La congregazione:ha senso biblico oggi?
Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?
Cara Giorgia se fossi un furbacchione, potrei risponderti con:
"Nell'ebraismo MAI DARE UNA SOLA OPINIONE...va contro i principi stessi dell'ebraismo!!"
Nella REALTà, cercando di essere un fratello onesto , rispondo che mi sento parecchio confuso nella testa e non so darti, attualmente, una risposta sensata (anche perchè io non ho avuto figli e tutti quegli esempi che riporti attingendo alla composizione di una famiglia di tre generazioni, addizionate ad uno shock psico-emotivo vissuto oggi mi hanno confuso le idee).
Grazie dell'abbraccio che restituisco di cuore. Sperando di riacquistare la chiarezza di pensare e di ricordare e di collegare pensieri e ricordi. Sandro.48 (onde riuscire a risponderti, altrimenti mi arrenderò al mio destino nella braccia di Dio).
"Nell'ebraismo MAI DARE UNA SOLA OPINIONE...va contro i principi stessi dell'ebraismo!!"
Nella REALTà, cercando di essere un fratello onesto , rispondo che mi sento parecchio confuso nella testa e non so darti, attualmente, una risposta sensata (anche perchè io non ho avuto figli e tutti quegli esempi che riporti attingendo alla composizione di una famiglia di tre generazioni, addizionate ad uno shock psico-emotivo vissuto oggi mi hanno confuso le idee).
Grazie dell'abbraccio che restituisco di cuore. Sperando di riacquistare la chiarezza di pensare e di ricordare e di collegare pensieri e ricordi. Sandro.48 (onde riuscire a risponderti, altrimenti mi arrenderò al mio destino nella braccia di Dio).
Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?
@Sandro
Un augurio perché tu possa recuperare la serenità.
Ora posterò la mia opinione su questo topic....
Un augurio perché tu possa recuperare la serenità.
Ora posterò la mia opinione su questo topic....
Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?
grazie dell' Augurio, Annika. da Sandro.48
Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?
Riprendo la domanda, come posta a pagina 1.
A partire dalle Scritture Ebraiche in giù: Dio si rivolge a Mosè perché vada a parlare e a coagulare un popolo, non perché si ritiri in eremitaggio in stato catatonico. Deve camminare e stare in gruppo.
La mia spiegazione personale sulla necessità della congregazione-chiesa è diversa da quelle lette finora (circa 20 pagine, sono cccciecata, permettetemi di saltare le restanti).
In linea di massima concordo con le argomentazioni di Stefanotus, se dobbiamo considerare strettamente il testo biblico.
Tuttavia io ci vedo un motivo ancora più fondamentale, più basico.
Un motivo semplice. Lungo tutto il primo secolo NON esistevano "scritture" su Gesù così come le intendiamo oggi. Gli scritti del NT si formano infatti lungo tutto il primo secolo. Per essere molto generici, si formano tra il 50 e il 100 circa (e su questo c'è concordia praticamente assoluta tra gli accademici).
Ma non è che anche dopo il 100 tutti avessero il proprio vangelino fresco di stampa, anzi di copista (e lettere di Paolo), bello, fisso, pulito pulito, uguale per tutti, in mano o sullo scaffale di casa, e che cercassero di interpretarlo durante le riunioni "bibliche". Proprio NO. Trascorrono circa 400 anni tra passaggi di scritture "apostoliche" che si mischiano a tradizioni apocrife, e poi si deve arrivare fino al 1500 circa, prima che venga fatto un pò di ordine e stabilito in via definitiva il cosiddetto canone in seno alla Chiesa Cattolica e Protestante, cioè "scritture cristiane approvate e valide per tutti". E poi passano ancora altri secoli prima che il normale fedele, la massa dei fedeli (solitamente analfabeta) possa dare un'occhiata agli scritti biblici. E mi fermo qua, altrimenti la storia si fa lunga. Scusate anche per la sintesi storica davvero grossolana, ma non è il caso di dilungarsi.
(continua)
Sì."Oggi, ha senso biblico dare continuità alla congregazione del primo secolo?"
A partire dalle Scritture Ebraiche in giù: Dio si rivolge a Mosè perché vada a parlare e a coagulare un popolo, non perché si ritiri in eremitaggio in stato catatonico. Deve camminare e stare in gruppo.
La mia spiegazione personale sulla necessità della congregazione-chiesa è diversa da quelle lette finora (circa 20 pagine, sono cccciecata, permettetemi di saltare le restanti).
In linea di massima concordo con le argomentazioni di Stefanotus, se dobbiamo considerare strettamente il testo biblico.
Tuttavia io ci vedo un motivo ancora più fondamentale, più basico.
Un motivo semplice. Lungo tutto il primo secolo NON esistevano "scritture" su Gesù così come le intendiamo oggi. Gli scritti del NT si formano infatti lungo tutto il primo secolo. Per essere molto generici, si formano tra il 50 e il 100 circa (e su questo c'è concordia praticamente assoluta tra gli accademici).
Ma non è che anche dopo il 100 tutti avessero il proprio vangelino fresco di stampa, anzi di copista (e lettere di Paolo), bello, fisso, pulito pulito, uguale per tutti, in mano o sullo scaffale di casa, e che cercassero di interpretarlo durante le riunioni "bibliche". Proprio NO. Trascorrono circa 400 anni tra passaggi di scritture "apostoliche" che si mischiano a tradizioni apocrife, e poi si deve arrivare fino al 1500 circa, prima che venga fatto un pò di ordine e stabilito in via definitiva il cosiddetto canone in seno alla Chiesa Cattolica e Protestante, cioè "scritture cristiane approvate e valide per tutti". E poi passano ancora altri secoli prima che il normale fedele, la massa dei fedeli (solitamente analfabeta) possa dare un'occhiata agli scritti biblici. E mi fermo qua, altrimenti la storia si fa lunga. Scusate anche per la sintesi storica davvero grossolana, ma non è il caso di dilungarsi.
(continua)
Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?
(continuazione post precedente)
È tempo di riavvolgere il nastro e tornare indietro al primo secolo: accade a quei tempi che si formino delle comunità di persone intorno allo stesso credo, agli stessi riti, agli stessi modi di vivere, eccetera. Cioè, all'incirca gli stessi modi e stesso credo: nel senso che non possiamo individuare un cristianesimo monolitico, ma piuttosto si può parlare di "cristianesimi".
Non si trattava quindi di assemblee-aggregazioni uniformi in tutto, data anche la distanza geografica, date le infiltrazioni pagane, le diverse estrazioni etniche, il diverso modo di intendere il Messia, la divinità....etc.... ma insomma diciamo che in linea di massima professavano la stessa fede in Gesù. Erano delle comunità in cammino, in formazione, in ricerca spirituale: spirituale con forte ricaduta materiale però, cioè formavano delle "isole comunitarie", dei gruppi distinti da altri gruppi (del mondo circostante pagano, anche in parziale reciproca contaminazione).
E come fanno, tra i vari gruppi, a professare (circa) lo stesso Credo se non c'erano libri, giornali, tivù, internet, congressi biblici, conferenze stampa, poste italiane, ecc. ??
Semplice: anticamente esisteva, fortissima, la Tradizione Orale e s'insegnava quella come oro colato. Ma soprattutto, dato che dovevano sgobbare tutto il giorno per poter mangiare, si concentravano sugli insegnamenti pratici, praticissimi provenienti da Gesù e dalla sua imitazione: stare in un gruppo solidale - identitario, amarsi l'un l'altro, assistenza reciproca, non ammazzare il prossimo o i bambini, non rubare, pagare le tasse, aiutare chi aveva pochi beni materiali, mangiare insieme, pregare insieme, celebrare il rito eucaristico, il battesimo, fare riunioni per decisioni comuni, e così via: un misto di spiritualità e di "politica", un misto di materiale e spirituale, un misto di democrazia e gerarchia, un misto di guerra e di pace.
Quindi: nel primo secolo, e per molti secoli a seguire, ci sono fondamentalmente COMUNITÀ. Soprattutto Comunità e NON soprattutto Scritture. (parlo delle scritture neotestamentarie, ma anche in generale di diffusione di qualsiasi scritto all'interno dei gruppi).
Cioè ci sono le chiese che formano la Chiesa. In senso spirituale e materiale. In modo un pò grezzo. Siamo all'inizio del Cammino dei Cristiani che conosciamo oggi.
Che cosa fanno queste comunità ad un certo punto per darsi una unità di Credo e di Rito, per prendere una direzione?
CREANO i loro testi sacri in cui si narrano gli eventi del Cristo: il Vangelo, da annuncio Orale diventa Scritto. Tuttavia erano già passati diversi anni dagli eventi e quindi già si erano formate diverse tradizioni (oltre alle leggende) : fondamentalmente si erano formate le tradizioni che vanno sotto il nome dei 4 evangelisti. Tradizioni che si sono formate in contesti diversi e anche, in parte, in tempi diversi. A quei tempi non stavano "fissati" come noi sulla Scrittura, ma su pochi "detti" di Gesù e sul vivere insieme, proprio come avevano fatto discepoli e apostoli con Gesù. Gruppi con identità cristiana precisa (non importa ora se avessero il nome 'cristiano' oppure no). Gruppi che se sgarravi o la pensavi diversamente ti buttavano fuori (se non ti pentivi e non chiedevi perdono a tutta la comunità). Gruppi in cui si discuteva quale "regola" fosse meglio applicare ai vari ambiti di vita, di culto, di liturgia. Gruppi in formazione. Gruppi con regole. Questo ha portato il cristianesimo fino a noi: gruppi.
(continua)
È tempo di riavvolgere il nastro e tornare indietro al primo secolo: accade a quei tempi che si formino delle comunità di persone intorno allo stesso credo, agli stessi riti, agli stessi modi di vivere, eccetera. Cioè, all'incirca gli stessi modi e stesso credo: nel senso che non possiamo individuare un cristianesimo monolitico, ma piuttosto si può parlare di "cristianesimi".
Non si trattava quindi di assemblee-aggregazioni uniformi in tutto, data anche la distanza geografica, date le infiltrazioni pagane, le diverse estrazioni etniche, il diverso modo di intendere il Messia, la divinità....etc.... ma insomma diciamo che in linea di massima professavano la stessa fede in Gesù. Erano delle comunità in cammino, in formazione, in ricerca spirituale: spirituale con forte ricaduta materiale però, cioè formavano delle "isole comunitarie", dei gruppi distinti da altri gruppi (del mondo circostante pagano, anche in parziale reciproca contaminazione).
E come fanno, tra i vari gruppi, a professare (circa) lo stesso Credo se non c'erano libri, giornali, tivù, internet, congressi biblici, conferenze stampa, poste italiane, ecc. ??
Semplice: anticamente esisteva, fortissima, la Tradizione Orale e s'insegnava quella come oro colato. Ma soprattutto, dato che dovevano sgobbare tutto il giorno per poter mangiare, si concentravano sugli insegnamenti pratici, praticissimi provenienti da Gesù e dalla sua imitazione: stare in un gruppo solidale - identitario, amarsi l'un l'altro, assistenza reciproca, non ammazzare il prossimo o i bambini, non rubare, pagare le tasse, aiutare chi aveva pochi beni materiali, mangiare insieme, pregare insieme, celebrare il rito eucaristico, il battesimo, fare riunioni per decisioni comuni, e così via: un misto di spiritualità e di "politica", un misto di materiale e spirituale, un misto di democrazia e gerarchia, un misto di guerra e di pace.
