Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?
Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?
Antonio B. ha scritto:
"MA L'ESAME CONTINUO E APPROFONDITO MI HA PORTATO ANCHE A COMPRENDERE QUEGLI ERRORI E CORREGGERLI."
Mio caro Antonio,...avresti detto e fatto una buona cosa,...se avresti avuto la certezza di stare nell'errore.
Ma chi ti dice con certezza che stavi nell'errore,...e con l'approfondimento ora lo hai corretto?
Non ti è mai venuto il dubbio di trovarti invece ora nell'errore,...e che forse prima stavi nella verità,...visto che la verità non la conosce nessuno?
Vedi Antonio B.,...la nostra è una presunta verità,...cioè,... è quello che il nostro cervello in quel momento riesce a percepire quando leggiamo un passo delle Sacre Scritture,...la realtà invece,...è tutta un'altra cosa.
Perciò io ti consiglierei di dire ogni tanto l'umile frase "SECONDO ME." solo allora il ragionamento si svolgerebbe più equilibrato,..e il tuo interlocutore sarebbe più spontaneo ad aprirsi nella conversazione.
Ma se tu mi parti dicendo,...che con i tuoi approfondimenti hai scoperto la verità,...e hai corretto tutti i tuoi errori,...è chiaro che il tuo interlocutore,...si sente sbattere con arroganza,...la tua porta in faccia.
Ma perchè invece non partiamo tutti con lo stesso piede,...cioè dichiarandoci tutti ignoranti,... e iniziare da capo le Scritture scrivendo man mano quello che comprendiamo ognuno con il proprio cervello?
Alla fine,...prendiamo per buono,...solo quello che tutti siamo riusciti a percepire,...e se qualcuno percepisce qualcosa in più,...se lo tiene per lui.
Io penso che solo così potremmo parlare tutti la stessa lingua. Lella
"MA L'ESAME CONTINUO E APPROFONDITO MI HA PORTATO ANCHE A COMPRENDERE QUEGLI ERRORI E CORREGGERLI."
Mio caro Antonio,...avresti detto e fatto una buona cosa,...se avresti avuto la certezza di stare nell'errore.
Ma chi ti dice con certezza che stavi nell'errore,...e con l'approfondimento ora lo hai corretto?
Non ti è mai venuto il dubbio di trovarti invece ora nell'errore,...e che forse prima stavi nella verità,...visto che la verità non la conosce nessuno?
Vedi Antonio B.,...la nostra è una presunta verità,...cioè,... è quello che il nostro cervello in quel momento riesce a percepire quando leggiamo un passo delle Sacre Scritture,...la realtà invece,...è tutta un'altra cosa.
Perciò io ti consiglierei di dire ogni tanto l'umile frase "SECONDO ME." solo allora il ragionamento si svolgerebbe più equilibrato,..e il tuo interlocutore sarebbe più spontaneo ad aprirsi nella conversazione.
Ma se tu mi parti dicendo,...che con i tuoi approfondimenti hai scoperto la verità,...e hai corretto tutti i tuoi errori,...è chiaro che il tuo interlocutore,...si sente sbattere con arroganza,...la tua porta in faccia.
Ma perchè invece non partiamo tutti con lo stesso piede,...cioè dichiarandoci tutti ignoranti,... e iniziare da capo le Scritture scrivendo man mano quello che comprendiamo ognuno con il proprio cervello?
Alla fine,...prendiamo per buono,...solo quello che tutti siamo riusciti a percepire,...e se qualcuno percepisce qualcosa in più,...se lo tiene per lui.
Io penso che solo così potremmo parlare tutti la stessa lingua. Lella
Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?
Lella, se io dico "secondo me" affermo una mia ipotesi; se io dico "la Scrittura dice" affermo con certezza ciò che il testo dice oggettivamente. E siccome la Scrittura è verità, io affermo con certezza la verità scritturale, in questo caso.
Esempio: se uno mi domanda, "quando esattamente Yeshua diventa il Cristo?", io risponderò con certezza assoluta che egli lo diviene nel momento della risurrezione, senza dubbio alcuno, poiché "sta scritto":
“dichiarato Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santità mediante la risurrezione dai morti” — Rm 1:4
La verità che conosciamo è parziale, vero; ma quella che ci è stata rivelata è chiara e scritta nero su bianco, con parole che esprimono un significato preciso. Se gli apostoli non avessero voluto rivelare una verità precisa, non avrebbero scritto nulla; lo scritto, invece, resta e sancisce la verità. I latini direbbero: verba volant, scripta manent!
Certe parti particolarmente difficili che contengono un alto valore simbolico o metaforico sono soggette ad interpretazione; ma ciò che è scritto in modo chiaro e rivelato, ossia non simbolico, non è soggetto ad interpretazione. Il greco, inoltre, ci aiuta, perché è davvero poco interpretabile, essendo molto piú preciso dell'italiano.
Esempio: se uno mi domanda, "quando esattamente Yeshua diventa il Cristo?", io risponderò con certezza assoluta che egli lo diviene nel momento della risurrezione, senza dubbio alcuno, poiché "sta scritto":
“dichiarato Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santità mediante la risurrezione dai morti” — Rm 1:4
La verità che conosciamo è parziale, vero; ma quella che ci è stata rivelata è chiara e scritta nero su bianco, con parole che esprimono un significato preciso. Se gli apostoli non avessero voluto rivelare una verità precisa, non avrebbero scritto nulla; lo scritto, invece, resta e sancisce la verità. I latini direbbero: verba volant, scripta manent!
Certe parti particolarmente difficili che contengono un alto valore simbolico o metaforico sono soggette ad interpretazione; ma ciò che è scritto in modo chiaro e rivelato, ossia non simbolico, non è soggetto ad interpretazione. Il greco, inoltre, ci aiuta, perché è davvero poco interpretabile, essendo molto piú preciso dell'italiano.

Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?
Antonio, grazie per le spiegazioni sul significato delle parole tratte dal greco piuttosto che dall'ebraico.
Trovo che anche questa è predicazione, utile e necessaria. Una migliore (e corretta) traduzione può svelare misteri. Se lo spirito che ti muove è in linea con il precetto di non aggiungere o togliere nulla dalla Parola di Dio (naturalmente lo so che tu lo tieni ben presente) benvenga un approfondimento anche su un singolo termine. Il popolo perisce per mancanza di conoscenza.
Non è per il timore di essere ingannati che bisogna rifiutarlo. Il timore di essere ingannati genera soltanto...inganno. È una questione di fiducia in Dio che non permetterà che qualcuna delle sue pecore manchi all'appello.
Sono convinto che tanto si può imparare anche attraverso quello che il Ruach ci suggerisce e che apparentemente non trova riscontro nella parola scritta. Siamo tutti d'accordo che il significato delle Scritture non finisce là dove la nostra mente può arrivare. Qualcuno ha osservato che quando Yeshua è salito al Cielo non ha detto che andava al Padre e ci avrebbe mandato una pioggia di bibbie, ma ci ha promesso il Ruach HaKodesh, lo Spirito Santo, lo Spirito della verità.
Shalom
Trovo che anche questa è predicazione, utile e necessaria. Una migliore (e corretta) traduzione può svelare misteri. Se lo spirito che ti muove è in linea con il precetto di non aggiungere o togliere nulla dalla Parola di Dio (naturalmente lo so che tu lo tieni ben presente) benvenga un approfondimento anche su un singolo termine. Il popolo perisce per mancanza di conoscenza.
Non è per il timore di essere ingannati che bisogna rifiutarlo. Il timore di essere ingannati genera soltanto...inganno. È una questione di fiducia in Dio che non permetterà che qualcuna delle sue pecore manchi all'appello.
Sono convinto che tanto si può imparare anche attraverso quello che il Ruach ci suggerisce e che apparentemente non trova riscontro nella parola scritta. Siamo tutti d'accordo che il significato delle Scritture non finisce là dove la nostra mente può arrivare. Qualcuno ha osservato che quando Yeshua è salito al Cielo non ha detto che andava al Padre e ci avrebbe mandato una pioggia di bibbie, ma ci ha promesso il Ruach HaKodesh, lo Spirito Santo, lo Spirito della verità.
Shalom
Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?
Ovidio, tu conosci l'ebraico?
Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?
Ti sorprende se ti dico di no? Allora mi chiederai: perché usi parole ebraiche se non lo conosci? Beh, la risposta è semplice: l'ebraico è la lingua più vicina oltre all'aramaico a quella parlata da Yeshua e con la quale l'Eterno ha istruito Moshé. So che l'ebraico contiene in sé una profondità che le lingue moderne non hanno. Ha in sé "una vibrazione" speciale con la quale il Creatore ha originato l'universo, ha dato vita. Le singole lettere dall'Aleph alla Tav sono alla base della creazione. Yeshua si definisce "Alef-Tav" quando si presenta a Giovanni nel libro di Apocalisse (sono certo che non gli ha parlato in greco anche se Giovanni stava sull'isola di Patmos in quel momento).
Insomma, cerco di amare ciò che Dio ama.
Shalom
PS: comunque ho un aggancio in Israele che fornisce un buon supporto quando serve.
Insomma, cerco di amare ciò che Dio ama.
