Cornelio, gradito a Dio ma non perdonato

Luigi
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Cornelio, gradito a Dio ma non perdonato

Messaggio da Luigi »

Buongiorno ragazzi
Dio aveva visto la buona disposizione del cuore di Cornelio: le sue preghiere e le sue elemosine erano salite davanti a lui “come una ricordanza”, cioè Dio le aveva viste a tenute in debito conto. Soprattutto Dio aveva esaudito la sua preghiera "At 10, 31".
Non sappiamo a quale preghiera facesse riferimento, ma non è difficile intuire che Cornelio avesse espresso il desiderio di trovare pace con Dio.
E' descritto come un uomo “pio, giusto e timorato di Dio”;
un uomo che “faceva molte elemosine al popolo”;
un uomo “del quale rendeva buona testimonianza tutto il popolo dei Giudei”;
un uomo che “pregava Dio assiduamente”.

La conoscenza della fede degli Ebrei aveva trasformato la sua vita. Il popolo che avrebbe dovuto tenere sottomesso, aveva avuto un tale impatto su di lui tanto diventato una brava persona.
Un uomo religiosamente devoto, uomo giusto che osservava la legge divina, uomo misericordioso verso gli altri, pronto a soccorrere il bisognoso con le sue elemosine, dedito in modo assiduo alla preghiera; uomo di cui gli altri non potevano che dire bene.
La sua descrizione corrisponde a quella di tante persone oggi: cercano di ubbidire ai comandamenti, vivono quotidianamente la loro devozione a Dio, sono impegnate nel fare opere buone, pregano ogni giorno, sono benvolute dagli altri. Chi più di loro, secondo il comune modo religioso di pensare, meriterebbe di andare in paradiso ?
Evidentemente in quest'uomo vi era qualcosa che gli mancava.
Se non ci fosse stato un vuoto, se il destino eterno di Cornelio fosse già stato determinato dal suo stile di vita e dalle sue elemosine, perché mai Dio avrebbe scomodato Pietro, ordinandogli di andare da Ioppe a Cesarea ?
Così, all’arrivo di Pietro, Cornelio si dispose ad ascoltare la risposta divina alla sua preghiera: “Siamo tutti qui presenti davanti a Dio per ascoltare tutto ciò che ti è stato comandato dal Signore” At 10, 33. Nel suo messaggio Pietro iniziò rivelando che “in qualunque nazione chi teme Dio e opera giustamente gli è gradito”.
Certamente: Dio gradisce chi si impegna a comportarsi giustamente, secondo principi morali. Ma questo non basta!

Infatti Pietro, dopo aver raccontato gli episodi della vita di Gesù, così concluse:
“Chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati mediante il suo nome” "At 10, 43".
Cornelio scoprì di essere, sì, gradito a Dio, ma di non essere ancora perdonato, perché il perdono non si ottiene con le buone opere e le preghiere, ma soltanto credendo in Gesù.
Credendo in Lui che è IL Cristo , IL Figlio di Dio, Il Salvatore, il Redentore, Il Giudice dei vivi e dei morti,
morto e risorto per i peccatori, così come gli annunciò senza dubbio in quei giorni che stette con loro.
Mentre Pietro parlava così, lo Spirito Santo scese su tutti quelli che ascoltavano la Parola.
E così Cornelio ed i suoi amici credettero anch'essi in Gesù, tanto che ,furono nel contempo, salvati e battezzati di Spirito Santo.

Fu attraverso la fede in Cristo che realizzò nella sua vita il passaggio dall’essere gradito a Dio, all’essere perdonato. È lo stesso passaggio che, ancora oggi, tante pur “brave” persone hanno bisogno di conoscere!
Salute
noiman
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Iscritto il: domenica 20 aprile 2014, 22:41

Re: Cornelio, gradito a Dio ma non perdonato

Messaggio da noiman »

Va bene anche il perdono, quante volte ho sentito questa parola che è diventata vuota, forse vuole anche dire anche a aiutare un pluri assassino a chiudere gli occhi in pace?

Il perdono spegne il fuoco del rancore ma non cancella la macchia, l’offeso rinuncia al proprio sentimento nei confronti di chi lo ha offeso, la morale cristiana sembra che non comprenda bene se chi ha offeso si è anche pentito, io non leggo nel racconto parole di pentimento, il perdono come processo morale non elimina la necessità della sanzione che deve servire a riparare il danno procurato, la teshuvà , esiste la distinzione tra perdono divino e quello umano? Questa è una domanda !

