Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Lo credo anch'io Stella, ma c'è di piú, e ce lo dice la Scrittura. :-) Lo scopriremo.
giango
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da giango »

Ma chi ha reso l'angelo che divenne Satana, un oppositore nei confronti di Dio?
Giacomo risponde:
Gc 1:14,15 Ma ciascuno è provato essendo attirato e adescato dal proprio desiderio. Quindi il desiderio, quando è divenuto fertile, partorisce il peccato; a sua volta il peccato, quando è stato compiuto, produce la morte.
giango
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da giango »

Si parla della seconda morte, quella che possono subire anche le creature spirituali, nel momento in cui
si ribellassero volontariamente al Creatore.
Quando Satana verrà giudicato alla fine del regno millenario, sarà eliminato per sempre dal creato.
Riv 2:10,11 Non aver timore delle cose che stai per soffrire. Ecco, il Diavolo continuerà a gettare alcuni di voi in prigione affinché siate pienamente messi alla prova, e affinché abbiate tribolazione per dieci giorni. Mostrati fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita. 11 Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni: Chi vince non sarà affatto danneggiato dalla seconda morte’.
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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Giango, veramente il satana non sembra essere giudicato alla fine dei mille anni, ma semplicemente distrutto. Lo stagno di fuoco, infatti, simboleggia la non-esistenza:

“E il diavolo che le aveva sedotte fu gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli.” — Ap 20:10

Satana non andrà in giudizio, poiché “ il principe di questo mondo è stato giudicato” (Gv 16:11).
giango
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da giango »

Infatti è così. Il giudizio su di lui produrrà la distruzione eterna.
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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Giango, tu scrivi:

“Ma chi ha reso l'angelo che divenne Satana, un oppositore nei confronti di Dio?”

Quell'angelo non "divenne" satana, e non "fu reso" oppositore da nessuno: lo è sempre stato. Inoltre, "satàn" (שָׂטָן) non è un nome proprio ma un nome comune e significa "avversario". Non esiste traccia sulla Bibbia del momento in cui tale angelo sarebbe stato in opposizione a Dio o si sarebbe ribellato. L'essere "l'accusatore dell'uomo" e "l'avversario" fa parte della sua natura fin dal principio; Yeshua dice, parlando del satana: “Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità in lui.” (Gv 8:44). Non è diventato omicida, lo è sempre stato; perché non si è attenuto alla verità? Perché non c'è verità in lui. Cosí è stato creato, perché svolgesse la sua funzione; anche lui esiste in funzione dell'uomo, per tentarlo e accusarlo davanti a Dio. Infatti, in Genesi, il serpente si manifesta immediatamente non appena l'uomo viene creato. E non appena Yeshua viene consacrato col battesimo, lo spirito di Dio stesso lo sospinge nel deserto perché fosse tentato da satana (Mt 4:1).

Il semplice concetto che una creatura possa anche solo pensare di poter opporsi a Dio non è biblico, poiché ogni creatura e ogni parte della creazione esiste e funziona grazie alla parola di Dio. Lo capiamo noi uomini, figurarsi gli angeli!

Il pensiero ebraico insegna che la parola di Dio è l'espressione divina che crea e mantiene la vita e il funzionamento di tutto l'universo. Questo concetto proprio dell'ebraismo è ripreso anche dall'ebreo Pietro: "Nel passato, per effetto della parola di Dio, esistettero dei cieli e una terra tratta dall'acqua e sussistente in mezzo all'acqua; e che, per queste stesse cause, il mondo di allora, sommerso dall'acqua, perì; mentre i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola." (2Pt 3:5-7). La parola è sapienza e potenza di Dio che esce da Lui e relizza la Sua volontà. Essa crea e "mantiene" la creazione: "così è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senza aver compiuto ciò che io voglio e condotto a buon fine ciò per cui l'ho mandata." - Is 55:11

Il satana fa parte della creazione, poiché è una creatura. Tutti gli angeli sono creature. Quindi, tutto ciò che è creato è anche mantenuto dalla volontà di Dio. Perché, in vista del giudizio, il satana verrà distrutto? Poiché, diventando l'uomo perfetto ed entrando in ciò che la Bibbia chiama il regno dei cieli, la tentazione e la morte non avranno piú ragion d'essere e ci sarà solo amore e vita! Anche la morte viene distrutta (Ap 20:14): possiamo dire che la morte venga "giudicata"? Certamente no. Lo stagno di fuoco simboleggia la non-esistenza. Quindi, il satana e la morte esauriscono la loro funzione, e "non servono piú".

Una cosa è vera. Che Gda 6 insegna che “Egli ha pure custodito nelle tenebre e in catene eterne, per il gran giorno del giudizio, gli angeli che non conservarono la loro dignità e abbandonarono la loro dimora.”. Questo insegnamento è influenzato anche dal pensiero vigente ai tempi di Yeshua, pensiero originato in seguito alla deportazione in Babilonia, dove il pensiero ebraico sviluppò una certa angeologia e demonología. Gli apocrifi letti e utilizzati al tempo di Yeshua confermano l'insegnamento di Gda 6 (il Libro di Enoch, ad esempio). Una traccia della perversione di certi angeli si trova anche in Gn 6:4. Ammesso e non concesso che certi angeli abbiano "abbandonato la loro dimora", il posto che competeva loro, non significa che possano opporsi alla volontà di Dio. Oltretutto, non sembra affatto che quegli angeli siano liberi di scorrazzare in giro ed agire nei confronti degli uomini, poiché sono custoditi in catene fino al giudizio. E noi li giudicheremo! (1Cor 6:3).
AKRAGAS
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da AKRAGAS »

Ottimo, Antonio. :YMAPPLAUSE:
marco
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da marco »

bgaluppi ha scritto: Non esiste traccia sulla Bibbia del momento in cui tale angelo sarebbe stato in opposizione a Dio o si sarebbe ribellato.
Ma come in Genesi si narra del castigo di Dio con conseguente condanna e tu scrivi questo?
Riporto le parole di Dio:
Poiché tu hai fatto questo,
sii tu maledetto più di tutto il bestiame
e più di tutte le bestie selvatiche;
sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
15 Io porrò inimicizia tra te e la donna,
tra la tua stirpe
e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».
Questa non ti sembra una ribellione a Dio? Anche se Dio sapeva in anticipo ciò che sarebbe accaduto, non modifica affatto la colpa dell' Angelo ribelle, infatti CONSAPEVOLMENTE scelse di distruggere il Creato. Lui sapeva che se Adamo avesse disubbidito tutto sarebbe crollato ed egli avrebbe dominato sulla creazione persa.
Per questa ribellione coscienziosa non avrà perdono in eterno. E' un essere spregevole, nemico di Dio e dell'uomo.
Durante le possessioni si palesa la sua natura maligna e menzognera. Mi dispiace che esorcisti non comprendono che dalla sua bocca durante le sedute esce solo falsità. Riesce ad ingannare pure in quelle situazioni.
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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

in Genesi si narra del castigo di Dio con conseguente condanna [...] Questa non ti sembra una ribellione a Dio?
Marco, in Genesi si parla forse di una condanna su satana? O della ribellione di un angelo? Perché sul testo non c'è traccia di tutto ciò, né del termine "satan". Si parla di una condanna nei confronti di un serpente, un animale. Ma secondo te, davvero dobbiamo pensare che oggi i poveri serpenti siano maledetti? Certo che no. Fatto sta che non si sta parlando di satana sul testo ebraico. Anche in 2Cor 11:3, Paolo non parla di satana che seduce la donna: “come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia”. Bisogna capire allora cosa simboleggi questo serpente.

Il serpente simboleggia lo yetzer hara, l'istinto cattivo, la tentazione. Anche satana ha a che fare con lo yetzer hara; infatti in Apocalisse, il serpente e satana sono accomunati: “Il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo” (Ap 12:9). È il seduttore, non l'angelo ribelle. E sempre in Apocalisse, egli è definito “accusatore dei nostri fratelli” (v.10).

In Genesi, inoltre, la condanna a morte nei confronti dell'uomo non origina dall'inganno del serpente ma dal fatto che l'uomo si lascia ingannare, facendosi dominare dal suo yetzer hara, l'istinto cattivo. L'uomo ascolta il serpente, lo yetzer hara, invece di ascoltare Dio. È la scelta dell'uomo la causa del male, non l'inganno del serpente, altrimenti l'uomo sarebbe innocente; è la scelta dell'uomo che determina la sua cacciata dal giardino, con tutte le conseguenze annesse e connesse, non l'inganno del serpente. Allo stesso modo, è la scelta di Yeshua che determina la salvezza dell'uomo.

Il serpente chi lo ha messo nel giardino? Ci si è messo da solo? Chi lo ha creato cosí "scaltro"? Si è creato da solo? Non è forse anch'esso una creatura di Dio? E perché mai nel perfetto giardino in Eden doveva esserci una creatura tanto imperfetta e malvagia? E quando sarebbe diventato "satana", visto che il testo non lo dice? Dove sarebbe questa "caduta angelica" che ha trasformato un angelo "ribelle" in un demone maligno che si oppone a Dio? E se il satana è un "dio del male", un angelo che fa guerra a Dio in modo indipendente dalla volontà dell'Altissimo, perché mai Dio conduce Yeshua nelle sue grinfie attraverso lo spirito? Dio ha forse necessità che Yeshua, il Suo messia, sia tentato da un demone suo arcinemico dichiarato? Oppure forse vuole che fronteggi il suo yetzer hara, che è in ognuno di noi e nel mondo che ci circonda? Queste sono tutte domande che servono a trovare giuste risposte, secondo me.

Piuttosto, io direi che satana fa leva sullo yetzer hara, stimolandolo e facendoci cadere preda delle nostre stesse pulsioni. Stessa cosa ha fatto il serpente, che, in questo caso, può benissimo essere visto come satana, il diavolo, come in Apocalisse. Ma resta il fatto che l'azione di satana è permessa da Dio, e in alcuni casi sembra quasi "necessaria" perché il credente possa comprendere certe cose in modo piú profondo. Se tu non sbagli, come puoi capire cosa è giusto? Se non sei sottoposto a tentazione e non cadi, come puoi migliorare te stesso e rialzarti? Lo scopo è quello di non sbagliare piú, non quello di non sbagliare mai. Solo il Messia è stato in grado di non sbagliare mai e superare la tentazione senza cadere in essa; noi, pur cadendoci, siamo messi in grado di superarla. E come satana riuscí a tentare Adamo ed Eva attraverso il serpente, cosí non fu in grado di ripetersi con il Messia.

“Nessuna tentazione vi ha còlti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via di uscirne, affinché la possiate sopportare” — 1Cor 10:13
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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Ottima citazione, Antonio! Vediamo tutto il passaggio di Gc 1:13-15:

13 Nessuno, quand'è tentato, dica: «Sono tentato da Dio»; perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno; 14 invece ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce. 15 Poi la concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato; e il peccato, quando è compiuto, produce la morte. (NR)

Il verbo "tentare", innanzi tutto, è πειράζω (peiràzo), che significa mettere alla prova; il "peccato" è ἁμαρτία (hamartía), che rappresenta il "mancare il bersaglio", il fallimento, l'errore, e, in senso bilico, la trasgressione. La traduzione NR è ottima, ma alla luce di quanto sopra, si capisce che la "tentazione" è un test, e che il peccato è in realtà una sconfitta, una "perdita per aver mancato il bersaglio".

Secondo me, il desiderio origina dal bisogno fisico e degenera in concupiscenza quando stimolato da ciò che l'ebraismo chiama yetzer ra (o yetzer hara, con l'articolo), "inclinazione al male", "istinto cattivo"; lo yetzer ra è ciò che trasforma i bisogni fisici naturali in concupiscenza, in desiderio carnale, passionale: il bisogno di mangiare diviene ghiottoneria, l'istinto sessuale diventa perversione etc. Finché non si raggiunge un'età matura, non si acquisisce lo yetzer tov, "inclinazione al bene", "istinto buono", che ci aiuta a trovare un giusto equilibrio ed essere padroni di noi stessi. Lo yetzer tov trasforma i nostri bisogni in desiderio positivo e incline al bene.

Yeshua insegna: “ciò che esce dalla bocca viene dal cuore, ed è quello che contamina l'uomo. Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni. Queste sono le cose che contaminano l'uomo” (Mt 15:18-20).

Il peccato, o meglio la sconfitta, sopraggiunge quando queste nostre pulsioni naturali diventano concupiscenza, e quindi ci portano a rendere attuale nella pratica ciò che deve essere, invece, controllato e dominato. Una sera esco per caso con degli amici; tra loro c'è una donna, che è sposata; è bella e attraente e stimola le mie pulsioni erotiche a tal punto che inizio a maturare pensieri su di lei, e a desiderarla. Lo yetzer ra ha stimolato negativamente un istinto che è parte della mia natura umana e lo ha deformato al punto da trasformarlo in desiderio bruciante e adulterio. Ecco che viene partorito il peccato. Noi dobbiamo imparare a dominare noi stessi, sotto tutti i punti di vista. Il Messia ci insegna a fare questo, e ad "alzare una siepe" intorno ai comandamenti:

“Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.” — Mt 5:28

Che ruolo ha satana in tutto ciò? Satana va a stimolare lo yetzer hara, in modo da assicurarsi che arriviamo a peccare; e lo fa soprattutto con coloro che sono piú sensibili spiritualmente. Nel caso di Genesi, il serpente non è propriamente satana, secondo me; satana sta dietro di esso. Quindi, possiamo identificare il serpente con satana, non dire che è satana. C'è una sottile differenza. Questo "identificare", "rappresentare", è tipico del pensiero ebraico e avviene spessissimo nella Bibbia.

Nel caso di Genesi, la trasgressione dell'essere umano produce prima la morte fisica e, quindi, spirituale. Ultimamente, cioè assolutamente, il peccato porta alla morte spirituale.
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