Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiviso
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
A me interessa molto il metodo ermeneutico di Lella, almeno quanto quello scientifico, anzi mi interessa di più perché è accessibile a tutti, non solo a pochi iniziati che per imparare un metodo devono impiegare anni di studio. Non credo proprio che lo Spirito abbia deciso di illuminare solo gli studiosi, lasciando gli altri nell'ignoranza.
In quanto al mio metodo esso dipende dalla mia fede in Cristo Risorto, senza tale fede non è possibile applicarlo. Quindi non credo sia un metodo condivisibile da tutti, sicuramente non lo condivideranno gli ebrei, ma credo comunque sia opportuno illustrarlo, anche se non verrà condiviso.
In quanto al mio metodo esso dipende dalla mia fede in Cristo Risorto, senza tale fede non è possibile applicarlo. Quindi non credo sia un metodo condivisibile da tutti, sicuramente non lo condivideranno gli ebrei, ma credo comunque sia opportuno illustrarlo, anche se non verrà condiviso.
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Gli ebrei che non hanno creduto a Cristo volevi dire , ci sono anche quelli che hanno creduto infatti.sicuramente non lo condivideranno gli ebrei



Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
- Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Bene, rimaniamo in attesa di conoscere il metodo di Lella e il tuo.
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Si, Israel, hai ragione, gli ebrei che hanno creduto in Cristo Risorto hanno cambiato metodo di lettura delle Scritture ebraiche, proprio perché avevano incontrato il Risorto. Io uso il loro stesso metodo, quello che ci viene trasmesso da duemila anni da coloro che hanno avuto fede in Gesù Risorto. Senza questa fede non è possibile comprendere le Scritture. Quindi, per iniziare ad illustrare il mio metodo, dico che dobbiamo credere innanzitutto che ora Gesù sia vivo, che sia Lui l'unico in grado di salvaci da tutti i nostri mali, sia fisici che spirituali. Dobbiamo innanzitutto credere che sia Lui il nostro Signore. Se Gesù è vivo, possiamo certamente incontrarlo, in modo che esso ci spieghi direttamente le Scritture. A molti sembrerà incredibile, ma incontrare Gesù vivo corporalmente, non solo spiritualmente, è possibile.
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Cosa vuol dire per te corporalmente, Vittorio?
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Ma secondo te Vittorio qui la fede in Cristo l hai solo tu? Lo ripeti sempre e sembra che solo tu (cattolico ) abbia la fede in Cristo. Essendo che qui l'abbiamo tutti (meno i nostri amici ebrei) , il metodo che vuoi intendere tu lo abbiamo tutti. Il problema è che un metodo deve poggiare su una base solida. Il metodo scientifico aconfessionale come lo chiami tu ha una base.
1. ricerca di una frase
2. significato dei termini che già sono mezza interpretazione, tra quelli possibili
3. capire il senso tra quelli possibili
Un metodo efficace è riproducibile da tutti ed ovunque. Il metodo scientifico è un metodo riproducibile.
Ora la bibbia non è un libro di scienza e questo metodo impropriamente definito così è risultato esistere nel momento in cui si è passati da epoca in epoca e da lingua in lingua.
Quando ricerchiamo il significato esatto di una frase anche italiana, spesso ci potrebbe servire il vocabolario , figuriamoci se dobbiamo tradurre da una lingua non nostra.
Fatto questo , e credo che qui ci possono essere poche obiezioni, i problemi non sono mica risolti. innanzitutto perchè un termine può avere più significati ed occorre capire quale associare. Una volta stabilito (con elevata probabilità corretto) occorre definire il senso. Se questo senso non è unico allora bisogna restringere il campo tra i significati possibili utilizzando altro metodo che è quello della comparazione.
Parlare di metodi , rende complicata la discussione perchè è più facile a fare che a spiegare. Tutti quanti in realtà utilizziamo questi metodi perchè ci sono stati insegnati a scuola e per logica.
Perchè Gianni e Besaseà ad esempio interpretano diversamente il passo di Isaia? Perchè ammette piùù interpretazioni. Si potrebbe dire che esse dipendano dalla credenza che uno ha: il primo è credente in Yeshùa e lo riconosce come Messia , il secondo no. In ogni caso indagando a fondo il campo si restringe.
Ora andiamo ad altri metodi.
