Le sante Festività di Dio
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Re: Le sante Festività di Dio
Pensavo di essermi scritto in un forum Bibblico dove ognuno potesse comunicare con sentita partecipazione ciò che rende bella la propria vita e dove ognuno dal proprio vissuto trova energia e motivazioni importanti per continuare il proprio cammino ,ma mi sono sbagliato , mi sento come Cristiano e credente continuamente puntato il dito contro con affermazioni personali dette dal proprio punto di vista da chi le esprime e che se avesse un po di più umiltà e attenzioni certe espressioni se le potrebbe anche risparmiare come quando afferma che i cosidetti cristiani, hanno solo una vaga idea del piano di Dio, amesso che l'abbiano - oppure quando afferma che i cattolici iniziano l'anno con una festa che è una bestemmia" Maria Santissima madre di Dio " non voglio inoltrarmi in discorsi teologici, e non voglio costringere nessuno a pensarla diversamente ma questo non ritengo il modo giusto per porsi ,sono già state fatte troppe guerre verbali tutti anno la propria verità in tasca e in tutti i modi cercano di dire le proprie verità, quandè che la finiremo con tutte queste divisioni ideologiche, questo modo di pensare ci sta distruggendo, non riusciamo più incontrarci perchè solo semplicemente siamo persone e come tali siamo uniche irreppitibili e importanti a prescindere da tutto, Caro Gianni io faccio parte di una grande moltitudine di come dici tu di cosidetti cristiani , credere nell'incarnazione per qualcuno forse è troppo difficile perchè è meglio credere in un Dio onnipotente lontano che tutto vede e controlla , mentre noi crediamo in un Dio che a un certo punto si fa uomo e si mette a nostro fianco e ci capisce bene perchè carne della nostra carne perchè in questa terra ha condiviso il nostro stesso cammino e noi guardiamo a lui per seguire la stessa strada che ci ha indicato ,punto e a capo, non mi allungo ulteriormente ma se vuoi che il nostro confronto continui cerca di moderare i toni Grazie alla prossima
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Re: Le sante Festività di Dio
Cara Lucia il punto non è quello di prendersela, o di sentirsi attaccato personalmente ,il punto è che se dobbiamo esprimere un pensiero , questo non deve in nessun modo toccare chi la pensa diversamente da noi , altrimenti dove andiamo finire .( uno non può scrivere che è una bestemmia credere nella Madre di Dio , ) e comunque ha me personalmente mi ha urtato dentro e se è sucesso per me forse ha dato fastidio anche ad altri
- Gianni
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Re: Le sante Festività di Dio
Caro Michele, sentendomi chiamato in causa, cerco di chiarire. Io non mi permetto di entrare nel credo altrui, che va rispettato. Non ho detto affatto che tu o chi crede nella Madonna sia un bestemmiatore.
La madre di Yeshùa è chiamata nella Scrittura benedetta fra le donne. L'angelo Gabriele si rivolse a lei con un nome che, se lo analizziamo nel suo vero significato, ci commuove per quanto è straordinario e per quando ci dice dell'altissima considerazione che Dio aveva di lei, che fu prescelta per generare nientemeno che il Messia.
Chiarito ciò, ben altra cosa è la definizione cattolica di "madre di Dio", che assolutamente mai troviamo nella Bibbia e che è finanche impensabile trovarvi. Se attribuire a una donna mortale, per quanto prescelta e amata da Dio, la maternità dell'Onnipotente non è una bestemmia, che altro è? Tale definizione offende Dio. E la stessa madre di Yeshùa.
La madre di Yeshùa è chiamata nella Scrittura benedetta fra le donne. L'angelo Gabriele si rivolse a lei con un nome che, se lo analizziamo nel suo vero significato, ci commuove per quanto è straordinario e per quando ci dice dell'altissima considerazione che Dio aveva di lei, che fu prescelta per generare nientemeno che il Messia.
Chiarito ciò, ben altra cosa è la definizione cattolica di "madre di Dio", che assolutamente mai troviamo nella Bibbia e che è finanche impensabile trovarvi. Se attribuire a una donna mortale, per quanto prescelta e amata da Dio, la maternità dell'Onnipotente non è una bestemmia, che altro è? Tale definizione offende Dio. E la stessa madre di Yeshùa.
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Re: Le sante Festività di Dio
la cosa bella è che nonostante tutto ( termini a parte) dove ci possiamo capire o no,voi mi costringete a riflettere, a interogarmi su ciò che credo e questo mi aiuta ancor più a prendere coscienza sulla mia fede , mi sono sentito chiamato in causa su certe espressioni che reputo pesanti da credente cristiano comunque come dice Giovanni è giusto interroggarci nel modo di porsi con chi non la pensa come noi e se ce la facciamo lasciar cadere la cosa, però la ferita rimane, forse devo rimanere più distaccato e non farmi coinvolgere emotivamente, mi propongo di non sentirmi attaccato personalmente e magari Gianni visto che ti ho chiamato in causa evitiamo di metterci in difficoltà con termini un po provocatori, nessuno nel confronto per quanto preparato e competente sia può parlare dall'alto della sua verità in tasca ,ogni persona ha il suo cammino indipendentemente dal grado di conoscenza Dio sa tirar fuori i suoi figli migliori anche dalle pietre anzi è scritto che Dio sceglie il debole il fragile per confondere i saggi i forti, non sono le parole precise ma il contenuto è lo stesso .
