Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

animasalvata
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

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chelaveritàtrionfi ha scritto: domenica 24 aprile 2022, 21:23
Scrivi:
Sono partito con lo studio ponendo 70 settimane = 70 anni come consigliato da Abramo.
Effettivamente ho trovato alcune corrispondenze. Calcolando 7 anni dal momento in cui Geremia mette a conoscenza Gerusalemme con la lettera in cui scrive del ritorno alla città dopo l'esilio (Geremia 29, Geremia 30:18), nell'8vo anno di regno di Nabucodonosor quando viene deportato Ieconia (Ioiachin o Conia) a Babilonia, si arriva alla data di Nascita di Ciro.
Calcolando dal 598 AC e aggiungo 7 più 62 anni si arriva all'anno biblico 530 AC. Essendo Daniel cresciuto in ambiente babilonese possiamo fare il calcolo da Tishri a Tishri. Il 530 AC è il 69° anno dal 598 ac e va dal 1 Tishri 530ac (autunno del 531ac) al 1 Tishri 529ac (autunno del 530 AC).Ciro muore il 4 Dicembre del 530 AC. Siamo nell'anno biblico 529 ac, appena dopo i 69 anni dal 598.

Se invece calcoliamo 62 anni dal 598 sempre col metodo da Tishri a Tishri arriviamo all'anno biblico 537ac che va dall'autunno del 538ac all'autunno del 537.
Più o meno siamo al tempo in cui gli ebrei erano ritornati in patria.

Se si prende come base per il calcolo il 598 ac in effetti qualche coincidenza esce anche su Ciro.
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

Messaggio da animasalvata »

Oggi esporrò i miei calcoli e prenderò in considerazione le due date principali sull'inizio del Regno di Artaserse ossia il 464 ac e il 474 ac. Farò anche qualche calcolo su Ciro.
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

animasalvata ha scritto: venerdì 29 aprile 2022, 10:43
Ciao. Ci tengo comunque a dirti che apprezzo molto l'impegno che stai dimostrando ragionando sui testi. Diciamo che io per anni ho ragionato partendo da Artaserse, ma i conti non mi tornavano per i motivi che ti ho esposto. Poi ho letto diversi punti di vista sia in ambiente ebraico che cattolico, cristiano e da studiosi indipendenti. Ad oggi mi sono messo nella posizione che il testo sia tutta opera postuma per un semplice motivo: ci sono dettagli troppo precisi, i nomi di precisi regni e una cronologia di eventi a tratti quasi impeccabile da poter supporre questo. Inoltre da questo punto di vista l'autore non è intenzionato alla previsione del futuro reale ma semplicemente a dimostrare attraverso storie già passate, che Dio alla fine vince e punisce coloro che si mettono contro di lui. Lo fa in chiave profetica, in modo che attraverso i simbolismi il ciclo descritto possa anche ripetersi nel futuro. A dimostrazione di ciò mi sono anche aperto nel considerare 70 shavu im anche di anni, cioè 70 anni. E sono arrivato ad una soluzione anche in questo caso. Se ci fai caso, come fa notare Besàseà, nel capitolo 10 Daniele digiuna per 3 shavu'im. Qui dubito, prendendo alla lettera questo tempo che Daniele digiuni per 3x7 = 21 anni altrimenti arriverebbe all'età di 106 anni quando finisce il digiuno. Invece avrebbe senso, preso letteralmente, considerare 3 shavu'im come 3 anni. Ma non si può tradurre nel versetto 24 shavu'im con 70 x7 anni e qui con anni letterali. O tutto in un modo o tutto in un altro. Ora se consideriamo shavu'im come settimana di anni questo problema non si pone nemmeno con il capitolo 10. Perchè? perchè l'autore fa diventare un personaggio realmente esistito e deportato a Babilonia (Ezechiele), Daniele il saggio, un profeta al servizio del re. L'obiettivo è quello di comunicare un messaggio in perfetto stile del profeta apocalittico.

Partendo solo dal testo non ne veniamo fuori. PErchè? perchè sono d'accondo con te che alcuni termini possono essere tradotti in due modi diversi. Distruggere o portare in rovina? dal sito biblehub.com che fa riferimento a tutti i passi in cui il termine ebraico viene tradotto, riporta "forse portare in rovina". Così anche il passo che Besàseà traduce come "Mashach stipulerà e non ha" piuttosto che "Mashach sarà stroncato senza avere più nulla" come fanno tutti gli altri, rabbini compresi... lascia dei dubbi su quale traduzione mettere. Anche Abramo, utente di consulenza ebraica, spiegava così. Quindi ..fidandomi di loro ero partito così nel fare i primi calcoli. Però occorre anche accostare la storia. Non solo la traduzione del testo, così da individuare quale traduzione di termini possa essere più precisa.
Al versetto 24, dove si comincia con 70 shavu'im, si deve notare che si parla di "unzione del Santo dei Santi". Questo è un luogo fisico del tempio. Daniele meditando sui libri di Geremia, non vedendo adempiuta la profezia, prega. Gabriel in visione gli porta la "parola" Davar". Questa meditazione era impronta sui 70 anni di Geremia che stavolta viene spiegata in chiave profetica.
Ora, se leggiamo bene Daniele 9, a parte quanto appena scritto della meditazione sui 70 anni, il Santo dei Santi in questo caso è un luogo fisico e non spirituale. La lettura simbolica è altra cosa ma deve essere fatta o tutta per simbolismi o tutta per eventi accaduti.Questa unzione avviene 2 volte dopo la distruzione babilonese: la prima volta esattamente dopo 70 anni dalla distruzione del tempio e della città, cioè a dal 19esimo anno di Nabucodonosor fino al sesto anno di Dario di Persia. L'altro avvenimento avviene al tempo dei MAccabei (165/164). Con i romani viene tutto raso al suolo, non avviene alcuna riconsacrazione.

La parola Davar che può voler dire decreto, lettera, parola ecc.. mi pare che per come è usata, come anche al versetto 23 di Daniele 9, si riferisca alla parola di Dio riportata dal profeta Geremia. Scritta in un libro si, ma in quel caso quella parola appare su una lettera che Geremia manda a Gerusalemme nella quale si porta a conoscenza del ritorno dall'esilio e la ricostruzione della città. Quindi la Parola è quella di Dio che viene emessa, non il compimento della stessa. Ecco perchè sono arrivato ad escludere qualunque decreto di Re.

Altra obiezione. Daniele deve essere in grado di fare un calcolo. Se così non fosse non avrebbe senso la profezia stessa. Considerando la parola come decreto di Artaserse, Daniele non avrebbe l'idea del tempo che sarebbe occorso perchè non poteva conoscere il tempo ignoto di questo decreto. Quindi al popolo che viveva in quel momento, che utilità poteva avere sapere che in un tempo ignoto futuro sarebbero capitate certe cose? Avrebbe senso conoscere già la data di partenza, appunto una data passata che abbiamo visto essere il 598 circa, quindi almeno fare calcoli e conoscere con esattezza il tempo futuro. Che siano poi 70 anni esatti o 490 non importa. Perchè nel caso di 70 quella generazione avrebbe visto adempiere la profezia. Nel caso di 490 lo avrebbero visto alcune generazioni future. Con un decreto futuro ignoto dove arriviamo? 5000 anni dopo? 1000? 500?

Sempre in Daniele 9, versetti 21-23, L'angelo porta una parola che riguarda una visione:

21 mentre dunque parlavo e pregavo, Gabriele, che io avevo visto prima in visione, volò veloce verso di me: era l'ora dell'offerta della sera.
22 Egli mi rivolse questo discorso: «Daniele, sono venuto per istruirti e farti comprendere.
23 Fin dall'inizio delle tue suppliche è uscita una parola e io sono venuto per annunziartela, poiché tu sei un uomo prediletto. Ora sta' attento alla parola e comprendi la visione:


Qui l'angelo parla di comprendere una visione. Quale ? Quella riportata al capitolo 8? In quel caso i riferimenti sono chiari: Epifane.

Poi abbiamo il discorso dell'idolo. Ci sono due termini. Uno tradotto con abomini che indica qualcosa di sporco, idolo ecc.. e ci starebbe anche come dici tu ..l'ingresso nel tempio con la prostituta. Il termine successivo tradotto con "colui che porta desolazione" pare fare riferimento a qualcosa di specifico. Rashi infatti sostiene che sia una statua di pietra muta. Questo non avviene con i romani ma avviene con Epifane.

Calcolando dal 598 AC e aggiungo 7 più 62 anni si arriva all'anno biblico 530 AC. Essendo Daniel cresciuto in ambiente babilonese possiamo fare il calcolo da Tishri a Tishri. Il 530 AC è il 69° anno dal 598 ac e va dal 1 Tishri 530ac (autunno del 531ac) al 1 Tishri 529ac (autunno del 530 AC).Ciro muore il 4 Dicembre del 530 AC. Siamo nell'anno biblico 529 ac, appena dopo i 69 anni dal 598.

Se invece calcoliamo 62 anni dal 598 sempre col metodo da Tishri a Tishri arriviamo all'anno biblico 537ac che va dall'autunno del 538ac all'autunno del 537.
Più o meno siamo al tempo in cui gli ebrei erano ritornati in patria.

Se si prende come base per il calcolo il 598 ac in effetti qualche coincidenza esce anche su Ciro.
Ecco bravissimo. Il mio calcolo considerando 70 anni è questo. Poi ho trovato la soluzione considerando 2 eventi, per spiegare i passi successivi:
O ci si riferisce allo stesso Nabucodonosor il devastatore che poi distrugge il tempio... quindi l'unto che fa il patto sarebbe Sedechìa .. nel caso di 70 shavu'im l'ultima settimana sarebbe un anno. L'assedio finale dura un anno. Sedechìa fa un patto con molti per cercare di evitare questo evento liberando gli schiavi. Ma poi il patto viene infranto. Ma Sedechìa poi muore dopo aver visto uccidere i figli e non dopo 62 anni.

Andando invece avanti nel tempo, dopo i 62 anni ed aspettando il prossimo devastatore, sempre ad Epifane si arriva. I Romani? alla fine li ho esclusi per i motivi sopra esposti.


Si. La sua cronologia non è quella storica. È quella del Seder olam Rabbah. Se la sua cronologia fosse quella esatta allora le vicende di Antioco IV non centrano nulla con Daniele perché il conto porterebbe al 14dc.
Secondo il Seder olam Rabbah il primo tempio venne distrutto nel 420ac. 420ac più 490 anni si arriva direttamente al 70 DC. Inoltre 434 anni (62 anni x 7) dal 420 ac scadrebbero nel 14dc, quindi più in la rispetto al tempo dei Maccabei.
Certo che se hai letto fino in fondo l'articolo del rabbino il calcolo finisce nel 70dc. Quindi nel tentativo di dimostrare che Daniele non si riferisce a Yeshua finisci poi per dire che i 490 anni finiscono nel 70dc. Dell'articolo del rabbino non puoi prendere solo una parte ed escluderne un altra. L'articolo del rabbino contrasta con la tua interpretazione cronologica.

Ok.. in questo caso però rimarrebbero tutte le altre considerazioni che ho riportato sopra. Ora ti chiedo: nel calcolare questa profezia quanti sono (in ambiente ebraico) quelli che si leggono i maccabei e notano dei riferimenti ben precisi? Non so quanti anche perchè in Maccabei non si fa più riferimento al calendario giudaico o caldeo ma a quello dell'era greca.
Poi l'evento dell'hannukka sarebbe completamente escluso. Dopo il 164 ci furono comunque lotte ma si arrivò ad un breve periodo in cui si ebbe una meritata pace relativa. Il nuovo regno di Giudea fu indipendente con l'avvento degli Asmonei (maccabei). Anche 0làm tradotto spesso con eterno, vuol dire "nascosto, per sempre..." ed indica un tempo indefinito. Il tempo dell'era messianica che per esempio in Apocalisse è 1000 anni (simbolici) comunque un tempo indefinito ma con un inizio e fine.
Per santo dei santi non si intende solo un luogo terreno. Il tempio è ad immagine di quello celeste che Dio mostrò a Mosè. Se c'è un santo dei santi in terra allora vuol dire che c'è ne è anche uno presso Dio. Non si può nemmeno escludere che il tempio verrà ricostruito, profanato e unto di nuovo. La profezia basandosi sul numero 70 può durare anche fino alla fine dei tempi e l'evento di Antioco può prefigurare un altro evento prima della venuta del Messia.
e chi lo dice? In questo contesto di luogo terreno si parla. Poi con l'interpretazione simbolica sono d'accordo con te. Infatti per citarti il capitolo 12 non avviene alcuna resurrezione nè dopo epifane nè dopo i romani. al tempo dei romani non avviene alcuna unzione del Santo dei Santi e si giustifica con il tempio celeste.

E qui mi trovi invece d'accordo che il ciclo che Daniele mostra cronologicamente ad eventi reali, fisici, specifici, andrebbe letto "anche" in chiave simbolica. Quindi poi vuol dire anche un ciclo che possiamo accostarlo in un certo senso ai romani e Yeshùa e poi in altre epoche future fino ad un culmine. Il culmine massimo in cui accadono desolazioni mondiali e finalmente la concretizzazione del capitolo 12 e dell'altro libro apocalisse.

Concludo dicendo che io ho proposto due alternative all'interpretazione classica .. anzi alle interpretazioni classiche. Quindi poi ognuno ci può leggere quello che vuole: 483 anni fino a Yeshùa, 7 anni fino a Ciro e 62 anni fino a Ciro, 49 anni fino a Ciro e 434 anni fino ai Maccabei con l'unzione del Santo dei Santi.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

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chelaveritàtrionfi ha scritto: venerdì 29 aprile 2022, 14:50
Se ci fai caso, come fa notare Besàseà, nel capitolo 10 Daniele digiuna per 3 shavu'im. Qui dubito, prendendo alla lettera questo tempo che Daniele digiuni per 3x7 = 21 anni altrimenti arriverebbe all'età di 106 anni quando finisce il digiuno. Invece avrebbe senso, preso letteralmente, considerare 3 shavu'im come 3 anni. Ma non si può tradurre nel versetto 24 shavu'im con 70 x7 anni e qui con anni letterali. O tutto in un modo o tutto in un altro. Ora se consideriamo shavu'im come settimana di anni questo problema non si pone nemmeno con il capitolo 10.
Su Daniele 10 penso che ha ragione Besasea. Sono 3 anni su 70 anni lunisolari. E penso anche al capitolo 9 perché il profeta doveva vedere accadere qualcosa durante la sua vita, ossia il ritorno dall'esilio. Quindi 70 anni lunisolari ci possono stare anche nel capitolo 9. Però c'è anche un dettaglio che lascia pensare che quei 70 anni non sono solo lunisolari ma che siano anche qualcos'altro: Settanta anni sabbatici. Questo perché se ci fai caso in Daniele è detto che la città sarà ricostruita, mura e case. Questo non è avvenuto durante la vita di Daniele. Quindi c'è qualcos'altro che rimanda anche ad un tempo futuro.