L'utente Lella , tanto per fare un esempio, dice che non essendo capace di comprendere le lingue (ebraico, greco..) nè tanto meno di applicare l'ermeneutica (infatti la denisce una ....fregnaccia ? non ricordo bene il termine) sostiene che si bisogna leggere la traduzione perchè quella abbiamo e poi lo spirito santo ci farà comprendere. Bene. Se questo fosse vero tutti questi fedeli che ci sono in giro,tra l'altro moltissimi passati per questo forum, avrebbero capito tutto. Ma solo in questo forum tutti questi credenti si sono anche "punzecchiati tra loro" perchè non concordavano su alcuni punti. Ora mi chiedo o solo uno di loro aveva compreso (e chi?) oppure nessuno ha capito nulla. Qui si mette quindi in discussione se effettivamente l'utente che dice di essere guidato dallo spirito santo ha davvero compreso. Su che garanzia? Sulla sua parola? Sulla bibbia che dice che il battezzato riceve lo spirito? Bene. uno può anche ricevere lo spirito ma deve anche sentire e vedere. Con senno di poi credo che da questo forum alla fine sono passati tanti cacciatori. Hanno sparato e poi sono andati via.
Infine abbiamo Vittorio, che al momento rappresenta il cattolico generico che crede che il metodo corretto derivi da una tramandazione di una chiesa. Qui allora nn è vero che se si ha fede in Cristo si comprendono le scritture ma bisogna aver fede nella chiesa che ha fede in Cristo.
Vittorio torna a non considerare che la tradizione ha subito centinaia di variazioni ed è stata influenzata da un mare di filosofie.
Questi metodo portano errori molto grossolati nonchè spreco di tempo rispetto ad un procedimento logico applicabile da tutti. E chi non capisce le lingue non può capire nulla? Non è proprio così.
Nonostante le imprecisioni delle traduzioni con un pò di attenzione e tanto studio si può capire molto.
Quando si vuole però approfondire non c'è scelta che conoscere bene i termini o direttamente o affidarsi a studiosi...piùù di uno , comparare e poi ragionare con la propria logica. Se la mente fosse sgombra da molte dottrine su 100 punti almeno su 90 si concorderebbe.
1. ricerca di una frase
2. significato dei termini che già sono mezza interpretazione, tra quelli possibili
3. capire il senso tra quelli possibili
Un metodo efficace è riproducibile da tutti ed ovunque. Il metodo scientifico è un metodo riproducibile.
Ora la bibbia non è un libro di scienza e questo metodo impropriamente definito così è risultato esistere nel momento in cui si è passati da epoca in epoca e da lingua in lingua.
Quando ricerchiamo il significato esatto di una frase anche italiana, spesso ci potrebbe servire il vocabolario , figuriamoci se dobbiamo tradurre da una lingua non nostra.
Fatto questo , e credo che qui ci possono essere poche obiezioni, i problemi non sono mica risolti. innanzitutto perchè un termine può avere più significati ed occorre capire quale associare. Una volta stabilito (con elevata probabilità corretto) occorre definire il senso. Se questo senso non è unico allora bisogna restringere il campo tra i significati possibili utilizzando altro metodo che è quello della comparazione.
Parlare di metodi , rende complicata la discussione perchè è più facile a fare che a spiegare. Tutti quanti in realtà utilizziamo questi metodi perchè ci sono stati insegnati a scuola e per logica.
Perchè Gianni e Besaseà ad esempio interpretano diversamente il passo di Isaia? Perchè ammette piùù interpretazioni. Si potrebbe dire che esse dipendano dalla credenza che uno ha: il primo è credente in Yeshùa e lo riconosce come Messia , il secondo no. In ogni caso indagando a fondo il campo si restringe.
Ora andiamo ad altri metodi.
L'utente Lella , tanto per fare un esempio, dice che non essendo capace di comprendere le lingue (ebraico, greco..) nè tanto meno di applicare l'ermeneutica (infatti la denisce una ....fregnaccia ? non ricordo bene il termine) sostiene che si bisogna leggere la traduzione perchè quella abbiamo e poi lo spirito santo ci farà comprendere. Bene. Se questo fosse vero tutti questi fedeli che ci sono in giro,tra l'altro moltissimi passati per questo forum, avrebbero capito tutto. Ma solo in questo forum tutti questi credenti si sono anche "punzecchiati tra loro" perchè non concordavano su alcuni punti. Ora mi chiedo o solo uno di loro aveva compreso (e chi?) oppure nessuno ha capito nulla. Qui si mette quindi in discussione se effettivamente l'utente che dice di essere guidato dallo spirito santo ha davvero compreso. Su che garanzia? Sulla sua parola? Sulla bibbia che dice che il battezzato riceve lo spirito? Bene. uno può anche ricevere lo spirito ma deve anche sentire e vedere. Con senno di poi credo che da questo forum alla fine sono passati tanti cacciatori. Hanno sparato e poi sono andati via.
Infine abbiamo Vittorio, che al momento rappresenta il cattolico generico che crede che il metodo corretto derivi da una tramandazione di una chiesa. Qui allora nn è vero che se si ha fede in Cristo si comprendono le scritture ma bisogna aver fede nella chiesa che ha fede in Cristo.
Vittorio torna a non considerare che la tradizione ha subito centinaia di variazioni ed è stata influenzata da un mare di filosofie.
Questi metodo portano errori molto grossolati nonchè spreco di tempo rispetto ad un procedimento logico applicabile da tutti. E chi non capisce le lingue non può capire nulla? Non è proprio così.
Nonostante le imprecisioni delle traduzioni con un pò di attenzione e tanto studio si può capire molto.
Quando si vuole però approfondire non c'è scelta che conoscere bene i termini o direttamente o affidarsi a studiosi...piùù di uno , comparare e poi ragionare con la propria logica. Se la mente fosse sgombra da molte dottrine su 100 punti almeno su 90 si concorderebbe.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Senza questa fede non è possibile comprendere le Scritture.
Scusa ma senza fede in cosa? In Cristo? O in una particolare religione che lo ha preso a prestito?
Un Ebreo capisce molto meglio di noi il V.T. perchè è scritto nella sua lingua e mentalità anche se non crede in Cristo, è ovvio.
Allora ti riferisci al N.T. ?
Poi scusa, chi decide chi ha fede e no? e di che fede parli? In quella cieca che accetta tutto magari senza porsi domande nè dubbi.
La vedo dura se ragioni come se avessi la verità in tasca con la scusa della "fede".



Poi sull'incontrare Cristo corporalmente devi spiegarti eprchè se ti riferisci all'eucaristia



Ma vabbene tieniti le tue ideee tranquillo.
Dobbiamo discutere di un metodo condiviso e arrivi tu che pensi che solo con la tua fede si può. Ahahah.... scusate la risata.
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Quante domande, cercherò di rispondere a tutti, con un po' di pazienza. Innanzitutto rispondo a Gianni che mi chiede cosa vuol dire per me incontrare "corporalmente" il Risorto. Rispondo con la citazione di Paolo quando scrive che il nostro corpo:
"è seminato nella corruzione, risorge nell'incorruttibilità; è seminato nella miseria, risorge nella gloria; è seminato nella debolezza, risorge nella potenza; è seminato corpo animale, risorge corpo spirituale". (1Cor 15,42-44).
Questa descrizione di Paolo fa riferimento al corpo risorto di Gesù, primizia e modello della nostra risurrezione. Pertanto incontrare corporalmente il Risorto, non solo spiritualmente, significa entrare in contatto fisico con la sua fisicità risorta. Il corpo del Risorto non è più soggetto ai limiti fisici del mondo non ancora trasfigurato dalla risurrezione:
"La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!»" (Gv 20,19).
È un corpo che può entrare in una stanza dalle porte chiuse, è pertanto libero dai vincoli materiali ai quali i nostri corpi non risorti sono ancora sottoposti. Non dobbiamo pensare che il corpo del Risorto sia uno spirito vagante, ce lo insegna molto chiaramente Luca:
"Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro" (Lc 24,39-43).
Gli spiriti non mangiano pesce arrostito.
Dal momento che Gesù è corporalmente vivo, come chiaramente insegnano le Scritture, resta allora da capire come possiamo incontrarlo oggi.
Per il momento mi fermo qui.
"è seminato nella corruzione, risorge nell'incorruttibilità; è seminato nella miseria, risorge nella gloria; è seminato nella debolezza, risorge nella potenza; è seminato corpo animale, risorge corpo spirituale". (1Cor 15,42-44).
Questa descrizione di Paolo fa riferimento al corpo risorto di Gesù, primizia e modello della nostra risurrezione. Pertanto incontrare corporalmente il Risorto, non solo spiritualmente, significa entrare in contatto fisico con la sua fisicità risorta. Il corpo del Risorto non è più soggetto ai limiti fisici del mondo non ancora trasfigurato dalla risurrezione:
"La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!»" (Gv 20,19).
È un corpo che può entrare in una stanza dalle porte chiuse, è pertanto libero dai vincoli materiali ai quali i nostri corpi non risorti sono ancora sottoposti. Non dobbiamo pensare che il corpo del Risorto sia uno spirito vagante, ce lo insegna molto chiaramente Luca:
"Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro" (Lc 24,39-43).