Continuiamo con serenità il nostro confronto un saluto a tutti
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- Gianni
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Re: Le sante Festività di Dio
Stima e affetto anche da te, caro Michele. Per ciò che riguarda "la madre di Dio", chissà, magari qualche volta apriremo una dicussione per parlarne. Chissà.
Re: Le sante Festività di Dio
Per chi fosse interessato un breve sunto delle prossime festività:
Mercoledì 1 aprile dopo il tramonto (14 nissàn) sarà la commemorazione annuale della Cena del Signore. Si usa durante la cena spezzare pane comune (non azzimo) e bere vino, come segno in ricordo del sacrificio che Yeshùa ha compiuto per la nostra redenzione affinché tutti quelli che avranno fede in lui e rispetteranno il Santo Insegnamento di Dio si possano salvare ed avere vita eterna. Questa rappresentazione della Cena del Signore ci ricorda il sacrificio compiuto e ci fa entrare in comunione con Yeshùa. Il pane ed il vino rappresentano rispettivamente il corpo di Yeshùa sacrificato per noi ed il sangue versato per lo stesso motivo. Volendo, però, potremmo commemorare la Cena del Signore anche settimanalmente, infatti le Scritture nulla dicono circa l'assiduità con cui farlo.
La mattina del 2 aprile fino al tramonto è ancora il 14 nissàn detto anche Giorno della preparazione, in quanto si prepara l'agnello pasquale e si elimina ogni traccia di lievito dalle case.
Dopo il tramonto di giovedì 2 aprile sarà il 15 di nissàn e inizierà la Pasqua possiamo mangiare l'agnello maschio arrostito ed insaporito con erbe amare accompagnandolo con pane azzimo, agnello che dovrà essere consumato la sera stessa senza conservarne alcunchè . È una notte di veglia e di preghiera.
La Pasqua biblica non ha molto a che vedere con quella c.d. cristiana che la identifica con la resurrezione di Cristo. La Pasqua nasce, invece, come festa per la liberazione del popolo di Israele dalla schiavitù d'Egitto ed il nome significa "passare oltre" infatti prima dell'esodo e per salvare dalla decima piaga il popolo di Dio, fu comandato di sacrificare un agnello e di segnare le porte d'ingresso delle case con il suo sangue affinché gli angeli di Dio "passassero oltre" ed i primogeniti ebrei fossero salvati.
Le erbe amare ci ricordano l'amarezza della schiavitù d'Egitto ed il pane azzimo la fretta con la quale gli ebrei sono dovuti uscire dall'Egitto. Quindi certamente l'esodo ebraico e la sua liberazione sono alla base della festa.
Tuttavia con la morte di Yeshùa la Pasqua oggi rappresenta la liberazione e la salvezza spirituale dell'intero popolo di Dio, non solo degli ebrei. L'agnello maschio simboleggia il messia di Dio, Yeshùa, che toglie i peccati di tutti quelli che avranno fede in lui e rispetteranno il santo Insegnamento di Dio.
Il 15 nissàn (Pasqua) è anche il primo giorno della Festa dei Pani Azzimi, che dura per sette giorni (15-21 nissàn). Dal tramonto del 2 aprile fino al tramonto del 9 aprile. Il nome della festa deriva appunto dai pani non lievitati che per tutta la durata della festa devono essere usati.
Paolo dice che questa Festa va osservata con sincerità, liberandoci dal lievito della malizia e della malvagità: “Purificatevi del vecchio lievito, per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata. Celebriamo dunque la festa, non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità”.
Il primo giorno, 15 nissàn (dopo il tramonto di giovedì 2 aprile), ed il settimo giorno (dopo il tramonto di mercoledì 8 aprile e fino al tramonto di giovedì 9 aprile), 21 nissàn, sono due grandi sabati annuali da santificare con il riposo e la preghiera di ringraziamento: “Il primo giorno avrete una riunione sacra, e un’altra il settimo giorno. Non si faccia nessun lavoro in quei giorni; si prepari soltanto quello che è necessario a ciascuno per mangiare, e non altro”. – Es 12:16.
Mercoledì 1 aprile dopo il tramonto (14 nissàn) sarà la commemorazione annuale della Cena del Signore. Si usa durante la cena spezzare pane comune (non azzimo) e bere vino, come segno in ricordo del sacrificio che Yeshùa ha compiuto per la nostra redenzione affinché tutti quelli che avranno fede in lui e rispetteranno il Santo Insegnamento di Dio si possano salvare ed avere vita eterna. Questa rappresentazione della Cena del Signore ci ricorda il sacrificio compiuto e ci fa entrare in comunione con Yeshùa. Il pane ed il vino rappresentano rispettivamente il corpo di Yeshùa sacrificato per noi ed il sangue versato per lo stesso motivo. Volendo, però, potremmo commemorare la Cena del Signore anche settimanalmente, infatti le Scritture nulla dicono circa l'assiduità con cui farlo.