Settanta settanta di anni!

"Anni" qui oltre ad essere letteralmente 70 cicli lunisolari può anche riferirsi ad anni shemittah. Solo così si può arrivare alla ricostruzione della città e delle mure. Biblicamente parlando un giorno biblico può rappresentare simbolicamente un anno e un anno di 365 giorni può rappresentare simbolicamente un anno sabbatico (un anno che cade ogni 7 anni). Se Dio ha decretato un totale di anni di desolazioni era per far recuperare alla terra quello che gli era stato tolto con la mancata osservazione degli anni shemittah nel passato.
A mio parere la traduzione settanta settanta (di anni) non esclude anche un periodo più lungo perché per anni si può intendere anche gli anni sabbatici. Altrimenti come mai i grandi rabbini del passato hanno interpretato 70 anni come 490?
Così anche il passo che Besàseà traduce come "Mashach stipulerà e non ha" piuttosto che "Mashach sarà stroncato senza avere più nulla" come fanno tutti gli altri, rabbini compresi... lascia dei dubbi su quale traduzione mettere. Anche Abramo, utente di consulenza ebraica, spiegava così. Quindi ..fidandomi di loro ero partito così nel fare i primi calcoli. Però occorre anche accostare la storia.
Io rispetto ogni opinione. Però non tutto l'ebraismo è uniforme al riguardo. Vedi per esempio come traduce il sito sefaria https://www.sefaria.org/Daniel.9.26?ven ... ll&lang=bi "unto scomparirà e svanirà"

Vedi il commento di Rashi https://www.sefaria.org/Daniel.9.26?with=Rashi

l'unto sarà sterminato Agrippa, il re di Giudea, che regnava al tempo della distruzione, sarà ucciso.

Rashi lo riferisce ad Agrippa ma ciò che è interessante è che lui traduce "unto sarà sterminato"

Vedi anche il sito chabad https://www.chabad.org/library/bible_cd ... -9.htm#v26

And after the sixty-two weeks, the anointed one will be cut off. Cut off significa tagliare, troncare, mozzare, spegnere, interrompere.

E c'è di più. Sia Chabad che Sefaria nella traduzione inseriscono anche l'articolo determinativo davanti ad anointed (unto)

Io rispetto ogni opinione però anche in seno all'ebraismo ci sono parere contrapposti sia sul numero 70 ed anche sulla traduzione di "mashiach yikaret". Non voglio dire che Besasea ed Abramo hanno torto perché può essere pure che hanno ragione loro. Però esistono anche altri modi di tradurre che sono altrettanti autorevoli. Quindi ogni opinione ebraica merita rispetto. A mio parere (e questo è un mio parere personale)"mashiach stipulera" e "Messia sarà tagliato" possono anche coesistere. Mi riferisco per esempio all'episodio dove Abramo e Dio stipularono il patto col taglio delle parti.

Ti dico anche un altra coincidenza matematica:

יכרת משיח (stipulera Messia o taglierà Messia) ha un valore gematrico di 988 che anche quello di ברית שלום (patto di pace). Analogamente בְּרִיתִ֖י שָׁלֽוֹם (mio patto di pace) è 998 come יכרית משיח (sterminera o stipulera messia)

בְּרִיתִ֖י שָׁלֽוֹם (mio patto di pace) lo troviamo in per esempio in numeri 25,12. In quel versetto in origine in בְּרִיתִ֖י שָׁלֽוֹם c'era una waw tagliata a metà in shalom. La waw tagliata a metà non è un caso perché nessun ebreo avrebbe accidentalmente troncato una lettera. Ogni lettera è importante. Quindi il testo ci vuole comunicare qualcosa, non si tratta di un errore dello scriba. בְּרִיתִ֖י שָׁלֽוֹם con la waw recisa si legge patto perfetto. Si scrive בְּרִיתִ֖י שָׁלֽוֹם ma si legge בְּרִיתִ֖י שלם. Il patto di pace Dio che egli diede a Fineas era un patto perfetto. Ma perché cosa fece Fineas al punto di ricevere un בְּרִיתִ֖י שלם/בְּרִיתִ֖י שָׁלֽוֹם? Lo specifica il contesto. Con il suo zelo tagliò un altro ebreo e fermò la piaga. Fu un patto stipulato con un taglio.

Al versetto 24, dove si comincia con 70 shavu'im, si deve notare che si parla di "unzione del Santo dei Santi". Questo è un luogo fisico del tempio.
Il Santo dei Santi in questo caso è un luogo fisico e non spirituale.
Esodo 25:8-9: 8 Essi mi faranno un santuario e io abiterò in mezzo a loro. 9 Me lo farete in tutto e per tutto secondo il modello del tabernacolo e secondo il modello di tutti i suoi arredi, che io sto per mostrarti.
La parola Davar che può voler dire decreto, lettera, parola ecc.. mi pare che per come è usata, come anche al versetto 23 di Daniele 9, si riferisca alla parola di Dio riportata dal profeta Geremia. Scritta in un libro si, ma in quel caso quella parola appare su una lettera che Geremia manda a Gerusalemme nella quale si porta a conoscenza del ritorno dall'esilio e la ricostruzione della città. Quindi la Parola è quella di Dio che viene emessa, non il compimento della stessa. Ecco perchè sono arrivato ad escludere qualunque decreto di Re.
Ma in Geremia 29 non vengono riportate esattamente le stesse parole che il Signore gli ordina di scrivere in un libro al capitolo 30. Sono pertanto due parole profetiche messe per iscritto nello stesso anno. Una su un libro e un altra in una lettera.
Dici che la parola non può essere il suo compimento. A mio parere il compimento della parola è come se Geremia ha parlato di nuovo attraverso Artaserse. Le due cose sono indissolubilmente legate.
Daniele deve essere in grado di fare un calcolo. Se così non fosse non avrebbe senso la profezia stessa. Considerando la parola come decreto di Artaserse, Daniele non avrebbe l'idea del tempo che sarebbe occorso perchè non poteva conoscere il tempo ignoto di questo decreto. Quindi al popolo che viveva in quel momento, che utilità poteva avere sapere che in un tempo ignoto futuro sarebbero capitate certe cose? Avrebbe senso conoscere già la data di partenza, appunto una data passata che abbiamo visto essere il 598 circa, quindi almeno fare calcoli e conoscere con esattezza il tempo futuro.
La parola emessa nel 598ac,che serviva a Geremia per capire gli avvenimenti che dovevano accadere nel suo presente, non esclude che si possa prendere anche un altro dato biblico come base di calcolo per un altro adempimento.

Prendiamo Geremia 39. Cosa profetizza li oltre al ritorno? Il Messia ben David.

8 In quel giorno - parola del Signore degli eserciti - romperò il giogo togliendolo dal suo collo, spezzerò le sue catene; non saranno più schiavi di stranieri. 9 Essi serviranno il Signore loro Dio e Davide loro re, che io susciterò loro.

Oppure: 18 così dice il Signore:
«Ecco restaurerò la sorte delle tende di Giacobbe
e avrò compassione delle sue dimore.
La città sarà ricostruita sulle rovine
e il palazzo sorgerà di nuovo al suo posto.

19 Ne usciranno inni di lode, voci di gente festante.
Li moltiplicherò e non diminuiranno,
li onorerò e non saranno disprezzati,
20 i loro figli saranno come una volta,
la loro assemblea sarà stabile dinanzi a me;
mentre punirò tutti i loro avversari.
21 Il loro capo sarà uno di essi
e da essi uscirà il loro comandante;

io lo farò avvicinare ed egli si accosterà a me.
Poiché chi è colui che arrischia la vita
per avvicinarsi a me?
Oracolo del Signore.

La profezia che sta alla base del calcolo (Geremia 30,18) è inserita in un contesto in cui Dio promette in quel giorno ossia in quel tempo il Messia ben David. Quindi non è da escludere il calcolo di Daniele possa portare all'avvento del Messia ben David cosa che non è accaduta al tempo dei Maccabei.





Rashi infatti sostiene che sia una statua di pietra muta. Questo non avviene con i romani ma avviene con Epifane.
Si ma Rashi commentando sempre il devastatore dice anche
https://www.sefaria.org/Daniel.9.26?with=Rashi
e il popolo del prossimo monarca distruggerà [il monarca che verrà] su di loro. Questo è Tito e i suoi eserciti.

Quindi come vedi Rashi offre due interpretazioni. Non una. Una riferita ai Maccabei e un altra ai Romani e non vedo perché l'una debba escludere l'altra.
Ora ti chiedo: nel calcolare questa profezia quanti sono (in ambiente ebraico) quelli che si leggono i maccabei e notano dei riferimenti ben precisi?
Sicuramente ci saranno anche se non so come fanno poi a far quadrare i conti con la loro cronologia. Invece la data 598 AC calza a pennello e non credo che sia una mera coincidenza perché sono daccordo con te che Daniele 9 parla anche delle vicende di Antioco e dei Maccabei.

Concludo dicendo che io ho proposto due alternative all'interpretazione classica .. anzi alle interpretazioni classiche. Quindi poi ognuno ci può leggere quello che vuole: 483 anni fino a Yeshùa, 7 anni fino a Ciro e 62 anni fino a Ciro, 49 anni fino a Ciro e 434 anni fino ai Maccabei con l'unzione del Santo dei Santi.
E non vedo perché un interpretazione debba escludere un altra.
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

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animasalvata ha scritto: giovedì 28 aprile 2022, 23:40
Su Daniele 10 penso che ha ragione Besasea. Sono 3 anni su 70 anni lunisolari. E penso anche al capitolo 9 perché il profeta doveva vedere accadere qualcosa durante la sua vita, ossia il ritorno dall'esilio. Quindi 70 anni lunisolari ci possono stare anche nel capitolo 9. Però c'è anche un dettaglio che lascia pensare che quei 70 anni non sono solo lunisolari ma che siano anche qualcos'altro: Settanta anni sabbatici. Questo perché se ci fai caso in Daniele è detto che la città sarà ricostruita, mura e case. Questo non è avvenuto durante la vita di Daniele. Quindi c'è qualcos'altro che rimanda anche ad un tempo futuro.
In questo caso, considerando 70 anni, il versetto 24 di Daniele stabilisce 70 anni per far avvenire tutte le cose che descrive e per ungere il Santo dei Santi. Qui io avevo interpretato, in linea anche con la spiegazione del rabbino (al link di qualche pagina fa), che il calcolo debba partire dalla distruzione del tempio da parte di Nabucodonosor. Infatti l’ho scritto nel post precedente. Questo avviene nel 19esimo anno di Nabucodonosor, dopo 11 anni di regno di Sedechìa. Ora, se consideriamo il calendario classico (586, 598 ecc..) i 70 anni non si compiono letteralmente (quelli di Geremia) perché si ha un errore di qualche anno. Per me non è un problema perché 70 e 7 sono numeri simbolici che comunque si avvicinano parecchio alle date esatte. Sono importanti questi.
Il calcolo che fa il rabbino (quello che cito io) è quello di considerare l’inizio del primo anno di Nabucodonosor per la partenza dei 70 anni, perché quella regione doveva finire sotto a questo Re. Questi 70 anni si compiono con il rientro a Gerusalemme, fine dell'esilio (Esdra). Comunque in Daniele 9:24 invece si parte dalla distruzione del tempio da parte del re babilonese, fino alla ricostruzione dello stesso con Esdra al sesto anno di Dario. Se fai i calcoli passano quasi 70 anni esatti. Unzione del santo dei santi.

Al versetto 25 poi si parla di 7 e 62 anni. Il fatto che molti traducono 7, poi 62 ..farebbe pensare che alla fine i due termini si sommano per un totale di 69. La cosa evidente è che se c’è scritto 7 e 62 vuol dire che dopo 7 anni accade un evento e dopo 62 un altro evento. Il totale potrebbe essere poi 69 ma ci sono due eventi. La soluzione che invece propongo io è che sia 7 che 62 hanno lo stesso momento di partenza.
Poi la frase “piazza e fossati” saranno ricostruiti è a se stante in alcune traduzioni. In ogni caso "piazza e fossati" dice; non specifica ricostruzione delle case qui, per cui si potrebbe pensare siano semplicemente le piazze e i canali che vengono messi apposto dalla prima gente che ritorna. La specifica della ricostruzione della città invece l'angelo la fa per l’uscita della parola. Quindi non sarebbe ad un rimandare ad un tempo futuro ma alla profezia che parla della ricostruzione della città. Ciò poi realizzerà con Neemia, vero, ed in quel caso grazie al permesso di Artaserse.
Settanta settanta di anni!

"Anni" qui oltre ad essere letteralmente 70 cicli lunisolari può anche riferirsi ad anni shemittah. Solo così si può arrivare alla ricostruzione della città e delle mure. Biblicamente parlando un giorno biblico può rappresentare simbolicamente un anno e un anno di 365 giorni può rappresentare simbolicamente un anno sabbatico (un anno che cade ogni 7 anni). Se Dio ha decretato un totale di anni di desolazioni era per far recuperare alla terra quello che gli era stato tolto con la mancata osservazione degli anni shemittah nel passato.
A mio parere la traduzione settanta settanta (di anni) non esclude anche un periodo più lungo perché per anni si può intendere anche gli anni sabbatici. Altrimenti come mai i grandi rabbini del passato hanno interpretato 70 anni come 490?

Per quanto detto sopra, la ricostruzione di città e mura è specificato per l’uscita della parola. Poi è scritto “piazza e canali, o fossati o trincea”. Altre traduzioni riportano che "in 62 anni avviene ciò"..ed in questo caso il riferimento può essere tranquillamente ai 62 anni successivi alla distruzione del tempio. Per facilitare i calcoli, se prendiamo come riferimento il 586, anno della distruzione di tempio e città, andando avanti di 62 anni arriviamo al 524. Abbondantemente oltre la data del ritorno dall’esilio che avviene nel 538 circa. Quindi per questa data piazza e canali (fossati, trincee) vengono ricostruiti. Poi nel caso in cui si parla di 62x7 anni, ancora meglio. Rientra anche la ricostruzione della città.
Per il fatto che i rabbini interpretano diversamente..come dici tu.. è perchè appunto ci sono varie interpretazioni anche in seno all'ebraismo. Così come nel considerare 490 anni. Noto però estremismi da entrambi i lati. Dal lato cristiano si fa di tutto per cercare di inserire Yeshùa, dall’altra parte si fa di tutto per escluderlo.


Io rispetto ogni opinione. Però non tutto l'ebraismo è uniforme al riguardo. Vedi per esempio come traduce il sito sefaria https://www.sefaria.org/Daniel.9.26?ven ... ll&lang=bi "unto scomparirà e svanirà"

Vedi il commento di Rashi https://www.sefaria.org/Daniel.9.26?with=Rashi

l'unto sarà sterminato Agrippa, il re di Giudea, che regnava al tempo della distruzione, sarà ucciso.