Gli spiriti non mangiano pesce arrostito.
Dal momento che Gesù è corporalmente vivo, come chiaramente insegnano le Scritture, resta allora da capire come possiamo incontrarlo oggi.
Per il momento mi fermo qui.
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Grazie, Vittorio.
Devo però riproporre la stessa identica domanda, perchè non hai risposto. Tu hai solo citato un fatto di due millenni fa accaduto agli apostoli. Del resto, tu stesso ripoponi alla fine la mia domanda. Attendiamo la risposta.
Devo però riproporre la stessa identica domanda, perchè non hai risposto. Tu hai solo citato un fatto di due millenni fa accaduto agli apostoli. Del resto, tu stesso ripoponi alla fine la mia domanda. Attendiamo la risposta.
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Certo, Gianni, non ho ancora risposto pienamente alla tua domanda, ma la premessa era necessaria per fugare ogni dubbio in merito alla corporeità del Risorto, corporeità sulla quale le Scritture sono chiare. Per rispondere pienamente alla tua domanda, consideriamo ora quello che ci dice Matteo:
"Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo»" ( Mt 28,18-20).
In queste parole di Gesù risulta chiara una cosa: che egli sarà con loro tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Possiamo ora mettere in relazione questo dato con quanto ho scritto nella mia premessa. Noi abbiamo la certezza di fede che Gesù sia corporalmente vivo e che egli sia con i suoi fedeli tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Veniamo quindi a rispondere esplicitamente alla tua domanda, se Egli è vivo e rimane coi suoi fedeli, si può incontrare, e lo si incontra nel modo che ci indica Luca:
"Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?»" (Lc 24,30-32).
Questo brano è importante per il nostro discorso, perché Gesù Risorto, corporalmente vivo, viene riconosciuto dai discepoli solo quando spezza il pane e lo dà ai discepoli. Subito dopo egli sparisce alla loro vista. I discepoli di Emmaus si sono quindi trovati nella stessa condizione in cui ci troviamo noi oggi. Inizialmente non lo avevano riconosciuto, nemmeno quando spiegava loro le Scritture, anche se sentivano ardere il cuore ascoltando la spiegazione. Poi, quando il Risorto spezza il pane e lo dà a loro, essi lo riconoscono, ma lui sparisce. La conclusione mi sembra ovvia, noi possiamo incontrare il Risorto, corporalmente vivo, nel luogo in cui i discepoli si riuniscono per ascoltare le Scritture e spezzare il pane, anche se non vedono con gli occhi il Risorto. Tra l'altro nel brano di Matteo che ho citato il Risorto affida ai discepoli la missione di battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Risulta quindi altrettanto ovvia per me la conclusione che il Risorto si incontra nella comunità dove effettivamente si fanno oggi, e da duemila anni, le cose che ha detto il Risorto.
"Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo»" ( Mt 28,18-20).
In queste parole di Gesù risulta chiara una cosa: che egli sarà con loro tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Possiamo ora mettere in relazione questo dato con quanto ho scritto nella mia premessa. Noi abbiamo la certezza di fede che Gesù sia corporalmente vivo e che egli sia con i suoi fedeli tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Veniamo quindi a rispondere esplicitamente alla tua domanda, se Egli è vivo e rimane coi suoi fedeli, si può incontrare, e lo si incontra nel modo che ci indica Luca:
"Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?»" (Lc 24,30-32).
Questo brano è importante per il nostro discorso, perché Gesù Risorto, corporalmente vivo, viene riconosciuto dai discepoli solo quando spezza il pane e lo dà ai discepoli. Subito dopo egli sparisce alla loro vista. I discepoli di Emmaus si sono quindi trovati nella stessa condizione in cui ci troviamo noi oggi. Inizialmente non lo avevano riconosciuto, nemmeno quando spiegava loro le Scritture, anche se sentivano ardere il cuore ascoltando la spiegazione. Poi, quando il Risorto spezza il pane e lo dà a loro, essi lo riconoscono, ma lui sparisce. La conclusione mi sembra ovvia, noi possiamo incontrare il Risorto, corporalmente vivo, nel luogo in cui i discepoli si riuniscono per ascoltare le Scritture e spezzare il pane, anche se non vedono con gli occhi il Risorto. Tra l'altro nel brano di Matteo che ho citato il Risorto affida ai discepoli la missione di battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Risulta quindi altrettanto ovvia per me la conclusione che il Risorto si incontra nella comunità dove effettivamente si fanno oggi, e da duemila anni, le cose che ha detto il Risorto.