Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiviso
- Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Lella, ma sei sicura di aver capito? Credo proprio di no.
L'apparizione di Yeshùa che tu citi non fu quella di un fantasma. Fu fisica, e se hai capito che io dicessi il contrario non hai capito nulla.
Ciò che Vittorio sostiene è che la stessa presenza fisica di Yeshùa si ha anche oggi con l'eucaristia, ovvero con la comunione cattolica con tanto di ostia. E se non l'hai capito, non hai capito niente. Se invece gli dai ragione, non hai capito nulla come lui.
L'apparizione di Yeshùa che tu citi non fu quella di un fantasma. Fu fisica, e se hai capito che io dicessi il contrario non hai capito nulla.
Ciò che Vittorio sostiene è che la stessa presenza fisica di Yeshùa si ha anche oggi con l'eucaristia, ovvero con la comunione cattolica con tanto di ostia. E se non l'hai capito, non hai capito niente. Se invece gli dai ragione, non hai capito nulla come lui.
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Lella sarai una persona non di parte ma sei anche L'anti "Gianni". Mai concorderesti con lui quindi concordi con Vittorio a prescindere.
Ora ti chiedo, oggi a chi Yeshùa si è presentato "corporalmente"? Nella Bibbia leggiamo che Egli si presentò corporalmente (ovviamente con corpo risorto ..non proprio come era prima) ai primi discepoli. Poi ascese al cielo e disse che sarebbe tornato alla fine. Questo è quanto scritto. Vittorio sta dicendo che tu non puoi capire le scritture perchè non partecipi all'eucarestia quindi non incontri Cristo vivo. Hai compreso ciò?
Dai ragione a Vittorio .... ok. Stai anche dicendoti che non puoi capire nulla delle scritture perchè non sei cattolica ed il metodo interpretativo corretto è quello per noi poveri uomini che non conosciamo le lingue.
Ora ti chiedo, oggi a chi Yeshùa si è presentato "corporalmente"? Nella Bibbia leggiamo che Egli si presentò corporalmente (ovviamente con corpo risorto ..non proprio come era prima) ai primi discepoli. Poi ascese al cielo e disse che sarebbe tornato alla fine. Questo è quanto scritto. Vittorio sta dicendo che tu non puoi capire le scritture perchè non partecipi all'eucarestia quindi non incontri Cristo vivo. Hai compreso ciò?
Dai ragione a Vittorio .... ok. Stai anche dicendoti che non puoi capire nulla delle scritture perchè non sei cattolica ed il metodo interpretativo corretto è quello per noi poveri uomini che non conosciamo le lingue.
Ultima modifica di chelaveritàtrionfi il venerdì 17 luglio 2015, 7:06, modificato 1 volta in totale.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
...vedo che dietro dietro ci siamo tutti
la discussione si fa accesa ..
bene meditavo ,anzi cercavo di capire Vittorio ...eventualmente Vittorio vuole dirci di vivere il cristianesimo o il risorto come lui definisce il CRISTO non come solo un fatto storico ...ma qualcosa di ''TANGIBILE '' anche se non tocchiamo niente ....
qualcosa di profondo di intenso ...da percepirlo come realmente presente ...
altrimenti come si spiega cio' ..
se e' cosi caro Vittorio solo ognuno di noi sa se lo incontra ''il RISORTO '' nessuno di fuori puo'...parlare per un'altro ...la fede e' personale appartiene solo a noi ...

la discussione si fa accesa ..
bene meditavo ,anzi cercavo di capire Vittorio ...eventualmente Vittorio vuole dirci di vivere il cristianesimo o il risorto come lui definisce il CRISTO non come solo un fatto storico ...ma qualcosa di ''TANGIBILE '' anche se non tocchiamo niente ....


se e' cosi caro Vittorio solo ognuno di noi sa se lo incontra ''il RISORTO '' nessuno di fuori puo'...parlare per un'altro ...la fede e' personale appartiene solo a noi ...
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Stella cara, Vittorio non parla di "percepirlo come realmente presente", cosa che ciascun credente fa. Lui parla di incontrarlo proprio fisicamente nella comunione con l'ostia. Anzi, lui lo mangia pure. 

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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Ragazzi io comunque non ci credo che fior fior di studiosi cattolici in cima alla cupola professano ciò che scrive Vittorio. Questo nn è un metodo ma una forzatura religiosa per giustificare le proprie funzioni.
Un metodo si può definire solo se si accettano dei punti concreti riproducibili per tutti.
. la bibbia è comunque un testo antico
. la bibbia che leggiamo è una traduzione
Per comprenderla occorre studiarla a fondo partendo da principi elementari come quelli che si utilizzano senza farsi troppi problemi per analizzare qualunque testo. La fede è anche ciò chi ci spinge all'interesse per questo testo. Chi crede che leggendo la traduzione abbia la rivelazione della comprensione ..può anche essere convinto di ciò. Dovrebbe però ammettere che non gli servirebbe allora la traduzione ma può leggere direttamente dal testo ebraico dato che sta scritto che lo spirito santo alla pentecoste diede il dono di parlare in lingue.
Molti sono passati per questo forum sostenendo che il battezzato comprende le scritture perchè riceve lo spirito.
Ora leggo che per comprendere le scritture devo prendere l'eucaristia perchè così facendo viene direttamente Cristo, corporalmente e mi spiega le scritture. Se qualcuno crede questo può anche farlo ma deve ammettere che è una forzatura del testo perchè non sta scritto nulla di ciò.
Oggi a differenza di un tempo possiamo avere a disposizione dei mezzi di ricerca molto più efficaci.
E' finita l'era dove i popoli venivano soggiogati dalle interpretazioni religiose perchè non si poteva confutarle a dovere.
Nonostante tutto noto ancora che molti si fanno raggirare dalle dottrine religiose. Capisco che la maggior parte non ha interesse allo studio personale quindi accetta ciò che gli viene detto nella propria chiesa (che poi non è proprio del tutto vero), ma ancora oggi mi domando come sia possibile leggere una cosa e andare a parare da altra parte anche da chi le scritture in un certo senso le studia.
Mah!
Un metodo si può definire solo se si accettano dei punti concreti riproducibili per tutti.
. la bibbia è comunque un testo antico
. la bibbia che leggiamo è una traduzione
Per comprenderla occorre studiarla a fondo partendo da principi elementari come quelli che si utilizzano senza farsi troppi problemi per analizzare qualunque testo. La fede è anche ciò chi ci spinge all'interesse per questo testo. Chi crede che leggendo la traduzione abbia la rivelazione della comprensione ..può anche essere convinto di ciò. Dovrebbe però ammettere che non gli servirebbe allora la traduzione ma può leggere direttamente dal testo ebraico dato che sta scritto che lo spirito santo alla pentecoste diede il dono di parlare in lingue.
Molti sono passati per questo forum sostenendo che il battezzato comprende le scritture perchè riceve lo spirito.
Ora leggo che per comprendere le scritture devo prendere l'eucaristia perchè così facendo viene direttamente Cristo, corporalmente e mi spiega le scritture. Se qualcuno crede questo può anche farlo ma deve ammettere che è una forzatura del testo perchè non sta scritto nulla di ciò.
Oggi a differenza di un tempo possiamo avere a disposizione dei mezzi di ricerca molto più efficaci.
E' finita l'era dove i popoli venivano soggiogati dalle interpretazioni religiose perchè non si poteva confutarle a dovere.
Nonostante tutto noto ancora che molti si fanno raggirare dalle dottrine religiose. Capisco che la maggior parte non ha interesse allo studio personale quindi accetta ciò che gli viene detto nella propria chiesa (che poi non è proprio del tutto vero), ma ancora oggi mi domando come sia possibile leggere una cosa e andare a parare da altra parte anche da chi le scritture in un certo senso le studia.
Mah!
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Caro Naza, ciò che mi pare non si riesce a capire è la differenza che c'è tra interpretazione, fede e credulità.
L'interpretazione è alla portata di tutti coloro che usando l'intelligenza e il raziocinio applicano un certo metodo, che vale tutto sommato per qualsiasi libro antico.
Capire il vero senso di un versetto non comporta necessariante avere fede. Un miscredente può interpretare alla perfezione un passo biblico e continuare a essere ateo. Un credente sprovveduto può avere fede e non capire certi passi biblici.
La fede è indipentende dalla conoscenza scolastica o erudita.
C'è poi la credulità, che le religioni chiamano fede ma che credulità rimane.
L'ideale è ovviamente avere fede e conoscenza profonda della Scrittura. Ma non è da tutti. Non è neppiure richiesta, perchè basta la fede, quella vera.
Chi ha fede ed è sprovveduto, non si metta però a pretendere di insegnare. La presunzione unita all'ignoranza è micidiale.
Chi è un credulone, faccia invece uno sforzo per svegliarsi.
