hhhh la conoscevo questa
e questa sul Sabato la conoscete?
Un prete e un rabbino parlano dei miracoli che hanno avuto in vita loro.
“Un giorno” racconta il prete “mi trovavo in aperta campagna quando all’improvviso è scoppiato un tremendo temporale. Allora ho pregato il Signore, e miracolo: davanti a me pioveva a dirotto, dietro a me pioveva a dirotto, ma sopra a me c’era un bellissimo sole, e così sono tornato a casa tutto asciutto”.
“Ah, questo non è nulla” replica il rabbino. “Lei sa che di sabato noi ebrei non possiamo toccare il denaro. Ebbene, un sabato esco dalla sinagoga e cosa vedo per terra: un portafoglio pieno zeppo di banconote. Allora ho pregato il Signore, e miracolo: davanti a me era sabato, dietro a me era sabato, ma sopra a me era giovedì, e così ho raccolto il portafoglio e sono andato a casa”.
il nostro nemico non è né l'ebreo né il cristiano
il nostro nemico è la nostra stessa ignoranza
Il sabato è forse l’unico dei 10 dibberot che insieme al primo richiede la libera scelta di osservarlo o meno. Gli altri comandamenti se infranti sicuramente minano la pace sociale e in alcuni casi sono perseguibili penalmente, basti pensare al divieto di uccidere, rubare, falsa testimonianza, dispregio dei propi genitori, non commettere adulterio.
Tra i 10 comandamenti il quarto è certamente il più cervellotico che pone una sfida settimanale a chi lo vuole osservare.
Yom Shabbat è un giorno che impone una sfida continua , una specie di cartina tornasole che misura il grado di osservanza. In millenni di storia gli ebrei ne hanno fatta una costruzione cervellotica, impegnando per secoli rabbini e pensatori, negli ultimi decenni ingegneri e costruttori.
Oltre se discutere se è lecito ammazzare un pidocchio piuttosto che una pulce nel giorno di sabato sì è giunto a prendere in seria considerazione se di Shabbat si è costretti a mettersi una supposta si debba infilarla dalle parte più grossa , per far vedere che quello è un giorno speciale.
L’umorismo ebraico si è scatenato per secoli su i paradossi che l’osservanza implica con le nuove esigenze dovute alla modernità e su questo argomento si sono scritte milioni di pagine.
E chiaro che nella società ebraica antica l’osservanza del sabato era collettiva, non ci si poteva sbagliare, la violazione era in concreto impossibile. Ogni cosa attività politica e sociale el tempo era stata pensata e costruita in riferimento al sabato.
Nel moderno Israele è diventato tutto più difficile e costringe l’osservante a delle vere acrobazie per non trasgredirlo.
Scrive Gianni che un tempo per accendere un fuoco per f cucinare o fare luce occorreva tempo e lavoro costringendo il singolo alla immediata distinzione tra “avodà” e “melachà, oggi per fare la stessa cosa basta un pulsante o addirittura un congegno elettrico a programmazione.
A Gerusalemme per aiutare gli osservanti nel rispetto del sabato esiste una tecnologia dedicata allo Shabbat , il giudaismo è una fabbrica perenne di ingegno proprio partendo dal sabato
La mentalità occidentale considera ipocrita uno che invece di portare le chiavi in tasca le tiene appese lungo la circonferenza della vita, oppure uno che sale su un ascensore automatico di un grattacielo aTel Aviv sempre in movimento tra un piano e l’altro oppure soffrire la pioggia perché di shabbat non si può portare l’ombrello,
togliere una mosca caduta nel bicchiere utilizzando un cucchiaio pieno dello stesso liquido, proibito cucinare di Shabbat ma consentito lasciare cuocere un uovo al sole, per cucinare gli ebrei hanno inventato un modo unico il “bagnomaria” che consente di tenere in caldo i cibi cucinati il venerdì e consumarli di sabato.
Tutto questa pignoleria per cercare di non infrangere il sabato ha significato essere ebrei e fare come hanno fatto i nostri padri,
Se siamo ancora qui sulla terra è perché i nostri antenati non hanno violato il quarto comandamento conservando indenne questo pensiero attraverso il tempo.
Un paradosso:Quando furono abbattute le porte dei ghetti in Europa e resi liberi gli ebrei, fu detto loro che potevano togliere dai loro abiti il segno distintivo, molti di loro si rifiutarono perché temevano di perdere anche le loro proibizioni.
Quindi di Shabbat gli ebrei non studiano, non lavorano, non vanno in macchina , non grattugiano il formaggio, non asciugano il bucato, non ricamano e suonano nessun strumento, alcuni stanno tutto il giorno a studiare Torah, chi non studia sta in famiglia e si concentra sulla sua vita e si confronta con il suo prossimo.
