Ma scusa, tu che significato dai a "nessuno vi giudichi"? Sta forse dicendo che i colossesi non dovevano rispettare i Sabati? E che senso ha?Classico. Aldo, è scritto: Nessuno dunque vi giudichi. I colossesi erano pagani convertiti. Mai in vita loro avevano osservato feste giudaiche. Qualcuno non voleva che le osservassero. Sarebbe inutile dire quella frase a gente che non le ha mai fatte.
Stai giudicando?
Il Sabato
Re: Il Sabato
Re: Il Sabato
Giovanni, scusa la franchezza, o non capisci o fai finta di non capire.
Per i sinottici l'ultima cena si svolge la sera del 14 nisan quanto tutti gli ebrei mangiavano la pasqua ed era anche il primo giorno degli azzimi, pertanto non si poteva che mangiare pane senza lievito. Quello che dici è vero e te l'ho ripetuto già tante volte, quello che ti ostini a negare è l'errore contenuto nei sinottici, come se fosse tutto apposto e la Bibbia non avesse incongruenze cronologiche al suo interno. In che lingua ti devo spiegare che il Vangelo di Giovanni dice altro rispetto ai sinottici? Come risolvi questa incongruenza atteso che la giustificazione di Gianni è infondata dato che di fatto ha manipolato il racconto dell'ultima cena dei sinottici sostituendo la parola pasqua con cena? I sinottici dicono chiaramente che Gesù consumo la pasqua con i suoi apostoli, lo capisci che sta tutto qui il problema che tu ti ostini a non vedere?
Per i sinottici l'ultima cena si svolge la sera del 14 nisan quanto tutti gli ebrei mangiavano la pasqua ed era anche il primo giorno degli azzimi, pertanto non si poteva che mangiare pane senza lievito. Quello che dici è vero e te l'ho ripetuto già tante volte, quello che ti ostini a negare è l'errore contenuto nei sinottici, come se fosse tutto apposto e la Bibbia non avesse incongruenze cronologiche al suo interno. In che lingua ti devo spiegare che il Vangelo di Giovanni dice altro rispetto ai sinottici? Come risolvi questa incongruenza atteso che la giustificazione di Gianni è infondata dato che di fatto ha manipolato il racconto dell'ultima cena dei sinottici sostituendo la parola pasqua con cena? I sinottici dicono chiaramente che Gesù consumo la pasqua con i suoi apostoli, lo capisci che sta tutto qui il problema che tu ti ostini a non vedere?
- Gianni
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Re: Il Sabato
Caro Aldo, mi chiami in causa, per cui intervengo e cerco di spiegare i punti che dovresti meglio approfondire.
Riferendoti a Lc 22 tu fai notare che al v. 8 Yeshùa manda i suoi apostoli a preparare la pasqua, che al v. 11 dice di chiedere della sala dove lui avrebbe mangiato la pasqua, e al v. 13 si dice che gli apostoli prepararono per la pasqua.
Fin qui è tutto giusto, Aldo. Yeshùa era un giudeo osservante e fece sempre ogni cosa conformemente alla Toràh.
Dovresti comunque domandarti come mai Luca non faccia alcun riferimento all’agnello pasquale. Anzi, esso non è nominato affatto, mai, in tutto il racconto. E non puoi neppure dire banalmente che sia sottinteso. La mattina seguente, ci dice Gv 18:28, i giudei “condussero Gesù nel pretorio. Era mattina, ed essi non entrarono nel pretorio per non contaminarsi e poter così mangiare la Pasqua”. La Pasqua quindi non era ancora stata mangiata e Yeshùa stesso, che osservò sempre le sante Festività di Dio insieme ai giudei, non poteva perciò averla mangiata. In verità, non era stata neppure preparato l’agnello, che doveva essere scannato quel giorno stesso a partire dalle ore 15.