L'interpretazione è alla portata di tutti coloro che usando l'intelligenza e il raziocinio applicano un certo metodo, che vale tutto sommato per qualsiasi libro antico.
Capire il vero senso di un versetto non comporta necessariante avere fede. Un miscredente può interpretare alla perfezione un passo biblico e continuare a essere ateo. Un credente sprovveduto può avere fede e non capire certi passi biblici.
La fede è indipentende dalla conoscenza scolastica o erudita.
C'è poi la credulità, che le religioni chiamano fede ma che credulità rimane.
L'ideale è ovviamente avere fede e conoscenza profonda della Scrittura. Ma non è da tutti. Non è neppiure richiesta, perchè basta la fede, quella vera.
Chi ha fede ed è sprovveduto, non si metta però a pretendere di insegnare. La presunzione unita all'ignoranza è micidiale.
Chi è un credulone, faccia invece uno sforzo per svegliarsi.
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Vorrei aggiungere un mio pensiero riguardo a fede e comprensione.
A volte si da alla fede un significato sbagliato. Non dimentichiamo mai che fede è fiducia. La fiducia non fa capire. La fiducia (fede) in Dio, ci da la serenità di "attendere con pazienza" che ci si aprano gli occhi su ciò che ancora NON capiamo. Quindi non ce lo fa capire, ci fa attendere, senza perdere la speranza di comprendere in futuro.
Provo a spiegarmi. Se leggo un testo della Bibbia che non mi è chiaro, o mi pare che vada a collidere con il resto del messaggio biblico, grazie alla fede saprò per certo che quel verso non lo ho compreso bene io. Perché mi fido di Dio e so che non si contraddice mai (questa è la fede).
Poi interviene la voglia di comprendere. E allora si studia, cercando di comprenderne il significato (questo non è indispensabile per la salvezza, ma viene abbastanza spontaneo a chi, come me, vuole conoscere meglio il suo Creatore.)
Quindi la comprensione e la fede viaggiano su binari affiancati che non necessariamente si incontreranno, ma quando si incontrano, il significato di quello che leggiamo, non solo lo capiamo, ma lo mettiamo anche in pratica.
Un altro esempio spiccio può essere questo:
Un giorno, per strada, vedo mio padre che guida come un pazzo e sorpassa un sacco di macchine.
Essendo che conosco bene mio padre, e so che ha sempre guidato con prudenza, la cosa mi sorprende e, visto che mi fido di lui, non penserò mai che lui, appena giro gli occhi guida così. Penserò piuttosto che avrà avuto un buon motivo per guidare così, anche se io quel motivo ancora non lo so.
Se vedo fare la stessa cosa ad un estraneo (persona che non conosco e di cui, quindi, non mi fido) penserò che è un pazzo, e fine.
Poi cosa succede: quando arrivo a casa e vedo mio padre, gli chiedo: come mai guidavi così, cosa è successo?
La fiducia in mio padre, basta a farmi capire cosa è successo per farlo guidare in modo spericolato? No.
La fede mi fa chiedere chiarimenti, mi fa capire che non so qualcosa.
Tutto qui.
Saluti
A volte si da alla fede un significato sbagliato. Non dimentichiamo mai che fede è fiducia. La fiducia non fa capire. La fiducia (fede) in Dio, ci da la serenità di "attendere con pazienza" che ci si aprano gli occhi su ciò che ancora NON capiamo. Quindi non ce lo fa capire, ci fa attendere, senza perdere la speranza di comprendere in futuro.
Provo a spiegarmi. Se leggo un testo della Bibbia che non mi è chiaro, o mi pare che vada a collidere con il resto del messaggio biblico, grazie alla fede saprò per certo che quel verso non lo ho compreso bene io. Perché mi fido di Dio e so che non si contraddice mai (questa è la fede).
Poi interviene la voglia di comprendere. E allora si studia, cercando di comprenderne il significato (questo non è indispensabile per la salvezza, ma viene abbastanza spontaneo a chi, come me, vuole conoscere meglio il suo Creatore.)
Quindi la comprensione e la fede viaggiano su binari affiancati che non necessariamente si incontreranno, ma quando si incontrano, il significato di quello che leggiamo, non solo lo capiamo, ma lo mettiamo anche in pratica.
Un altro esempio spiccio può essere questo:
Un giorno, per strada, vedo mio padre che guida come un pazzo e sorpassa un sacco di macchine.
Essendo che conosco bene mio padre, e so che ha sempre guidato con prudenza, la cosa mi sorprende e, visto che mi fido di lui, non penserò mai che lui, appena giro gli occhi guida così. Penserò piuttosto che avrà avuto un buon motivo per guidare così, anche se io quel motivo ancora non lo so.
Se vedo fare la stessa cosa ad un estraneo (persona che non conosco e di cui, quindi, non mi fido) penserò che è un pazzo, e fine.
Poi cosa succede: quando arrivo a casa e vedo mio padre, gli chiedo: come mai guidavi così, cosa è successo?
La fiducia in mio padre, basta a farmi capire cosa è successo per farlo guidare in modo spericolato? No.
La fede mi fa chiedere chiarimenti, mi fa capire che non so qualcosa.
Tutto qui.
Saluti
- Maryam Bat Hagar
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Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiviso
penso che la parte più difficile per un'appartenente ad una religione sia poter affrontare uno studio biblico scevro da condizionamenti e filtri di alcun tipo
anche il non-credere in D-o può essere una forte fonte di condizionamento
appunto per questo serve un metodo "apolitico"
anche il non-credere in D-o può essere una forte fonte di condizionamento
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il nostro nemico non è né l'ebreo né il cristiano
il nostro nemico è la nostra stessa ignoranza
Ali ibn Abi Talib(599- 661)
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Concordo pienamente con voi, care Giorgia e Daniela.
Ops... due sorrisi
, uno per ciascuna.

Ops... due sorrisi


Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Benissimo, Lella, hai capito perfettamente il mio discorso, non avevo dubbi che tu avresti capito subito, perché Dio arriva prima al cuore delle persone semplici, mentre i dotti e sapienti faticano a comprendere le cose semplici, come dice Gesù:
" «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli" (Mt 11,25).
Rispondo brevemente anche alle varie domande sopraggiunte, poi proseguirò.
A Stella dico che il brano di Gv 20 in cui Gesù entra a porte chiuse mostra chiaramente che il corpo del Risorto, avendo subito la trasformazione della risurrezione, non è più soggetto ai limiti materiali dei corpi non risorti, può pertanto attraversare i muri, oppure essere presente in milioni di pezzi di pane in ogni Eucaristia del mondo. Il corpo Risorto non ha più le ristrettezze fisiche del nostro corpo. Aggiungo che è possibile incontrare corporalmente il Risorto non solo nell'Eucaristia, luogo privilegiato dell'incontro con il Risorto, ma anche in diversi altri modi, Dio non ha mica riservato l'incontro con il Risorto ai soli cattolici che frequentano la messa. Uno dei modi importanti in cui il Risorto si può incontrare è in tutte le persone bisognose:
"Allora i giusti gli risponderanno: «Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?». E il re risponderà loro: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me»" (Mt 25,37-40).
Chi fa qualcosa per queste persone lo fa direttamente al Risorto, lo incontra corporalmente, anche se è ateo e non ne è consapevole.
Come vedete è tutto scritto nella Bibbia, io non sto inventando nulla, non ho citato nessun catechismo, nessuna enciclica, basta leggere la Bibbia, anche in traduzioni diverse dalla CEI che uso solo per familiarità.
" «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli" (Mt 11,25).
Rispondo brevemente anche alle varie domande sopraggiunte, poi proseguirò.
A Stella dico che il brano di Gv 20 in cui Gesù entra a porte chiuse mostra chiaramente che il corpo del Risorto, avendo subito la trasformazione della risurrezione, non è più soggetto ai limiti materiali dei corpi non risorti, può pertanto attraversare i muri, oppure essere presente in milioni di pezzi di pane in ogni Eucaristia del mondo. Il corpo Risorto non ha più le ristrettezze fisiche del nostro corpo. Aggiungo che è possibile incontrare corporalmente il Risorto non solo nell'Eucaristia, luogo privilegiato dell'incontro con il Risorto, ma anche in diversi altri modi, Dio non ha mica riservato l'incontro con il Risorto ai soli cattolici che frequentano la messa. Uno dei modi importanti in cui il Risorto si può incontrare è in tutte le persone bisognose:
"Allora i giusti gli risponderanno: «Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?». E il re risponderà loro: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me»" (Mt 25,37-40).
Chi fa qualcosa per queste persone lo fa direttamente al Risorto, lo incontra corporalmente, anche se è ateo e non ne è consapevole.
Come vedete è tutto scritto nella Bibbia, io non sto inventando nulla, non ho citato nessun catechismo, nessuna enciclica, basta leggere la Bibbia, anche in traduzioni diverse dalla CEI che uso solo per familiarità.