Stefanotus, in questa discussione si sta trattando degli approcci al testo sacro. Da parte tua hai preso posizione contro la tradizione orale ebraica. Sebbene condivisibile per diversi aspetti, mi pare che la tua posizione sia troppo estrema. E te lo illustro con un esempio.
Io non sono cattolico, però mi riterrei uno stolto se rifiutassi in toto tutto quanto scritto da Tommaso d’Aquino o da Agostino, fatti santi dalla Chiesa Cattolica. Anzi, ti dico di più. Sarei uno sciocco e un ottuso se rifiutassi in toto anche quanto scritto, ad esempio, nelle encicliche papali. Ripeto: non sono cattolico, ma l’intelligenza non mi impedisce di leggere e di ritenere ciò che potrebbe esserci di buono. Di certo non uso l’Aquinate né Agostino né tantomeno le encicliche papali per capire la Bibbia, ma se qualcosa in questi scritti mi aiuta a comprendere meglio qualche aspetto della Sacra Scrittura, ben venga. Perfino nei casi negativi, quando qualche affermazione dei cosiddetti Dottori della Chiesa o dei papi contrasta con la Scrittura, anche allora posso imparare da ciò che la Bibbia non dice.
Io mi attengo a questo consiglio biblico ispirato: “
Esaminate ogni cosa e ritenete il bene”. - 1Ts 5:21.
Sul concilio gerosolimitano, è troppa frettolosa la tua deduzione che il sabato non fu considerata una norma da applicare ai neofiti. E dimmi, neppure “non assassinare” non fu considerata una norma da applicare ai neofiti? In At 15 non la troviamo. E rubare si può, dato che il divieto non è riportato?
A proposito di modo corretto di accostarsi alla Scrittura, prova a domandarti
perché solo alcuni divieti furono rimarcati ai gentili e
perché proprio quelli. E non trascurare la motivazione data dagli apostoli: “Perché Mosè fin dalle antiche generazioni ha in ogni città chi lo predica nelle sinagoghe dove viene letto ogni sabato”. – At 15:21.
Prova a rifletterci. Magari con meno chiusura mentale preconcetta.