Confidenziale

stella
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

Buon giorno a tutti ,si sono in ritardo ,ma ,,ci sono ,mi chiedevo ,..dove sono gli altri?? o le altre??,sembra qui che facciamo a turni ... :-)
ero stanca , ..sono stanca ma grazie a DIO ieri neve sole vento aria ...e kilometri ... :YMSMUG:

Oggi non ho argomenti in particolare , forse ne ho troppi e cosi c'e' come si dice ,l'imbarazzo della scelta .. :-(

prendo da ''Lo Zohar
"Il germoglio e la fioritura di un fiore riflette il processo di creazione che si svolge nel Mondo Superiore e nel Mondo Inferiore, che è il nostro universo fisico. Come un seme racchiude l'intero fiore, il pensiero originale della creazione contiene la creazione nel suo complesso, compresa la sua perfezione finale e completa. "
..

SIAMO AFFLITTI PER CIO' CHE STA SUCCEDENDO NEL MONDO ,,MA COME DETTO CI SONO DEI MOTIVI ...CONFORTO NELL'AFFLIZIONE
David Wilkerson (1931-2011)
Il segreto per comprendere come Dio ci può liberare delle afflizioni si trova nel capire come liberò Israele dalla schiavitù.
“Ora, queste cose avvennero loro per servire da esempio e sono state scritte per ammonire noi” (1 Corinzi 10:11).
Tutto ciò che accadde ad Israele, la schiavitù, le prove, la liberazione dall'Egitto, sono la testimonianza, uno schema ed un esempio per noi oggi. In realtà, la liberazione fisica di Israele rappresenta la liberazione spirituale che tutti noi vedremo.
Ti sei mai chiesto perché Israele non si ribellò mentre era schiavo di Faraone? Dopo tutto li stava costringendo a fare dei mattoni senza paglia e comandava ai sorveglianti di frustarli. Perché gli Israeliti non presero in mano la situazione? Di certo avevano i numeri per poterlo fare, specialmente a seguito delle dieci piaghe, dopo le quali l'Egitto venne devastato, indebolito ed era a lutto. Anche Faraone ammise: “Ecco, il popolo dei figli d'Israele è più numeroso e più potente di noi” (Esodo 1:9).
La ragione per cui Israele non si ribellò fu perché non erano in grado di farcela! Era Dio a dover operare per loro. Il Signore disse a Mosè: “Ho visto, ho visto l'afflizione del mio popolo che è in Egitto e ho udito il grido che gli strappano i suoi oppressori; infatti conosco i suoi affanni. Sono sceso per liberarlo” (Esodo 3:7-8).
Dio disse apertamente: “Conosco i suoi affanni”. Amato, se questo non ti è di conforto nella tua afflizione, nient'altro lo sarà. Il Signore sta dicendo: “So cosa stai passando, e so come ti senti. Ma questa non è una tua battaglia. Il tuo sorvegliante, il diavolo, è troppo per te ecco perché devo venire Io a liberarti”.
“Io sono il Signore; quindi vi sottrarrò ai duri lavori di cui vi gravano gli Egiziani, vi libererò dalla loro schiavitù e vi salverò con braccio steso e con grandi atti di giudizio. Vi prenderò come mio popolo, sarò vostro Dio” (Esodo 6:6-7).

Buona giornata ...ecco il motivo del mio ritardo e stanchezza , ...
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stella
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

SI VERO e' difficile stabilire la fine dei tempi ...e non tutti sono concordi ..

IO sono curiosa ,non mi accontento e senza voler togliere niente a nessuno qui in forum ,... vi consiglio anche la lettura del sito molto ricco ,del ..
Dottor Baruch Korman. docente senior presso l'Istituto Zera Avraham con sede in Israele..
io traduco ,ma non tutto si puo' tradurre ...l'ebraico no non riesco con il mio pc..

.https://loveisrael.org/

buona giornata ...

