Quindi come la mettiamo con Isaia 11,1-12 e Isaia 2,1-4?
Secondo te di cosa parla Isaia 11:1-16? Credi che parla del futuro ignoto distante 3000 anni oppure fa riferimento ad un periodo vicino? Se come dici tu si deve essere fedeli al testo, prima viene il testo, poi l’evento storico accaduto e capire perché si utilizzano le enfasi (in questo caso sul futuro di quel periodo).
1 Poi un ramo uscirà dal tronco d'Isai,
Dal ramo di isai uscì la discendenza di Davide. Di chi si parla nel contesto va compreso innanzitutto dai regni citati:
11 In quel giorno, il Signore stenderà una seconda volta la mano per riscattare il residuo del suo popolo rimasto in Assiria e in Egitto, a Patros e in Etiopia, a Elam, a Scinear e a Camat, e nelle isole del mare. 12 Egli alzerà un vessillo verso le nazioni, raccoglierà gli esuli d'Israele, e radunerà i dispersi di Giuda dai quattro canti della terra. 13 La gelosia di Efraim scomparirà, e gli avversari di Giuda saranno annientati; Efraim non invidierà più Giuda, e Giuda non sarà più ostile a Efraim. 14 Essi piomberanno a volo sulle spalle dei Filistei a occidente, insieme faranno razzia tra i figli dell'oriente; metteranno le mani addosso a Edom e a Moab, e i figli di Ammon saranno loro sudditi. 15 Il SIGNORE metterà interamente a secco la lingua del mar d'Egitto; agiterà minacciosamente la mano contro il fiume, e, con il suo soffio impetuoso, lo spartirà in sette canali; farà in modo che lo si passi con i sandali. 16 Ci sarà una strada per il residuo del suo popolo rimasto in Assiria, come ce ne fu una per Israele il giorno che uscì dal paese d'Egitto.
Il capitolo si commenta da solo. Per capire il contesto occorre leggere di quali regni l'autore parla. Ti ricordo che l'autore è un agiografo. Siccome sono citati alcuni versetti con le enfasi tipo questi:
6 Il lupo abiterà con l'agnello, e il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello, il leoncello e il bestiame ingrassato staranno assieme, e un bambino li condurrà.
7 La vacca pascolerà con l'orsa, i loro piccoli si sdraieranno assieme, e il leone mangerà il foraggio come il bue. 8 Il lattante giocherà sul nido della vipera, e il bambino divezzato stenderà la mano nella buca del serpente. 9 Non si farà né male né danno su tutto il mio monte santo, poiché la conoscenza del SIGNORE riempirà la terra, come le acque coprono il fondo del mare. 10 In quel giorno, verso la radice d'Isai, issata come vessillo dei popoli, si volgeranno premurose le nazioni, e la sua residenza sarà gloriosa.
allora si tende a buttare tutto nel futuro. E quei popoli cosa facevano? A cosa serviva per loro il profeta? Serviva in quel tempo a loro non a noi. A noi serve oggi per capire come funziona la storia attraverso il passato ed alla luce della promessa della redenzione finale alla fine del ciclo della vita e del tempo dato da Dio a questa umanità.
Le enfasi sul futuro di pace servivano ad incoraggiare il popolo in quel periodo. Solo dopo, le generazioni future si poterono accorgere che il profeta poteva parlare anche oltre con schemi precisi, magari non intenzionalmente. Noi oggi, conoscendo la storia, possiamo constatare che c’è anche un disegno più grande. E l’enfasi sul futuro prefigura questo qualcosa di più grande ma il quel tempo le profezie di Isaia e di tutti gli altri profeti si adempirono per quei popoli.
Isaia 2
Gloria futura di Gerusalemme
=Mi 4:1-5; Is 11:4-10
1 Parola che Isaia, figlio di Amots, ebbe in visione, riguardo a Giuda e a Gerusalemme.
Ti avevo scritto che apocalisse è in buona parte un passato descritto in forma apocalittica in cui i 7/8 re sono letteralmente quelli romani. Uno è al tempo di Giovanni.
Assolutamente no. "A breve" secondo Dio può anche essere un periodo lungo per noi. Vedi anche Osea 6,2.
Del resto i 7 re non sono gli imperatori romani e il 666 vero e proprio non è Nerone.
Vedi? Se non comprendiamo l’apocalittica diventa difficile poi fare gli studi. Dato che Apocalisse non è argomento attuale (dovrebbe essere trattato a parte), faremo solo dei cenni. Prova un po' a leggere anche lo studio di Gianni. Il 666 rappresenta l’impero romano. Ora ti chiedo, dati tutti i simbolismi, calcoli e numeri costanti: secondo te, Dio è un professore di matematica che si diverte a dare quesiti di calcolo?