Quindi: nel primo secolo, e per molti secoli a seguire, ci sono fondamentalmente COMUNITÀ. Soprattutto Comunità e NON soprattutto Scritture. (parlo delle scritture neotestamentarie, ma anche in generale di diffusione di qualsiasi scritto all'interno dei gruppi).
Cioè ci sono le chiese che formano la Chiesa. In senso spirituale e materiale. In modo un pò grezzo. Siamo all'inizio del Cammino dei Cristiani che conosciamo oggi.
Che cosa fanno queste comunità ad un certo punto per darsi una unità di Credo e di Rito, per prendere una direzione?
CREANO i loro testi sacri in cui si narrano gli eventi del Cristo: il Vangelo, da annuncio Orale diventa Scritto. Tuttavia erano già passati diversi anni dagli eventi e quindi già si erano formate diverse tradizioni (oltre alle leggende) : fondamentalmente si erano formate le tradizioni che vanno sotto il nome dei 4 evangelisti. Tradizioni che si sono formate in contesti diversi e anche, in parte, in tempi diversi. A quei tempi non stavano "fissati" come noi sulla Scrittura, ma su pochi "detti" di Gesù e sul vivere insieme, proprio come avevano fatto discepoli e apostoli con Gesù. Gruppi con identità cristiana precisa (non importa ora se avessero il nome 'cristiano' oppure no). Gruppi che se sgarravi o la pensavi diversamente ti buttavano fuori (se non ti pentivi e non chiedevi perdono a tutta la comunità). Gruppi in cui si discuteva quale "regola" fosse meglio applicare ai vari ambiti di vita, di culto, di liturgia. Gruppi in formazione. Gruppi con regole. Questo ha portato il cristianesimo fino a noi: gruppi.
(continua)
Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?
(continuazione post precedente)
Ed ecco il punto: la comunità, la chiesa, il gruppo "solidale" in cammino, il gruppo anche gerarchico con compiti diversificati.... è la condizione necessaria per la formazione delle Scritture. Senza testimonianza credibile (dai testimoni oculari/uditivi in poi) che passa ATTRAVERSO le comunità credenti - e credibili - NON esisterebbe la Scrittura. Ricordo infatti che dagli studi storici si evincerebbe che i vangeli giunti a noi probabilmente non sono nemmeno scritti dagli autori "dichiarati" (cioè materialmente scritti da Matteo o Marco, ecc.) ma sembrerebbero piuttosto scritti da persone molto vicine a loro o in 'collaborazione' con loro o comunque redatti facendo convergere diverse tradizioni e non il solo, ad esempio, "pensiero di Matteo" nel vangelo di Matteo. In qualche modo (ad esempio) Matteo era il "capo" e "capostipite" di una tradizione ma non è detto che il Vangelo sia di suo pugno, o almeno non tutto. Non si considerava quello un dato importante. E in ogni caso si possono osservare oggi in tutti e quattro i vangeli delle stratificazioni narrative evidenti. (sintomo che quella dei vangeli non è mai stata una "storia liscia" che partiva dall'inizio e arrivava alla fine, saluti e baci, bim bum bam. A volte mancano pezzi anche nelle stesse lettere paoline oppure si osservano mani diverse. Un lavoro comunitario, senza ombra di dubbio, pur riconoscendo l'autorità dei capi "ispiratori" - e in moltissimi casi il testo è pure del "capo" come opera diretta, soprattutto per quanto riguarda la gran parte del corpus paolino).
Conclusione: io dico che la congregazione o chiesa ha senso oggi, eccome!, in quanto senza la chiesa non avremmo avuto le Scritture.
È stata una decisione comunitaria quella di mettere tutto per iscritto, perché le scritture facessero da ponte tra le varie comunità.
Potevano anche decidere di non farlo.
Non risulta dalle Scritture che Gesù avesse comandato di scrivere la sua storia e gli eventi accaduti. Quindi l'hanno deciso le comunità credenti: hanno preso insieme una decisione. Una delle tante.
Hanno forse tradito la volontà di Gesù?
Dunque: se si accettano le Scritture, bisogna prima accettare le comunità di persone, e le loro decisioni comunitarie. Senza incontro costante tra loro, senza vita in comune, non avremmo avuto le Scritture Sacre del NT.
Non risulta infatti che la comunità si sia formata intorno ad uno scritto, bensì viceversa: lo scritto si forma sulla base della comunità che vive secondo le "nuove regole" cristiane.
Bisogna cioè considerare il dato storico-spirituale: l'incontro concreto tra le persone e l'amore, agape, tra loro ("amatevi gli uni gli altri, da ciò riconosceranno...") trasmetteva e perpetuava il messaggio di Cristo, che così diventava visibile e riconoscibile di fronte al mondo.
In pratica la gente vedeva un gruppo con un'identità riconoscibile, ma non diceva: "Ah sì, sono quelli che leggono i vangeli di Gesù, ultima edizione CEI, ed è per quello che sono tanto bravi!".
Inoltre, lungo i secoli e lungo i due millenni di storia sono sempre le comunità credenti (la Chiesa, le Chiese) a conservare e a trasmettere/trascrivere/discutere/tradurre fino a noi le Scritture.
(Anzi, andando un pò OT, per completezza aggiungerei che la chiesa trasmette e conserva lungo i secoli anche la tradizione orale extrabiblica, ormai trascritta anche quella in vari documenti delle varie chiese, cioè tutte quelle usanze e riti che non sono mai stati scritti nei vangeli ma che le comunità antiche applicavano abitualmente, senza bisogno di scriverli).
