecc. Gli dice soltanto: «Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia». La cosa essenziale, quindi, è la fede nel Signore Gesù, non lo studio biblico. La fede nel Signore porta poi al battesimo il carceriere con tutta la sua famiglia. Non sappiamo se quella famiglia comprendesse bambini, il testo non lo dice, ma è molto probabile vi fossero. Dalla mancanza di dettagli non possiamo dedurre divieti come fai tu.
Le cose che dico hanno quindi una base biblica molto solida e chiara. Lo studio biblico delle lingue, dell'ermeneutica, ecc. è utile, utilissimo, ma non indispensabile, e deve essere finalizzato ad approfondire la fede nel Signore, altrimenti diventa un'erudizione fine a se stessa, e direi che per avere un'erudizione biblica decente non bastano nemmeno quarant'anni di studi.
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Vittorio, tu sì che hai capito tutto!
Anzi, ti do una mano per capire di più! Nel testo non si parla dei padrini per i neonati battezzati, ma non fa niente, perchè siccome il testo non lo dice, doveva essere così. Poi ti è sfuggito che dopo andarono tutti ad accendere un cero ad una madonnina di gesso. Il testo non lo dice? Appunto, del tutto possibile, anzi probabile, anzi certo.
E ai piccolini regalarono una catenica d'oro con una croce. Anche questo è certo, infatti il testo non lo dice.
Ovviamente lo dico con amara ironia.
Giorgia, grazie per la notizia che giunge da Israele.
Sai, la tua esperienza alla seconda elementare me ne ha ricordata un'altra, ma questa riguardava la seconda media.
Una madre sveglia il figlio al mattino e gli dice che è ora di andare a scuola. Lui sbuffa e dice che non ci vuole andare. La madre insiste e lui, sempre più assonnato le dice: "No!". Lei lo scuote e lui: "Mamma, no, non voglio ... dammi una sola ragione per andarci ...".
E lei: "Te ne do due: hai 40 anni e sei il preside della scuola".
Anzi, ti do una mano per capire di più! Nel testo non si parla dei padrini per i neonati battezzati, ma non fa niente, perchè siccome il testo non lo dice, doveva essere così. Poi ti è sfuggito che dopo andarono tutti ad accendere un cero ad una madonnina di gesso. Il testo non lo dice? Appunto, del tutto possibile, anzi probabile, anzi certo.
E ai piccolini regalarono una catenica d'oro con una croce. Anche questo è certo, infatti il testo non lo dice.
Ovviamente lo dico con amara ironia.
Giorgia, grazie per la notizia che giunge da Israele.
Sai, la tua esperienza alla seconda elementare me ne ha ricordata un'altra, ma questa riguardava la seconda media.
Una madre sveglia il figlio al mattino e gli dice che è ora di andare a scuola. Lui sbuffa e dice che non ci vuole andare. La madre insiste e lui, sempre più assonnato le dice: "No!". Lei lo scuote e lui: "Mamma, no, non voglio ... dammi una sola ragione per andarci ...".
E lei: "Te ne do due: hai 40 anni e sei il preside della scuola".
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Gianni, ogni rito ha una sua forma che viene codificata nel tempo, la Bibbia non ha lo scopo di codificare i riti, almeno non il Nuovo Testamento, casomai il Pentateuco. È pertanto assurdo cercare nel Nuovo Testamento i padrini e le forme attuali del rito battesimale.
Possibile tu non riesca a fare un discorso serio, basato sul testo, senza divagare in inutili ironie?
Se è solo un'ipotesi pensare che nella famiglia del carceriere ci fossero anche bambini (certamente è un'ipotesi), è altrettanto ipotetico, ma meno plausibile, un divieto esplicito del battesimo degli infanti.
Ti faccio notare che Paolo dice:
«Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia», non dice: "Credete tu e la tua famiglia". E' quindi sufficiente la fede del capofamiglia per la salvezza dell'intera famiglia. Perché la fede degli altri familiari non conta? Forse perché erano bambini?
Possibile tu non riesca a fare un discorso serio, basato sul testo, senza divagare in inutili ironie?
Se è solo un'ipotesi pensare che nella famiglia del carceriere ci fossero anche bambini (certamente è un'ipotesi), è altrettanto ipotetico, ma meno plausibile, un divieto esplicito del battesimo degli infanti.
Ti faccio notare che Paolo dice:
«Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia», non dice: "Credete tu e la tua famiglia". E' quindi sufficiente la fede del capofamiglia per la salvezza dell'intera famiglia. Perché la fede degli altri familiari non conta? Forse perché erano bambini?
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Vittorio, non ti ha nemmeno sfiorato l'idea che quella frase è stata detta pensando al fatto che se i genitori accettano Cristo, supponeva che avrebbero insegnato bene ai propri figli?
Mia madre è sempre stata credente, ma non mi ha salvato lei. Lei mi ha mostrato la strada che ha percorso lei, ha cercato di darmi gli strumenti per fare la scelta giusta...
Quello che non è scritto non può essere motivo di dialogo, perché nella vita non puoi dimostrare che qualcosa non esiste, ma al contrario, si deve dimostrare che qualcosa esiste.
Quindi quello che chiedi a Gianni è di per sé senza senso.
Mia madre è sempre stata credente, ma non mi ha salvato lei. Lei mi ha mostrato la strada che ha percorso lei, ha cercato di darmi gli strumenti per fare la scelta giusta...
Quello che non è scritto non può essere motivo di dialogo, perché nella vita non puoi dimostrare che qualcosa non esiste, ma al contrario, si deve dimostrare che qualcosa esiste.
Quindi quello che chiedi a Gianni è di per sé senza senso.