E uno degli scribi, essendosi preceduto, dopo averli ascoltati ragionare insieme, vedendo che Egli rispondeva loro bene, gli domandò: «Qual è il primo (più grande) di tutti i comandamenti?». 29 Gesù rispose: «La prima è: "Ascolta, Israele, il Signore nostro Dio, il Signore è uno"».
30 “E amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”.
31 "Il secondo è: Amerai il tuo prossimo come te stesso". "Più grande di questi non c'è altro comandamento". 32 E lo scriba gli disse: «Ebbene, Maestro, hai parlato in verità, perché Egli è Uno e non ce n'è altri all'infuori di Lui».Marco 12:28-32..



...dopo lettura meditazione una musica dolce rilassante ''sublime grazia ''
..https://www.facebook.com/JaimeHernanMam ... 9221780730
stella
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

LEGGEVO ...
La Santa Parola di Dio e' stata messa alla prova da studiosi, processata dai critici e interrogata dai dubbiosi, ma alla fine la Sua Parola era sopravvissuta alla fornace infuocata, rimanendo fonte di riscatto e gioia indicibile..,,

"Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno mai" Matt. 24:35

Gioisca il mio cuore nella tua salvezza
e canti al Signore, che mi ha beneficato. GLORIA A DIO ...

--
Vayiqrà (Chiamò)..un commento di Fulvio Canetti:
Levitico 1:1-5:26
“Il Signore chiamò Moshè dalla tenda del Convegno” (Lv 1,1).
Il Signore chiama Moshè dal Tabernacolo, con il nome datogli da Batya, quando costei prese il bambino dalla culla, sulle acque del Nilo.
Il rav Hatan Sofer sostiene che D-o concede la profezia ad un uomo che sia saggio e umile, come sta scritto: “L'uomo Moshè è l'uomo più modesto della terra”. Difatti pur essendo vissuto nel palazzo del re d'Egitto, egli ha conservato la sua modestia, avvicinandosi agli uomini oppressi dalla schiavitù.
Il Signore chiama Moshè una prima volta nel roveto ardente, per liberare il popolo dalla schiavitù egiziana, una seconda sul monte Sinài per ricevere il dono della Torah e una terza chiamata per insegnare ai figli d'Israele le leggi sui sacrifici.
Il libro di Vayiqrà, conosciuto nel mondo profano come Levitico, è chiamato dalla Tradizione ebraica la ''Bibbia dei sacerdoti'', per la potenziale sacralità d' Israele, essendo questo popolo '' un reame di sacerdoti, una Nazione santa''.
Leggi sui sacrifici
“Quando un uomo presenterà un sacrificio al Signore”, (Lv 1,2) questo deve essere un dono fatto con gratitudine e devozione. La parola korban tradotta con ''sacrificio'', in lingua ebraica significa ''avvicinarsi'' a D-o, per ascoltare la sua Parola. La Torah chiede all'uomo di guardare al sacrificio con gli occhi dell'anima, per chiedersi cosa è disposto a sacrificare per riparare al proprio errore. L'offerta del sacrificio significa una partecipazione attiva tra colui che offre e colui che riceve, come se noi stessi fossimo l'offerta, pronti a compiere il percorso di avvicinamento, per ricevere il perdono dal Signore.
Con l'offerta del sacrificio l'uomo paga ''qualcosa'' per il suo peccato, in modo che si renda conto che non bastano formule magiche di pentimento verbale. Adamo, Noè ed Abramo portarono sull'altare sacrifici di ''espiazione'' come testimonianza della loro volontà di avvicinarsi a D-o, nell'intento di fare “teshuvà”. (pentimento)
Maimonide (Rambam), sostiene che la prima tappa di questo processo di “pentimento” sia quello di riconoscere le proprie colpe. Non basta dire: “Non farò più in questo modo”, senza rendersi conto della sua “distanza” da D-o, creata dal peccato. Questo discorso vale per il singolo, per il popolo e per i suoi dirigenti, come scritto:“Qualora pecchi il Sacerdote unto, inducendo in colpa il popolo, dovrà offrire in espiazione del peccato da lui commesso, un toro senza difetti”. (Lv 4,3).
L'insegnamento della Torah è sorprendente: vuole comunicarci che anche il gran Sacerdote può sbagliare, ma deve riconoscere l'errore da lui commesso, facendo teshuvà, ed abbassare il suo orgoglio. Rav Soloveitchik sostiene che il sacrificio risveglia nell'uomo, che vive nell'oscurità, il suo pentimento, in modo che egli possa avvicinarsi al Signore, affinchè venga benedetto.
Con la distruzione del Santuario (Mishkan) i sacrifici, sono stati sospesi e sostituiti dai nostri Maestri con la tefillà (preghiera) e la zedaqà (carità)..
Allegati
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France
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Re: Confidenziale

Messaggio da France »

https://www.comunitaebraicabologna.it/i ... -giudaismo

Interessante quanto sopra dalla comunità ebraica di Bologna.

Riepilogando:
Unità divina

Il monoteismo è il principio fondatore del giudaismo.

Alleanza
La Torah menziona tre alleanze: la prima tra Dio e Noè, la seconda tra Dio ed Abramo, la terza tra Dio e il popolo d’Israele.
Dopo il diluvio, Dio promette a Noè e ai suoi discendenti di mai più scatenare atri diluvi. Dopo aver specificato i rapporti tra gli uomini e il mondo vivente ed anche tra gli uomini (chiamato le sette leggi di Noè, un codice etico fondamentale), Dio posta questo patto sotto il segno dell’arco balena (Gen. 9: 1-7).
La seconda alleanza unisce Dio ad Abramo: Dio gli promette una discendenza numerosa che, dopo un tempo di esilio e di oppressione, erediterà della terra dove l’ha fatto venire. Abramo e la sua discendenza devono, a loro volta, osservare il rito della circoncisione in segno di fedeltà al Dio unico (Gen. 15:7 e Gen. 17:7).
L’alleanza collettiva e pubblica contrattata tra Dio ed Israele al Sinai è la conferma dell’alleanza con Abramo. La discendenza di quest’ultimo, costituita in nazione dopo la liberazione della schiavitù d’Egitto, conclude liberamente un’alleanza con Dio. Si impegna ad adempiere le parole divine, mentre Dio si impegna a farne la “sua proprietà personale” tra i popoli. I Dieci Comandamenti e tutta la Torah costituiscono i termini dell’alleanza: pratica del culto, osservanza delle regole etiche, sociali e politiche (Es. 19).


Possiamo dire che noi siamo sotto la prima alleanza tra Dio e Noe’ e siamo tenuti a rispettare le sette leggi?
Mentre la seconda alleanza tra i figli di Abramo, sia Ebrei che mussulmani.
La terza solo per gli Ebrei!
stella
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

FRANCE ,..''nessun contesto...'' io non saprei ...

Alla fine del “diluvio” D-o stipula un “patto di non belligeranza” con Noè e i suoi figli. In quella occasione ricevono i “Sette precetti dei figli di Noè – le sette leggi noachidi” che sono alla base del comportamento etico all’interno della società umana.
Esse sono considerate l’elemento fondante che regola il rapporto e la vita fra gli esseri umani, nei riguardi di tutto il creato. La pena per la loro trasgressione? Un nuovo diluvio?
Rav Alberto Sermoneta, rabbino capo di Bologna

Secondo me ....le sette regole noachidi sono per tutti ,come anche il resto ,le cerimonie no ''..

il nuovo patto .

Noi siamo il nuovo Israele,..
il popolo che Dio si è scelto perché viva di una vita nuova, sostenuta e guidata da un patto di amicizia avvenuto per la prima volta al Sinai. Pasqua è uscire dall'Egitto per entrare nel Regno di Dio, è dunque liberazione e alleanza. O Dio, nostro Padre, tu ci dai la gioia di riunirci nella tua Chiesa per dirti il nostro grazie con Cristo Gesù nostro salvatore. Tu ci hai tanto amato che hai creato per noi il mondo intero, immenso e meraviglioso, ci hai fatto dono del tuo Spirito per essere uniti a te in comunione di vita, per formare in Cristo una sola famiglia. Questa tua amicizia, che ricordiamo nella celebrazione della Pasqua, ci sostenga lungo il nostro cammino, ora e per tutti i secoli dei secoli...

..
"Hashem ti benedica e ti protegge - (יברכך יהוה וישׂמרך)"; (Num 6:24)
LA BENEDIZIONE SACERDOTALE
"I nostri saggi (חז"ל) ci insegnano che "benedire" si riferisce ai beni materiali in questo mondo attuale, specificamente le benedizioni della grazia menzionate in Deuteronomio 28:1-14. Al contrario, "proteggere" richiede la presenza della protezione di D-o su questi beni materiali.
🖖"Hashem fa splendere la sua faccia su di te, e abbi pietà di te (יאר יהוה פניו אליך ויחנך)"; (Numeri 6:25)🖖
La traduzione letterale dell'inizio di questo versetto è "per far splendere la sua (di Hashem) faccia su di te ..." Citando l'uso della parola Ya'ir (יאר), che significa "brillare" o "illuminare", i nostri saggi hanno insegnato che la clausola di apertura chiede a D-o di illuminarci con la sua Torà, mentre "e abbi pietà di te", cioè, possiamo trovare la grazia negli occhi degli altri.
🖖Hashem alza la tua faccia per te e ti dà Shalom! (ישׁא יהוה פניו אליך וישׁם לך שׂלום); (Num.6: 26)🖖 - Infine, all'inizio del terzo verso chiede a Hashem - "lo sguardo del Padre". L'ultima frase della benedizione è unica nel suo appello diretto a Shalom (שׂלום). "una persona può avere prosperità ... Ma se non c'è Shalom (pienezza), tutto è inutile" (Sifra, B'chukotai).
Quindi ogni linea della benedizione sacerdotale esprime due desideri separati - - ogni riga contiene un'idea del beneficio terrestre (beni materiali, trovando il favore tra gli altri, pace, pienezza) e un'idea della relazione divina (la protezione di D-o, la Tora di D-o e la misericordia di D-o).
Quindi la benedizione sacerdotale è così attraente perché le parole riconoscono ciò che vogliamo essere adempiuti in entrambe le dimensioni della nostra vita, quella terrena e quella "spirituale".
Solo allora possiamo veramente essere benedetti con l'ultimo shalom "
( da" italian Jews")
SHABAT SHALOM A TUTTI.. sempre dalla mia indimenticabile sorella maggiore RICCARDA M. G. ''COLLAGE ''
Allegati
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stella
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

buon giorno mondo ..

Da un po leggevo ,senza capire poi come si suol dire ''il nucleo della questione ''' ;) ..

SI sulla pasqua ..l'inizio dell'anno ..ecc..ecc.. ,ma cio che era ,che mi e' nuovo per me ,..che questo shabbat ,e' lo shabbat della GIUVENCA ROSSA .. ;;) sarebbe??

chi ne vorrebbe parlare in poche parole ,o meglio terra terra ,ha a che fare con CRISTO? ..

Forse NOIMAN .. forse GIANNI ..o altri ...

19 Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne: 2 «Questa è una disposizione della legge che il Signore ha prescritta: Ordina agli Israeliti che ti portino una giovenca rossa, senza macchia, senza difetti, e che non abbia mai portato il giogo. 3 La darete al sacerdote Eleazaro, che la condurrà fuori del campo e la farà immolare in sua presenza. 4 Il sacerdote Eleazaro prenderà con il dito il sangue della giovenca e ne farà sette volte l'aspersione davanti alla tenda del convegno; 5 poi si brucerà la giovenca sotto i suoi occhi; se ne brucerà la pelle, la carne e il sangue con gli escrementi. 6 Il sacerdote prenderà legno di cedro, issòpo, colore scarlatto e getterà tutto nel fuoco che consuma la giovenca. 7 Poi il sacerdote laverà le sue vesti e farà un bagno al suo corpo nell'acqua; quindi rientrerà nel campo e il sacerdote rimarrà in stato d'immondezza fino alla sera. 8 Colui che avrà bruciato la giovenca si laverà le vesti nell'acqua, farà un bagno al suo corpo nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 9 Un uomo mondo raccoglierà le ceneri della giovenca e le depositerà fuori del campo in luogo mondo, dove saranno conservate per la comunità degli Israeliti per l'acqua di purificazione: è un rito espiatorio. 10 Colui che avrà raccolto le ceneri della giovenca si laverà le vesti e sarà immondo fino alla sera. Questa sarà una legge perenne per gli Israeliti e per lo straniero che soggiornerà presso di loro...