E veniamo al versetto 14, che è il versetto chiave. Qui si dice che quando giunse l'ora Yeshùa si mise a tavola con i suoi discepoli dicendo che aveva tanto desiderato mangiare quella pasqua con loro prima di soffrire. Giusto. Ma la tua deduzione che “dunque si misero a mangiare” la Pasqua, è campata in aria. Luca risposta al vi 16:
λέγω γὰρ ὑμῖν ὅτι οὐ μὴ φάγω αὐτὸ
lègo gàr ymìn òti u mè fago autò
dico infatti a voi che non affatto mangerò essa
Yeshùa lo desiderava molto (v. 15), ma ciò rimase un desiderio. Quell’anno la Pasqua era lui!
Io non ho affatto sostituito la parola pasqua con un comune pasto contro l'evidenza del testo greco. Sei tu, Aldo, che leggi Pasqua dove non c’è. Infatti, da nessuna parte è detto che Yeshùa mangiò la Pasqua. Egli comandò che fosse predisposto tutto e quella sera disse che nonostante desiderasse mangiarla, non lo avrebbe fatto.
Sugli altri punti che citi sarebbe il caso di approfondirli meglio. Ma per ora non lo faccio. Comincia a riflettere su questo che ho esaminato con te.
Ecco infine una bella domanda: Dato che quella ultima non fu quella pasquale, cosa fu? Leggi qui:
http://www.biblistica.it/wordpress/?page_id=3457" onclick="window.open(this.href);return false;
Riferendoti a Lc 22 tu fai notare che al v. 8 Yeshùa manda i suoi apostoli a preparare la pasqua, che al v. 11 dice di chiedere della sala dove lui avrebbe mangiato la pasqua, e al v. 13 si dice che gli apostoli prepararono per la pasqua.
Fin qui è tutto giusto, Aldo. Yeshùa era un giudeo osservante e fece sempre ogni cosa conformemente alla Toràh.
Dovresti comunque domandarti come mai Luca non faccia alcun riferimento all’agnello pasquale. Anzi, esso non è nominato affatto, mai, in tutto il racconto. E non puoi neppure dire banalmente che sia sottinteso. La mattina seguente, ci dice Gv 18:28, i giudei “condussero Gesù nel pretorio. Era mattina, ed essi non entrarono nel pretorio per non contaminarsi e poter così mangiare la Pasqua”. La Pasqua quindi non era ancora stata mangiata e Yeshùa stesso, che osservò sempre le sante Festività di Dio insieme ai giudei, non poteva perciò averla mangiata. In verità, non era stata neppure preparato l’agnello, che doveva essere scannato quel giorno stesso a partire dalle ore 15.
E veniamo al versetto 14, che è il versetto chiave. Qui si dice che quando giunse l'ora Yeshùa si mise a tavola con i suoi discepoli dicendo che aveva tanto desiderato mangiare quella pasqua con loro prima di soffrire. Giusto. Ma la tua deduzione che “dunque si misero a mangiare” la Pasqua, è campata in aria. Luca risposta al vi 16:
λέγω γὰρ ὑμῖν ὅτι οὐ μὴ φάγω αὐτὸ
lègo gàr ymìn òti u mè fago autò
dico infatti a voi che non affatto mangerò essa
Yeshùa lo desiderava molto (v. 15), ma ciò rimase un desiderio. Quell’anno la Pasqua era lui!
Io non ho affatto sostituito la parola pasqua con un comune pasto contro l'evidenza del testo greco. Sei tu, Aldo, che leggi Pasqua dove non c’è. Infatti, da nessuna parte è detto che Yeshùa mangiò la Pasqua. Egli comandò che fosse predisposto tutto e quella sera disse che nonostante desiderasse mangiarla, non lo avrebbe fatto.
Sugli altri punti che citi sarebbe il caso di approfondirli meglio. Ma per ora non lo faccio. Comincia a riflettere su questo che ho esaminato con te.