Riguardo ad Osea stessa cosa:
1:1 Parola del SIGNORE rivolta a Osea, figlio di Beeri, al tempo di Uzzia, di Iotam, di Acaz, di Ezechia, re di Giuda, e al tempo di Geroboamo, figlio di Ioas, re d'Israele.
Contesto storico. Ezechia da dove esce? Tronco di Isai.
Isai (iesse) padre di Davide. Da Davide nascono: Salomone e Natan.
Da Salomone: Roboamo, Abia, Asa, Giosafat, Ioram, Ozia, Ioatam, Acaz, Ezechia, Manasse, Amon, Iosia, Ieconia, Salatiel, Zorobabele, Abiud, Eliakim, Azor, Sadok, Achim, Eliud, Eleazar, Matthan, Giacobbe, Giuseppe (padre di Myriam : Maria).
Da Natan: Mattatha, Mena, MElea, Eliakim, Ionan, Giuseppe, Giuda, Simeone, Levi, Matthat, Iorim, Eliezer, Iose, Er, Elmodam, Cosam, Addi, Melchi, Neri, Salathiel, Zorobabele, Resa, Ioanna, Giuda, Giuseppe, Semei, Mattathia, Maath, Naggai,Esil, Naum, Amos, Mattathia, Giuseppe, Ianna, Melchi, Levi, Matthat, Eli, Giuseppe (Marito di Maria).
Queste genealogie possono essere utili.
Osea descrive la situazione di Efraim ed Israele principalmente: ammonisce, annuncia il castigo…dispersione, giudizio. Anche qui sono chiari i regni ed il periodo storico.
Al capitolo 14: 3
L'Assiria non ci salverà, noi non saliremo più sui cavalli e non diremo più: "Dio nostro!" all'opera delle nostre mani; poiché presso di te l'orfano trova misericordia».
Non diciamo che questi regni simboleggiano altre cose, sono esattamente i regni citati. Se ci vogliamo attenere al testo, questo è. Poi le enfasi per il futuro hanno altra spiegazione, come già accennato. Prima della lettura simbolica vi è quella letterale e storica.
Quindi Geremia 30,9 ha profetizzato sia per quel tempo che per uno futuro.
Geremia ha profetizzato per quel tempo. Poi i popoli del futuro ci hanno visto anche altro. Vista la simbologia e la comprensione dei cicli questa nuova lettura ci sta.. ma non annulla la precedente. I popoli di quel tempo videro l’adempimento. L’enfasi del futuro radioso non fu letterale ma serviva ad incoraggiare e dare speranza in vista della promessa della redenzione dell’umanità.
Anch'io parto dal significato letterale che è il primo dei 4 livelli di analisi biblica e non può essere escluso assolutamente. E poi faccio il confronto con la storia e quindi Geremia 30,9 e Geremia 23,5 non può essersi conclusa con Zoro Babele. Se lo fai neghi il significato letterale.
Quindi stai sul letterale. Purtroppo se mischiamo le cose si crea confusione. Tutti i passi che mi puoi portare: Geremia, Isaia, Osea ecc. dicono la stessa cosa. L’enfasi sul futuro ha una spiegazione ovvia ma poi passando alla lettura simbolica prende tutto altro significato per similitudine. Il passato resta. I profeti ebbero la possibilità di essere testati come veri profeti.
Questo vale anche per Geremia 30,9 e 23,5. Non vedo perché dovrebbero venire esclusi dal tuo ragionamento. E poiché Daniele medita sui libri di Geremia anche Daniele 9 ha un adempimento nel presente di Daniele (ossia Ciro) e altri (plurale) nel futuro.
Ti ho scritto più volte che non escludo nulla. Evito di mischiare diverse letture insieme. Al momento ragiono sugli eventi storici accaduti e sul testo letterale.
Se Daniele è stato veramente un Profeta ha profetizzato per il suo tempo e per altri eventi nel futuro che possono essere contemporaneamente sia il periodo che porta ad Antioco e al Messia perché Daniele medita sui libri di Geremia che parlano anche del Messia e non solo di Zoro Babele.
Il problema è che Daniele parla di un messia capo di un esercito. Letteralmente c’è poco da interpretare. Yeshùa apre un altro scenario in cui il regno non è più terreno, né il tempio e nemmeno il re Messia. L’esercito diventa quello celeste e Gerusalemme celeste. E’ tutto altro significato.
Se Daniele è post-eventum vale la stessa cosa. È riferito prima a Ciro, poi ai Maccabei e infine al Messia perché l'apocalittica non si ferma solo al presente ma profetizza anche eventi simili nel futuro.
La lettura letterale è quella del testo ed anche quella storica. Il messia terreno che sia Ciro, Zorobabele, Giuda ecc.. simboleggiano il messia celeste. Se Daniele è post eventum prende un significato ancora più importante perché non è solo un passato descritto in chiave profetica, ma descrive un ciclo che simbolicamente vale anche per il futuro. Occorrerà capire poi come.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB