Non guardare la mia mostruosa grammatica

ma a quello che cercherò di dirti.
Come già detto, io credo che le manifestazioni opere miracolose servivano solo come segno d’approvazione da parte di Dio per la sua opera. Quest’ approvazione si manifestò, per primo, sulla persona di Yeshùa. Quando il battista chiese conferma a Yeshùa se fosse lui il messia, Yeshùa gli mandò a dire: “I ciechi ricuperano la vista e gli zoppi camminano; i lebbrosi sono purificati e i sordi odono; i morti risuscitano e il vangelo è annunciato ai poveri” (Mt 11:5). Questi dovevano essere i segni che avrebbero fornito prove che Yeshùa è il consacrato approvato e mandato dal Padre. Nicodemo, un dottore della legge, si recò da Yeshùa e noto cosa gli disse: “Rabbì, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi segni miracolosi che tu fai, se Dio non è con lui” (Gv 3:2). Quindi, queste opere miracolose, avevano lo scopo di identificale Yeshùa quale consacrato inviato dal Signore (Is 61:1).Quindi, come abbiamo visto, Yeshùa venne rivestito di potenza per testimoniare che lui è il Cristo mandato da Dio. Perché quest’autorità fu data anche ai discepoli? Per il semplice fatto che dovevano continuare a compiere l’opera che Dio aveva dato inizio con Yeshùa. La buona notizia che i discepoli davano, era accompagnata con opere potenti affiche chi riceveva la loro testimonianza, riconoscevano che erano rivestiti di autorità divina e quindi, nessuno poteva mettere in dubbio e credere che la loro opera era umana.
Prima che Yeshùa ascese alla destra del Padre, ai discepoli gli diede il mandato finale di estendere l’evangelizzazione non più solo sul territorio di Israele, ma a tutte le nazioni. Per estendere questa predicazione, ci voleva assolutamente il sostegno da parte di Dio accompagnato da opere potenti come dice Paolo: Con la potenza di segni e di prodigi, con la potenza dello Spirito Santo. Così da Gerusalemme e dintorni fino all'Illiria ho predicato dappertutto il vangelo di Cristo (Rm 15:19). La testimonianza era sempre sostenuta con “molti prodigi e segni” (At 2:43; 4:30; 5:12). In Ebrei troviamo un ulteriore prova: “Mentre Dio stesso aggiungeva la sua testimonianza alla loro con segni e prodigi, con opere potenti di ogni genere e con doni dello Spirito Santo, secondo la sua volontà” (Eb 2:4).
Paolo, rivolgendosi alla chiesa dei Corinti, parla di segni del suo apostolato che consistono in miracoli, prodigi e opere potenti (2Cor 12:12). Però, è interessante notare che Paolo parla di queste manifestazioni circa nell’anno 50 E.V, periodo in cui la chiesa di Yeshùa oltre a ricevere il doni di ministero, ricevevano anche quelli dello spirito santo: “E Dio ha posto nella chiesa in primo luogo degli apostoli, in secondo luogo dei profeti, in terzo luogo dei dottori, poi miracoli, poi doni di guarigioni, assistenze, doni di governo, diversità di lingue” (1Cor 12:28). E sempre a loro, Paolo scrive anche che sarebbe arrivati un tempo in cui questi doni sarebbero cessati (1 Cor 13:8) e che solo tre cose, per il credente dureranno, e sono (dopo ne parlerò anche con Marco): fede, speranza e amore (1 Cor 13:13). Ora, dalla Lettera ai Corinti spostarci a quella degli Efesini, scritta un 10 anni dopo, e notiamo che nella chiesa, i dono spirituali non vengono più menzionati: “È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori” (Ef 4:11). Questa, per come la vedo, potrebbe essere la prova che l’era dei doni miracolosi iniziava a scomparire. Quanto detto, trova conferma nei successivi due casi in cui Paolo mostra preoccupazione per Epafrodito suo fratello spirituale e compagno d’opera, perché era stato molto malato “e ben vicino alla morte” (Flp 2:27). E Timoteo, un grande servitore di Dio che si trova ad affrontare problemi di salute (1Tm 5:23). Stano che Paolo, in nessuno dei due casi, abbia usato il dono della guarigione, cosa che aveva chiaramente dichiarato di avere in 2Cor 12:12. Per questo oggi, quando sento che la guarigione non avviene per mancanza di fede, faccio difficoltà a crederlo, perchè a questo punto dovrei dubitare anche della fede di paolo, cosa assolutamente assurda da pensare.
In tanti anni di cammino spirituale, di pagliacciate sulle guarigioni ne ho visti di tutti i colori. Sai quali sono state le guarigioni che è visto? Avevo un dolore al ginocchio e il Signore mi ha guarito. Prima di entrare in chiesa avevo la febbre, il fratello mi ha imposto le mani e la febbre si è sparita. Avevo un dolore di testa ho invocato il Signore e il dolore per miracolo è sparito. Avevo fortissimi dolori alla schiena, il fratello ha imposto le mani e da quel giorno non ho più dolori, il Signore mi ha guarita. Questa persona, la settimana dopo fu ricoverata urgentemente ed operata alla schiena. Stessa canzone quando andavo ai raduni e s’iniziava con le richieste di guarigioni. Ti vedevi sempre le solite fasulle guarigioni, però, i numerosi ciechi continuavano a restare tali. I paralitici tornavano a casa più paralizzata di prima, il malato di cancro oltre all’abbattimento morale si caricava anche di quello spirituale, e così via. E qual'era la canzone del predicatore guaritore quando la guarigione non avveniva? Al fratello o la sorella gli manca la fede. Stano che questa mancanza di fede capita sempre al malato grave e mai dal malato con il mal di testa. Matteo ci dice che “Venuta la sera, gli presentarono molti indemoniati; ed egli, con la parola, scacciò gli spiriti e guarì tutti i malati” (Mt 8:16). Guarda caso a Yeshùa gli capitavano tutte persone con la fede, mentre oggi i nostri presunti guaritori quando provano a guarire un solo malato grave guarda caso lo pescano sempre senza fede.
Yeshùa e gli apostoli hanno risuscitato dei morti che nessuno poteva garantire la fede del morto, e tu, guaritore moderno, per fare una piccola guarigione hai bisogno di fare un cekap alla fede del malato? Così limitato è Dio per questi guaritori moderni? Io non metto in dubbio che la fede è importante, tanto è vero che il malato che chiede la guarigione è perché crede che Dio possa guarirlo. Quindi, quando si rivela il fallimento, non nascondiamoci sempre dietro la storiella della poca fede. Ricordiamoci che sui dieci lebbrosi, guarita da Yeshùa, nove mostrarono ingratitudine, Yeshùa nonostante era a conoscenza di questo, comunque li guarì, e perchè? Perchè i lebbrosi avevano chiesto la guarigione e Yeshùa li ha guarito perché quello era il tempo della guarigione, e guarigione era concessa a chiunque chiedeva, perché la Bibbia ci dice che Dio non parziale. Oggi le guarigioni non avvengo più non perchè Dio è limitato, ci mancherebbe, ma perchè non è più l'era dei miracoli. Ma tu giustamente mi fai osservare che Yeshùa ha detto che qualunque cosa chiediamo la otteniamo. Immagino che anche tu ti sarai spesso chiesto perchè molte volte quello che chiediamo non ci viene dato. Personalmente la risposta l'ho trovata in 1 Gv 5:14 che dice: "Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa
secondo la sua volontà, egli ci esaudisce". Come puoi notare, Giovanni dice le stesse parole di Yeshùa ma con una piccola aggiunta: "
secondo la sua volontà". Oggi nessuno ci proibisce di chiedere qualunque cosa, anche la guarigione di un nostro caro o di noi stessi, ma quando questo non avviene, la vera motivazione non deve essere attribuita alla mancanza di fede, ma alla nostra richiesta che non è in armonia con la volontà di Dio. Basta mi sono stancato.
