Gianni ha scritto: ↑giovedì 11 maggio 2023, 3:07
La fonte ebraica da me citata riconosce che regole per il calendario “sono state fissate dai rabbini”. Questo diritto lo hanno o se lo sono preso? E, per il monoteismo, il diritto di modificarlo in trino lo hanno o se lo sono preso?
Ma ti posso dire cosa risponderei a chi mi facesse domande sul calendario ebraico. Direi: Nella Scrittura è detto che l’inizio dell’anno coincide con il novilunio di nissàn; nel corso dei secoli regole diverse “sono state fissate dai rabbini” (fonte ebraica).
Gianni: ma lo hai capito o no che Mosheh = Elohim?
Davvero tu credi ancora nelle favoline e non che le leggi del popolo ebraico non le abbia semplicemente stabilite Mosheh? L'accezione "Governanti" "Legislatori" "Giudici" ti è sfuggita?
Che ti scombina se le forme di Governo del popolo ebraico si sono evolute nel tempo come è avvenuto per tutti i popoli? E se però questo è avvenuto con una certa continuità di sensi?
C'è un magnifico video di Rav. Di Segni sul tubo: "Chi detiene il potere fra gli ebrei", in cui descrive il passaggio dall'accentramento di tutti i poteri su Mosheh, alla separazione dei poteri (cita persino Montesquieu) che comincia ad avvenire già mentre Mosheh è in vita. Cercalo.
Sai che esistono i tribunali rabbinici, si? Il tribunale rabbinico oggi in Israele ha grandi poteri, ad esempio ratifica le c.d. "conversioni", diversamente non puoi avere un passaporto Israeliano e non puoi fare aliah.
Domandi se questo diritto lo hanno o se lo sono preso. Glielo dà il popolo come il popolo lo diede a Mosheh (sarebbe bastato non seguirlo, ma invece gli hanno dato il potere di essere il condottiero che li guidasse fuori da Mitzraim). Li considerano i loro Maestri, come chiamano "Mosheh nostro Maestro". Vanno a imparare Torah dai loro Maestri perchè ritengono che il loro Maestri abbiano fatto un buon lavoro e con ciò conferiscono loro questo diritto.
È esattamente come per la questione della carne e dei latticini. Nella Bibbia troviamo la semplice indicazione di non far bollire il capretto nel latte di sua madre. Da qui a stabilire che si può mangiare formaggio solo dopo che sia passato un certo numero di ore da quando si è mangiata della carne, che si debbano avere stoviglie diverse per mangiare carne e latticini e che debbano essere conservate separatamente in dispense lontane tra loro, c’è un abisso.
(Sta cosa ti mette proprio sotto shoch
). Ma no, no. Confondi gli ordini delle cose. E' come dire che le norme sul matrimonio (p.e. chi non sia consentito sposare o meno, vedi anche ns. codice civile) e portare tzitzit (che forse al plurale fa tzitziot, boh), siano lo stesso ordine di cose.
Le norme alimentari sono un certo tipo di osservanze, alcune con connotazioni 'simboliche' (cfr. avevo già citato l'astenersi dallo sciatico). Altrove le chiamiamo 'pratiche' e in questo altrove si gioca lo stesso identico gioco: "se davvero vuoi proprio farlo bene lo devi fare così, così, e così, e così e cosà" e quel così è sempre se non impossibile comunque quasi. Training, esercizio, allenamento (quest'ultima Noiman la diede come fra le possibili accezioni del termine emunah), apprendimento esperienziale. Quello che impari di te stesso riuscendo, fallendo, osservando, cedendo, mollando e rinunciando, litigando con il Maestro o confrontandoti con gli altri, e molto altro, permette una autoeducazione, formazione, allenamento. E' una forma di meditazione. Training mentale. Bisogna diventare veloci.
E' facilissimo osservare: il giorno in cui mangi derivati del latte, non cucinare carne, ma pesce, oppure in un dei due pasti prevedi legumi, si potrebbe anche uova ma per me troppi grassi in un giorno solo. Pulisci bene tutto, ma non solo quel giorno lì, e certamente tutto quello che è passibile di fermentazioni, levitazioni o muffe è meglio tenerlo ben isolato in frigorifero, cosa che normalmente si spera tutti già facciano per evitare contaminazioni e deperimenti indesiderati. Questo se non sei distratto ed ansioso, se invece lo sei allora ti servono due cucine
, ma questo dipende da te. E poi ci sono un sacco di effetti collaterali, per esempio potresti litigare sull'argomento con il tuo Maestro ed anche questa è un esperienza, oppure potresti averne bisogno ogni tre per due per chiarimenti e precisazioni perchè vuoi essere super-ligio o dargli una dimostrazione che ce la vuoi mettere tutta, e poi dovrai risolvere il problema di non arrabbiarti contro quelli che hanno due cucine, o risolvere qualche problemino di senso di inferiorità nei loro confronti. Ancora allenamento.
Avere delle rules stringenti incrementa l'allenamento al ragionamento integrato di parte razionale e parte emotiva, e osservi tutte le tue tendenze, quelle che agiranno nell'osservanza o trasgressione di qualsiasi altra rule.
cuocere - capretto/carne - latte/grasso - madre:
puoi limitarti al senso letterale, ma hai già due problemi, e cioè che il termine per capretto può intendere anche carne e che il termine per latte si può vocalizzare anche come 'grasso', ma i livelli di lettura possibili sono 4 e sei solo al primo.
Che genere di regola è? Cosa vuol dire? Che significato ha? Merita una meditazione o ce la vogliamo cavare solo con il senso letterale e dato che non mangiamo quasi mai capretti allora spuntiamo la casellina "fatto" e siamo a posto così? Oppure ci va di guardare più a fondo e crearci qualche problemino aumentando la propria sensibilità?
Comunque queste regole si seguono solitamente obbligatoriamente sotto la guida di un Maestro, no fai da te no-alpitur. Da noi serve il permesso. Non essendo ebreo è come non avere il permesso. Di che ti preoccupi? Non è norma prevista per te a cui sei tenuto. Da noi è così: se uno non ha preso quegli specifici voti o impegni non è tenuto, non sono suoi e va bene così.
Insomma ho capito che sul calendario, che ti ritroveresti già pronto senza dover fare nessuna fatica perchè te lo fanno i rabbini è compito loro, faresti il pitignoso e vorresti essere più rabbino dei rabbini, ma ai saltimbocca alla romana con su la fettina di formaggio o peggio alla cotoletta alla bolognese con su prosciutto e formaggio non rinunceresti mai