Caro Akragas tu hai scritto che "Paolo (l'insegnamento farisaico) non lo considera SUFFICIENTE per guadagnare la salvezza", vero?
Paolo invece scrive ciò: Ma ciò che per me era un guadagno, l'ho considerato come un danno, a causa di Cristo.
Questo è amore incondizionato, non vincolato da nulla.
AKRAGAS ha scritto:
Ripeto, Paolo non considera spazzatura tutto l'insegnamento farisaico ma discute soltanto riguardo ad alcuni luoghi comuni all'interno della scuola "rabbinica".
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Paolo considera tutto l'elenco fatto prima ( circonciso l'ottavo giorno, della razza d'Israele, della tribù di Beniamino, ebreo figlio d'Ebrei; quanto alla legge, fariseo; 6 quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile) spazzatura, al fine di guadagnare Cristo.
Questa frase che scriverò deve essere ben chiara anche a quelle persone che credono che la Torah sia stata soppressa: di essere trovato in lui non con una giustizia mia, DERIVANTE dalla legge, ma con quella che si ha MEDIANTE la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla FEDE.
Caro Akragas ho risposto solamente con le parole di Paolo.
Besasea desidera un vostro commento, che rispondete?
essere trovato in lui non con una giustizia mia, DERIVANTE dalla legge, ma con quella che si ha MEDIANTE la fede in Cristo
Penso che questa sia la verità alla quale fa riferimento marco per coloro che hanno creduto al messia.
Ovvero il tenere sempre a mente che un uomo irreprensibile osservatore della Torah è giusto davanti a Dio non per suo merito ma per la fede posta nel messia.
fate dunque e osservate tutte le cose che vi diranno
Scusate l'insistenza, parlerò un ultima volta.
La frase detta da Yeshua che ho riportato sopra cosa vuol dire?
Se io credo che gli insegnamenti di un maestro siano spazzatura posso dire a mio figlio di fare e osservare tutto quello che dirá quel maestro?
Direi piuttosto non fare e non osservare quello che ti insegnano.
Se Yeshua non riconoscesse la globalità dell'insegnamento farisaico non avrebbe senso la sua frase.
In realtà Yeshua sottolinea soltanto l'ipocrisia di coloro (alcuni farisei) che pur conoscendo la verità dimenticano la giustizia: dicono ma non fanno.
Per rispondere a Besasea (e a Marco). Vediamo come la TILC traduce il passo di Flp 3:5-9:
Sono stato circonciso otto giorni dopo la nascita, sono un vero Israelita, appartengo alla tribù di Beniamino, sono un Ebreo discendente di Ebrei, ho ubbidito alla legge di Mosè con lo scrupolo del fariseo, fui zelante fino al punto di perseguitare la Chiesa, mi consideravo giusto perché seguivo la legge in modo irreprensibile. Ma tutte queste cose che prima avevano per me un grande valore, ora che ho conosciuto Cristo, le ritengo da buttar via. Tutto è una perdita di fronte al vantaggio di conoscere Gesù Cristo, il mio Signore. Per lui ho rifiutato tutto questo come cose da buttar via per guadagnare Cristo, per essere unito a lui nella salvezza. Questa salvezza non viene dall'ubbidienza alla legge, ma si ottiene per mezzo della fede in Cristo, e che Dio dà a coloro che credono.