Shalom
PS: comunque ho un aggancio in Israele che fornisce un buon supporto quando serve.

Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?
Ottimo, gli agganci con chi conosce l'ebraico fanno sempre comodo!
Hai una bellissima disposizione verso il Signore, oltre che un'ottima conoscenza della Scrittura. "Cerco di amare ciò che Dio ama". Questa è una risposta che serve a far comprendere, in due parole, perché è importante osservare i comandamenti di Dio (sabato incluso, per chi può osservarlo).

Hai una bellissima disposizione verso il Signore, oltre che un'ottima conoscenza della Scrittura. "Cerco di amare ciò che Dio ama". Questa è una risposta che serve a far comprendere, in due parole, perché è importante osservare i comandamenti di Dio (sabato incluso, per chi può osservarlo).

Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?
Antonio,...ti ricordo che oggi i comandamenti di Dio sono solo due,..e te li ripeto,...perchè vedo che li dimentichi facilmente.
Il primo è ama Dio con tutto te stesso,...e l'altro è semile,...ama il prossimo tuo come te stesso,...da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i profeti. Matteo 22:34,40
Che per noi Cristiani è solo lettera morta.
Ti ricordo che anche due stimabili Ebrei come Besasea e Noiman,...i quali ci hanno detto con molta chiarezza,...che noi Cristiani non dobbiamo osservare il Sabato,...ma tu insisti a volercelo fare osservare ugualmente,... nonostante che tutto il Vangelo su l'osservanza del Sabato tace.
Ma allora devo dedurre che per te il Sabato non è altro che una fissa perenne e non un comandamento dato ben chiaro da Gesù,...se così fosse,...citeresti i passi,...e invece citi solo parole che porta via il vento.
E come se non bastasse ti contraddici pure dicendo,...che il Sabato va osservato,...chi può.
Allora non è come dici tu obbligatorio,...osservare il Sabato,...io che non posso osservarlo,...allora non lo osservo,..ne sono esentata,...non ti pare?
Io penso che tu non ti renda conto di quello che scrivi,...ti consiglio un lungo riposo. Lella
Il primo è ama Dio con tutto te stesso,...e l'altro è semile,...ama il prossimo tuo come te stesso,...da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i profeti. Matteo 22:34,40
Che per noi Cristiani è solo lettera morta.
Ti ricordo che anche due stimabili Ebrei come Besasea e Noiman,...i quali ci hanno detto con molta chiarezza,...che noi Cristiani non dobbiamo osservare il Sabato,...ma tu insisti a volercelo fare osservare ugualmente,... nonostante che tutto il Vangelo su l'osservanza del Sabato tace.
Ma allora devo dedurre che per te il Sabato non è altro che una fissa perenne e non un comandamento dato ben chiaro da Gesù,...se così fosse,...citeresti i passi,...e invece citi solo parole che porta via il vento.
E come se non bastasse ti contraddici pure dicendo,...che il Sabato va osservato,...chi può.
Allora non è come dici tu obbligatorio,...osservare il Sabato,...io che non posso osservarlo,...allora non lo osservo,..ne sono esentata,...non ti pare?
Io penso che tu non ti renda conto di quello che scrivi,...ti consiglio un lungo riposo. Lella
Re: Io sono la via e la verità e la vita. Valgono ancora?
Si parla spesso dei dieci comandamenti ma non degli altri, come se i dieci fossero piú importanti. In realtà, nella Torah i comandamenti sono 613 e ognuno di essi è importante. Ma i dieci sono comandamenti generali che contengono in se stessi gli altri 603; infatti, in ognuno dei dieci possiamo trovare la base per altri comandamenti. Ad esempio, il comandamento di “tenere lo Shabbat sacro” include i precetti sui 39 lavori, e il comandamento di “non rubare” include i precetti sul rapimento, l’inganno, gli imbrogli etc..Antonio,...ti ricordo che oggi i comandamenti di Dio sono solo due,..e te li ripeto,...perchè vedo che li dimentichi facilmente.
A loro volta, secondo il pensiero ebraico proprio di Yeshúa, I Dieci Comandamenti sono sintetizzati nei primi due: “Io sono il Signore tuo Dio” e “Non avrai altri dei davanti a Me”; questi due possono essere ulteriormente condensati nel primo comandamento, poiché il secondo comandamento deriva dal primo. E tutti i comandamenti sono collegati tra loro. Secondo la mistica ebraica, il primo comandamento può essere ridotto alla sua prima parola “Anochì”, “Io”, e questa può essere ulteriormente condensata nella prima lettera alef. Questo processo di "condensazione" dei comandamenti assomiglia al DNA che contiene tutti i dati relativi ad un essere umano; i comandamenti fanno tutti parte di un unico corpo, che costituisce l'insegnamento di Dio. Per questo non possono essere annullati, o si annullerebbe la parola di Dio.
