Luigi ha scritto: ↑lunedì 4 luglio 2022, 8:27
Purtroppo parliamo due lingue diverse;
continuate a far finta di non capire quello che ho scritto; oppure..
Saluti
Perchè l'uomo comune non capisce nulla
Secondo certi studi il 70% della popolazione italiana è afflitta da "ignoranza funzionale". Lo studio spiega che le motivazioni siano: scarsa lettura, ridotta propensione a continuare gli studi ecc.. ma i soggetti colpiti sono anche laureati. Ma tralasciando questo tema che riguarda a percentuali differenti il mondo intero, quin parliamo di altro.
Ognuno di noi nella vita ha avuto esperienze da poter raccontare. Guarigioni, aiuti inaspettati, sentire una mano invisibile che ci sostiene nei momenti di difficoltà, quell'istinto che ci frena o ci spinge a fare qualcosa ecc. ecc. Ognuno di noi può sperimentare ed ha sperimentato nella propria vita molte di queste cose. Per il credente il tutto è aiuto di Dio, per il non credente è il frutto del caso. Quindi il non credente in realtà crede nel caso, che diventa il suo dio. Tra i due personaggi, credente e non, cambia completamente la visione e l'approccio alla vita. il primo ha "fiducia" in Dio (percepito come essere divino che regola tutto e dal quale tutto viene all'esistenza), per il secondo non esiste alcun Dio.
Detto questo, credo che tutti coloro che stanno rispondendo a Luigi (e a tutti coloro che la pensano come lui) siano credenti, compreso il sottoscritto. Evitate quindi di trattare come sprovveduti coloro che rispondono invitando a studiare, facendo passare chi si dedica allo studio come persone interessate esclusivamente alla didattica biblica e tutti gli altri (che studiano poco o nulla, quindi ignoranti biblici) guidati da una colomba ed in grado di comprendere le scritture, che con difficoltà leggono e che non studiano.
Qui stiamo discutendo di storie, di insegnamenti biblici, di personaggi, di messaggi riportati sulla Bibbia. Se oggi conosciamo che è esistito Yeshùa, di come Dio ha agito nella storia del popolo di Israele ecc. è perchè lo abbiamo letto in questo testo. Sottolineo "
abbiamo letto", non è venuto nessun angelo a spiegarcelo. Se non avessimo la Bibbia e nessuno ce ne parlasse, oggi non conosceremmo nulla del passato. Non staremmo qui a discutere. Il solo leggere un testo implica la capacità di capire quello che si legge. La capacità di comprensione individuale è legata all' intelligenza soggettiva, al percorso culturale di ognuno ed anche a quello spirituale. Un' analfabeta, per esempio, non potrà leggere nulla ma potrà imparare ascoltando dagli altri. Se questi altri dicono sciocchezze, egli imparerà sciocchezze. La capacità di apprendimento biblico è però minacciata da un grosso macigno, una pietra di inciampo che si chiama "religione" o "indottrinamento religioso" che risulta essere un grosso vincolo di comprendonio. Ciò che pensiamo di aver capito noi è in realtà il frutto di un condizionamento esterno. Se venisse un marziano sulla terra e leggesse il testo biblico senza influenza esterna, capirebbe in maniera completamente diversa quello che c'è scritto. E sarebbe ora.
Leggere non basta. Occorre "studiare" ma non solo per fini didattici, ma proprio per capire cosa c'è scritto e imparare. Quello è l'insegnamento, ciò che è scritto. Ciò che occorre mettere in pratica, non le chiacchiere, non le discussioni ideologiche.
Il testo biblico è "un mattone" (utilizzo la classica espressione di studenti alle prese con libri di tante pagine), non è scritto con una sequenza perfettamente ordinata come un libro di storia o di altra materia, ci sono eventi e concetti espressi da diversi punti di vista, ci sono modi di scrivere diversi (generi letterari), ci sono simboli, numeri e tanto altro. Questa situazione scoraggia certamente allo studio. Migliaia di pagine da leggere e studiare... e sappiamo anche che solo per comprendere il primo versetto di Genesi occorrerebbero anni. Mi risulta che da millenni si cerca ancora di capire. Ma dedicandosi solo all'essenziale, basta la buona volontà, il giusto intento ed il gusto tempo (anni). Il non voler mettersi a studiare con la giusta motivazione ed il giusto intento porta la persona ad affidarsi alle teorie di gruppo per poi ripeterle a pappagallo, credendo che siano sue. Mettetevi di buona lena e studiate. Non serve a nulla ripetere a vanvera "io mi affido a LUI ecc..". perchè conoscere ciò che "LUI" ha insegnato implica leggersi la Bibbia per intero e comprendere quello che c'è da comprendere. Ognuno di noi ha il suo percorso di apprendimento e deve capire ciò che gli serve nella sua vita.
In base al tema che vogliamo approfondire emergono tanti elementi , leggendo anche lo stesso capitolo. Per esempio, leggendo Matteo possiamo concentrarci sulla genealogia di Yeshùa ..e magari approfondire andando a trovare nel testo biblico tutta una linea di personaggi. Si chiama "focus didattico". Quindi troveremo tutto ciò che riguarda questo tema. Possiamo anche decidere di analizzare uno specifico discorso su uno specifico tema. Ci sono numerosissimi elementi di interesse che possono essere analizzati singolarmente. Per far questo, occorre leggere con attenzione e studiare. La didattica non è fine a se stessa ma senza lo studio didattico non si capisce nulla. Una volta letto e compreso prima l'italiano e se serve, controllare se la resa italiana è corretta, allora si potrà passare allo step successivo, che sia meditare il passo ecc.
Un tempo chi aveva il privilegio di ascoltare i maestri, chi aveva il privilegio di ascoltare Yeshùa, imparava direttamente dalla fonte. Oggi non esistono più quei maestri antichi, Yeshùa non parla più direttamente agli uomini ma tanti hanno messo per iscritto queste cose affinchè i postumi potessero venirne a conoscenza. Come facevano gli antichi che studiavano le scritture, anche oggi questa regola vale per noi. Anzi, paradossalmente noi abbiamo degli strumenti che gli antichi non avevano, siamo facilitati in un certo senso.
Lo stesso Yeshùa ascoltava i rabbini ed imparava la torah. I maestri israeliti, che erano esperti nella legge ..studiavano la legge. Il sacerdote Esdra, per esempio, era esperto nella legge perchè l'aveva studiata. Ogni maestro divenne tale per un percorso di studio, preghiera e meditazione. Non perchè era arrivata la colomba dal cielo e gli aveva insegnato tutto. Smettiamola di dire sciocchezze perchè l'evidenza ne è la conferma. Ogni indottrinato religioso che si sente guidato dallo spirito litiga con suo fratello di altra congregazione sul significato di uno stesso passo. In questo caso non c'è alcuno spirito guida ma una mentalità superiore che è quella del gruppo religioso dominante. C'è anche l'idea che l'episodio di Emmaus sia riferito ai predicatori della domenica. Yeshùa spiegò le scritture di ciò che lo riguardava ai discepoli di Emmaus perchè si trovarono nel suo cammino e potè parlargli. Yeshùa spiegò tante cose a chi lo ascoltava. I predicatori della domenica che abbiamo oggi, devono andarsele a studiare le cose e sforzarsi di capire.
Dio ci spiega le scritture? Yeshùa ci spiega direttamente le scritture? Dove è scritto? Dio ci ha donato delle capacità, l'intelligenza necessaria per attivare le rotelle del cervello, per mettere in modo dei processi cognitivi, la capacità di apprendere ed anche la possibilità di studiare. Questi sono i doni che possiamo vedere oggi e non le scemenze che vi insegnano altrove. Il dono delle lingue esiste? Certo. Possiamo studiare inglese, francese, tedesco, spagnolo, ... in questo contesto : greco, ebraico... che sono più utili
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB