Cara Giorgia, rispondendo alla tua domanda, mi limito a fare a mia volta delle domande su cui riflettere. Forse ti sembrerà troppo sofisticato, ma personalmente cerco sempre di andare oltre le apparenze per cercare di scoprire la realtà che c’è dietro.
Perché quel derelitto si era ridotto così? Qual è la sua storia? Perché andava a dormire proprio lì? Che altre soluzione aveva? Perché le trascurava?
Da cosa era infastidito quel negoziante? Al di là, del fastidio immediato che gli causava problemi per il suo legittimo commercio, quali tasti interiori la cosa andava a toccare?
Chi guarda il video, cosa vorrebbe? Che il negoziante si prendesse cura del derelitto? Farebbe questo, se fosse al posto del negoziante?
L’autore del video che reazione si aspetta da chi lo vede? Forse che diventi più ben disposto nei confronti dei derelitti? E, se ciò avvenisse nel caso specifico e quell’emarginato fosse accudito e poi rimanesse ancorato a quel negozio pretendendo continua assistenza, girerebbe un nuovo video?
Si potrebbero fare tante altre domande, andando più a fondo, ma credo che queste ti abbiano dato un’idea.
Ci sono in pratica almeno quattro prospettive da considerare immedesimandosi: quelle del derelitto, nel negoziante, dell’autore del video e dello spettatore.
Suggerisco che ciascuno le provi tutte e quattro, una dopo l’altra. Potrà fare interessanti scoperte su di sé.
