Caro Trizzi, rispondo alla tua domanda:
Caro bgaluppi, nel forum consulenza ebraica si afferma che il satan che troviamo in Giobbe non è un riferimento ad un essere spirituale.
Tu, invece, affermi che esso è un essere spirituale anche se diverso da quello descritto nel N.T.
Perche questa negazione da parte degli ebrei?
Sul libro di Giobbe il satana è descritto come uno dei "figli di Dio" che si presentano davanti a Dio. In Gn 6:1,2, i
figli di Dio sarebbero non esseri sovrumani (angeli) ma degli uomini di rango più elevato, dei "legislatori" (questo secondo il sito di consulenza ebraica). Il termine ebraico è lo stesso di Gb 1:6 ma la pronuncia masoretica sembra essere leggermente diversa; qui bisognerebbe capire, in base alla pronuncia, se il termine ebraico “bene ha elohiym" di Gn 6:1,2 può significare anche "figli di Dio" nello stesso senso che ha in Gb 1:6 (e qui ci vorrebbe Noiman), visto che sempre di figli di Dio si tratta.
Comunque, se prendiamo Giobbe alla lettera e lo consideriamo come basato su eventi reali, dobbiamo ammettere che lo scrittore ispirato non sta parlando di legislatori umani, poichè essi non potrebbero certo presentarsi davanti a Dio. Il fatto, però, è che il libro di Giobbe non è basato su fatti reali, ma è una parabola. In questo caso, tutto il racconto sui figli di Dio che si presentano davanti al Signore, tra i quali c'è anche satana, non sarebbe che una parabola, e non deve essere letto in senso letterale.
Nonostante ciò, la rivelazione giuntaci con Yeshùa presenta gli angeli come esseri reali, non semplici "manifestazioni di Dio", come invece sostiene gran parte del pensiero ebraico. Dico "gran parte" perché ho constatato che tra gli ebrei esistono correnti di pensiero diverse ancora oggi (penso a Chabad-Lubavitch). Del resto, anche ai tempi di Yeshùa esistevano scuole di pensiero diverse riguardo agli angeli (i farisei e i sadducei erano su posizioni opposte), che dovremmo più propriamente chiamare "messaggeri" (malakh è un messaggero). L'angeologia e la demonologia sono sorte in seguito all'esilio babilonese e non fanno parte del pensiero ebraico dei tempi mosaici, a quanto ho capito. Quelli del sito di consulenza ebraica sembrano essere molto vicini alla scuola di pensiero di Maimonide, più razionalista.
Io, sinceramente, mi affido a Yeshùa e agli apostoli, poiché dalla Scrittura, anche solo quella ebraica, è evidente una progressione nella rivelazione. In molti passi delle Scritture Greche gli angeli e satana stesso possono essere interpretati anche secondo il pensiero razionalista di Maimonide, come "manifestazioni"; ma in 1Cor 6:3 è scritto:
“Non sapete che giudicheremo gli angeli?”
In questo caso, trovo difficile applicare il senso di "manifestazione di Dio" al termine ἄγγελος (ànghelos)!
Per gli ebrei è impossibile accettare l'esistenza di esseri spirituali oltre a Dio. E infatti hanno ragione, poiché solo Dio è spirito. Gli angeli, che spesso definiamo "esseri spirituali", non sono che parte della creazione, e la creazione non è spirito.
