Calendario ebraico

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Gianni
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Re: Calendario ebraico

Messaggio da Gianni »

Caro Noiman, io le entrate e le uscite dei sabati lo ho indicate nella mia agenda. Il prossimo venerdì l’entrata è alle 16,45 e l’uscita alle 17,17 di sabato. Orari validi per la città in cui risiedo, ovviamente.

Interessante riferimento quello all’apocrifo Siracide, accolto dai cattolici come ispirato ma escluso dal canone ebraico. Il libro risale al secondo secolo prima della nostra era e fu tradotto in greco una settantina d’anni dopo. Il testo ebraico originale è andato perso, ma alcuni frammenti sono stati ritrovati in una sinagoga al Cairo, dei piccoli frammenti nel in una grotta di Qumran e qualche capitolo nella fortezza di Masada. Nel libro, in 43:6-8a si parla della luna. Non so se questa sezione compare dei frammenti ebraici ritrovati. Io non l’ho trovata. Di certo abbiamo il testo greco, che recita:
6 Καὶ ἡ σελήνη ἐν πᾶσιν εἰς καιρὸν αὐτῆς, ἀνάδειξιν χρόνων καὶ σημεῖον αἰῶνος: 7 ἀπὸ σελήνης σημεῖον ἑορτῆς, φωστὴρ μειούμενος ἐπὶ συντελείας 8 μὴν κατὰ τὸ ὄνομα αὐτῆς ἐστιν αὐξανόμενος θαυμαστῶς ἐν ἀλλοιώσει
Ne ho fatto la traduzione, assolutamente letterale, che è questa:
6 E la luna in tutti per tempo stabilito d’essa, proclamazione di tempi e segno di un periodo di tempo 7 da luna segno di una festa luminosità diminuente fino a fine 8 mese secondo nome d’essa è crescente meravigliosamente in mutamento.
La traduzione latina Girolamo la fece dal testo ebraico, ed è la seguente:
6 et luna in omnibus in tempore suo ostensio temporis et signum aevi 7 a luna signum diei festi luminare quod minuitur in consummatione 8 mensis secundum nomen eius est crescens admirabiliter in consummatione
Ecco infine la traduzione cattolica:
6 Anche la luna, sempre puntuale nelle sue fasi, regola i mesi e indica il tempo. 7 Viene dalla luna l'indicazione di ogni festa, fonte di luce che decresce fino a scomparire. 8 Da essa il mese prende nome, mirabilmente crescendo secondo le sue fasi.

Ciò che posso rilevare è che in 7b è detto φωστὴρ μειούμενος ἐπὶ συντελείας, “luminosità diminuente fino a fine”, minuitur in consummatione, “decresce fino a scomparire”, e in 8 μὴν κατὰ τὸ ὄνομα αὐτῆς ἐστιν αὐξανόμενος, crescens in consummatione. La parola latina consummatio (consummationis, al genitivo) significa “compimento”. Girolamo parla quindi di diminuzione in compimento e di crescita in compimento, e in mezzo nomina il mese. Non dice decrescente e crescente ma crescente del tutto e decrescente del tutto.
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Re: Calendario ebraico

Messaggio da France »

Gianni ha scritto: giovedì 24 novembre 2022, 11:35
La traduzione latina Girolamo la fece dal testo ebraico, ed è la seguente:
6 et luna in omnibus in tempore suo ostensio temporis et signum aevi 7 a luna signum diei festi luminare quod minuitur in consummatione 8 mensis secundum nomen eius est crescens admirabiliter in consummatione
Quindi sarebbe che la luna decresce e scompare, inizia il mese, la luna inizia a crescere.
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Gianni
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Re: Calendario ebraico

Messaggio da Gianni »

Shay, ho specificato che la taduzione è assolutamente letterale. I testi originali sono privi di punteggiatura; è il traduttore che deve inserirla. Tu hai fatto l'errore di leggere senza tenerne conto. La punteggiatura è questa: 6 E la luna è in tutti i suoi casi per i tempi stabiliti, per la proclamazione dei tempi e segno di un periodo di tempo; 7 la luna indica le feste. Diminuisce la sua luminosità fino a scomparire 8 e il mese prende nome da essa, poi è meravigliosamente crescente.
Ho tradotto mettendo il testo più in italiano.