Chi e come può … perdonare gli assassini di tutti coloro che sono morti in immani sofferenze donne, uomini, bambini assassinati in questi millenni, forse il perdono per procura?

Può esserci perdono solo in una cultura in cui c’è il pentimento”.

I
nfatti Pietro, dopo aver raccontato gli episodi della vita di Gesù, così concluse:
“Chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati mediante il suo nome” "At 10, 43".
Cornelio scoprì di essere, sì, gradito a Dio, ma di non essere ancora perdonato, perché il perdono non si ottiene con le buone opere e le preghiere, ma soltanto credendo in Gesù.
In pratica mi sembra di capire che un pluri assassino, stupratore, ladro basta che trenta secondi prima di morire si penta e invochi il nome di Gesù ed è salvo?

Dunque ! dunque … uno si rivolge al Padre, altri si rivolgono al Figlio del Padre perché pensano che per giungere al Padre bisogna passare per il Figlio, quindi nessuna salvezza tramite il Figlio se si crede solo al Padre.
Mah!
Noiman
France
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Re: Cornelio, gradito a Dio ma non perdonato

Messaggio da France »

Matteo 6:
14 Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; 15 ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.
Ultima modifica di France il giovedì 28 novembre 2024, 14:41, modificato 1 volta in totale.
Luigi
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uale è ricco in grazia e in misericordia verso il peccatore

Messaggio da Luigi »

noiman ha scritto: mercoledì 27 novembre 2024, 17:43 Va bene anche il perdono, quante volte ho sentito questa parola che è diventata vuota, forse vuole anche dire anche a aiutare un pluri assassino a chiudere gli occhi in pace?

Il perdono spegne il fuoco del rancore ma non cancella la macchia, l’offeso rinuncia al proprio sentimento nei confronti di chi lo ha offeso, la morale cristiana sembra che non comprenda bene se chi ha offeso si è anche pentito, io non leggo nel racconto parole di pentimento, il perdono come processo morale non elimina la necessità della sanzione che deve servire a riparare il danno procurato, la teshuvà , esiste la distinzione tra perdono divino e quello umano? Questa è una domanda !
noiman, io non credo che umanamente, ci possa essere una persona in grado di perdonare per esempio l'assassinio di suo figlio; ma Dio è Dio.
La Sua grazia, misericordia e benignità sono infinite, poichè come recita Isaia, non si stanca di perdonare chi si ravvede e si converte
Isaia 55, 7
Lasci l'empio la sua via
e l'uomo iniquo i suoi pensieri;
si converta egli al SIGNORE che avrà pietà di lui,
al nostro Dio che non si stanca di perdonare.


Chi e come può … perdonare gli assassini di tutti coloro che sono morti in immani sofferenze donne, uomini, bambini assassinati in questi millenni, forse il perdono per procura?

Può esserci perdono solo in una cultura in cui c’è il pentimento”.

In pratica mi sembra di capire che un pluri assassino, stupratore, ladro basta che trenta secondi prima di morire si penta e invochi il nome di Gesù ed è salvo?
noiman, tu confondi il metodo di giudizio umano, con quello di Dio, Il Quale è ricco in misericordia e compassione verso il peccatore perduto, che si ravvede e si converte dalle sue vie di peccato.
Infatti è ciò che accade al ladrone crocifisso, uomo peccatore oltre che reo, e sicuramente era un omicida, ma in punto di morte, confessa i suoi misfatti, si pente e credendo in Gesù come Signore, da LUI viene perdonato e salvato.
Dunque ! dunque … uno si rivolge al Padre, altri si rivolgono al Figlio del Padre perché pensano che per giungere al Padre bisogna passare per il Figlio, quindi nessuna salvezza tramite il Figlio se si crede solo al Padre.
Mah!
Nell'AT, Dio perdona ancora il peccatore che si pente del suo peccato e lo confessa, basti vedere l'omicidio e l'adulterio di Davide, tanto che lui scrive del perdono ricevuto:
Salmo 32, 3 Finché ho taciuto, le mie ossa si consumavano
tra i lamenti che facevo tutto il giorno.
4 Poiché giorno e notte la tua mano si appesantiva su di me,
il mio vigore inaridiva come per arsura d'estate. [Pausa]
5 Davanti a te ho ammesso il mio peccato,
non ho taciuto la mia iniquità.
Ho detto: «Confesserò le mie trasgressioni al SIGNORE»,
e tu hai perdonato l'iniquità del mio peccato. [Pausa]