Ecco infine una bella domanda: Dato che quella ultima non fu quella pasquale, cosa fu? Leggi qui:
http://www.biblistica.it/wordpress/?page_id=3457" onclick="window.open(this.href);return false;
Re: Il Sabato
Caro Gianni,
Non ho capito. Supponendo che Gesù abbia fatto l'ultima cena durante la Parasceve come fanno intedere i sinottici (Giovanni invece dice che fu crocifisso in questo giorno), stai dicendo che quando Gesù dice agli apostoli di preparare la Pasqua, questi non avevano il tempo di comprare l'agnello e di cucinarlo in vista della sera? Come fai a dire questo?
Il versetto 15 è perfettamente compatibile con l'interpretazione comune, infatti Gesù dice che aveva desiderato tanto mangiare la pasqua prima di soffrire e ci era riuscito dato era tutto pronto per mangiare;dopo la sofferenza e la morte non avrebbe più compiuto quel gesto finchè si fosse compiuto nel regno di Dio (dopo la fine del mondo) e quindi si era rallegrato nell'essere riuscito a mangiare la pasqua con i suoi discepoli.
E' un pò come se dicessi che sono stato tanto contento di aver giocato a calcetto con i miei amici, dato che passeranno diversi mesi prima di poter tornare a farlo dopo l'operazione alla caviglia. Mi sembra che il discorso fila e come in prefetta coerenza con i versetti precedenti. Mentre la tua conclusione è sompletamente in antitesi con l'evidenza scritturale che Gesù mandò i suoi discepoli a preparale la pasqua e una volta conclusa la preparazione si sedette a tavola a mangiare.
Caro Gianni se come dici tu Gesù non festeggiò la pasqua ma la khaghigàh, come è possibile che nella cena non si fa menzione dell'animale sacrificato per quanto hai detto tu?
Hai visto che chi di spada ferisce di spada perisce?
Perchè semplicemente l'agiografo non aveva la necessità teologica di introdurlo nella finalità del discorso e del concetto che stava ribadendo. Se banalmente Gesù avesse detto che la carne dell'agnello che stavano magiando era la sua carne allora tutti noi cattolici oggi ricorderemmo l'ultima cena e quindi l'Eucarestia con l'agnello, ma siccome l'agiografo ha voluto mettere in evidenza solo il pane e il vino, ecco che tutto il contorno della cena pasquale passa in secondo piano e non viene menzionona. Tu commetti il grosso errore di dire che siccome il racconto non dice una cosa, allora quella cosa non c'era, ma questa conclusione è veramente debole e ridicola, dato che sai benissimo che ogni parola nella Bibbia ha un significato preciso e finalizzato ad uno scopo preciso, mentre tu scadi nella banalità di considerare il racconto biblico come un semplice fatto di cronaca fine a stesso.Dovresti comunque domandarti come mai Luca non faccia alcun riferimento all’agnello pasquale. Anzi, esso non è nominato affatto, mai, in tutto il racconto
Appunto, solo Giovanni dice questo, da quante pagine sto affermando che i sinottici invece dicono altro???E non puoi neppure dire banalmente che sia sottinteso. La mattina seguente, ci dice Gv 18:28, i giudei “condussero Gesù nel pretorio

In verità, non era stata neppure preparato l’agnello, che doveva essere scannato quel giorno stesso a partire dalle ore 15.
Non ho capito. Supponendo che Gesù abbia fatto l'ultima cena durante la Parasceve come fanno intedere i sinottici (Giovanni invece dice che fu crocifisso in questo giorno), stai dicendo che quando Gesù dice agli apostoli di preparare la Pasqua, questi non avevano il tempo di comprare l'agnello e di cucinarlo in vista della sera? Come fai a dire questo?