France ha compreso perfettamente il senso del passo.
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Gianni
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Re: Calendario ebraico

Messaggio da Gianni »

Ho tradotto dando un senso. Vedi anche la traduzione di Girolamo. Il testo ebraico che hai riportato è tautologico, ma non cambia il senso dato da Girolamo.
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Re: Calendario ebraico

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Shay ha scritto: mercoledì 23 novembre 2022, 20:27
Se hai letto bene i miei post ho scritto più volte che la questione si risolve con la discussione. Esattamente in maniera didattica. A me interessa questo e se ho proposto questo metodo (infine passeremo ai termini ecc.) è esattamente il mio obiettivo. Ho già ammesso che ci sono dati storici che dimostrano che per certi popoli l'inizio del mese avveniva con l'apparizione della mezzaluna (prima falce). Occorre ripercorrere le epoche, in particolare di 3 popoli: Egizi, Babilonesi/Caldei e Romani. Solo per avere un quadro più chiaro. Ci sono poi degli apocrifi che parlano della luna e ve li mostrerò.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Calendario ebraico

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Besàseà ha scritto: giovedì 24 novembre 2022, 9:03 Dipende di quali rabbini parli. Si parlava del Sinedrio e questo, secondo la Torah, fu costituito dal Legislatore Supremo e nella stessa Torah il Sinedrio è chiamato Elohim, non lo sapevi? All'epoca biblica le decisioni di quel gruppo di rabbini erano decisioni divine.
Dove si parla di Yeshu nel Talmud è riferito a persone che vissero dai 150 ai 200 anni prima all'epoca evangelica. Yeshu è un acronimo, non è un nome di persona. I falsari scrittori del NT, non essendo ebrei fraintendevano tutto, pensarono che fosse un nome e vi costruirono una storia.

Ora però parliamo del calendario perché ho una vaga impressione che tu voglia distogliere l'attenzione per far un piacere a Gianni. Potrei anche sbagliarmi, spero di si.
Ho nominato i rabbini perchè al momento sono in discussione e riportano anche la tradizione del Sinedrio no? Si comunque mi riferivo a quello che dici. Elohim se è riferito a legislatori non vedo il problema perchè anche per Mosè è usato il termine Elohm, correggimi se sbaglio. Un popolo deve avere certamente un organo che prende decisioni e fa rispettare le leggi. Ho fatto semplicemente notare che essendo uomini possono agire bene ma anche male. Più volte ho citato il periodo Seleucida quando il Sinedrio fu corrotto appunto perchè umano.

Su Yeshu esatto. lo so che tu e molti altri siete corretti perchè infatti si parla del II secolo. Alcuni invece per infangare il nome di Yeshùa fanno riferimento a lui. E io mi riferivo a questi.

No no, a me interessa in calendario. Anzi i calendari quindi ti sbagli
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Re: Calendario ebraico

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Besàseà ha scritto: giovedì 24 novembre 2022, 9:14
chelaveritàtrionfi ha scritto: mercoledì 23 novembre 2022, 16:09 Perchè le leggi scritte vengono date dopo l'esodo.
Vengono date durante l'esodo. L'esodo si conclude con l'entrata in Erez Israel.
Hai ragione, intendevo dire dopo l'uscita dall'Egitto, periodo che mi interessa in modo particolare.
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Re: Calendario ebraico

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Shay ha scritto: giovedì 24 novembre 2022, 19:26
Il termine “novilunio” deriva dal latino “novilunium – novus + luna” e su tutti i dizionari è riferito alla congiunzione eclittica con il sole (allineamento lungo una retta tra i due luminari). In questa fase, a causa di questo allineamento (quindi apparente vicinanza luna - sole), soprattutto quando il sole è alto nel cielo, la luna non è visibile. La congiunzione, rappresenta sia il punto di partenza (nascita) della "lunazione" (ciclo lunare) sia il punto di arrivo (morte). Ogni astro ha un ciclo, quindi un punto di partenza ed un punto di arrivo. Dall’analisi che abbiamo fatto, risulta che nell’antichità, ciò che oggi chiamiamo “novilunio” o “nuova luna” era un evento corrispondente a due momenti diversi, ovvero o l’invisibilità (inizio del ciclo lunare, origine) o la visibilità (apparizione del primo falcetto di luce, rinascita della luna con la sua luce).

