Grazie Noiman per aver risposto al mio dubbio.
Scusate, stavo un po’ ragionando tra me e me e tentando un approccio con le lingue ( perdonatemi).
Ho controllato STRONGS NT 1135: γυνή
Strong's Hebrew: 802. נָשִׁים (ishshah)
Il termine נָשִׁים si ricollega alla traduzione in lingua italiana di Gen. 2:24 (Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne.)
Ho cercato anche il termine tradotto con” unirà” Strong's Hebrew: 1692. דָּבַק (dabaq) che significa attaccarsi, legarsi, aggrapparsi. Termine che ritroviamo pure in Deuter. 10:20 (Temi il SIGNORE, il tuo Dio, servilo,
tieniti stretto a lui e giura nel suo nome).
Yeshùa fa quindi una esegesi rabbinica quando ricorda che il commettere adulterio corrisponde alla rottura di una alleanza . La stessa rottura del patto di Israele stipulato con Dio viene definita negli scritti come un atto di adulterio.
Quindi, ricapitolando la Torah scritta dice di non commettere adulterio e pure di non desiderare la donna di altri( donna sposata) in questo senso si viene ad rimarcare l’importanza della tutela della famiglia.
Quindi il desiderio illecito di una donna sposata viene definito da Yeshùa come adulterio fatto in cuor suo che tradotto all’occidentale sarebbe: chi guarda per desiderare una donna sposata commette adulterio con il proprio pensiero.
In questo senso, come dice bene Antonio, Yeshùa sta mettendo una siepe attorno alla Torah per evitare l’evenienza di una trasgressione peggiore ovvero il commettere adulterio con le azioni. In tutto questo il Rabbi mi sembra in linea con il pensiero degli altri maestri del suo tempo.
Saluti a tutti