buona giornata mondo ....
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Re: Confidenziale

Messaggio da Gianni »

noiman
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Re: Confidenziale

Messaggio da noiman »

Come mi pareva di ricordare avevamo già trattato il sacrificio della parà adumàh, si può ancora aggiungere molto, se qualcuno vuole può ritornare alla discussione ne 2017 e trovate il collegamento quì:https://www.biblistica.eu/viewtopic.php? ... &start=430
Interpretazione delle Scritture Ebraiche - Pagina 44 - FORUM BIBLICO (biblistica.eu) potete aprire il link con CTR + un clic, se non si apre potete trovare a pag. 44 della cartella
I
Prima di concludere dobbiamo chiarire cosa sono i quqqim , ovvero quei precetti che non trovano spiegazione neanche nella Torah orale, è possibile che questo termine trovi origine dalla radice ‘eqev, inteso come ricompensa, esiste una differenza tra mishpatim e quqqim, tra mitzvòt sikhliyòt ovvero i precetti razionali ( da sèkel=intelletto) cioè quelli che sono chiari nelle disposizioni e nelle intenzioni, poi vengono le mitzvòt shim’iyòt ,i precetti rivelazionali (da shmù’ah =rivelazione, tradizione), K.Y commenta:
“I precetti incomprensibili per educarci all’idea del principio fine a se stesso …. Se per esempio perseguissimo un ladro solo allo scopo di recuperare la refurtiva o impedire che nuoccia nuovamente compiremmo una azione etica esclusivamente per fini personali.

Riguardo il rituale della “la vacca rossa”, qualcuno ha pensato che il rito della Paràh Adumàh, fosse a espiazione del vitello d’oro, anche se sappiamo che il precetto fu dato precedentemente alla costruzione del vitello d’oro, il quqqah della vacca rossa rimane il più misterioso, Ba’al ha-Turim pone un interessante paragone :“Il legno che fu utilizzato per addolcire le acque amare era di persè amaro, e così le ceneri della vacca rossa purificano gli impuri e rendono impuri i puri” .

E anche singolare che il Cohen Gadol che doveva essere purificato per i 7 giorni precedenti al rito dell’abbruciamento della vacca rossa dovesse usare le ceneri della precedente vacca rossa nella misura di un terzo, la prescrizione commenta Sforno era incomprensibile anche a re Shelomòh, il più saggio degli uomini vissuti in Israele, che disse”Ho pensato che l’avrei capita, ma invece è troppo distante da me” (Qoèlet 7/23), il chuqqah , un comandamento privo di spiegazione razionale, ma sappiamo che le ceneri della vacca rossa rendevano impuro colui che scannava l’animale, quello che lo bruciava , successivamente anche coloro che gettava vano nelle ceneri il legno di cedro, di issopo e lo scarlatto , infine anche colui che le raccoglieva, ma la situazione cambiava per chi le mescolava con l’acqua, (meqaddesh) e da colui che le aspergeva (mazzeh) ruoli che li rendeva refrattari a ogni impurità.
Sforno trae una conclusione " La simbologia del rendere impuri i puri nello stesso tempo in cui gli impuri si purificano! L’acqua e il fuoco insieme purificano", forse questa non è la teoria degli opposti?
Bene, ora possiamo veramente aver concluso.
Noiman


stella
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

SHALOM , PACE E BENE ..