Che conclusione illogica è questa. Quindi tu stai dicendo che mandi Giovanni a preparare la cena a base di pesce, questi prepara tutto andando in una nota pescheria di Viareggio, quando è ora ti siedi a tavola, cominci a mangiare e in realtà non stai mangiando del pesce ma stai mangiando carne? Ti rendi conto delle conclusioni assurde che riesce a tirare fuori con la tua esegesi biblica? Perchè ti ostini a negare che Gesù mandò gli apostoli a preparare la pasqua . Per ben 4 volte l'agiografo usa questo termine e tu hai il coraggio di dire che una volta seduto a tavola non mangiò la pasqua!!! Roba da mattiE veniamo al versetto 14, che è il versetto chiave. Qui si dice che quando giunse l'ora Yeshùa si mise a tavola con i suoi discepoli dicendo che aveva tanto desiderato mangiare quella pasqua con loro prima di soffrire. Giusto. Ma la tua deduzione che “dunque si misero a mangiare” la Pasqua, è campata in aria. Luca risposta al vi 16

Io non ho affatto sostituito la parola pasqua con un comune pasto contro l'evidenza del testo greco. Sei tu, Aldo, che leggi Pasqua dove non c’è. Infatti, da nessuna parte è detto che Yeshùa mangiò la Pasqua. Egli comandò che fosse predisposto tutto e quella sera disse che nonostante desiderasse mangiarla, non lo avrebbe fatto.
Il versetto 15 è perfettamente compatibile con l'interpretazione comune, infatti Gesù dice che aveva desiderato tanto mangiare la pasqua prima di soffrire e ci era riuscito dato era tutto pronto per mangiare;dopo la sofferenza e la morte non avrebbe più compiuto quel gesto finchè si fosse compiuto nel regno di Dio (dopo la fine del mondo) e quindi si era rallegrato nell'essere riuscito a mangiare la pasqua con i suoi discepoli.
E' un pò come se dicessi che sono stato tanto contento di aver giocato a calcetto con i miei amici, dato che passeranno diversi mesi prima di poter tornare a farlo dopo l'operazione alla caviglia. Mi sembra che il discorso fila e come in prefetta coerenza con i versetti precedenti. Mentre la tua conclusione è sompletamente in antitesi con l'evidenza scritturale che Gesù mandò i suoi discepoli a preparale la pasqua e una volta conclusa la preparazione si sedette a tavola a mangiare.
Caro Gianni se come dici tu Gesù non festeggiò la pasqua ma la khaghigàh, come è possibile che nella cena non si fa menzione dell'animale sacrificato per quanto hai detto tu?
Hai visto che chi di spada ferisce di spada perisce?

Re: Il Sabato
Caro Giovanni,
Il Vangelo di Giovanni non parla comunque dell'Eucarestia, ma mette in evidenza il ruolo di servo di Gesù e quindi il suo essere l'agnello di Dio che come gesto si compie solo l'indomani (rispetto all'ultima cena) durante la Parasceve, mentre i sinottici collocano l'ultima cena in questo giorno per rimarcare invece l'istituzione dell'Eucarestia con lo spezzare il pane e bere il vino in riferimento alla Pasqua. Ripeto, è la finalità teologica che detta i tempi e non viceversa.
Quindi per concludere, io oggi prendo a riferimento il pane azzimo perchè i sinottici dicono (implicitamente) che Gesù mangiò questo tipo di pane dato che era il primo giorno degli Azzimi. Non mangiò comunque la Pasqua perchè Giovanni dice che venne croficisso nel giorno della Parasceva (cioè di Venerdì) e quindi l'ultima cena non potè che avvenire il Giovedì sera. Infatti noi cattolici seguiamo proprio queste giornate per ricordare il triduo pasquale (ultima cena, crocifissione e resurrezione).
E invece qui non c'è nessuna incongruenza. Il primo giorno degli azzimi era proprio il giorno della Parasceve e gli ebrei festeggiavano la Pasqua alla sera quanto si era nel giorno dopo la Parasceve, proprio con l'agnello immolato durante il giorno. Resta comunque il fatto che essendo il primo giorno degli azzimi gli ebrei la sera non potevano mangiare pane con lievito, quindi la tua domande è banale: per i sinottici Gesù mangiò pane azzimo.Luca 22:7 Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva sacrificare la Pasqua.
Sono 7 o un solo giorno? La Pasqua o agnello non veniva sacrificato il giorno di Pasqua ma alla Parasceve.
Certo, Giovanni a differenza dei sinottici dice che Gesù non mangiò la Pasqua con i suoi, ma era una semplice cena come dice Gianni.Giovanni 13:1 Or prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta per lui l'ora di passare da questo mondo al Padre,...
2 Mentre cenavano, Se vai a vedere il capitolo è sempre all'Ultima Cena.
E se fai una carrellata delle Pasque nei Vangeli vedrai che Yeshùa vi andava SEMPRE con anticipo.
Il Vangelo di Giovanni non parla comunque dell'Eucarestia, ma mette in evidenza il ruolo di servo di Gesù e quindi il suo essere l'agnello di Dio che come gesto si compie solo l'indomani (rispetto all'ultima cena) durante la Parasceve, mentre i sinottici collocano l'ultima cena in questo giorno per rimarcare invece l'istituzione dell'Eucarestia con lo spezzare il pane e bere il vino in riferimento alla Pasqua. Ripeto, è la finalità teologica che detta i tempi e non viceversa.
Quindi per concludere, io oggi prendo a riferimento il pane azzimo perchè i sinottici dicono (implicitamente) che Gesù mangiò questo tipo di pane dato che era il primo giorno degli Azzimi. Non mangiò comunque la Pasqua perchè Giovanni dice che venne croficisso nel giorno della Parasceva (cioè di Venerdì) e quindi l'ultima cena non potè che avvenire il Giovedì sera. Infatti noi cattolici seguiamo proprio queste giornate per ricordare il triduo pasquale (ultima cena, crocifissione e resurrezione).
Re: Il Sabato
Appunto Giovanni, proprio perchè tu non accetti il Nuovo Patto difendendo a denti strettri il Vecchio Patto dai ragione al maligno che non ti vuole far conoscere le verità rivelate nel NT.non si entra nel Nuovo Patto. L'intento del maligno è proprio quello
Mi pare quindi di capire che per te non è vero che il primo giorno della settimana viene trovato il sepolcro vuoto. Se Gesù muore alle tre del pomeriggio di Venerdì (Giorno della Parasceve) in quale giorno risuscita secondo te?
Se io ho il frullatore in testa tu quanti paraocchi hai per negare quello che c'è scritto nel NT? Gianni se ne inventa una più del diavolo per far dire ai Vangeli (sinottici) quello che non dicono, come è possibile che tutti gli credete in maniera "cieca"?

Re: Il Sabato
Giovanni, l'insostenibile e affermare che non è vero che Gesù abbia detto ai suoi di preparare la pasqua. Inoltre era il primo giorno degli azzimi, gli ebrei non potevano mangiare pane con lievito in questo giorno (e per tutti gli altri sei giorni seguenti).
Comunque il punto è proprio che io accetto l'incongruenza da tutti voi sollevata per cui sicuramente Gesù mangiò pane normale e non festeggiò la pasqua e voi invece vi rifiutate di accettare quanto detto sai sinottici in antitesi con il Vangelo di Giovanni. Il motivo è semplice: per voi la Bibbia è anche un libro di storia infallibile e un trattato scientifico perfetto; dunque non vi resta che trovare le spiegazione più fantasiose per aggiustare le normali incongrenze storiche e scientifiche contenute nella Bibbia.