La mattina del 2 aprile fino al tramonto è ancora il 14 nissàn detto anche Giorno della preparazione, in quanto si prepara l'agnello pasquale e si elimina ogni traccia di lievito dalle case.
Dopo il tramonto di giovedì 2 aprile sarà il 15 di nissàn e inizierà la Pasqua possiamo mangiare l'agnello maschio arrostito ed insaporito con erbe amare accompagnandolo con pane azzimo, agnello che dovrà essere consumato la sera stessa senza conservarne alcunchè . È una notte di veglia e di preghiera.
La Pasqua biblica non ha molto a che vedere con quella c.d. cristiana che la identifica con la resurrezione di Cristo. La Pasqua nasce, invece, come festa per la liberazione del popolo di Israele dalla schiavitù d'Egitto ed il nome significa "passare oltre" infatti prima dell'esodo e per salvare dalla decima piaga il popolo di Dio, fu comandato di sacrificare un agnello e di segnare le porte d'ingresso delle case con il suo sangue affinché gli angeli di Dio "passassero oltre" ed i primogeniti ebrei fossero salvati.
Le erbe amare ci ricordano l'amarezza della schiavitù d'Egitto ed il pane azzimo la fretta con la quale gli ebrei sono dovuti uscire dall'Egitto. Quindi certamente l'esodo ebraico e la sua liberazione sono alla base della festa.
Tuttavia con la morte di Yeshùa la Pasqua oggi rappresenta la liberazione e la salvezza spirituale dell'intero popolo di Dio, non solo degli ebrei. L'agnello maschio simboleggia il messia di Dio, Yeshùa, che toglie i peccati di tutti quelli che avranno fede in lui e rispetteranno il santo Insegnamento di Dio.
Il 15 nissàn (Pasqua) è anche il primo giorno della Festa dei Pani Azzimi, che dura per sette giorni (15-21 nissàn). Dal tramonto del 2 aprile fino al tramonto del 9 aprile. Il nome della festa deriva appunto dai pani non lievitati che per tutta la durata della festa devono essere usati.
Paolo dice che questa Festa va osservata con sincerità, liberandoci dal lievito della malizia e della malvagità: “Purificatevi del vecchio lievito, per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata. Celebriamo dunque la festa, non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità”.
Il primo giorno, 15 nissàn (dopo il tramonto di giovedì 2 aprile), ed il settimo giorno (dopo il tramonto di mercoledì 8 aprile e fino al tramonto di giovedì 9 aprile), 21 nissàn, sono due grandi sabati annuali da santificare con il riposo e la preghiera di ringraziamento: “Il primo giorno avrete una riunione sacra, e un’altra il settimo giorno. Non si faccia nessun lavoro in quei giorni; si prepari soltanto quello che è necessario a ciascuno per mangiare, e non altro”. – Es 12:16.
Re: Le sante Festività di Dio
grazie
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Re: Le sante Festività di Dio
Di niente Israel75,
più che altro avendo poca memoria e cambiando ogni anno le date cerco di fare un piccolo schema per rispettare le sante Feste. Ho pensato potesse essere utile ad altri che come me non sono espertissimi di Scritture.
Questa sera, in particolare, possiamo durante la ns normale cena, rivivere il sacrificio che Yeshùa ha compiuto per il perdono dei peccati di molti.
più che altro avendo poca memoria e cambiando ogni anno le date cerco di fare un piccolo schema per rispettare le sante Feste. Ho pensato potesse essere utile ad altri che come me non sono espertissimi di Scritture.
Questa sera, in particolare, possiamo durante la ns normale cena, rivivere il sacrificio che Yeshùa ha compiuto per il perdono dei peccati di molti.
- Salvatore Tarantino
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- Iscritto il: sabato 9 agosto 2014, 8:04
Re: Le sante Festività di Dio
Anche il 5 è giorno di riposo: offerta del covone.
Praticamente abbiamo 3 sabati consecutivi: 3-4-5 (ciascun giorno a partire dalla sera precedente).
Esodo 12,16 mi fa pensare però che si possa accendere il fuoco sia il 3, sia il 5, che il 9, al solo scopo di prepararsi da mangiare.
Il divieto sarebbe soltanto per il sabato settimanale.
E' una cosa su cui sto riflettendo per la prima volta adesso.
Praticamente abbiamo 3 sabati consecutivi: 3-4-5 (ciascun giorno a partire dalla sera precedente).
Esodo 12,16 mi fa pensare però che si possa accendere il fuoco sia il 3, sia il 5, che il 9, al solo scopo di prepararsi da mangiare.
Il divieto sarebbe soltanto per il sabato settimanale.
E' una cosa su cui sto riflettendo per la prima volta adesso.
- Gianni
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Re: Le sante Festività di Dio
Giusto, Salvatore. C'è anche l'Offerta del Conone.
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