Questo versetto deve essere compreso alla luce di altre cose che Paolo dice, non preso ed estrapolato dalle Scritture come prova del fatto che lui considerasse la tradizione e la legge stessa come "da buttar via" (σκύβαλον). Bisogna anche immedesimarsi un attimo nella situazione. Paolo, in modo molto acceso e preso dal fervore, sta dicendo che dopo aver conosciuto e compreso il Cristo, il Messia, la sua condizione di prima e' niente a confronto di quella attuale. Adesso, lui e' completo, mentre prima non lo era, il che non significa che non facesse bene ad osservare la legge. Non sta dicendo che la legge non deve essere osservata, sta dicendo che la salvezza non viene solo dall'osservazione della legge, il che e' diverso. Non sta neppure dicendo che il discepolo di Cristo deve necessariamente buttar via la legge per essere salvato; infatti, se cosi' fosse, lo avrebbe detto Cristo stesso, che invece disse:
Non dovete pensare che io sia venuto ad abolire la legge di Mosè e l'insegnamento dei profeti. Io non sono venuto per abolirla ma per compierla in modo perfetto. Perché vi assicuro che fino a quando ci sarà il cielo e la terra, nemmeno la più piccola parola, anzi nemmeno una virgola, sarà cancellata dalla legge di Dio; e così fino a quando tutto non sarà compiuto. «Perciò, chi disubbidisce al più piccolo dei comandamenti e insegna agli altri a fare come lui, sarà il più piccolo nel regno di Dio. Chi invece mette in pratica tutti i comandamenti e li insegna agli altri, sarà grande nel regno di Dio. Una cosa è certa: se non fate la volontà di Dio più seriamente di come fanno i farisei e i maestri della legge, voi non entrerete nel regno di Dio. Mt 5:17-20
Davvero non dobbiamo dimenticarci che Yeshua ci invita a osservare l'insegnamento della Torah, non a considerarlo relativamente importante; lui la osservava, ma in modo "pieno", e in alcuni casi questa "pienezza" poteva costituire violazione rispetto alla rigida applicazione tradizionale. Lui parla di mettere in pratica l'insegnamento della Torah, che non significa obbedire in modo cieco e ottuso a ogni precetto, ma davvero essere santi come il Padre e' santo. Allora, per essere santi, ad esempio, dobbiamo lasciare un fratello zoppo camminare sofferente nel giorno di sabato e applicare rigidamente i precetti, oppure dobbiamo aiutarlo e sollevare un peso probabilmente eccedente il limite consentito dall'insegnamento orale? Dio considerera' una violazione l'aver sollevato un peso eccessivo oppure il non aver aiutato un fratello?
Vediamo cos'altro dice Paolo riguardo Israele:
Se la primizia è santa, anche la massa è santa; se la radice è santa, anche i rami sono santi. Se alcuni rami sono stati troncati, mentre tu, che sei olivo selvatico, sei stato innestato al loro posto e sei diventato partecipe della radice e della linfa dell'olivo, non insuperbirti contro i rami; ma, se t'insuperbisci, sappi che non sei tu che porti la radice, ma è la radice che porta te. Rm 11:16-18
Sta dicendo che nonostante Israele non abbia riconosciuto il Messia in Yeshua, e' sempre il motivo per cui chi lo riconosce sara' considerato parte del popolo di Dio. Yeshua, infatti, e' venuto da Israele e per Israele. Se Israele lo avesse riconosciuto e Yeshua fosse stato il Re, cosa sarebbe successo a tutti gli altri? Quindi, il rifiuto di Israele ha costituito salvezza per gli altri, ma non costituira' condanna per Israele, che Dio ama e a cui ha fatto una promessa, che naturalmente manterra'.
Quindi, noi goy abbiamo tanto da imparare da Israele, e non dobbiamo dimenticare che e' stata Israele a darci Yeshua.
Yeshua ha affermato che la poligamia sia abolita?
Non mi pare.
Yeshua ha rimarcato il concetto che l'unico ripudio giustificabile era solo nel caso di adulterio.
Riguardo ad esempio a Giacobbe che ebbe due mogli nella risurrezione sarà in un corpo spirituale insieme a loro. Saranno come fratelli senza distinzione di sesso.
Besàseà ha scritto:Se dice che l'uomo che sposa un'altra donna commette adulterio, non mi pare ci siano dubbi...
in caso di ripudio senza giustificato motivo se si sposa un'altra si commette adulterio e si espone la donna ad adulterio nel caso che si risposi. Questo indica Yeshua, non che non sia ammessa la poligamia.
Così mi pare Besa.
Riguardo alla resurrezione ne parla esplicitamente Yeshua rispondendo ai sadducei.
Besasea, dico che dal testo capisco che Paolo si paragona ad un fariseo per quanto riguarda il suo vecchio modo di osservare la legge. In questo contesto, credo che Paolo voglia dire che la sua applicazione della legge era "al modo di un fariseo", quindi estremamente rigida. Infatti, lo chiarisce poco dopo dicendo "seguivo la legge in modo irreprensibile".
Besasea, riguardo al ripudio vorrei fare un ragionamento ma ho bisogno prima di sapere se in Bereshit e' scritto che Dio creo' la donna dalla costola dell'Adam o dalla sua meta' (o lato). Perche' mi risulta che tzela' non significhi propriamente "costola".
bgaluppi ha scritto:Non sta dicendo che la legge non deve essere osservata, sta dicendo che la salvezza non viene solo dall'osservazione della legge, il che e' diverso.
Caro Antonio perchè dobbiamo insabbiare il grido di Paolo?
Ho mai scritto che non si deve rispettare la legge?
Paolo sta dicendo una cosa sublime e noi non abbiamo il coraggio di ripeterla.
E siamo solo davanti ad una tastiera.....
Paolo un giorno si trovò davanti ad un uomo che in procinto di essere lapidato disse: Ecco, vedo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta in piedi alla destra di Dio.