Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiviso
- Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Aldo, ti rispondo direttamente. Tu domandi “perché i discepoli di Emmaus riconoscono Cristo solo al momento dello spezzare il pane”.
La risposta è nella domanda. Potrei a questo punto domandarti perché la Maddalena riconobbe il risorto solo quando lui disse il suo nome. Anche qui la risposta è nella domanda. Che mai c’è da capire?
Se poi vuoi andare a parare all’eucaristia, sei fuori contesto, perché quei due discepoli ancora nulla sapevano della Cena del Signore. In più, se intendi dire che con l’eucaristica (che nulla c’entra con i discepoli di Emmaus) si incontra e si riconosce Yeshùa, sbagli nuovamente, perché lo avevano già incontrato lungo la via e già lì provarono forti emozioni, come dissero poi.
Tu che fai la comunione hai bisogno dell’ostia per riconoscere Yeshùa? Non lo hai già riconosciuto come Figlio di Dio? E quante volte devi riconoscerlo? E solo in quel modo e ripetutamente?
La risposta è nella domanda. Potrei a questo punto domandarti perché la Maddalena riconobbe il risorto solo quando lui disse il suo nome. Anche qui la risposta è nella domanda. Che mai c’è da capire?
Se poi vuoi andare a parare all’eucaristia, sei fuori contesto, perché quei due discepoli ancora nulla sapevano della Cena del Signore. In più, se intendi dire che con l’eucaristica (che nulla c’entra con i discepoli di Emmaus) si incontra e si riconosce Yeshùa, sbagli nuovamente, perché lo avevano già incontrato lungo la via e già lì provarono forti emozioni, come dissero poi.
Tu che fai la comunione hai bisogno dell’ostia per riconoscere Yeshùa? Non lo hai già riconosciuto come Figlio di Dio? E quante volte devi riconoscerlo? E solo in quel modo e ripetutamente?
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Se per valenza spirituale intendi che Gesù è presente solo con il suo Spirito e non con il suo Corpo, cadi nell'eresia docetista, che la Chiesa ha fermamente combattuto. Capisco che siano concetti difficili da comprendere, infatti anche Gesù nel Vangelo di Giovanni ha riscontrato la defezione di molti suoi discepoli ed il dubbio degli stessi apostoli. Ma Lui ha ribadito che occorre mangiare la sua carne e bere il suo sangue, e questo lo si fa concretamente nell'Eucaristia, e metaforicamente nell'avere fede in Lui. La fede ci permette di entrare spiritualmente in comunicazione con il Risorto, l'Eucaristia ci permette di essere corporalmente in comunione con Lui. Le due cose vanno insieme, l'una implica l'altra.Aldo ha scritto:Caro Vittorio, però dobbiamo sgomberare il campo da frantinetimenti che potrebbero legittimare l'accusa di cannibalismo. Il cibarsi del corpo e sangue di Cristo ha una valenza solo spirituale per tutti noi.
Noi non siamo cannibali, perché mangiamo Carne e Sangue risorti, su questo dobbiamo essere chiari. Il corpo risorto non è un corpo non risorto, può quindi essere presente sotto l'aspetto del Pane, in tutte le eucaristie del mondo, non ha più limiti fisici e temporali. È chiaro che riflessioni di questo tipo implicano la speculazione teologica, non sono chiaramente espressi nelle Scritture che non avevano lo scopo di speculare teologicamente, ma di portare alla fede.
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Caro Gianni, ma scusa, non fai prima a dire che non lo sai?
Perdonami, ma certe volte leggo nelle tue parole un approccio superficiale e a tratti banale nell'esame delle Scritture.