SI NOIMAN , GIANNI , ho trovato letto e vi ringrazio , a volte incomprensibile per il mio piccolo cervello ,..
poi anche perche non ci incontriamo su alcuni punti ...''io mi chiedo sempre cosa vuol dire insegnarmi a me oggi ..

potrei dire anche in Biblistica .
.https://www.biblistica.it/wp-content/up ... fMessaggio da noiman » domenica 8 gennaio
NOIMAN RIPORTO QUI ... 2017, 22:24
seconda parte

Il morto rende impuri perché così è stabilito dalla normativa giuridica, ma questa impurità non ha alcun potere in quanto tale, l'acqua che purifica ha poteri magici: è una “mitzvà”, in virtù della “mitzvà “ il morto ci rende impuri e l'acqua purifica.
E’ veramente paradossale che questo rituale destinato a rendere puro attraverso le ceneri della parah adumàh mischiate all’acqua rendano puro chi è stato in contatto con un morto, mentre il Cohen che l’asperge rimane impuro.
Ci si può chiedere quali sono i rapporti e le connessioni tra puro e l’impuro e come dall’impuro può scaturire il puro, è più facile purificare l’acqua o renderla impura?
E singolare che per realizzare questa mitzvà chi ne prende parte rimane impuro, andando contro il concetto acquisito che chi si prodiga per raggiungere la purità deve essere puro , o in alternativa crescere nei livelli di purezza attraverso le azioni destinate allo stato di purità.
Perché , “la giovenca rossa “ e nessun altro animale ?
Forse solo perché è veramente difficile trovare un animale che sia perfetto, con il mantello di colore “rosso”?
Rashi conferma che anche solo la presenza di un pelo di un altro colore rendeva la giumenta non adatta, (Sifre Zuta).
Il midrash haggadàh si occupa di indagare gli aspetti narrativi del testo, tratto dal commento all’opera di Rashi è interessante apprendere che la giovenca rossa era :“E’ simile al figlio di una serva che aveva sporcato il palazzo del re. Dissero: ”Venga sua madre e spazzi via gli escrementi !” Qui si dice “venga la giovenca e copra l’espiazione per il peccato del vitello!”. Ora la giovenca è rossa con riferimento a:…..”Anche i vostri peccati fossero rossi come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve”(da Commento al libro dei Numeri di Rashi de Troyes)
Sappiamo che era quasi impossibile, la difficoltà fu tale che questo rituale fu celebrato solo 8 volte in tutta la storia ebraica, le ceneri venivano conservate per molti anni mentre si ricercava un’altra “paràh adumàh
Nella preparazione del rito è fondamentale la cenere dell’animale, la regola era che tutte le sue parti dovevano essere bruciate, senza esclusione delle feci. Il sangue dell’animale ucciso doveva essere asperso per sette volte vero l’ingresso della tenda.
Ma solo la cenere dopo un complesso rituale è la destinazione finale.
La parola “cenere “ compare in Bemidbar- Chuccath in 19/9, scritta come אפר è scritto:
”Un uomo puro raccolga la cenere della giovenca rossa” ritroviamo la stessa espressione in 19/17 dove compare עפר “di cenere del sacrificio”(מעפר) , riguardo le norme per l’utilizzo.
In realtà solo אפר è traducibile come cenere, עפר , significa polvere. Le parole hanno un suono simile, se non vocalizzate quasi identico. Quale insegnamento possiamo trarre ?
Il traduttore ha preferito evitare di complicarsi la vita fornendo la stessa traduzione per due parole con significato diverso?
La prima volta che ritroviamo nella Torah la parola עפר è in Bereshit dove leggiamo: יהוה אלהים את האדם עפר מן האדמהייצרו , “Il Signore Dio formò l’uomo di polvere della terra” la polvere è per noi meno della terra, la polvere d’argilla crediamo che fosse “rossa” , le tre lettere che generano questa radice si rianimano e formano un’altra parola אדם “adòm” rosso e il primo uomo è definito come אדם adam.
Le cenere a questo punto diventa polvere per la rinascita che passa dalla impurità e ritorna alle origini, il richiamo tra l’episodio della formazione del primo uomo, poi la degenerazione del vitello d’oro e subito dopo il rito della “parah adumàh” è fortissimo.
Parole, segni e assonanze non sono li poste a caso, i chachamin sapevano questo e ci invitano nello studio di tutti i kukkim.
Noiman.
...........
VA bene ,ma io mi chiedo sempre cosa vuole insegnarmi a me oggi ,cosa c'e' nascosto in cio' ...
ha a che vedere con la figura del '' MESSIA ,CRISTO?? ecco le domande che io mi pongo ,..
okei poi entriamo in un labirinto ,..almeno per me ..

comunque credo che riportare a galla vecchie discussioni e' sempre buono ..

..ho letto poi anche altri pensieri che riporto ''solo uno piccolo'''non per correggere e ne per insegnare

La giovenca rossa è simbolo della carne di Cristo; è di sesso femminile a causa della debolezza della carne, è rossa a causa della passione cruenta. Quanto all'espressione: "prendano per te", essa dimostra nello stesso Mosè la figura della legge, poiché gli Israeliti credettero di uccidere Cristo secondo la legge in quanto, secondo loro, trasgrediva il Sabato e, come essi pensavano, violava le osservanze legittime. Non è dunque strano che si dica che la giovenca sia senza difetti, poiché anche le altre vittime prefiguravano questa carne dal momento che è prescritto che siano ugualmente senza difetti gli animali da immolare. Quella carne infatti era "a somiglianza della carne di peccato", ma non carne del peccato..

non voglio contrariare niente e nessuno ,ma solo condividere interpretazioni diverse ..
----

Bene cambiamo discorso , oggi o questa sera termina la festa degli azzimi ,domani offerta del covone ..

domani S. PASQUA cattolica ,..poi Pasqua ebraica 22 aprile fino al 30 ..
poi Pasqua Ortodossa 5 maggio ...
:-? giorni addietro ho detto che non festeggio nessuna Pasqua ,.. ''la pasqua ebraica non potrei potremmo mai adempierla noi ex pagani ,.....nessuno ha replicato ,anzi sembra si siano un po offesi , ..nessun intervento per contrariarmi .. :-? ..non mangero' l'agnello ...


sembra che per me sii arrivato il tempo il momento anche se a malin cuore .. :-( di mettere in pratica ...
Ecclesiaste, 3, 1-15...

per chi vuole inoltrarsi di piu' conoscere anche il pensiero di un'altro studioso ,''non piu' tra noi''...leggete anche il link qui sotto ,..

https://www.bibbiaweb.net/lett133s.htm
SHALOM .. PACE E BENE A TUTTI ... :YMHUG: :-H ..

"Non spegnete lo Spirito,
non disprezzate le profezie.
Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono.
Astenetevi da ogni specie di male.
Il Dio della pace vi santifichi interamente e
tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo,
si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo..
stella
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

NESSUN AUGURIO PER I ''CRISTIANI'''.. :-(
CI ha pensato RABBI CIPRIANI .. :-?? mi sembra che condivide anche un po il mio pensiero ...

PASQUA
RESURREZIONI
Nella tradizione cristiana originata nei Vangeli la vicenda della morte e resurrezione di Gesù si svolge durante la celebrazione di Pèsach, la Pasqua ebraica. I tre giorni che intercorrono fra la morte e la resurrezione rappresentano un periodo di attesa, dolore e speranza per i suoi seguaci, che poi si trasforma in gioia e celebrazione.
Questa struttura di tre giorni ricalca la narrazione dell'Esodo celebrata a Pèsach.
Nel contesto biblico l'agnello pasquale, il Pèsach, doveva essere conservato per tre giorni prima di essere sacrificato, come prescritto in Es. 12:6-8. Solo allora il popolo ebraico è pronto a rinascere a nuova vita attraverso l’uscita dall’Egitto.
Ma trascorreranno altri tre giorni fra l’inizio del loro viaggio e il passaggio del Mare, che sancirà la loro vera e propria resurrezione collettiva, giacché in assenza di libertà non vi può essere vera vita (in tale prospettiva non sfuggirà l'importanza del restituire con assoluta urgenza questa vita a chi oggi si trova in cattività).
.A questo dobbiamo aggiungere che nella visione ebraica l’Egitto è considerato il paese della morte, dove essa è onnipresente, attraverso gli imponenti monumenti funerari e l’enorme importanza rivestita dal culto dei morti. Uscire da quel luogo significa quindi anche affrancarsi da quell’energia di morte.
Anche se quest’anno le due celebrazioni, la Pasqua cristiana e il Pèsach ebraico, cadono a distanza di qualche settimana, entrambe celebrano un ritorno alla vita, simboleggiato anche dall’uovo che, in forme diverse, è presente in entrambe le tradizioni.
Giorgio Bassani scrive nel Giardino dei Finzi Contini: “Per capire come vanno le cose del mondo, bisogna morire almeno una volta nella vita.” In realtà questo processo va affrontato a più riprese, e se da un lato non possiamo avere certezza di ciò che accade dopo la morte, sappiamo che la nostra vita comporta diverse morti, ma anche molteplici possibilità di resurrezione. Per questo la liturgia ebraica prevede una benedizione recitata in ognuna delle tre preghiere quotidiane, il cui testo dice: “Fonte di benedizione sei tu, che dai vita ai morti”, dove i morti di cui si parla sono tutte e tutti coloro che, ogni giorno, trovano una via che li conduca verso nuova vita.Qualche millennio prima che Neruda scrivesse "È per rinascere che siamo nati" la spiritualità ebraica insegnava che ci è dato di nascere una sola volta, ma ci viene richiesto di tornare alla vita costantemente, e di rinascere quindi ancora e ancora.
Un sincero augurio di serena Pasqua agli amici cristiani, Shavua Tov uMevorach, buona settimana a tutte e tutti
Rav Haim.

LA PASQUA EBRAICA ...

PASQUA E PÈSACH,
ETICA DI VITA
Il libro dell’Esodo racconta di come agli israeliti venga ingiunto immediatamente prima dell’uscita dall’Egitto di sacrificare un agnello e di spargere il suo sangue sugli stipiti delle porte delle loro case come segno distintivo. L'agnello pasquale, detto Pèsach, doveva poi essere consumato durante la sera che precedeva la liberazione dall’Egitto. Questo rimase il rito principale della Pasqua ebraica per tutta l’epoca biblica. Nel Pèsach rabbinico però l’agnello fu sostituito dal pane azzimo, che nel rituale biblico ne costituiva solo l’accompagnamento, e così è ancor oggi. Questo acquisisce un significato ancora più profondo quando pensiamo che secondo un antico midrash (Shemot Rabbà 2:2) Moshè fu scelto come guida del popolo ebraico perché aveva mostrato particolare sollecitudine verso tutte le pecore del gregge di cui si occupava presso il suocero Yitro, e soprattutto verso le più fragili.
Nel Secondo Testamento (ricordo agli amici cristiani che il termine “nuovo Testamento”, è obsoleto e generalmente considerato scorretto), Gesù è spesso paragonato all'agnello pasquale, e la sua morte sulla croce è interpretata come un sacrificio che offre la liberazione spirituale all'umanità. Come l'agnello pasquale, Gesù è considerato "l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo", (Giov. 1:29). Questo collegamento stabilisce un legame simbolico tra l'agnello pasquale biblico e il sacrificio di Gesù come l'agnello pasquale definitivo.
All’approccio della Pasqua cristiana, e in preparazione al Pèsach ebraico (che quest’anno cadrà tre settimane dopo perché l’attuale anno ebraico è embolismico e comporta un mese in più) è importante ricordare che quanto accomuna le due celebrazioni è l’idea di una umanità in crescita verso una maggiore libertà e quindi una maggiore responsabilità. Questa idea passa necessariamente attraverso una comprensione più piena e profonda del rispetto per la vita e il rifiuto della violenza verso qualsiasi essere vivente. Come diceva Mahatma Gandhi: "Grandezza e progresso morale di un popolo si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali"
Un anno è lungo e articolato, e così è una vita. Ma nei lunghi periodi esistono dei momenti dove affermare certi valori può avere un impatto più forte e duraturo.
È il momento di farlo, di celebrare le nostre feste, tutte le feste, nel rispetto di ogni vita.
Una serena Pasqua agli amici cristiani,
Rav Haim.

Adesso vi saluto davvero .. #:-S anche la foto ho rubato a rabbi CIPRIANI ..
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