Ciò che Yeshúa fa, in qualità di rabbi, non è nulla di nuovo ed è perfettamente conforme all'ebraismo: egli "condensa" i comandamenti in due che li racchiudono tutti. La cosa interessante è che il Messia riassume tutti i comandamenti nella frase contenuta nella Shemà, forse la preghiera piú importante della liturgia ebraica, e aggiunge il "secondo grande comandamento", contenuto in Lv 19:18: “amerai il tuo prossimo come te stesso”. La condensazione che opera Yeshua è basata sull'amore: amare Dio piú di ogni altra cosa e amare il prossimo come noi stessi.
Come vedi, Lella, Yeshua non abolisce affatto i comandamenti, ma li racchiude in due "grandi comandamenti", che già sono contenuti nella Torah. Yeshúa era un rabbi di Israele e insegnava in conformità alla tradizione. Infatti, lo scriba che lo interroga è perfettamente soddisfatto della sua risposta:
28 Uno degli scribi che li aveva uditi discutere, visto che egli aveva risposto bene, si avvicinò e gli domandò: «Qual è il più importante di tutti i comandamenti?» 29 Gesù rispose: «Il primo è: "Ascolta, Israele: Il Signore, nostro Dio, è l'unico Signore. 30 Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la forza tua" [l'incipit della Shemà]. 31 Il secondo è questo: "Ama il tuo prossimo come te stesso" [Lv 19:18]. Non c'è nessun altro comandamento maggiore di questi». 32 Lo scriba gli disse: «Bene, Maestro! Tu hai detto secondo verità, che vi è un solo Dio e che all'infuori di lui non ce n'è alcun altro; 33 e che amarlo con tutto il cuore, con tutto l'intelletto, con tutta la forza, e amare il prossimo come se stesso, è molto più di tutti gli olocausti e i sacrifici». 34 Gesù, vedendo che aveva risposto con intelligenza, gli disse: «Tu non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno osava più interrogarlo.
Se con la sua sintesi dei comandamenti Yeshua avesse abolito qualcosa, lo scriba non sarebbe stato affatto soddisfatto. Immagina cosa succederebbe se uno dicesse ad un ebreo che i comandamenti sono aboliti! Invece, Yeshua risponde in modo perfettamente conforme al pensiero ebraico, e in piú sintetizza tutto l'insegnamento di Dio in quei comandamenti d'amore che cita, già presenti nella Torah, senza togliere o aggiungere nulla. Ma questo non significa annullare, significa condensare.
Lella, se vuoi comprendere le profondità della parola di Dio e degli insegnamenti di Yeshúa devi andare a fondo, non restare in superficie.

Tace?!? I discepoli di Yeshua non erano tali in quanto avevano ricevuto il battesimo in suo nome? Non erano forse nati di nuovo nello spirito con Cristo? Quindi, non avrebbero piú dovuto osservare il sabato, pur essendo ebrei. Avrebbero dovuto essere liberi dall'osservanza di certi precetti,mpoiché Cristo li aveva liberati. Invece, se leggi bene atti e gli altri scritti, ti accorgerai che tutti gli apostoli e i discepoli osservavano il sabato. E per quale motivo, se loro lo osservavano, noi non dobbiamo osservarlo? Come dice Paolo, con Cristo non ci sono piú differenze tra ebrei e non ebrei, poiché egli ha fatto di due popoli uno solo. Ciò che conta è obbedire a Cristo. Gli apostoli obbedirono e rispettarono il sabato, e noi dobbiamo imitare gli apostoli.nonostante che tutto il Vangelo su l'osservanza del Sabato tace
Besasea e Noiman sbagliano a dire che il sabato è per gli ebrei. Ti cito di nuovo due versetti molto importanti, in cui è scritto che il sabato è per l'essere umano, non l'ebreo soltanto:
“Beato l'uomo che fa così, il figlio dell'uomo che si attiene a questo, che osserva il sabato astenendosi dal profanarlo” — Is 56:2
“Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato” — Mc 2:27
“Figlio d'uomo” è ogni essere umano, non l'ebreo. L'uomo, nelle parole di Yeshua, è anthropos, "essere umano", non l'ebreo.
Per quanto riguarda l'osservanza del sabato, ho detto "chi può" perché, purtroppo, la società odierna non consente a chi non è ebreo di osservarlo. La gente lavora anche di sabato. Chi ha la possibilità di osservarlo perfettamente, lo faccia; chi non può, per vari motivi insormontabili, lo osservi almeno nel suo cuore.