Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiviso
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
demoni
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
- Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Grazie, Il vigilante. Per favore, cita un passo biblico qualsiasi in cui compare la parola, così iniziamo a stabilire se dobbiamo esaminare una parola ebraica o greca. Grazie.
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Ri - 19:10 il rendere testimonianza a Gesù è ciò che ispira la "profezia"
Per capire se qui il termine 'profezia' debba intendersi il prevedere il futuro o semplicemente il predicare il messaggio di Gesù, o altro
Per capire se qui il termine 'profezia' debba intendersi il prevedere il futuro o semplicemente il predicare il messaggio di Gesù, o altro
- Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Bene, iniziamo con “profezia”, che è la prima parola proposta. Il vigilante cita Ap 19:10.
Andando a cercare nel testo biblico la parola originale si fa una prima scoperta. La traduzione “il rendere testimonianza a Gesù è ciò che ispira la profezia” non è conforme al testo originale, che ha:
ἡ γὰρ μαρτυρία Ἰησοῦ ἐστὶν τὸ πνεῦμα τῆς προφητείας
e gàr martyrìa iesù estìn tò pneuma tès profetèias
la infatti testimonianza di Yeshùa è lo spirito della profezia
La parola che ci interessa è προφητεία (profetèia). Un vocabolario dà questa definizione:
profezia, un discorso che viene dall'inspirazione divina e che dichiara i propositi di Dio, sia riprovando ed ammonendo i malvagi, che confortando gli afflitti, o che rivela le cose ignote; soprattutto preannunciando eventi futuri.
Questa definizione è tratta dal Vocabolario del Nuovo Testamento.
È precisa? Sì e no. Secondo me risente troppo dell’idea popolare, in particolare quando afferma “soprattutto preannunciando eventi futuri”.
In verità la parola deriva da προφήτης (profètes) formato da pro (= davanti) e dal verbo femì (= dire, dichiarare). Profeta è quindi chi parla davanti, chi dichiara; la profezia è ciò che il profeta dichiara in pubblico. Non è necessariamente una predizione del futuro, come popolarmente si crede, anche se può implicarla (ma non sempre).
Questo esempio mostra come occorra stare attenti ai vocabolari ecclesiastici.
Il Rocci, che è il più valido vocabolario di greco e non è ecclesiastico, riporta: “Ispirazione divina per istruire, per spiegare le Scritture, e profetare”.
Andando a cercare nel testo biblico la parola originale si fa una prima scoperta. La traduzione “il rendere testimonianza a Gesù è ciò che ispira la profezia” non è conforme al testo originale, che ha:
ἡ γὰρ μαρτυρία Ἰησοῦ ἐστὶν τὸ πνεῦμα τῆς προφητείας
e gàr martyrìa iesù estìn tò pneuma tès profetèias
la infatti testimonianza di Yeshùa è lo spirito della profezia
La parola che ci interessa è προφητεία (profetèia). Un vocabolario dà questa definizione:
profezia, un discorso che viene dall'inspirazione divina e che dichiara i propositi di Dio, sia riprovando ed ammonendo i malvagi, che confortando gli afflitti, o che rivela le cose ignote; soprattutto preannunciando eventi futuri.
Questa definizione è tratta dal Vocabolario del Nuovo Testamento.
È precisa? Sì e no. Secondo me risente troppo dell’idea popolare, in particolare quando afferma “soprattutto preannunciando eventi futuri”.
In verità la parola deriva da προφήτης (profètes) formato da pro (= davanti) e dal verbo femì (= dire, dichiarare). Profeta è quindi chi parla davanti, chi dichiara; la profezia è ciò che il profeta dichiara in pubblico. Non è necessariamente una predizione del futuro, come popolarmente si crede, anche se può implicarla (ma non sempre).
Questo esempio mostra come occorra stare attenti ai vocabolari ecclesiastici.
Il Rocci, che è il più valido vocabolario di greco e non è ecclesiastico, riporta: “Ispirazione divina per istruire, per spiegare le Scritture, e profetare”.
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Gianni, per capire meglio il metodo, ci spieghi in che modo in questo caso hai usato l'ermeneutica?
Grazie
Credo che anche in questo caso si debba considerare il senso che davano gli ebrei al termine. Giusto?
Grazie
Credo che anche in questo caso si debba considerare il senso che davano gli ebrei al termine. Giusto?
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Bene, sembra che fino a qui si riesca ad andare avanti.
Caro Vittorio non ho fatto obbiezioni perchè non credo qualcuno abbia detto che basta solo prendere un vocabolario per comprendere bene tutto ciò che è scritto. Occorre anche altro. Qui al momento stiamo sul livello 1 un buon punto di partenza credo fondamentale. il significato letterale poi il senso.

Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
In merito al livello 1, Chelaverità, credo che si possano condividere molte cose, è il livello degli studiosi, e quindi per capire è utile leggersi le traduzioni fatte da diversi studiosi, in modo da confrontarle.
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Esatto. Ma non basta leggersi tutte le traduzioni, sarebbe opportuno riprendere anche il testo originale. Sai perchè? Perchè non mi fido tanto dei traduttori. Fidarmi dei linguisti? Beh è un aggiunta in più perchè un professore di lingua o meglio un madre lingua ti da anche la spiegazione della traduzione che suggerisce.
Questo almeno deve essere il punto fermo. Da qui poi si va al resto.
Questo almeno deve essere il punto fermo. Da qui poi si va al resto.
Ultima modifica di chelaveritàtrionfi il sabato 30 maggio 2015, 23:04, modificato 1 volta in totale.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Comunque seguo la discussione 

Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Caro Il vigilante, ho applicato solo il primo principio di ermeneutica: stabilire il significato di una parola biblica ricorrendo al vocabolario.
C’è da dire che la parola considerata (profezia) non pone alcun problema e che quindi forse non era neppure necessario andarla a cercare nel vocabolario. Era tanto per fare una prova. Tuttavia, abbiamo scoperto come una semplice parola può già essere oggetto di equivoci (in questo caso scambiare la profezia con una predizione).
Per ciò che riguarda il senso, che è cosa diversa dal significato, dici bene: occorre considerare come gli ebrei (e quindi la Bibbia) intendevano la profezia. Qualcosa lo ho accennato, ma questo secondo passo ermeneutico è più laborioso.
Naza ha evidenziato bene la differenza tra i primi due principi.
Trovo comunque un po’ strano che nessuno abbia domandato come fare per individuare nel testo ebraico o greco la parola originale da andare a cercare nel vocabolario. Volete che ne parliamo?
C’è da dire che la parola considerata (profezia) non pone alcun problema e che quindi forse non era neppure necessario andarla a cercare nel vocabolario. Era tanto per fare una prova. Tuttavia, abbiamo scoperto come una semplice parola può già essere oggetto di equivoci (in questo caso scambiare la profezia con una predizione).
Per ciò che riguarda il senso, che è cosa diversa dal significato, dici bene: occorre considerare come gli ebrei (e quindi la Bibbia) intendevano la profezia. Qualcosa lo ho accennato, ma questo secondo passo ermeneutico è più laborioso.
Naza ha evidenziato bene la differenza tra i primi due principi.
Trovo comunque un po’ strano che nessuno abbia domandato come fare per individuare nel testo ebraico o greco la parola originale da andare a cercare nel vocabolario. Volete che ne parliamo?