Ciao Besasea. Come si evince dai Vangeli, Yeshua aveva un rapporto molto personale con i discepoli; quando parla a loro, non lo fa come se parlasse a rabbini ebrei. Infatti, i dodici non erano rabbini, ma uomini comuni: tra di loro c'erano pescatori, un esattore delle imposte e un rivoluzionario.
Ora, prendi in considerazione Es 24:1-2 (NR):
Il Signore disse a Mosè: "Sali verso il Signore tu e Aronne, Nadab e Abiu e settanta anziani d’Israele; voi vi prostrerete da lontano, solo Mosè si avvicinerà al Signore: gli altri non si avvicinino e il popolo non salga con lui".
Mose' sale sul monte "verso il Signore" lasciandosi dietro la folla, e lo stesso fa Yeshua, non esattamente allo stesso modo ma similmente. Dopo aver trascorso la notte su un monte a pregare e aver scelto i dodici,
"Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante", dove si trovava
"gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone" (Lc 6:17). La folla comprendeva i discepoli e una moltitudine di gente diversa. Da notare il parallelo tra la gente di estrazione diversa con Es 12:38:
"Inoltre una grande massa di gente promiscua partì con loro e greggi e armenti in mandrie molto grandi".
Poi, al v.20, dice:
"Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva"; e' ai discepoli che lui si rivolge
da seduto, non alla folla. Sarebbe oltremodo strano che si sedesse per parlare ad una vasta folla. Come facciamo a capire che era seduto?
Matteo conferma e aggiunge dettagli in Mt 5:1-2:
"Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo". Yeshua vede la folla e si allontana, salendo sul monte: i discepoli si avvicinano (solo loro, non la folla), lui si siede ed inizia a parlare a
loro. Questo "loro" puo' riferirsi idealmente anche ai discepoli e alla folla insieme, ma grammaticalmente si riferisce ai discepoli. Certamente, la moltitudine che stava intorno lo ascoltava, ma il testo dice chiaramente che Yeshua si siede e insegna ai discepoli.
Nota un altro particolare: Matteo, che scriveva per i giudei, non manca di precisare che Yeshua si siede per insegnare, mentre Luca, che scriveva a non ebrei, non lo riporta. Scrive Gianni nel suo studio
"Yeshua giudeo osservante":
"Insegnare stando seduti e' una delle regole delle grandi scuole della Torah. C'era una differenza nella postura del corpo tra chi leggeva o teneva un discorso in parabole e chi insegnava. Inoltre, la prassi rabbinica era che i grandi discorsi pubblici (il piu' delle volte fatti in parabole), venivano rivolti alle moltitudini, mentre l'insegnamento era impartito solo ai discepoli gia' iniziati. Cosi' agiva anche il rabbi di Nazaret."
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. (Lc 4:16) - Lettura pubblica
Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro. (Mc 9:35) - Insegnamento
Il Discorso della Montagna, cosi' chiamato, costitui'
insegnamento piu' che lettura pubblica, nonostante ad ascoltare ci fosse molta gente. La folla poteva ascoltare, e lo fece, ma lui insegnava ai discepoli.