(continua)
Ed ecco il punto: la comunità, la chiesa, il gruppo "solidale" in cammino, il gruppo anche gerarchico con compiti diversificati.... è la condizione necessaria per la formazione delle Scritture. Senza testimonianza credibile (dai testimoni oculari/uditivi in poi) che passa ATTRAVERSO le comunità credenti - e credibili - NON esisterebbe la Scrittura. Ricordo infatti che dagli studi storici si evincerebbe che i vangeli giunti a noi probabilmente non sono nemmeno scritti dagli autori "dichiarati" (cioè materialmente scritti da Matteo o Marco, ecc.) ma sembrerebbero piuttosto scritti da persone molto vicine a loro o in 'collaborazione' con loro o comunque redatti facendo convergere diverse tradizioni e non il solo, ad esempio, "pensiero di Matteo" nel vangelo di Matteo. In qualche modo (ad esempio) Matteo era il "capo" e "capostipite" di una tradizione ma non è detto che il Vangelo sia di suo pugno, o almeno non tutto. Non si considerava quello un dato importante. E in ogni caso si possono osservare oggi in tutti e quattro i vangeli delle stratificazioni narrative evidenti. (sintomo che quella dei vangeli non è mai stata una "storia liscia" che partiva dall'inizio e arrivava alla fine, saluti e baci, bim bum bam. A volte mancano pezzi anche nelle stesse lettere paoline oppure si osservano mani diverse. Un lavoro comunitario, senza ombra di dubbio, pur riconoscendo l'autorità dei capi "ispiratori" - e in moltissimi casi il testo è pure del "capo" come opera diretta, soprattutto per quanto riguarda la gran parte del corpus paolino).
Conclusione: io dico che la congregazione o chiesa ha senso oggi, eccome!, in quanto senza la chiesa non avremmo avuto le Scritture.
È stata una decisione comunitaria quella di mettere tutto per iscritto, perché le scritture facessero da ponte tra le varie comunità.
Potevano anche decidere di non farlo.
Non risulta dalle Scritture che Gesù avesse comandato di scrivere la sua storia e gli eventi accaduti. Quindi l'hanno deciso le comunità credenti: hanno preso insieme una decisione. Una delle tante.
Hanno forse tradito la volontà di Gesù?
Dunque: se si accettano le Scritture, bisogna prima accettare le comunità di persone, e le loro decisioni comunitarie. Senza incontro costante tra loro, senza vita in comune, non avremmo avuto le Scritture Sacre del NT.
Non risulta infatti che la comunità si sia formata intorno ad uno scritto, bensì viceversa: lo scritto si forma sulla base della comunità che vive secondo le "nuove regole" cristiane.
Bisogna cioè considerare il dato storico-spirituale: l'incontro concreto tra le persone e l'amore, agape, tra loro ("amatevi gli uni gli altri, da ciò riconosceranno...") trasmetteva e perpetuava il messaggio di Cristo, che così diventava visibile e riconoscibile di fronte al mondo.
In pratica la gente vedeva un gruppo con un'identità riconoscibile, ma non diceva: "Ah sì, sono quelli che leggono i vangeli di Gesù, ultima edizione CEI, ed è per quello che sono tanto bravi!".
Inoltre, lungo i secoli e lungo i due millenni di storia sono sempre le comunità credenti (la Chiesa, le Chiese) a conservare e a trasmettere/trascrivere/discutere/tradurre fino a noi le Scritture.
(Anzi, andando un pò OT, per completezza aggiungerei che la chiesa trasmette e conserva lungo i secoli anche la tradizione orale extrabiblica, ormai trascritta anche quella in vari documenti delle varie chiese, cioè tutte quelle usanze e riti che non sono mai stati scritti nei vangeli ma che le comunità antiche applicavano abitualmente, senza bisogno di scriverli).
(continua)
Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?
(continuazione post precedente)
Se domani andassero a fuoco tutte le biblioteche, tutte le case, tutti i musei coi papiri, i codici, e tutti i server.... sarebbero ancora le comunità credenti a testimoniare il Vangelo, senza più testi scritti. Magari li riscriverebbero, chissà?!? Non lo so...
So solo che il cristianesimo è Comunità PRIMA di Scrittura.
Chi sarebbe in grado oggi di riscrivere (a memoria) le scritture andate perdute? Pochissimi. (e potremmo avere fiducia di loro ??)
Chi sarebbe in grado di vivere concretamente il Vangelo senza bisogno delle Scritture? Dopo due millenni di cristianesimo: molti, di ogni confessione. I quali probabilmente si riunirebbero di nuovo per riscrivere ciò che ricordano, e concordare ciò che vogliono tramandare ai posteri, pregando Dio che li illumini.
Il testo sacro è il messaggio di Dio alla comunità che proprio in seguito all'aggregazione sociale lo mette per iscritto e mostra visibilmente il "collante scritturale".... ma prima di quello il "collante" è l'incontro con Gesù.
E Lui lo puoi incontrare attraverso i fratelli, ieri come oggi, non c'è differenza.
La pagina scritta: o la leggi col fratello e ne discuti....oppure anche leggendo da solo/a ti rimane la voglia sempre di parlarne con altri o di applicarne in società l'insegnamento ricevuto.... ma lo scritto in sè stesso non prende vita da solo.
Come una chiesa o una sinagoga o una moschea di mattoni non consiste nei mattoni.
(poi c'è tutto il fatto della mistica, ma lì andiamo su un altro piano ancora. comunque: se gli autori biblici , sia vecchio che nuovo testamento, si fossero limitati ad essere dei mistici contemplativi solitari....non avrebbero scritto niente per noi: si sarebbero goduti il silenzio della montagna e ciao. Avevano incontrato Dio? Sì, e amen, e che gli altri si arrangiassero. Chi scrive, scrive per una comunità: presente e futura. E proviene da una comunità).
E non è il senso biblico che dà senso alla congregazione.
