Ammazza! Questo è perché questo libro di urantia non è interessante e avete scritto dieci pagine in un mezza giornata (prevedo altre dieci pagine fino a mezzanotte :mrgreen: ), figuriamoci se era interessante...
Inizio col dire di non guardate gli errori grammaticali ma quello che voglio dire.
Vedo meraviglia da parte di alcuni su Michele che vuole capire la Bibbia mediante la V rivelazione. Ma le religioni non fanno la stessa cosa? Prendiamo ad esempio una religione molto diffusa qui in Italia, i tdg. Loro hanno bisogno di una rivista chiamata torre di guardia per capire o spiegare la Bibbia. A loro non è permesso usare la propria capacità intellettuale per leggere e studiare le Scritture. Quindi, cosa si vede di nuovo in quello che sta facendo Michele? E’ una storia che va avanti da secoli. Dico questo anche per esperienza vissuta. Anch’io come Michele e tanti altri, ho fatto ricorso nelle religioni, libri e riviste con la speranza di capire le Scritture. Facevo qualcosa simile all’esempio di Gianni, religione e Bibbia, oppure riviste religiose e Bibbia, e non viceversa. Forse è per questo che credo di capire Michele. Non l’ho vedo una persona che agisce in mala fede o come uno che faccia ricorso a materiale di spiritismo o roba varia per capire la Bibbia. Lui sta facendo solo ricordo su un libro che possiamo anche definirlo uno dei tanti libri apocrifi, che non c’è niente di male leggere. Anche Gianni nei suoi studi ha fatto ricorso a libri apocrifi, e non credo che qualcuno del forum si sia mai sentito di accusarlo. E sapete perché? Perché Gianni non ha usato i libri apocrifi con l’intento di sostituirli alla Bibbia, ma solo come ulteriore sostegno ai suoi studi. Finora ho condiviso a pieno le vedute di Marco e Lucia che hanno mostrato empatica nei confronti di Michele, hanno capito che Michele facendo così sta chiedendo aiuto, perché nonostante abbia esaminato le Scritture non è rimasto soddisfatto, ha ancora molti punti interrogativi e, non sapendo darsi una risposta, fa ricorso su materiale extra biblico con la speranza che possa trovare le risposta. Voi mi direte: ma lui non troverà mai la risposta se va oltre le Scritture. Ok, sono pienamente d’accordo con voi, ma questo, Michele non l’ha ancora capito. Quindi, vogliamo dargli il tempo che possa arrivare a questa maturità? A tutti noi è successo, succede e succederà di non capire dei passi biblici, personalmente sono andato in crisi più volte, vado e continuerò ad andarci. Anche Naza ha confessato che ci sono dei versi che non gli sono chiari, però lui reagisce mettendoli in sospeso con la speranza che un giorno li capirà. Ma non tutti agiamo allo stesso modo, c’è chi va in crisi, chi si fa prendere dall’ansia, chi cade in depressione. Io stesso anni fa fui ricoverato in psichiatria a causa di una depressione motivata da intensa ricerca biblica perché volevo capire a tutti i costi qual è la verità. Spesso arrivavo le 3 del mattina, e senza concludere niente, con poco sonno e molto abbattimento, andavo a lavoro, finché un giorno mi sono trovato in un reparto di psichiatria ad imbottirmi di medicinali antidepressivi. Non penso che vogliate vedere anche Michele ridussi in questo stato. :mrgreen:
Comunque, per curiosità sono andato a leggere il racconto della crocifissione sul libro di urantia e devo dire che l’avvenimento l’ho trovato molto identico ai Vangeli. Inoltre ci sono dei particolare che potrebbero arricchire la lettura dei Vangeli. Riporto un esempio che personalmente ho trovato utile come ipotesi per dare una spiegazione all’avvenimento raccontato da Luca del pentimento di uno dei due malfattori condannato insieme a Yeshùa. Molti si sono fatti la domanda del perché Giovanni che era stato tutti il tempo presente non ha raccontato il particolare del malfattore pentito, mentre Luca che non aveva mai seguito Yeshùa racconta questo avvenimento. Nel libro di urantia, ho trova la seguente spiegazione, che ovviamente non la ritengo certezza assoluta, altrimenti metterei urantia al posto del Vangeli, cosa che non farei mai, però come ipotesi, si può benissimo usare in quanto la vedo abbastanza logica. Urantia dice che Giovanni non ha riportato l’episodio del dialogo avvenuta tra Yeshùa e il malfattore pentito sulla promessa del paradiso, perché in quel momento, Giovanni si era assentato per andare a prendere la madre di Yeshùa per portarla dal figlio morente. Mentre Luca, racconta questo particolare non perché era presente di persona, ma per il fatto che come dice lui stesso, si era documentato accuratamente su Yeshùa venendo a sapere anche questo particolare da un centurione presente durante l’esecuzione che aveva sentito il dialogo fatto tra Yeshùa e il malfattore. Potete leggere questo ed altri particolare interessanti qui:
http://www.urantia.org/it/il-libro-di-u ... cifissione
Che dite, non trovate interessante questa ipotesi del perché Giovanni tace su questo? Quello che ho fatto durante la lettura della crocifissione, è stato quello che mi ha consigliato Paolo di “esaminare ogni cosa e tenere ciò che è buono” (1Ts 5:21, tilc). Questo particolare lo ritengo buono per un’ipotetica spiegazione. Quindi, nessuna sostituzione ai Sacri Testi, e tanto meno ho usato materiale spiritico, e neanche mi interessa se l'autore era un morto di sonno che ha scritto dopo che si è svegliato. :mrgreen: Mi sono avvalso solo di un particolare riportata in questo libro che personalmente può venirmi utile per una mia ipotesi.