Tu dai una risposta povera e sterile quandi dici:
Invece in base a quella che è la mia sensibilità maturata in seno al cattolicesimo, ti dico che la Maddalena riconosce Gesù nel momento in cui questi lo chiama per nome perchè semplicemente non è l'uomo che riconosce con le sue forze Gesù, ma è Gesù che supera i nostri limiti umani venendoci incontro e chiamandoci per nome per mostrare l'amore e il desiderio di relazione che nutre nei nostri confronti. Se ci pensi, il dono dello Spirito Santo ricalca esattamente questa dinamia. Gli apostili avevano visto il sepolcro vuoto, avevano presa coscienza che il Messia era risorto, eppure non c'era ancora la piena convinzione per far esplodere la vita del vero cristiano. Se ne stavano rinchiusi a porte chiuse per paura dei Giudei. Capisci che il sentimento della paura denota proprio questo essere un cristiano a metà, non compiuto. Ma nonostante le porte chiuse (che simboleggia tutto ciò che nella nostra vita è impossibile secondo i nostro schemi umani) Gesù entra, dona la vera pace e il dono dello Spirito Santo alitando sui 12. Da questo momento in poi si ha una vera e propria esplosione di vita in tutti i sensi, è sotto l'azione dello Spirito Santo che gli apostoli riescono a vincera la paura e uscire dal cenacolo per annunziare il Vangelo a tutto il mondo. Tutto questo perchè l'uomo da solo non può far nulla; come detto prima può essere il più grande studioso biblico del mondo, ma questo non basta, se ne starà sempre sulla sua scrivania perso dietro i sui studi senza cogliere il verso senso di quello che legge e studia.
Caro Gianni, perchè trovo sterili e vuoti diversi tuoi pensieri, mentre trovo molto più interessante quanto esposto prima che è il frutto di letture di matrice cattolica?
Perdonami, ma certe volte leggo nelle tue parole un approccio superficiale e a tratti banale nell'esame delle Scritture.
Tu dai una risposta povera e sterile quandi dici:
perchè fai intendere che un motivo a questo passo non c'è.Potrei a questo punto domandarti perché la Maddalena riconobbe il risorto solo quando lui disse il suo nome
Invece in base a quella che è la mia sensibilità maturata in seno al cattolicesimo, ti dico che la Maddalena riconosce Gesù nel momento in cui questi lo chiama per nome perchè semplicemente non è l'uomo che riconosce con le sue forze Gesù, ma è Gesù che supera i nostri limiti umani venendoci incontro e chiamandoci per nome per mostrare l'amore e il desiderio di relazione che nutre nei nostri confronti. Se ci pensi, il dono dello Spirito Santo ricalca esattamente questa dinamia. Gli apostili avevano visto il sepolcro vuoto, avevano presa coscienza che il Messia era risorto, eppure non c'era ancora la piena convinzione per far esplodere la vita del vero cristiano. Se ne stavano rinchiusi a porte chiuse per paura dei Giudei. Capisci che il sentimento della paura denota proprio questo essere un cristiano a metà, non compiuto. Ma nonostante le porte chiuse (che simboleggia tutto ciò che nella nostra vita è impossibile secondo i nostro schemi umani) Gesù entra, dona la vera pace e il dono dello Spirito Santo alitando sui 12. Da questo momento in poi si ha una vera e propria esplosione di vita in tutti i sensi, è sotto l'azione dello Spirito Santo che gli apostoli riescono a vincera la paura e uscire dal cenacolo per annunziare il Vangelo a tutto il mondo. Tutto questo perchè l'uomo da solo non può far nulla; come detto prima può essere il più grande studioso biblico del mondo, ma questo non basta, se ne starà sempre sulla sua scrivania perso dietro i sui studi senza cogliere il verso senso di quello che legge e studia.
Caro Gianni, perchè trovo sterili e vuoti diversi tuoi pensieri, mentre trovo molto più interessante quanto esposto prima che è il frutto di letture di matrice cattolica?

Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Caro Vittorio, dico solo che non bisogna basarsi su speculazioni di carattere filosofoco che confondono le idee. Nell'Eucarstia c'è la presenza reale e vera di tutto Cristo, solo questo ci basta. Parlare poi di capilli e non capelli da risorto o meno, lascia il tempo che trova e non fa altro che alimentare dubbi e incertezza. Il cristiano secondo me deve sapere che il pane e il vino non sono solo dei simboli, ma sono la presenza reale di Cristo come lo intende la vecchietta che neanche capisce cosa significhi la parola "transustanziazione".Se per valenza spirituale intendi che Gesù è presente solo con il suo Spirito e non con il suo Corpo
Poi che il risultato del cibarsi del corpo di Cristo sia solo un arricchimento spirituale per tutti noi non ci piove, altrimenti hanno ragione Gianni e Lella quando ci accusano di cannibalismo.
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Caro Gianni perchè non provi a leggere gli scritti di personaggi eminenti (per me lo sono) come i Card. Martini e Ravasi?
Io francamente non credo che tu sia stato mai un cattolico impegnato in senso pieno nello studio biblico; forse lo sei stato solo da piccolo prima di lasciare la chiesa cattolica.....
Io francamente non credo che tu sia stato mai un cattolico impegnato in senso pieno nello studio biblico; forse lo sei stato solo da piccolo prima di lasciare la chiesa cattolica.....
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Certamente, Aldo, io sono convinto che la vecchietta che non conosce nemmeno il significato della parola transustanziazione, ma ogni mattina riceve con fede l'Eucaristia, capisce molto meglio di noi il significato della presenza reale di Cristo. Tuttavia noi dobbiamo rispondere alle domande di chi non conosce questo significato, ed inevitabilmente, se ci chiedono cosa significa mangiare la Carne di Cristo, non possiamo rispondere che dobbiamo crederci e basta, dobbiamo dare spiegazioni e dare spiegazioni significa fare un ragionamento teologico. Questo è quello che la Chiesa ha sempre fatto nei secoli per combattere le deviazioni della fede, e fu appunto il Concilio di Trento ad usare il termine transustanziazione per cercare di spiegare l'inspiegabile. Nessuna spiegazione sarà mai sufficiente, ma dobbiamo aggiornare il nostro linguaggio, per questo è più semplice parlare di capelli risorti.
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Siete troppo comici fratelli papalini.Lo dico in amicizia.
Se Ugo avesse riconosciuto Cristo nel fare colazione , oggi celebrereste la Santa Colazione.
Dai che arriviamo a 200 Pg non stò più nella pelle.

Se Ugo avesse riconosciuto Cristo nel fare colazione , oggi celebrereste la Santa Colazione.
Dai che arriviamo a 200 Pg non stò più nella pelle.



Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Cristo lo si riconosce una volta e per sempre, dopodiche' ci si impegna a seguire il suo esempio. L'ho gia' detto svariate volte e lo dico un'ultima volta: l'adorazione eucaristica perpetua, oltre a violare il Secondo, nega il sacrificio salvifico di Cristo che ci libera una volta e per sempre e nega il battesimo, che e' il segno biblico che suggella il riconoscimento consapevole del Cristo. Dice bene Gianni: quante volte avete bisogno di incontrare Cristo? Quando lo si incontra veramente, non e' possibile incontrarlo di nuovo, poiche' significherebbe che la prima volta non lo si e' incontrato veramente. Da quell'unico momento, in cui lo si incontra e lo si accetta (col battesimo consapevole), dobbiamo solo conformarci a lui e seguire i suoi insegnamenti.
Ma se vi ostinate a non accettare questa semplice cosa, e vi ostinate a restare fedeli al faraone col cappello da pesce in testa (Cristo per caso aveva un cappello a testa di pesce?), va bene cosi'.
Ma se vi ostinate a non accettare questa semplice cosa, e vi ostinate a restare fedeli al faraone col cappello da pesce in testa (Cristo per caso aveva un cappello a testa di pesce?), va bene cosi'.
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Vedi, Antonio, tu incontri Cristo una volta sola nel battesimo, poi lo segui, o cerchi di seguirlo, io invece Lo incontro ogni volta che prendo il suo Corpo. Io preferisco incontrare Cristo ogni volta che ne sento l'esigenza, non una volta sola nella vita, in modo che mi guidi e mi aiuti ogni giorno ad imparare come seguirlo.