Quindi la risposta alla domanda per me è sì, proprio in quanto va capovolto il principio.
Obiezione: ma oggi non c'è più niente da scrivere, è già tutto scritto.
Risposta: noi dobbiamo continuare a formare la Tradizione Vivente, pietra su pietra, altrimenti il messaggio di Cristo non si rinnoverà più di generazione in generazione.
Non dobbiamo chiederci solo quale bisogno abbiamo noi di andare in una comunità "istituzionalizzata", ma soprattutto dobbiamo chiederci come possiamo contribuire al mantenimento del messaggio cristiano autentico attraverso l'istituzione.
La comunità credente può esistere senza il mistico solitario? Sì.
Il mistico solitario può esistere senza la comunità credente? No.
Se gli apostoli e i discepoli di Gesù si fossero ritirati tutti singolarmente, uno ad uno, in un eremo a meditare (e c'erano tanti buoni motivi per farlo!) oggi non avremmo alcuna notizia di Gesù né le Scritture.
Oppure le Scritture, dopo il primo secolo, si sarebbero perse tra i milioni di manoscritti di letteratura varia antica, religiosa e non.
Ultimo, ma non ultimo, un altro motivo per aggregarsi: quando sei investita della Grazia di Dio hai voglia di dirlo agli altri, di comunicare la gioia, perché generalmente l'amore è troppo per trattenerlo tutto in solitudine. Perfino le suore di clausura vogliono vivere in comunità per scambiarsi quotidianamente tra sorelle il messaggio incarnato di Cristo.
Mi spingo a dire che solo attraverso un minimo (non è necessario un massimo!) di condivisione comunitaria si può attualizzare e rendere vivo il messaggio cristiano.
Altrimenti è solo una filosofia per tranquillizzare il cervello. Come può esserlo una bella poesia di un grande poeta. Oppure anche lo yoga e la meditazione. E mica c'è niente di male in tutte queste cose, solo che se non c'è "chiesa" non c'è cristianesimo. Il cristianesimo è umanità che s'incontra, alza gli occhi e dice "tu". Per me non ci sono dubbi al riguardo.
(secondo me tutto dipende da chi è Gesù nella propria concezione di fede: se è Figlio di Dio cioè Dio-figlio che s'incarna 'dando luogo' all'uomo perfetto che "viene giù" ad incontrare l'umanità intera, allora vale la dimensione comunitaria in cammino verso l'imitazione di Lui - attraverso lo scambio fraterno.
Se invece Gesù è stato solo un uomo-maestro, allora comprendo chi non comprende la necessità di aggregarsi. Infatti per studiare filosofia non è necessario formare alcun gruppo).
E ancora: il cosiddetto tramandamento del messaggio cristiano non può comunque avvenire tramite la sola Scrittura. Nei primi secoli, come oggi, si tratta di un passaggio "vivente", da persona a persona - e NON perché la persona si metta a raccontare la Scrittura ad un'altra MA perché c'è una condivisione vera di vita. Che cavolo! Se faccio una torta a volte voglio farla solo per me, slurp!, ma di solito la faccio per condividerla e veder contenti anche gli altri: la felicità vissuta in solitudine ha poco senso.
Perché tante comunità cristiane (di ogni confessione) oggi sono in crisi? Proprio perché si è perduto il senso di quella condivisione di vita, concentrandosi nell'esteriorità rituale.
È cattivo allora il rito, la preghiera, o l'incontro comunitario? No, ma se rimane un rito vuoto ed un incontro vuoto in cui le persone si trattano come numeri o oggetti.... ecco che nessuno ne coglie più il senso. E il senso è che nessuna Scrittura può vivere a lungo senza la comunità che la incarna.
Il paradosso è che chi ama la Scrittura pura e semplice nella solitudine della propria stanza....di solito ama proprio i dialoghi che venivano fatti in comunità: tutti amano ciò che diceva Gesù a Tizio o a Caio....tuttavia temono di trovarsi in un vero contesto comunitario in cui una persona viva ti possa sbattere in faccia quello che non vuoi sentirti dire (magari che sei ipocrita e dovresti migliorare) oppure potresti incontrare qualcuno che ti dice "dai, non avere paura. Dio ti vuole bene".
La comunità serve a quello: ad incarnare la Scrittura.
Se si vuole che quella Scrittura continui a vivere....bisogna contribuire in prima persona ad attualizzarla nella comunità in cui quella Scrittura ha un senso.
The End
P.s. io mi sono letta 20 pagine di dibattito
Ora voi potete leggervi qualche mio post

Se domani andassero a fuoco tutte le biblioteche, tutte le case, tutti i musei coi papiri, i codici, e tutti i server.... sarebbero ancora le comunità credenti a testimoniare il Vangelo, senza più testi scritti. Magari li riscriverebbero, chissà?!? Non lo so...
So solo che il cristianesimo è Comunità PRIMA di Scrittura.
Chi sarebbe in grado oggi di riscrivere (a memoria) le scritture andate perdute? Pochissimi. (e potremmo avere fiducia di loro ??)
Chi sarebbe in grado di vivere concretamente il Vangelo senza bisogno delle Scritture? Dopo due millenni di cristianesimo: molti, di ogni confessione. I quali probabilmente si riunirebbero di nuovo per riscrivere ciò che ricordano, e concordare ciò che vogliono tramandare ai posteri, pregando Dio che li illumini.
Il testo sacro è il messaggio di Dio alla comunità che proprio in seguito all'aggregazione sociale lo mette per iscritto e mostra visibilmente il "collante scritturale".... ma prima di quello il "collante" è l'incontro con Gesù.
E Lui lo puoi incontrare attraverso i fratelli, ieri come oggi, non c'è differenza.