Nel NT, con la venuta, morte e resurrezione di Gesù Cristo, Dio affida tutto nelle mani del Figlio suo ,che è il Signore, e Il Salvatore del mondo;
affida a LUI la redenzione, il perdono e il Giudizio di tutti coloro che non si sono ravveduti, convertiti e che non hanno creduto LUI, che ha dato se stesso per i peccatori,
ma dona la salvezza per tutti coloro che si ravvedono e credono nel Figlio; come Lui ha detto più volte:
chi crede in me ha vita eterna. Giovanni 6, 47

noiman, ricorda; tanti non credono in Gesù come IL Signore, come Salvatore, come Redentore, non si ravvedono e non si convertono, perchè il peccato piace, e credono di salvarsi coi loro meriti; nulla di più falso, e lo abbiamo visto col passo di Cornelio.
Infine, la grande tribolazione, la salvezza di Israele, la resurrezione e il Giudizio di Dio , erano già contemplati nell'AT, come si legge nel libro di Daniele 12, 1-2
Salute
noiman
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Re: Cornelio, gradito a Dio ma non perdonato

Messaggio da noiman »

Luigi siamo troppo distanti nella visione scritturale , questa piccola conversazione rimane ha beneficio del forum, per fare capire ancora una volta come la religione diventi una forma di manipolazione.

Affermare che la conversione è condizionata dal peccato e che chi non crede in Gesù “il peccato piace” :-O è veramente limitata, ma so che tu hai già in passato liquidato le opere, relegando la salvezza solo nella fede al figlio, l’insegnamento che si trae da questa tua conclusione è che quello che uno ha fatto nella vita di male, molto male o malissimo può essere perdonato se uno ha la fede in Gesù, molto comodo …. [-X chi ha passato la propria vita ha compiere azioni di bene sacrificando se stesso non si può salvare se non pregando Gesù e se non lo fa viene condannato esattamente come l’uomo più malvagio sulla terra.
Non potrà mai essere compreso e meno male che non sto da quella parte.
Il libro di Daniele? Lascia perdere è sempre la stessa storia, il nuovo si è adattato al vecchio …..sono duemila anni che aspettate ….ne avete ancora di tempo.
Noiman
Luigi
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Re: Cornelio, gradito a Dio ma non perdonato

Messaggio da Luigi »

noiman, quanto sostegno è supportato dalle scritture del NT e lo sai; anche se per te non fanno testo, è parola di Dio.
Il libro di Daniele? Lascia perdere è sempre la stessa storia, il nuovo si è adattato al vecchio …..sono duemila anni che aspettate ….ne avete ancora di tempo.
Noiman
Se è per questo per voi del popolo ebraico, sono passati oltre duemila anni che aspettate, quindi;
poi quanto al libro di Daniele i primi due versi del capitolo 12, esplicano bene, che la grande tribolazione, la salvezza di Israele, la resurrezione e il Giudizio di Dio , erano già contemplati nell'AT, e tutti possono leggerlo.
Salute
noiman
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Iscritto il: domenica 20 aprile 2014, 22:41

Re: Cornelio, gradito a Dio ma non perdonato

Messaggio da noiman »

Mi sembri Nostradamus che indovina solo le cose che sono accadute, :)) facile!
Di grandi tribolazioni ne abbiamo vissute molte e non si è visto nessuno scendere dal cielo, ma molti salire al cielo magari uccisi dalla inquisizione, il ferro è rimasto per fare i cannoni ma di vomeri se ne sono costruiti pochi. :d
Non fare il menagramo, io da quelle parti ho anche parenti e una casa…..tutto a Gerusalemme.
Stammi bene
Janira
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Iscritto il: giovedì 8 febbraio 2018, 15:13

Re: Cornelio, gradito a Dio ma non perdonato

Messaggio da Janira »