Rashi lo riferisce ad Agrippa ma ciò che è interessante è che lui traduce "unto sarà sterminato"

Vedi anche il sito chabad https://www.chabad.org/library/bible_cd ... -9.htm#v26

And after the sixty-two weeks, the anointed one will be cut off. Cut off significa tagliare, troncare, mozzare, spegnere, interrompere.

E c'è di più. Sia Chabad che Sefaria nella traduzione inseriscono anche l'articolo determinativo davanti ad anointed (unto)

Si ho letto. Ma se hai letto anche il link che ho riportato io qualche pagina fa, appunto del rabbino a cui facevo riferimento appena sopra, lui interpreta 70 anni per la ricostruzione ed anche 490 anni fino ai romani. Citando Agrippa. Però non spiega il patto e l’ultima parte.

Io rispetto ogni opinione però anche in seno all'ebraismo ci sono parere contrapposti sia sul numero 70 ed anche sulla traduzione di "mashiach yikaret". Non voglio dire che Besasea ed Abramo hanno torto perché può essere pure che hanno ragione loro. Però esistono anche altri modi di tradurre che sono altrettanti autorevoli. Quindi ogni opinione ebraica merita rispetto. A mio parere (e questo è un mio parere personale)"mashiach stipulera" e "Messia sarà tagliato" possono anche coesistere. Mi riferisco per esempio all'episodio dove Abramo e Dio stipularono il patto col taglio delle parti.
Certo. Il rispetto sempre… però ad una soluzione si deve arrivare.. almeno avvicinare. Nella mia soluzione Menelao stipula il patto è viene anche tagliato fuori. Avendo tradito i giudei poi non troverà nemmeno luogo di sepoltura. E morirà esattamente dopo 62x7 anni. Coincide tutto. Di patti in quel tempo ce ne sarebbero anche altri, tipo quello dei maccabei con i romani o di Giasone sempre con Antioco e le sue truppe. Ma Menelao mi sembra azzeccato. Le interpretazioni opposte che portano ad Antioco citano Onia... e non capisco come mai!

Ti dico anche un altra coincidenza matematica:

יכרת משיח (stipulera Messia o taglierà Messia) ha un valore gematrico di 988 che anche quello di ברית שלום (patto di pace). Analogamente בְּרִיתִ֖י שָׁלֽוֹם (mio patto di pace) è 998 come יכרית משיח (sterminera o stipulera messia)

בְּרִיתִ֖י שָׁלֽוֹם (mio patto di pace) lo troviamo in per esempio in numeri 25,12. In quel versetto in origine in בְּרִיתִ֖י שָׁלֽוֹם c'era una waw tagliata a metà in shalom. La waw tagliata a metà non è un caso perché nessun ebreo avrebbe accidentalmente troncato una lettera. Ogni lettera è importante. Quindi il testo ci vuole comunicare qualcosa, non si tratta di un errore dello scriba. בְּרִיתִ֖י שָׁלֽוֹם con la waw recisa si legge patto perfetto. Si scrive בְּרִיתִ֖י שָׁלֽוֹם ma si legge בְּרִיתִ֖י שלם. Il patto di pace Dio che egli diede a Fineas era un patto perfetto. Ma perché cosa fece Fineas al punto di ricevere un בְּרִיתִ֖י שלם/בְּרִיתִ֖י שָׁלֽוֹם? Lo specifica il contesto. Con il suo zelo tagliò un altro ebreo e fermò la piaga. Fu un patto stipulato con un taglio.
Mi sta bene anche questo. Però tutto diventa sempre più complicato. La profezia non era destinata a matematici o astronomi o enigmisti. Ma a coloro che potevano in quel tempo capire con semplici calcoli e con gli avvenimenti le generazioni future. Benchè tutto il libro sia scritto per simbolismi, ci sono anche le spiegazioni dell’angelo (in perfetto stile apocalittico). Mi potrai dire che l’apocalisse di Giovanni è molto più complessa. Vista oggi vero.. ma questo è altro tema.

Esodo 25:8-9: 8 Essi mi faranno un santuario e io abiterò in mezzo a loro. 9 Me lo farete in tutto e per tutto secondo il modello del tabernacolo e secondo il modello di tutti i suoi arredi, che io sto per mostrarti.
Si ma qui mi sembra che poi il tempio sia stato costruito ..quello fisico, con dentro l’arca.
Ma in Geremia 29 non vengono riportate esattamente le stesse parole che il Signore gli ordina di scrivere in un libro al capitolo 30. Sono pertanto due parole profetiche messe per iscritto nello stesso anno. Una su un libro e un altra in una lettera.
Dici che la parola non può essere il suo compimento. A mio parere il compimento della parola è come se Geremia ha parlato di nuovo attraverso Artaserse. Le due cose sono indissolubilmente legate.

In Geremia 29 viene detto di mandare una lettera a Gerusalemme e che ne viene letto il contenuto davanti a sacerdoti ecc. Leggendo tutto il capitolo ed anche il 30 poi, ad un certo punto viene detto che Geremia aveva scritto un libro perché il signore gli aveva parlato per 23 anni. Quindi anche se aveva scritto tutto nel libro, qui è citata la lettera (30:18) che viene letta e che riporta della ricostruzione della città. Daniele legge queste cose dai libri di Geremia mentre medita. E qui non mi pare parli di compimento ma dell’enunciazione della profezia, dall’emanazione della parola (di Dio) uscita per bocca di Geremia ( la lettura della sua lettera).

La parola emessa nel 598ac,che serviva a Geremia per capire gli avvenimenti che dovevano accadere nel suo presente, non esclude che si possa prendere anche un altro dato biblico come base di calcolo per un altro adempimento.

Prendiamo Geremia 39. Cosa profetizza li oltre al ritorno? Il Messia ben David.


8 In quel giorno - parola del Signore degli eserciti - romperò il giogo togliendolo dal suo collo, spezzerò le sue catene; non saranno più schiavi di stranieri. 9 Essi serviranno il Signore loro Dio e Davide loro re, che io susciterò loro.

Oppure: 18 così dice il Signore:
«Ecco restaurerò la sorte delle tende di Giacobbe
e avrò compassione delle sue dimore.
La città sarà ricostruita sulle rovine
e il palazzo sorgerà di nuovo al suo posto.
19 Ne usciranno inni di lode, voci di gente festante.
Li moltiplicherò e non diminuiranno,
li onorerò e non saranno disprezzati,
20 i loro figli saranno come una volta,
la loro assemblea sarà stabile dinanzi a me;
mentre punirò tutti i loro avversari.
21 Il loro capo sarà uno di essi
e da essi uscirà il loro comandante;
io lo farò avvicinare ed egli si accosterà a me.
Poiché chi è colui che arrischia la vita
per avvicinarsi a me?
Oracolo del Signore.

La profezia che sta alla base del calcolo (Geremia 30,18) è inserita in un contesto in cui Dio promette in quel giorno ossia in quel tempo il Messia ben David. Quindi non è da escludere il calcolo di Daniele possa portare all'avvento del Messia ben David cosa che non è accaduta al tempo dei Maccabei.

Se leggi tutto il capitolo 30, che è anche intitolato “il ritorno dall’esilio” dal traduttore, sta parlando di Giacobbe (Israele) e Giuda e non di tutto il mondo. Dopo il ritorno dall’esilio il popolo viene condotto da Zorobabèle discendente di Davide. In questo caso, cronologicamente non c’entrerebbe nulla, a mio parere, Yeshùa anch’egli discendente di Davide che viene dopo. Poi a livello simbolico le profezie si leggono almeno in due modi.