La pagina scritta: o la leggi col fratello e ne discuti....oppure anche leggendo da solo/a ti rimane la voglia sempre di parlarne con altri o di applicarne in società l'insegnamento ricevuto.... ma lo scritto in sè stesso non prende vita da solo.
Come una chiesa o una sinagoga o una moschea di mattoni non consiste nei mattoni.
(poi c'è tutto il fatto della mistica, ma lì andiamo su un altro piano ancora. comunque: se gli autori biblici , sia vecchio che nuovo testamento, si fossero limitati ad essere dei mistici contemplativi solitari....non avrebbero scritto niente per noi: si sarebbero goduti il silenzio della montagna e ciao. Avevano incontrato Dio? Sì, e amen, e che gli altri si arrangiassero. Chi scrive, scrive per una comunità: presente e futura. E proviene da una comunità).
Sì. È proprio la congregazione che dà un senso al senso biblico."Oggi, ha senso biblico dare continuità alla congregazione del primo secolo?"
E non è il senso biblico che dà senso alla congregazione.
Quindi la risposta alla domanda per me è sì, proprio in quanto va capovolto il principio.
Obiezione: ma oggi non c'è più niente da scrivere, è già tutto scritto.
Risposta: noi dobbiamo continuare a formare la Tradizione Vivente, pietra su pietra, altrimenti il messaggio di Cristo non si rinnoverà più di generazione in generazione.
Non dobbiamo chiederci solo quale bisogno abbiamo noi di andare in una comunità "istituzionalizzata", ma soprattutto dobbiamo chiederci come possiamo contribuire al mantenimento del messaggio cristiano autentico attraverso l'istituzione.
La comunità credente può esistere senza il mistico solitario? Sì.
Il mistico solitario può esistere senza la comunità credente? No.
Se gli apostoli e i discepoli di Gesù si fossero ritirati tutti singolarmente, uno ad uno, in un eremo a meditare (e c'erano tanti buoni motivi per farlo!) oggi non avremmo alcuna notizia di Gesù né le Scritture.
Oppure le Scritture, dopo il primo secolo, si sarebbero perse tra i milioni di manoscritti di letteratura varia antica, religiosa e non.
Ultimo, ma non ultimo, un altro motivo per aggregarsi: quando sei investita della Grazia di Dio hai voglia di dirlo agli altri, di comunicare la gioia, perché generalmente l'amore è troppo per trattenerlo tutto in solitudine. Perfino le suore di clausura vogliono vivere in comunità per scambiarsi quotidianamente tra sorelle il messaggio incarnato di Cristo.
Mi spingo a dire che solo attraverso un minimo (non è necessario un massimo!) di condivisione comunitaria si può attualizzare e rendere vivo il messaggio cristiano.
Altrimenti è solo una filosofia per tranquillizzare il cervello. Come può esserlo una bella poesia di un grande poeta. Oppure anche lo yoga e la meditazione. E mica c'è niente di male in tutte queste cose, solo che se non c'è "chiesa" non c'è cristianesimo. Il cristianesimo è umanità che s'incontra, alza gli occhi e dice "tu". Per me non ci sono dubbi al riguardo.
(secondo me tutto dipende da chi è Gesù nella propria concezione di fede: se è Figlio di Dio cioè Dio-figlio che s'incarna 'dando luogo' all'uomo perfetto che "viene giù" ad incontrare l'umanità intera, allora vale la dimensione comunitaria in cammino verso l'imitazione di Lui - attraverso lo scambio fraterno.
Se invece Gesù è stato solo un uomo-maestro, allora comprendo chi non comprende la necessità di aggregarsi. Infatti per studiare filosofia non è necessario formare alcun gruppo).
E ancora: il cosiddetto tramandamento del messaggio cristiano non può comunque avvenire tramite la sola Scrittura. Nei primi secoli, come oggi, si tratta di un passaggio "vivente", da persona a persona - e NON perché la persona si metta a raccontare la Scrittura ad un'altra MA perché c'è una condivisione vera di vita. Che cavolo! Se faccio una torta a volte voglio farla solo per me, slurp!, ma di solito la faccio per condividerla e veder contenti anche gli altri: la felicità vissuta in solitudine ha poco senso.
Perché tante comunità cristiane (di ogni confessione) oggi sono in crisi? Proprio perché si è perduto il senso di quella condivisione di vita, concentrandosi nell'esteriorità rituale.
È cattivo allora il rito, la preghiera, o l'incontro comunitario? No, ma se rimane un rito vuoto ed un incontro vuoto in cui le persone si trattano come numeri o oggetti.... ecco che nessuno ne coglie più il senso. E il senso è che nessuna Scrittura può vivere a lungo senza la comunità che la incarna.
Il paradosso è che chi ama la Scrittura pura e semplice nella solitudine della propria stanza....di solito ama proprio i dialoghi che venivano fatti in comunità: tutti amano ciò che diceva Gesù a Tizio o a Caio....tuttavia temono di trovarsi in un vero contesto comunitario in cui una persona viva ti possa sbattere in faccia quello che non vuoi sentirti dire (magari che sei ipocrita e dovresti migliorare) oppure potresti incontrare qualcuno che ti dice "dai, non avere paura. Dio ti vuole bene".
La comunità serve a quello: ad incarnare la Scrittura.
Se si vuole che quella Scrittura continui a vivere....bisogna contribuire in prima persona ad attualizzarla nella comunità in cui quella Scrittura ha un senso.
The End
P.s. io mi sono letta 20 pagine di dibattito

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Ultima modifica di Annika il mercoledì 28 ottobre 2015, 17:47, modificato 1 volta in totale.
Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?
Annika, solo due osservazioni... Mosè è semplicemente tornato al suo popolo, non ha formato né una religione né una congregazione.