L’inizio del ciclo lunare è un evento cosmico che non si può cambiare, quello è. L’inizio del mese, invece, può essere deciso e nell’antichità si faceva corrispondere a questo evento. Essendo che in principio occorreva osservare il fenomeno, vi era la questione della visibilità della luna (ciò era possibile quando era illuminata dal sole).

A.Parker, citato anche nel calendario ELEPHANTINE, sostiene che i popoli che consideravano l'inizio del giorno al sorgere del sole (come gli Egizi) facevano cominciare il mese dall'invisibilità lunare mentre i popoli che facevano iniziare il giorno dopo il tramonto, facevano iniziare il mese con l'apparizione della prima falce.

§11. NUOVA VISIBILITÀ A CRESCENTE. Poiché la congiunzione è invisibile, il mese lunare per i primitivi iniziava con la ricomparsa della luna come una mezzaluna. Il tempo che deve trascorrere dopo la congiunzione per la visibilità può essere variabile. A Babilonia (lat. 32,50), varia da un minimo di 16,5 ore ad un massimo di circa 42.1

§25. IL PROBLEMA. Tutto ciò che sappiamo del calcolo del tempo antico e moderno porta alla conclusione che i mesi lunari iniziano con una fase osservabile della luna. Come sempre", dice Nilsson, "il fenomeno concreto è il punto di partenza". La maggior parte dei popoli (sia antichi che moderni) che usano un calendario lunare iniziano il mese con la nuova mezzaluna; 2 alcuni contano dalla luna piena; 3 mentre due tribù dell'Africa orientale, i Masai e i Wadschaggas, iniziano con l'invisibilità della luna.4 Tutti questi punti di partenza, così come un'altra congiunzione, sono stati mantenuti per il mese lunare egiziano da vari studiosi a partire da un anno recente come il 1932. È lo scopo di questo capitolo per dimostrare che gli antichi Egizi, come i Masai e i Wajagga, iniziarono il loro ciclo lunare (mese) la mattina del giorno in cui prima la vecchia falce di luna non era più visibile nel cielo orientale Alba.

https://oi.uchicago.edu/sites/oi.uchica ... saoc26.pdf

Non ci sono dubbi che per i babilonesi, come abbiamo visto, il conteggio del mese cominciava all'apparire della mezzaluna illuminata, nel giorno successivo all’apparizione della prima falce. Per poter stabilire come gli ebrei nell’antichità, considerassero il novilunio, occorre analizzare in particolare 2 periodi: esodo, post babilonia e soprattutto il testo biblico.

Come già esposto, sappiamo che con altra probabilità gli egizi facevano iniziare il conteggio del mese alla congiunzione.

Al tempo di Romolo e di Numa Pompilo (XIII secolo a.E.V.), nell'era delle calende (primo giorno del mese - da questo termine e da calendarium deriva la parola "calendario"), delle idi (luna piena) e delle none (periodi intermedi), nel giorno dell'apparire della luna nuova, il Pontifex Minor, convocava il popolo sul colle Capitolino per annunciargli il principio del mese.
https://www.romanoimpero.com/2010/02/ca ... o.html?m=1

Si dice che la luna nuova sorge col Sole al mattino, raggiunge la massima altezza sull'orizzonte verso mezzogiorno e tramonta più o meno insieme al Sole. Durante l'arco della giornata, la Luna si trova dunque piuttosto vicina al Sole nel cielo.
https://trovacinfo.com/posto/lezioni/re ... luna-nuova

I romani, consideravano un conteggio alla rovescia, contando i giorni mancanti ai vari eventi, così i giorni mancanti alla calenda, che era il giorno degli annunci ed il calendarium era un registro dei conti, dei crediti e delle scadenze. Questo voleva dire che era possibile stabilire a priori, tramite calcolo, il primo del mese.

Il giorno della luna nuova, era dedicato a Giunone e le idi a Giove. Il Rex Sacrificulus (Re delle cose sacre, sacerdote e magistrato) e il Pontefice poi officiavano una res divina (servizio religioso) e il sacrificio in onore di Giunone. L'osservazione della luna veniva fatto, a partire da una certa epoca, nella Curia Calabra.

Il calendario lunare, era sicuramente alla base del ciclo agricolo, ma la luna, per tutti i popoli, aveva un'importanza fondamentale, tale da essere considerata una dea (principio femminile) così come sole (principio maschile) era una divinità. Ogni fase aveva la sua importanza e ad esse corrispondeva una divinità. Per esempio, nell’induismo abbiamo visto che la luna nascosta (nera) corrispondeva alla dea Kali. Il calendario babilonese, a differenza di quello ebraico, riporta anche le 12 costellazioni, chiamate anche le 12 porte del cielo. Queste, oggi prendono anche il nome di “case dello zodiaco” e lasciando perdere la cialtronaggine dell’astrologia dei nostri tempi, esse servivano principalmente per l’orientamento, seguendo la mappa celeste. La luna piena, così come il sole si spostano, in base al periodo dell’anno, in queste case (allineamento). Scrivo anche questo, non per fare un corso di astrologia su un forum di biblistica, ma per ricordare che comunque la posizione degli astri determina fenomeni sulla terra. Per esempio la levata eliaca di Sirio corrispondeva all’inizio delle inondazioni del Nilo.

A parte il fatto che i babilonesi facevano iniziare il mese dall’apparizione del primo falcetto lunare, che altre informazioni abbiamo?

Un apocrifo risalente al II secolo a.E.V., riporta una descrizione delle luci del cielo, anche della luna e dei mesi: Libro del giro delle luci del cielo, ognuna come sta, nella propria classe, nella propria potenza, nel proprio tempo, nel proprio nome, nella propria nascita" (Libro dell'astronomia di Enoch LXXII,1), ed è il “Libro dell’astronomia di Enoch”. Nella parte quattordicesima, leggiamo:


LXXIII.

[1] E, dopo questa legge, vidi l'altra legge, per la luce minore 1 chiamata luna. [2] La sua orbita era come quella del cielo 2 e (su)l suo carro, sul quale saliva, soffiava il vento e, con misura, le veniva data la luce. [3] E, in tutto il mese, il suo luogo di uscita e di rientro mutava ed i suoi giorni erano come quelli del sole e, quando si misurava l'essenza della sua luce, la sua luce era la settima parte della luce del sole e sorgeva così:

[4] il suo capo, che è a oriente, sorge il trenta mattina e, in questo giorno, essa appare ed è per voi l'inizio della luna il giorno trenta, insieme col sole, nella porta da cui esce il sole. [5] E la sua metà (è) divisa in sette parti di uno (= in settimi) e tutto il suo disco è vano, senza luce, se si eccettua la sua settima parte sulle quattordici parti della luce (cioè: dell'intero disco). [6] E (ogni) giorno prende un settimo e la metà della sua luce è la luce (di) sette settimi (cioè: di mezzo disco) e la sua metà tramonta col sole. [7] E quando sorge il sole, con esso sorge anche la luna e prende la (altra) metà della porzione di luce ed in quella notte, al principio del proprio mattino, al principio del giorno lunare, la luna tramonta col sole e si oscura, in quella notte, di sette settimi e (cioè) della sua metà. [8] E sorge, in quel giorno, la settima parte esatta ed esce e si inclina da oriente del sole ed illumina, nei rimanenti giorni, sette settimi 3.

https://libridienoch.weebly.com/libro-d ... nomia.html

Nella fase di “Luna Crescente“, la curva di questa falce, è rivolta verso Ovest (occidente), verso la nostra destra, come a formare una D, mentre nella fase di “Luna Calante“ la Luna inizia ad apparire con la “gobba” verso Est (Oriente), verso la nostra sinistra, come a formare una C.

https://www.tornoincampagna.it/luna-cal ... onoscerla/

Il nome dell'oriente viene dal latino solem orientem, ovvero Sole nascente o levante (da cui deriva la sigla L per indicare l'est di alcune mappe cartografiche): difatti, l'Est è la direzione dalla quale si vede sorgere il sole.

https://it.wikipedia.org/wiki/Punto_cardinale
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Re: Calendario ebraico

Messaggio da Gianni »

Shay, cerchiamo di chiarirci. Di che cosa stiamo parlando? Di Ecclesiastico 43:6-8°, in cui si parla della luna.