1 cronache 3:5 Questi gli nacquero a Gerusalemme:+ Simèa, Sobàb, Nàtan+ e Salomone,+ tutti e quattro nati da Betsabèa,+ figlia di Ammièl; 6 altri nove figli furono Ibàr, Elisàma, Elifèlet, 7 Noga, Nèfeg, Iàfia, 8 Elisàma, Eliàda ed Elifèlet. 9 Tutti questi furono i figli di Davide, oltre ai figli delle concubine; Tàmar+ era loro sorella.
10 Il figlio di Salomone fu Roboàmo,+ il cui figlio fu Abìa,+ il cui figlio fu Asa,+ il cui figlio fu Giòsafat,+ 11 il cui figlio fu Ieoràm,+ il cui figlio fu Acazìa,+ il cui figlio fu Iòas,+ 12 il cui figlio fu Amazìa,+ il cui figlio fu Azarìa,+ il cui figlio fu Iòtam,+ 13 il cui figlio fu Àcaz,+ il cui figlio fu Ezechìa,+ il cui figlio fu Manasse,+ 14 il cui figlio fu Àmon,+ il cui figlio fu Giosìa.+ 15 I figli di Giosìa furono Ioanàn il primogenito, Ioiachìm+ il secondo, Sedechìa*+ il terzo, Sallùm il quarto. 16 I figli di Ioiachìm furono Ieconìa+ suo figlio, Sedechìa suo figlio. 17 I figli di Ieconìa il prigioniero furono Sealtièl, 18 Malchiràm, Pedaìa, Senassàr, Iecamìa, Osàma e Nedabìa. 19 I figli di Pedaìa furono Zorobabèle+ e Simèi. I figli di Zorobabèle furono Mesullàm e Hananìa (e Selomìt fu loro sorella); 20 e altri cinque furono Asùba, Òel, Berechìa, Asadìa e Iusàb-Èsed.


Dopo la liberazione dall’esilio in Babilonia, nel 537 a.E.V., Zorobabele ricondusse un rimanente di ebrei a Gerusalemme e in Giuda. (Esd 2:1, 2; Ne 7:6, 7; 12:1)

Zorobabele, Iesua e i capi delle case paterne dichiararono: “Voi non avete nulla a che fare con noi nell’edificare una casa al nostro Dio, poiché noi stessi, insieme, edificheremo a Geova l’Iddio d’Israele, proprio come ci ha comandato il re Ciro, re di Persia”. — Esd 4:1-3.TNM


Ti ricordo anche che il messia a cui fa riferimento Daniele è Mashach Naghid.. cioè un messia, unto, consacrato capo, di un esercito, guardie (comandante).
Si ma Rashi commentando sempre il devastatore dice anche
https://www.sefaria.org/Daniel.9.26?with=Rashi
e il popolo del prossimo monarca distruggerà [il monarca che verrà] su di loro. Questo è Tito e i suoi eserciti.

Quindi come vedi Rashi offre due interpretazioni. Non una. Una riferita ai Maccabei e un altra ai Romani e non vedo perché l'una debba escludere l'altra.
Ok mi sta bene anche questo. Ma poi le interpretazioni vanno inquadrate nella storia.
Sicuramente ci saranno anche se non so come fanno poi a far quadrare i conti con la loro cronologia. Invece la data 598 AC calza a pennello e non credo che sia una mera coincidenza perché sono daccordo con te che Daniele 9 parla anche delle vicende di Antioco e dei Maccabei.

Eh però in qualche modo tra 10 interpretazioni alcune le dobbiamo scartare mettendo insieme tutti gli elementi che dici?
E non vedo perché un interpretazione debba escludere un altra.
Non le escludo a priori. Ma purtroppo non le possiamo accogliere letteralmente tutte.
Ho riportato varie obiezioni.

Supponi che tu fossi vissuto esattamente nel 539 all’arrivo di Ciro. Daniele viene da te e ti dice di aver ricevuto in visione un angelo che gli aveva parlato di un futuro, ignoto, in cui ci sarebbe stato un re che avrebbe emesso un decreto e da quella data si doveva poi calcolare un tempo di 49+434 anni.
1) A te, a cosa sarebbe servito sapere?
2) Come avresti valutato il profeta se era un falso profeta? Non potevi verificare se dicesse la verità.
3) Lo avrebbero fatto altri? Però capisci ,che mettere date di partenza in un futuro indefinito avrebbe poco senso, perché ciò darebbe adito ad interpretare in qualunque tempo ed in qualunque modo... in un futuro di 2/3000 anni?
4) Come ti dicevo prima, Daniele non avrebbe potuto fare calcoli. A Daniele a cosa serviva sapere? Stava pregando per il suo popolo. Che risposta sarebbe stata una profezia di un un tempo ignoto nel futuro?
5) Ci sono troppe coincidenze in tutto il libro sia in riferimento a nomi precisi (Regni), eventi cronologicamente quasi azzeccati, tanti tanti, date quasi indovinate alla perfezione..tutti elementi difficilmente riscontrabili con così tanti dettagli nei profeti maggiori
6) Il libro è apocalittico…. Questo modo di scrivere si nota anche in alcuni passi di Ezechiele.. ma l’apocalittica ebbe maggior diffusione in maniera massiva dal II secolo a.E.V. in poi. Sono cose da considerare. I rabbini del I secolo non vedevano di buon occhio questi scritti invece erano accettati dagli esseni. La gente del tempo non leggeva profezie ma le ascoltava. Dato che con i romani stavano per subire l’ennesima persecuzione a causa sempre dei loro errori (vedi pre babilonia, post babilonia e post Epifane) allora cominciarono a vedere in Daniele la speranza dell’adempimento dopo i romani per il regno messianico. Ma era esattamente questo il punto. Perché è a questo che serve la profezia apocalittica. In un qualunque futuro si presenta uno schema simile se il popolo non ascolta le parole di Dio.
7) Ora prova a fare finta che il libro sia stato scritto nel II secolo a.E.V. e prova a fare tutti i calcoli dell’intero libro.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
animasalvata
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

Messaggio da animasalvata »

[quote=chelaveritàtrionfi post_id=74470
[/quote]
Il mio calcolo considerando 70 anni è questo. Poi ho trovato la soluzione considerando 2 eventi, per spiegare i passi successivi:
O ci si riferisce allo stesso Nabucodonosor il devastatore che poi distrugge il tempio... quindi l'unto che fa il patto sarebbe Sedechìa .. nel caso di 70 shavu'im l'ultima settimana sarebbe un anno. L'assedio finale dura un anno. Sedechìa fa un patto con molti per cercare di evitare questo evento liberando gli schiavi. Ma poi il patto viene infranto. Ma Sedechìa poi muore dopo aver visto uccidere i figli e non dopo 62 anni.
In merito ai 70 anni lunisolari:

La base di partenza è l'anno 598ac (Geremia 29 e 30). Considerando che Daniele era nella cultura babilonese prenderò in considerazione il calendario ebraico da Tishri a Tishri. Inoltre conteggio come un anno intero anche una frazione di un anno. L'anno ebraico 598ac inizia il 1 Tishri 598ac (autunno del 599ac) e termina il 1 Tishri 597ac (autunno del 598ac).

Dall'esilio nella primavera del 598ac al 1 Tishri del 591ac (autunno del 592ac) sono 7 anni. In quel periodo nasceva Ciro. Storicamente l'anno è il 590ac ma essendo il numero 7 un numero completo ci può stare la nascita di Ciro. Il 592ac è vicinissimo al 590ac. Questo lo avevi notato già tu.

Dall'esilio nella primavera del 598ac fino al termine dell'anno biblico civile 537ac (dal 1 Tishri 537 ac nell'autunno del 538 fino al 1 Tishri 536 nell'autunno del 537) sono 62 anni. Secondo i miei calcoli questo è il primo anno di Ciro e di Dario il medo come re di Babilonia. Essi regnano insieme su Babilonia essendo Dario il vice re di Ciro.
Ciro conquista Babilonia nell'autunno del 539ac (il 16 Tishri del 538ac) e fino al 1 Tishri 537 (autunno del 538) quello fu l'anno di accessione di Ciro e Dario come te di Babilonia. L'anno successivo 537ac (dal 1 Tishri 537 ac nell'autunno del 538 fino al 1 Tishri 536 nell'autunno del 537) è il primo anno di Ciro e Dario come re di Babilonia. È l'anno menzionato da Daniele 9,1. È l'anno dell'editto di Ciro. Nel settimo mese di quell'anno (Tishri) gli ebrei si erano già stabilizzati nelle città di Giuda (Esdra 3,1) e festeggiarono la feste delle capanne (Esdra 3,4). Leggiamo in Esdra 3,6:

Cominciarono a offrire olocausti al Signore dal primo giorno del mese settimo, benché del suo tempio non fossero ancora poste le fondamenta.

Leggiamo poi al versetto 8: Nel secondo anno dal loro arrivo al tempio di Dio in Gerusalemme, nel secondo mese, diedero inizio ai lavori Zorobabele figlio di Sealtiel, e Giosuè figlio di Iozadàk, con gli altri fratelli sacerdoti e leviti e quanti erano tornati dall'esilio a Gerusalemme. Essi incaricarono i leviti dai vent'anni in su di dirigere i lavori del tempio.

Esdra utilizza il calendario da Nisan a Nisan. Daniele invece usa quello da Tishri a Tishri. Gli ebrei erano tornati prima del 1 Tishri 536 (autunno del 537ac) e una parte di anno equivale ad un anno. Il secondo mese del secondo anno cadde nel secondo anno di Dario e Ciro come re di Babilonia che va dal 1 Tishri 536ac (autunno del 537ac) al 1 Tishri 535ac (autunno del 536). Esdra utilizza il sistema babilonese dell'anno 0.Questo è l'anno in cui furono gettate le fondamenta del tempio ed è il 63°dal 598. È quindi l'anno in cui il patto di Ciro si concretizza ma non ha valore perché dopo pochi anni Ciro sarebbe morto e i lavori si sarebbero interrotti per ostilità.

Daniele profetizza anche la morte di Ciro che l'immagine del Messia liberatore. Ciro muore ucciso nel Dicembre del 530ac e quindi nell'anno ebraico civile 529ac che va dal 1 tishri 529ac (autunno 530) al 1 Tishri 528 (autunno del 529).
Sorprendentemente dalla primavera del 598 al Dicembre del 530 (contando quindi le parti di anno come anni interi) sono 70 anni!
Mashiach sarà sterminato ma non ha. Il successore di Ciro non fu benevolo verso gli ebrei perché fece interrompere i lavori del tempio.


Se contiamo gli anni come anni sabbatico dopo 7 anni sabbatici dal 598ac arriviamo all'anno ebraico civile 549ac che va dal 1 Tishri 549ac (autunno del 550) al 1 Tishri 548ac (autunno del 549). Ciro sottomette la media nella primavera del 550ac e quello fu l'inizio dell'ascesa politica di Ciro.


Geremia emise una profezia sul ritorno anche nel decimo anno di Sedechia ossia il 588. 49 anni dal 588 finiscono il 1 Tishri 539. L'anno successivo è l'ultimo anno dell'Impero babilonese. È il 50°anno dal 588. 50 è un numero vicino a 7x7.

Come vedi dal 598ac è possibile calcolare:

1) Il tempo in cui nasce (dopo 7 anni)
2) Il tempo in cui emana il suo decreto nel suo primo anno di regno (anno 0+1) (62 anni dopo)
3) Dopo 63 anni (62+1) il patto prende forma concretamente e vengono gettate le fondamenta del tempio nel secondo anno dal ritorno degli ebrei.
4) Dopo 70 anni (7+62+1) il Messia Ciro muore.
5) Dopo 49 anni Ciro conquista la media ed è l'inizio dell'ascesa politica.

Le coincidenze matematiche su Ciro ci sono. Tuttavia la città non fu costruita sotto Daniele. E qui subentrano i restanti 434 anni a partire dal 598.
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

Messaggio da animasalvata »

[quote=chelaveritàtrionfi post_id=74478
[/quote]

Zorobabele era un discendente di Davide fu un governatore ma non fu unto come Messia ben David. In Geremia 30,9 e seguenti Dio dice che col ritorno promette Davide loro re.

Geremia 30:9
ma quelli d'Israele serviranno il SIGNORE, il loro Dio,
e Davide loro re, che io susciterò loro.

Zorobabele non fu il re di Giuda. Stando ad una interpretazione in quel periodo doveva venire il Messia e Zorobabele non fu il Messia. L'espressione "in quel tempo" ossia "nel tempo del ritorno" Dio doveva suscitare il re davidico. Quindi a mio parere il re davidico doveva apparire nel tempo del post esilio babilonese che va ben oltre i 70 anni letterali.

Mi dici che senso ha profetizzare per 2000 anni dopo?
Alla stessa maniera io ti dico allora: a che serve che il profeta profetizza il periodo dei Maccabei 400 anni dopo?
Dirai che Daniele 9 è post-eventum però non c'è nessuna prova al riguardo. Questa è solo una supposizione. I dettagli non costituiscono una prova dello scritto post-eventum perché Dio è Dio e può indicare i tempi e i modi ad un Profeta prima del tempo. Del resto anche Ezechiele 40-45 è pieno di dettagli. Come è possibile? A Dio tutto è possibile.

Domani invece posterò i calcoli che portano a Yeshua
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

animasalvata ha scritto: venerdì 29 aprile 2022, 22:48

Zorobabele era un discendente di Davide fu un governatore ma non fu unto come Messia ben David. In Geremia 30,9 e seguenti Dio dice che col ritorno promette Davide loro re.

Geremia 30:9
ma quelli d'Israele serviranno il SIGNORE, il loro Dio,
e Davide loro re, che io susciterò loro.

Zorobabele non fu il re di Giuda. Stando ad una interpretazione in quel periodo doveva venire il Messia e Zorobabele non fu il Messia. L'espressione "in quel tempo" ossia "nel tempo del ritorno" Dio doveva suscitare il re davidico. Quindi a mio parere il re davidico doveva apparire nel tempo del post esilio babilonese che va ben oltre i 70 anni letterali.
Zorobabèle era stato nominato governatore dal re Ciro e gli furono affidati i vasi d’argento e oro che erano stati portati via dal re babilonese (Esd 5:14,5). Zorobabèle era figlio di Sealtièl (1Cronache 3:17; Esdra 3:2;3:8;5:2; Neemia 12:1; Aggeo 1:1;1:12;1:14;2:2;2:23)

Zorobabèle insieme a Iesua (Giosuè) sommo sacerdote (unto) nel settimo mese eressero l’altare del tempio (Esd 3:1,2). Dopo molti anni, il culto venne ripristinato grazie al condottiero unto Ciro e in un certo senso, dal condottiero Zorobabèle (scelto da Dio) e dal sommo sacerdote (unto) Iesua. Vennero gettati le basi del tempio, poi i lavori vennero bloccati ecc.. e ripresi nel secondo anno di Dario.. In tutto quel tempo i profeti Aggeo e Zaccaria continuarono a incoraggiare Zorobabèle, rafforzandolo per il lavoro e assicurandogli il favore di Dio. (Ag 2:2-4, 21-23; Zac 4:6-10). Quindi la ricostruzione venne terminata nel sesto anno di Dario di Persia. (Esd 6:13-15) Inoltre durante il governo di Zorobabèle si provvide alle necessità dei leviti; cantori e portinai ricevettero la loro parte “secondo il bisogno quotidiano”. — Ne 12:47.

Zorobabèle era stato scelto dal Signore:

Siracide 49,11 Come elogiare Zorobabele? Egli è come un sigillo nella mano destra.

Aggeo 2,23 In quel giorno - oracolo del Signore degli eserciti - io ti prenderò, Zorobabele figlio di Sealtièl mio servo, dice il Signore, e ti porrò come un sigillo, perché io ti ho eletto (בָּחַר (bachar) scelto), dice il Signore degli eserciti».

Zaccaria 4,6 Egli mi rispose: «Questa è la parola del Signore a Zorobabele: Non con la potenza né con la forza, ma con il mio spirito, dice il Signore degli eserciti!

Zaccaria 4,7 Chi sei tu, o grande monte? Davanti a Zorobabele diventa pianura! Egli estrarrà la pietra, quella del vertice, fra le acclamazioni: Quanto è bella!».

Zaccaria 4,9 «Le mani di Zorobabele hanno fondato questa casa: le sue mani la compiranno e voi saprete che il Signore degli eserciti mi ha inviato a voi.

Geremia 30:9
ma quelli d'Israele serviranno il SIGNORE, il loro Dio,
e Davide loro re, che io susciterò loro.

Questo capitolo di Geremia, parla in maniera evidente del ritorno dall’esilio. In effetti c’è stato un discendente della casa di Davide (RE) scelto da Dio per condurre il ritorno dall’esilio e ricostruire il tempio. In questo caso non è un re di Giuda in senso stretto, perchè il regno di Giuda finisce con la distruzione della città e del tempio. Poi rinasce un regno indipendente con gli Asmonei. In quel caso è Mattatia, della stirpe di Ioreb (discendenza di Aronne) che comincia l'opera di liberazione e poi dai figli Giuda ecc..

Nel passo di Geremia si parla di una guida di stirpe davidica (reale) che doveva essere suscitata nel popolo.

Sotto il governatore Zorobabèle (sul quale Dio aveva posto il suo sigillo) il tempio viene ricostruito in mezzo a difficoltà ma comunque i lavori terminano il sesto anno di Dario. L’era messianica in questo contesto ha un tempio fisico. Con Esdra poi, discendente di Aronne, uno scriba, si riuscì a fortificare questo popolo ritornato dall’esilio. Esdra era esperto in legge. Sotto di lui si ebbe un tempo di pace fino a quando secoli dopo arrivò l’altro devastatore che non sono i romani, ma i Seleucidi prima di loro. Il tempio viene nuovamente devastato (qui non distrutto), i culti soppressi, gli idoli e gli abomini insediati. Alla fine di questo periodo viene riconsacrato il Santo dei Santi ed in ricordo dell'evento ancora oggi è ricordata l'Hannukka.

Il problema di fondo qui è che si vuole mischiare qualcosa di simbolico con qualcosa di reale, fisico che è immagine di cose celesti. Le linee sono parallele. Ora nel I secolo (non sarebbe tema di questo contesto) è come se avvenisse una congiunzione della terra ed il cielo. Quindi non si necessita più di un tempio fisico ma di un tempio spirituale, di un regno spirituale che è in mezzo a noi.
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

animasalvata ha scritto: venerdì 29 aprile 2022, 22:48

Mi dici che senso ha profetizzare per 2000 anni dopo?
Alla stessa maniera io ti dico allora: a che serve che il profeta profetizza il periodo dei Maccabei 400 anni dopo?
fino a 2000/3000 anni dopo, non serve a nulla per quel popolo e le sue immediate generazioni. La profezia deve servire nell’immediato ed anche alle generazioni future..Perchè? Perchè avere la visione nel 539 con validità a tempo ignoto?. 400 anni .... dopo ci sono 5/6 generazioni. Innanzitutto Daniele avendo una data di partenza può fare un conteggio. Non avendo una data di partenza e dire che un futuro re avrebbe emanato un decreto da cui poi parte un conteggio .. e come dire tutto o niente. Vuol dire che Daniele profetizza solo per un popolo futuro ignoto. E quello attuale? E qui pongo ancora in evidenza il fatto che non è questo il senso di "Questa" profezia. E’ una profezia apocalittica. Quindi anche i 400 anni nella prospettiva della profezia non hanno importanza. Nell'apocalittica l'autore si mette "prima degli eventi" e ne racconta l'accadimento scegliendo un personaggio del passato. Questo è.

animasalvata ha scritto: venerdì 29 aprile 2022, 22:48

Dirai che Daniele 9 è post-eventum però non c'è nessuna prova al riguardo. Questa è solo una supposizione. I dettagli non costituiscono una prova dello scritto post-eventum perché Dio è Dio e può indicare i tempi e i modi ad un Profeta prima del tempo. Del resto anche Ezechiele 40-45 è pieno di dettagli. Come è possibile? A Dio tutto è possibile.

Domani invece posterò i calcoli che portano a Yeshua
Il problema è proprio questo. Voler dimostrare a tutti i costi che si parla di altro. Una profezia che descrive un futuro perfetto nei dettagli e nei calcoli mette in discussione la scelta, il libero arbitrio. Tanto è tutto scritto nei dettagli. Geremia quando profetizza dà avvertimenti. Se il popolo si allontanerà da Dio allora finirà in desolazione. Anche con Sedechìa, il popolo ebbe la possibilità di scampare al peggio. Infatti il Re di Giuda cercò di rimediare (alla sua ribellione) facendo un patto con i capi per liberare gli schiavi. Ma il patto fu infranto. I dettagli non costituiscono una prova ma sono tanti. Il libro presenta uno stile preciso, stesso stile che si sviluppa in un certo periodo. Il fatto che sia un libro apocalittico è già la prova.


Ezechiele 40-45, infatti, per come ho accennato nel post precedente, è in stile apocalittico. Qui c'è una visione in cui uno simile ad un figlio dell'uomo porta un messaggio.

L’apocalittica non nasce nel II secolo a.E.V. ma si hanno tracce molto prima. Dal II secolo a.E.V. fino al II secolo E.V è il periodo della maggior diffusione di questi scritti, specialmente in ambito “cristiano” per via delle profezie messianiche (simboliche).
I dettagli? Se leggi bene questi capitoli sono indicazioni precisi sul tempio, non su eventi futuri calcolati con precisione millimetrica. I dettagli riguardano la misura del tempio che doveva essere ricostruito e come dovevano essere fatti i sacrifici.

Ai sacerdoti leviti della stirpe di Zadòk, che si avvicineranno a me per servirmi, tu darai - parola del Signore Dio - un giovenco per l'espiazione. (Ez 43:19)

Qui si parla dei discendenti leviti della stirpe di Zadòk sommo sacerdote citato in Samuele, Cronache, Re ecc.. tutti sacerdoti che poi tornarono dall’esilio.

Il fatto che a Dio tutto è possibile..va bene, ma con questa frase non dobbiamo escludere delle possibilità. Le dobbiamo mettere tutte e poi selezionare quella che rispetta proprio tutti i dettagli. Non possiamo nemmeno escludere certi libri sono perché non sono scritti in ebraico e non sono considerati canonici. La storia è storia. Gli eventi ne sono testimoni.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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