La Bibbia nei millenni hanno cercato di farla sparire, di vietarla e di bruciarla. Dio non ha bisogno di noi per trasmettere la Sua parola. Abramo fu chiamato personalmente fuori dalla sua terra... Non aveva Bibbie a portata di mano....
Quindi per concludere Dio non ha bisogno della carta... Non ha bisogno di nessuno di noi, e nemmeno di una congregazione.
Noi abbiamo bisogno di Dio.... Però siamo così fragili che necessitiamo spesso dell'appoggio di altre persone...
La Bibbia nei millenni hanno cercato di farla sparire, di vietarla e di bruciarla. Dio non ha bisogno di noi per trasmettere la Sua parola. Abramo fu chiamato personalmente fuori dalla sua terra... Non aveva Bibbie a portata di mano....
Quindi per concludere Dio non ha bisogno della carta... Non ha bisogno di nessuno di noi, e nemmeno di una congregazione.
Noi abbiamo bisogno di Dio.... Però siamo così fragili che necessitiamo spesso dell'appoggio di altre persone...
Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?
Sandro Sandro
Secondo te devo aderire ai mormoni, agli evangelici , agli israeliti messianici ... o a cos'altro?
Le spighe crescono in mezzo alla zizzania. Poi con il ritono del Messia ci sarà la mietitura e non guarderà alla congregazione.
Con quello che hai detto a Lucia hai un pò "toppato". Un consiglio: riformula.
Secondo te devo aderire ai mormoni, agli evangelici , agli israeliti messianici ... o a cos'altro?
Le spighe crescono in mezzo alla zizzania. Poi con il ritono del Messia ci sarà la mietitura e non guarderà alla congregazione.
Con quello che hai detto a Lucia hai un pò "toppato". Un consiglio: riformula.
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?
Scusate se non ho risposto prima di ora, ma siccome ho una vita comunitaria, ho potuto solo adesso.
Una domanda: la Bibbia la leggete?
Il Messia dice di stare attenti a come ascoltiamo (Luca 8:18) o come leggiamo in questo caso..
Mi spiegate le lettere del nuovo testamento a chi sono state inviate?? a delle COMUNITA', non ad una singola persona! e questo non lo dico io...lo dicono i fatti.
Paolo dice di non lasciare le assemblee, come tanti sono soliti fare:
"Non smettiamo di frequentare le nostre riunioni; non facciamo come alcuni che hanno preso l'abitudine di non venire. Invece, esortiamoci a vicenda: tanto più che vedete che il giorno del Signore è ormai vicino" (Ebrei 10:25)
I fratelli vivevano insieme nelle comunità, e lì ricevettero lo Spirito Santo.
"Tutti i credenti vivevano insieme e mettevano in comune tutto quello che possedevano....Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio. Spezzavano il pane nelle loro case e mangiavano con gioia e semplicità di cuore." (Atti 2:46)
Giorgia, l'umiltà e l'obbedienza sono la prima cosa per un discepolo...Altrimenti non valiamo il nome che portiamo.
"Metterò dentro di voi un cuore nuovo e uno spirito nuovo: toglierò il vostro cuore di pietra, ostinato, e lo sostituirò con un cuore vero, ubbidiente. " (Ezechiele 11:19)
Gli stessi discepoli hanno obbedito quando il Messia Yahushua gli ha ordinato di restare riuniti insieme a Gerusalemme per aspettare lo Spirito Santo:
"Io manderò su di voi lo Spirito Santo, che Dio, mio Padre ha promesso. Voi però restate nella città di Gerusalemme fino a quando Dio non vi riempirà con la sua forza" (Luca 24:49)
"Prima di salire in cielo egli, per mezzo dello Spirito Santo aveva dato istruzioni a coloro che aveva scelto come apostoli. Dopo la sua morte Yahushua si presentò loro...mentre erano a tavola riuniti insieme, fece questa raccomandazione: "non allontanatevi da Gerusalemme ma aspettate il dono che il Padre ha promesso e del quale io vi ho parlato" (Atti 1:2-4) E così gli apostoli ricevono lo Spirito quando sono riuniti insieme, obbedendo al Messia... (Atti 2)
Le Scritture parlano da sole, come dice Annika, abbiamo questa Parola perchè qualcuno l'ha scritta, ed è frutto di questa riunione di credenti, dove lo Spirito può agire!
Da soli cosa faremmo? Se anche Dio desse a chi chiede, tutta la conoscenza a cosa servirebbe se non avessi a chi donarla?? me la tengo per me? "La conoscenza fa insuperbire ma l'amore fa crescere nella fede" (1 Corinzi 8:1)
"Se uno non ama il suo fratello che vede, non può amare Dio che non vede" (1 Giovanni 4:20)
"Vogliamoci bene sul serio, nei fatti. Non solo a parole o con bei discorsi" (1 Giovanni 3:18)
"Mettiamo in pratica l'amore fraterno. Non vi scrivo un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo ricevuto fin dal principio. " (2 Giovanni 5)
"Non ingannate voi stessi: non accontentatevi di ascoltare la Verità, ma mettetela anche in pratica!" (Giacomo 1:22)
"Chi si isola ricerca la propria brama egoistica." (Proverbi 18:1)
"nel gran numero dei consiglieri sta la salvezza" (Proverbi 11:14)
"Poiché dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro" (Matteo 18:20)
DIREI CHE LE SCRITTURE PARLANO DA SOLE...
Chi è da Eloah comprende nel profondo, che una fede vera non può sussistere se non nell'amore agape mostrato con opere e fatti concreti di ogni giorno... E questo per esserci necessita di una vita comunitaria e di tanta umiltà e obbedienza per non cadere nell'inganno di crearsi una religione o filosofia per sentirsi a posto con la coscienza e farsi i cavoli propri a casa propria... Il messia non si è fatto i cavoli propri... Il mio maestro è lui, e io voglio vivere come Lui ci ha mostrato...Coi miei fratelli.