Io sono arrivata alla Kabbalah proprio a causa di questo dilemma tra fede e opere... e grazie alla Kabbalah del Baal HaSulam e di Rabash ho scoperto che non c'è opposizione, ma fede e opere intese come buone azioni devono avere la stessa importanza per conseguire la rivelazione del Creatore. Se non ci sforziamo di agire nella dazione e superare il nostro Ego nei confronti del prossimo, non possiamo comprendere dal profondo del cuore la grandezza del Creatore e che solo Il Creatore può correggerci( cioè "salvarci" dalla nostra inclinazione al male). Luigi dice che è necessario credere in Yeshua, ma ancora non ha risposto alla mia domanda di qualche tempo fa: dobbiamo credere in Yeshua uomo o in quella parte di Yeshua che somigliava al Creatore, che Luigi interpreta come Dio e indica come figlio di Dio? Sulla croce è morto l'uomo, ma Luigi dice che a salvarci è il Dio fatto uomo? Io aspetto ancora di capire il perchè...
Luigi
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Iscritto il: martedì 31 marzo 2015, 21:02

Re: Cornelio, gradito a Dio ma non perdonato

Messaggio da Luigi »

noiman ha scritto: giovedì 28 novembre 2024, 12:11 Mi sembri Nostradamus che indovina solo le cose che sono accadute, :)) facile!
Di grandi tribolazioni ne abbiamo vissute molte e non si è visto nessuno scendere dal cielo, ma molti salire al cielo magari uccisi dalla inquisizione, il ferro è rimasto per fare i cannoni ma di vomeri se ne sono costruiti pochi. :d
Non fare il menagramo, io da quelle parti ho anche parenti e una casa…..tutto a Gerusalemme.
Stammi bene
noiman, nessun menagramo, sono realtà ben descritte nel libro di Daniele 12,
1 «In quel tempo sorgerà Michele, il grande capo, il difensore dei figli del tuo popolo; vi sarà un tempo di angoscia, come non ce ne fu mai da quando sorsero le nazioni fino a quel tempo; e in quel tempo, il tuo popolo sarà salvato; cioè, tutti quelli che saranno trovati iscritti nel libro. 2 Molti di quelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno; gli uni per la vita eterna, gli altri per la vergogna e per una eterna infamia.

Il passo recita di tribolazione apocalittica come mai avvenuta,
salvezza anche per Israele,
recita di resurrezione a vita eterna e vergogna e per una eterna infamia.
Peccato che sono scritture ebraiche come la resurrezione alla quale ,pare tu non dia credito e risalto.
Salute
Luigi
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Iscritto il: martedì 31 marzo 2015, 21:02

Re: Cornelio, gradito a Dio ma non perdonato

Messaggio da Luigi »

Luigi dice che è necessario credere in Yeshua, ma ancora non ha risposto alla mia domanda di qualche tempo fa: dobbiamo credere in Yeshua uomo o in quella parte di Yeshua che somigliava al Creatore, che Luigi interpreta come Dio e indica come figlio di Dio?
Janira, il pacchetto va preso nell'insieme.
Il Figlio di Dio, come recitano le scritture, è venuto nella carne, non è una creatura, è il Logos creatore venuto in carne quella di Gesù Nazareno;
è Il Signore, il redentore, il Giudice dei vivi e dei morti,
è Colui che riceve gloria, onore, lode, ringraziamento adorazione col Padre Suo e non al posto del Padre.
E' il grande Dio e Salvatore come scrive Paolo.
E' Il vero Dio e la vita eterna come scrive Giovanni.
E' Colui che da due millenni, viene predicato da tutti i Suoi servi, come Signore e Salvatore, come speranza del mondo per essere salvati,....
E' Colui che quando era nella forma di Dio, si umilia, prende forma di servo per un tempo e compie la grandiosa opera di redenzione.
Sulla croce muore l'uomo, non il Logos creatore di tutte le cose
Sulla croce è morto l'uomo, ma Luigi dice che a salvarci è il Dio fatto uomo? Io aspetto ancora di capire il perchè...
Il Figlio di Dio venuto in carne "tu mi hai preparato un corpo"ha sofferto come uomo, poichè era in quella carne.
Ecco perchè non si potrà mai capire la Sua umiliazione.
Spero averti risposto.
Salute
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