Una curiosità: di Shabbat si può fare l’amore con la propria moglie ( anzi consigliato) e se è necessario si può circoncidere il proprio figlio se questo giorno è l’ottavo giorno.
Il Santo a dato questa importante mizvà affinchè ciascun nato ebreo possa assistere al settimo della sua vita anche se non ancora iscritto nel libro del suo popolo.
Shalom
Noiman
davanti a me era sabato, dietro a me era sabato, ma sopra a me era giovedì, e così ho raccolto il portafoglio e sono andato a casa”.
.. e un saluto Noiman ...
Shalom (Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Insomma, ogni estremizzazione del comandamento fino a renderlo un fardello pesante costringe gli uomini a sentirsi in colpa davanti a Dio. Essi sono costretti talora a giustificare se stessi da azioni di trasgressione della tradizione tropo rigida. Ecco che viene fuori l'umorismo ebraico come se volesse esorcizzare le evidenti esasperazione degli uomini... troppe siepi attorno alla Torah rischiano di obnubilare il messaggio più semplice di Dio.
Dall'altra parte il popolo dei gentili non deve trovare troppe scuse per scappare dall' obbligo.
Siamo sempre lì in costante ricerca di un equilibrio tra il bene e il male.
Chi dello Shabbath ne fa un modello rigido e chi ne fa una pasta molle.
Shalom
Grazie per gli spunti di riflessione
Avrei molto,...ma veramente molto da dire sul Sabato ebraico,...in quanto non sono per niente concorde con quanto avete detto fin'ora, ...anzi un pochino con Marco in quanto ha trattato con una certa logica il settimo giorno,...ma per non rovinare la vostra bella torta, faccio solo un sorriso e vado via.
Però non dite più che sono cattiva e ce l'ho con voi,... buon proseguimento. Lella
Giovanni Z. l'instancabile.
Ripeterai le stesse cose migliaia di volte e migliaia di volte ti risponderanno che tu leggi le Scritture alla lettera (fondamentalisti letterari qualcuno ci ha definito), oppure ti diranno che la Legge è stata inchiodata alla croce e ora siamo liberi. Ma liberi da che? Di fare quello che ci pare?
Non sanno quello che dicono.
Ciao a tutti e ciao a Akragas che scrive:
“Insomma, ogni estremizzazione del comandamento fino a renderlo un fardello pesante costringe gli uomini a sentirsi in colpa davanti a Dio. Essi sono costretti talora a giustificare se stessi da azioni di trasgressione della tradizione tropo rigida. Ecco che viene fuori l'umorismo ebraico come se volesse esorcizzare le evidenti esasperazione degli uomini... troppe siepi attorno alla Torah rischiano di obnubilare il messaggio più semplice di Dio”.
Parliamo di questa esasperazione. Quanto è in percentuale? 10%, 30% , 60% ?
E se ci riferiamo a un altro comandamento, possiamo fare la stessa considerazione ?
Si può uccidere al 10% o di più?
L’osservanza del sabato ebraico non ha percentuali, tutto l’edificio è una costruzione mentale che anche se apparentemente assurda ha lo scopo di fare una separazione fra questo giorno e gli altri giorni della settimana. Persino D-o non sfugge a questa regola. Questa è la vera difficoltà di percepire l’anima del comandamento.
Per onorare lo Shabbat occorre oltre alla fede ianche il ragionamento che definisce la distinzione.
Lella esprime delle riserve su quanto è stato scritto sul sabato ebraico, ben vengano le sue osservazioni.
Un abbraccio
Noiman
Ciao noiman. Hai fatto bene a tirarmi un poco le orecchie. Lo accetto di buon grado da parte di coloro dai quali imparo molto.
Che dire?
Non mi permetto di dire ai figli di Israel di scendere al livello spirituale dei gentili , comprendo il ruolo che ha il popolo ebraico come sacerdote dell'Altissimo. Me ne guardo bene dal giudicarlo e se dalle mie parole è sembrato questo allora mi morderó la lingua e starò zitto.
Piuttosto parlo per il popolo dei gentili che, nel cercare di osservare lo shabath, si sforza di raggiungere quel 100% .
Io sono convinto che ebrei e gentili convertiti sono un tutt'uno a costituire il popolo di Dio, ma ognuno con il proprio ruolo.
Grazie ancora
E poi immagino quello che Lella scriverà.
Gli ebrei celebrano il sabato che è stato abolito da Gesù, poi si riferirà al nuovo patto che abolisce il vecchio, la torah che è stata sostituita dal Vangelo e infine che noi giudei ci perdiamo in un “bicchiere d’acqua” e chissà che altro!
Io adoro Lella, se un giorno dovessi incontrarla sarebbe un onore .
Dura e pura e la nostra Lella, meglio di molti altri che non hanno i peli solo sotto le ascelle.
Ben vengano le sue osservazioni.
Shalom
Noiman