Ci stiamo riferendo ad un testo extrabiblico, per cui non siamo in campo strettamente biblico. Gli stessi ebrei non ammisero questo libro nel loro canone.
Tuttavia, esso fa pur parte della letteratura ebraica antica, per cui è una testimonianza.
Un punto forte di questo libro è che enfatizza l’osservanza della Toràh. Il testo dedica anche molto spazio alla sapienza, che interpreta alla maniera ebraica ovvero in modo pratico (gli ebrei parlavano, ad esempio, di carpentieri sapienti, orafi sapienti e così via), tuttavia si sente la contaminazione della filosofia greca portata da Alessandro il Grande, per cui il concetto di sapienza si avvicina a quello greco (intellettuale, e non pratico come nella Scrittura). Nel libro troviamo perfino norme di galateo (buone maniere, come comportarsi a tavola e in viaggio) e finanche disquisizioni sui sogni. Nell’ultima parte di questo apocrifo vengono passati in rassegna importanti personaggi di Israele, menzionando alla fine il sommo sacerdote Simone II. È un testo anche antifemminista (cfr. 25:19,33).

Io avevo ben precisato:
Il testo ebraico originale è andato perso, ma alcuni frammenti sono stati ritrovati in una sinagoga al Cairo, dei piccoli frammenti nel in una grotta di Qumran e qualche capitolo nella fortezza di Masada. Nel libro, in 43:6-8a si parla della luna. Non so se questa sezione compare dei frammenti ebraici ritrovati. Io non l’ho trovata.

Avevo anche precisato che Girolamo tradusse il libro in latino non dal testo greco ma da quello ebraico.
Ho riportato sia il testo greco che quello latino.
Nel testo greco si parla di luna, di luminosità e di mese. La parola greca per “novilunio” (neomenia) è del tutto assente.
Nel testo latino (che è conforme a quello ebraico originale) si parla pure di luna, di luminosità e di mese; qui però c’è più precisione sulla luminosità, che viene descritta crescente fino al massimo e decrescente fino alla scomparsa. Nel testo latino, come in quello greco, la parola latina “novilunio” è del tutto assente. Sappiamo comunque che i romani usavano due parole per indicare il novilunio: interlūnium e intermenstruum. Il prefisso inter- significa “tra”, per cui i due vocaboli significano letteralmente “tra luna [e luna]” e tra [due] mesi”. Indica la luna invisibile, ovvero la luna nuova.

Il testo ebraico che hai riportato è tautologico. È come dire che Tizio mangiando mangia o che Caio dormendo dorme.
Tu stesso lo hai tradotto “chodesh nel suo rinnovarsi lui si rinnova”. (Per essere precisi, meglio tradurre “esso” al posto di “lui”; meglio ancora non tradurre affatto הוא, che in ebraico è obbligatorio ma in italiano è inutile).
Hai poi aggiunto che va inteso come “novilunio nel suo rinnovarsi si rinnova”. Tu lo definisci un gioco di parole, ma rimane una tautologia. E che mai vorrebbe poi dire rinnovarsi? Forse che si ripete? O forse che il novilunio ridiventa nuovo?

חדש vuol dire novilunio? In 1Sam 20:24, sì. Ma in Gn 7:11, no, perché qui indica il mese; in Gn 29:14 indica un mese intero.
MassimoWlaBibbia
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Re: Calendario ebraico

Messaggio da MassimoWlaBibbia »

Gentile CheLaVeritàTrionfi, una sola domanda, se posso permettermi. Secondo lei Esdra, Neemia, Aggeo, Zaccaria e tutti gli altri profeti che hanno vissuto la fase post-esilio babilonese, cosa consideravano come Luna Nuova, la congiunzione o il primo spicchio crescente?
Cordialità
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