Caro Giovanni, quindi fammi capire, Gesù muore il giorno della Parasceve che era un venerdì come ben sai (dato che la Pasqua, ricandendo nel giorno di Sabato, si sarebbe mangiata la sera di quello stesso giorno); dalle Scritture sappiamo che rimase nella tomba 3 giorni, come fai a dire che risuscitò nel giorno di Sabato? Se infatti muore alle 3 del pomeriggio di Venerdì, risuscitando il Sabato che si conclude alle ore 19, significa che risuscitò prima di cena e quindi solo due giorni passano tra morte e resurrezione. Se invece la resurrezione avviene in maniera verosimile alle prime luci dell'alba di Domenica (ma poteva anche avveniere dopo le 19 di Sabato dato che in senso semitico questo giorno era già passato) ecco che di fatto Gesù, appunto risorgendo di Domenica, sarebbe risorto proprio nel terzo giorno come dicono le Scritture, dato che erano passati il Venerdì e il Sabato.
Per favore non mi mandare il link della spiegazione di Gianni, che come al solito sarà sicurmanente molto interessante da seguire per le acrobazie contenute, ma cerca di spiegare con parole tue quello che è il suo pensiero in merito. (amico mio da questo si capisce la veridicità di una spiegazione, se non si riesce a spiegarla con parole proprie significa che non si è fatta propria perchè troppo complicata e questo cozza con la verità che in quanto tale deve essere semplice ed immediata
)
Comunque il punto è proprio che io accetto l'incongruenza da tutti voi sollevata per cui sicuramente Gesù mangiò pane normale e non festeggiò la pasqua e voi invece vi rifiutate di accettare quanto detto sai sinottici in antitesi con il Vangelo di Giovanni. Il motivo è semplice: per voi la Bibbia è anche un libro di storia infallibile e un trattato scientifico perfetto; dunque non vi resta che trovare le spiegazione più fantasiose per aggiustare le normali incongrenze storiche e scientifiche contenute nella Bibbia.
Caro Giovanni, quindi fammi capire, Gesù muore il giorno della Parasceve che era un venerdì come ben sai (dato che la Pasqua, ricandendo nel giorno di Sabato, si sarebbe mangiata la sera di quello stesso giorno); dalle Scritture sappiamo che rimase nella tomba 3 giorni, come fai a dire che risuscitò nel giorno di Sabato? Se infatti muore alle 3 del pomeriggio di Venerdì, risuscitando il Sabato che si conclude alle ore 19, significa che risuscitò prima di cena e quindi solo due giorni passano tra morte e resurrezione. Se invece la resurrezione avviene in maniera verosimile alle prime luci dell'alba di Domenica (ma poteva anche avveniere dopo le 19 di Sabato dato che in senso semitico questo giorno era già passato) ecco che di fatto Gesù, appunto risorgendo di Domenica, sarebbe risorto proprio nel terzo giorno come dicono le Scritture, dato che erano passati il Venerdì e il Sabato.
Per favore non mi mandare il link della spiegazione di Gianni, che come al solito sarà sicurmanente molto interessante da seguire per le acrobazie contenute, ma cerca di spiegare con parole tue quello che è il suo pensiero in merito. (amico mio da questo si capisce la veridicità di una spiegazione, se non si riesce a spiegarla con parole proprie significa che non si è fatta propria perchè troppo complicata e questo cozza con la verità che in quanto tale deve essere semplice ed immediata

- Gianni
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Re: Il Sabato
Aldo, io non dico affatto che siccome il racconto non dice una cosa, allora quella cosa non c'era. Io ti faccio solo notare la sua assenza, che collima perfettamente con il contesto. Sei tu invece che deduci che siccome il racconto non dice una cosa, allora quella cosa deve esserci. Riflettici.
Impara, Aldo, ad attenerti alla Scrittura, senza ricamarci sopra. Prima di dire che i sinottici dicano altro rispetto a Gv, prova a confrontare i testi e a venirne a capo. Per farlo devi però mettere da parte le convinzioni religiose preconcette.
Tu stesso dici come andarono le cose scrivendo che “l'ultima cena [avvenne] durante la Parasceve come fanno intendere i sinottici (Giovanni invece dice che fu crocifisso in questo giorno)”. Ma non ti rendi conto che non c’è alcun “invece”? È la stessissima cosa. L’ultima cena avvenne la sera all’inizio del 14 nissàn e Yeshùa fu ucciso quello stesso giorno, che era quello della Preparazione o Parasceve. Yeshùa morì perfino nella stessa ora in cui nel Tempio si scannava il primo agnello pasquale. Il che è molto significativo.
E rispàrmiaci per favore le battutine. Stiamo parlando di cose molto serie.
Yeshùa mandò gli apostoli a preparare la pasqua, sì, ma sembri dimenticare che parliamo di un periodo di sette giorni: “La festa degli Azzimi, detta la Pasqua” (Lc 22:1); otto giorni, se includiamo la Preparazione.
La tua interpretazione che Yeshùa dica che non avrebbe più compiuto la Pasqua finché si fosse compiuta nel regno di Dio, è quella tradizionale delle religioni. La Bibbia però non dice così. Yeshùa disse “Non la mangerò affatto finché”, e non ‘non la mangerò più finché”.
Per usare il tuo stesso esempio, è come se tu dicessi: ‘Ho tanto desiderato di giocare con voi, ma non lo farò affatto finché non siano passati diversi mesi’. E gli altri dovrebbero capire che tu stia dicendo: ‘Avevo tanto desiderato di giocare con voi, ma non lo farò più finché non siano passati diversi mesi’?!
La tua ultima obiezione, del tutto inconsistente, dovrebbe farti riflettere. Qualcosa di certo quella sera mangiarono. Cosa possiamo ipotizzare? Tutto. Anche dell’agnello? Improbabile, perché sarebbe stata una scorretta imitazione della cena pasquale, perché fatta con pane comune e i intingoli. Sarebbe come per gli americani mangiare tacchino magari non ripieno il giorno precedente quello del Ringraziamento. Di certo possibile, ma non probabile.
Se ci riesci, fai tabula rasa e poi mettiti a studiare i testi evangelici a confronto. Scoperte ne faresti tante, perfino sul giorno esatto della settimana in cui Yeshùa fu ucciso (mercoledì) e quello in cui Yeshùa fu risuscitato (sabato).
Diversamente, continua a credere che Gv e sinottici si contraddicano e che Yeshùa rimase nel sepolcro solo due notti e un dì. E non ti preoccupare se così rendi Yeshùa un falso messia. Già, perché sul segno delle tre notti e dei tre dì Yeshùa si giocò tutta la sua reputazione e la conferma della sua messianicità: “Segno non le sarà dato [a questa generazione], tranne il segno del profeta Giona. Poiché, come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell'uomo starà nel cuore della terra tre giorni e tre notti”. - Mt 12:39,40.
Non ti crucciare: di certo la religione avrà trovato qualche suo modo per non far passare il loro “Gesù” come bugiardo, magari spiegando in altro modo le due chiarissime parole. Tanto, lo fanno spesso.
Impara, Aldo, ad attenerti alla Scrittura, senza ricamarci sopra. Prima di dire che i sinottici dicano altro rispetto a Gv, prova a confrontare i testi e a venirne a capo. Per farlo devi però mettere da parte le convinzioni religiose preconcette.
Tu stesso dici come andarono le cose scrivendo che “l'ultima cena [avvenne] durante la Parasceve come fanno intendere i sinottici (Giovanni invece dice che fu crocifisso in questo giorno)”. Ma non ti rendi conto che non c’è alcun “invece”? È la stessissima cosa. L’ultima cena avvenne la sera all’inizio del 14 nissàn e Yeshùa fu ucciso quello stesso giorno, che era quello della Preparazione o Parasceve. Yeshùa morì perfino nella stessa ora in cui nel Tempio si scannava il primo agnello pasquale. Il che è molto significativo.
E rispàrmiaci per favore le battutine. Stiamo parlando di cose molto serie.
Yeshùa mandò gli apostoli a preparare la pasqua, sì, ma sembri dimenticare che parliamo di un periodo di sette giorni: “La festa degli Azzimi, detta la Pasqua” (Lc 22:1); otto giorni, se includiamo la Preparazione.
La tua interpretazione che Yeshùa dica che non avrebbe più compiuto la Pasqua finché si fosse compiuta nel regno di Dio, è quella tradizionale delle religioni. La Bibbia però non dice così. Yeshùa disse “Non la mangerò affatto finché”, e non ‘non la mangerò più finché”.
Per usare il tuo stesso esempio, è come se tu dicessi: ‘Ho tanto desiderato di giocare con voi, ma non lo farò affatto finché non siano passati diversi mesi’. E gli altri dovrebbero capire che tu stia dicendo: ‘Avevo tanto desiderato di giocare con voi, ma non lo farò più finché non siano passati diversi mesi’?!
La tua ultima obiezione, del tutto inconsistente, dovrebbe farti riflettere. Qualcosa di certo quella sera mangiarono. Cosa possiamo ipotizzare? Tutto. Anche dell’agnello? Improbabile, perché sarebbe stata una scorretta imitazione della cena pasquale, perché fatta con pane comune e i intingoli. Sarebbe come per gli americani mangiare tacchino magari non ripieno il giorno precedente quello del Ringraziamento. Di certo possibile, ma non probabile.
Se ci riesci, fai tabula rasa e poi mettiti a studiare i testi evangelici a confronto. Scoperte ne faresti tante, perfino sul giorno esatto della settimana in cui Yeshùa fu ucciso (mercoledì) e quello in cui Yeshùa fu risuscitato (sabato).
Diversamente, continua a credere che Gv e sinottici si contraddicano e che Yeshùa rimase nel sepolcro solo due notti e un dì. E non ti preoccupare se così rendi Yeshùa un falso messia. Già, perché sul segno delle tre notti e dei tre dì Yeshùa si giocò tutta la sua reputazione e la conferma della sua messianicità: “Segno non le sarà dato [a questa generazione], tranne il segno del profeta Giona. Poiché, come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell'uomo starà nel cuore della terra tre giorni e tre notti”. - Mt 12:39,40.
Non ti crucciare: di certo la religione avrà trovato qualche suo modo per non far passare il loro “Gesù” come bugiardo, magari spiegando in altro modo le due chiarissime parole. Tanto, lo fanno spesso.
Re: Il Sabato
Aldo, scusa, hai letto il mio post? Ho fatto un percorso all'indietro basandomi solo ed esclusivamente sulle Scritture. Prova a ragionarci su e vedrai che tutto torna perfettamente. Ecco un piccolo estratto:
In Mt 27:62 si legge:
"Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si riunirono presso Pilato i capi dei sacerdoti e i farisei"
Questo giorno era il 15, il giorno seguente alla preparazione che cadeva il 14. [Yeshua mori' il giorno prima che questo incontro tra i farisei e Pilato avvenisse, cioe' il 14, e la cena avvenne il giorno precedente a quello della sua morte] Come poteva, la sera precedente la sua morte, mangiare la Pasqua?
In Mt 27:62 si legge:
"Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si riunirono presso Pilato i capi dei sacerdoti e i farisei"
Questo giorno era il 15, il giorno seguente alla preparazione che cadeva il 14. [Yeshua mori' il giorno prima che questo incontro tra i farisei e Pilato avvenisse, cioe' il 14, e la cena avvenne il giorno precedente a quello della sua morte] Come poteva, la sera precedente la sua morte, mangiare la Pasqua?
Re: Il Sabato
Gianni, se hai tempo, vieni a darci una mano qui?
https://www.biblistica.eu/phpbb/viewtopi ... 9&start=60" onclick="window.open(this.href);return false;
C'e' anche Noiman. Da soli e' dura star dietro a Besasea e la discussione e' interessante.
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