"12Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio; perciò conosciamo quel che Dio ha fatto per noi. 13E ne parliamo con parole non insegnate dalla sapienza umana, ma suggerite dallo Spirito di Dio. Così spieghiamo le verità spirituali a quelli che hanno ricevuto lo Spirito.
14Ma l'uomo che non ha ricevuto lo Spirito di Dio non è in grado di accogliere le verità che lo Spirito di Dio fa conoscere. Gli sembrano assurdità e non le può comprendere perché devono essere capite in modo spirituale." (1 Corinzi 2)
Yah salva!
PER MAGGIORI APPROFONDIMENTI:
A.D.Y. - ACCADEMIA STUDIOSI DELLA VERITA':
http://www.assembleadiyahushua.it/forum_ady/index.php" onclick="window.open(this.href);return false;
ASSEMBLEA DEI DISCEPOLI DI YAHUSHUA:
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Una domanda: la Bibbia la leggete?
Il Messia dice di stare attenti a come ascoltiamo (Luca 8:18) o come leggiamo in questo caso..
Mi spiegate le lettere del nuovo testamento a chi sono state inviate?? a delle COMUNITA', non ad una singola persona! e questo non lo dico io...lo dicono i fatti.
Paolo dice di non lasciare le assemblee, come tanti sono soliti fare:
"Non smettiamo di frequentare le nostre riunioni; non facciamo come alcuni che hanno preso l'abitudine di non venire. Invece, esortiamoci a vicenda: tanto più che vedete che il giorno del Signore è ormai vicino" (Ebrei 10:25)
I fratelli vivevano insieme nelle comunità, e lì ricevettero lo Spirito Santo.
"Tutti i credenti vivevano insieme e mettevano in comune tutto quello che possedevano....Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio. Spezzavano il pane nelle loro case e mangiavano con gioia e semplicità di cuore." (Atti 2:46)
Giorgia, l'umiltà e l'obbedienza sono la prima cosa per un discepolo...Altrimenti non valiamo il nome che portiamo.
"Metterò dentro di voi un cuore nuovo e uno spirito nuovo: toglierò il vostro cuore di pietra, ostinato, e lo sostituirò con un cuore vero, ubbidiente. " (Ezechiele 11:19)
Gli stessi discepoli hanno obbedito quando il Messia Yahushua gli ha ordinato di restare riuniti insieme a Gerusalemme per aspettare lo Spirito Santo:
"Io manderò su di voi lo Spirito Santo, che Dio, mio Padre ha promesso. Voi però restate nella città di Gerusalemme fino a quando Dio non vi riempirà con la sua forza" (Luca 24:49)
"Prima di salire in cielo egli, per mezzo dello Spirito Santo aveva dato istruzioni a coloro che aveva scelto come apostoli. Dopo la sua morte Yahushua si presentò loro...mentre erano a tavola riuniti insieme, fece questa raccomandazione: "non allontanatevi da Gerusalemme ma aspettate il dono che il Padre ha promesso e del quale io vi ho parlato" (Atti 1:2-4) E così gli apostoli ricevono lo Spirito quando sono riuniti insieme, obbedendo al Messia... (Atti 2)
Le Scritture parlano da sole, come dice Annika, abbiamo questa Parola perchè qualcuno l'ha scritta, ed è frutto di questa riunione di credenti, dove lo Spirito può agire!
Da soli cosa faremmo? Se anche Dio desse a chi chiede, tutta la conoscenza a cosa servirebbe se non avessi a chi donarla?? me la tengo per me? "La conoscenza fa insuperbire ma l'amore fa crescere nella fede" (1 Corinzi 8:1)
"Se uno non ama il suo fratello che vede, non può amare Dio che non vede" (1 Giovanni 4:20)
"Vogliamoci bene sul serio, nei fatti. Non solo a parole o con bei discorsi" (1 Giovanni 3:18)
"Mettiamo in pratica l'amore fraterno. Non vi scrivo un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo ricevuto fin dal principio. " (2 Giovanni 5)
"Non ingannate voi stessi: non accontentatevi di ascoltare la Verità, ma mettetela anche in pratica!" (Giacomo 1:22)
"Chi si isola ricerca la propria brama egoistica." (Proverbi 18:1)
"nel gran numero dei consiglieri sta la salvezza" (Proverbi 11:14)
"Poiché dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro" (Matteo 18:20)
DIREI CHE LE SCRITTURE PARLANO DA SOLE...
Chi è da Eloah comprende nel profondo, che una fede vera non può sussistere se non nell'amore agape mostrato con opere e fatti concreti di ogni giorno... E questo per esserci necessita di una vita comunitaria e di tanta umiltà e obbedienza per non cadere nell'inganno di crearsi una religione o filosofia per sentirsi a posto con la coscienza e farsi i cavoli propri a casa propria... Il messia non si è fatto i cavoli propri... Il mio maestro è lui, e io voglio vivere come Lui ci ha mostrato...Coi miei fratelli.
"12Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio; perciò conosciamo quel che Dio ha fatto per noi. 13E ne parliamo con parole non insegnate dalla sapienza umana, ma suggerite dallo Spirito di Dio. Così spieghiamo le verità spirituali a quelli che hanno ricevuto lo Spirito.
14Ma l'uomo che non ha ricevuto lo Spirito di Dio non è in grado di accogliere le verità che lo Spirito di Dio fa conoscere. Gli sembrano assurdità e non le può comprendere perché devono essere capite in modo spirituale." (1 Corinzi 2)
Yah salva!
PER MAGGIORI APPROFONDIMENTI:
A.D.Y. - ACCADEMIA STUDIOSI DELLA VERITA':
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ASSEMBLEA DEI DISCEPOLI DI YAHUSHUA:
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