C'E VITA DOPO LA MORTE?

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Michele
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Re: C'E VITA DOPO LA MORTE?

Messaggio da Michele »

ma se è morto che gl'interessa? semmai interessa ai vivi o a chi vuole vanificare il Vangelo
Lella
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Re: C'E VITA DOPO LA MORTE?

Messaggio da Lella »

Ho detto a chi more, e non a chi è morto Michè! Lella
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Michele
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Re: C'E VITA DOPO LA MORTE?

Messaggio da Michele »

ho guardato la Treccani, ma non c'è nulla. cmq da me, chi more è già morto
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Michele
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Re: C'E VITA DOPO LA MORTE?

Messaggio da Michele »

chi sta morendo semmai. chi more sembre essere un present continuos, come se continuasse a morire ...
Lella
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Re: C'E VITA DOPO LA MORTE?

Messaggio da Lella »

Michele,....niente di meno sei andato a disturbare la tre cani per vedere il significato della frase :

"A chi more."

Te lo spiego io, che ne ho quattro di cani in campagna.

La frase è prettamente in dialetto romanesco.

Ora per fare una bella esegesi, bisogna risalire alla domanda, e cioè:

"A chi serve sapere se esiste l'aldilà?"

Ed io ho risposto:

"A chi more!

Cioè, ai vivi non di certo, specialmente se sono giovani e godono di ottima salute.

Ai morti, non davvero perchè ormai è troppo tardi per saperlo.

Rimangono quelli che stanno morendo, cioè quelli stanno su letto di morte e sanno che stanno facendo gli ultimi respiri, cioè stanno morendo.

Ecco..... a quelli forse interessa sapere in quel momento, se esiste l'aldilà, non ti pare Michele?

Questo è quello che volevo dire con quella frase in dialetto romanesco. Lella
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Michele
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Re: C'E VITA DOPO LA MORTE?

Messaggio da Michele »

certo Lella, stavo scherzando. quando adamo ed eva disubbidirono, divennero certamente simili a Dio, in fatto di libero arbitrio, ma al contempo morirono, dato che gli fu impedito di nutrirsi dell'albero della vita. gli altri uomini invece, morivano da sempre, dato che non erano stati creati da Dio, ma di provenienza animale
GEMELLO76
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Re: C'E VITA DOPO LA MORTE?

Messaggio da GEMELLO76 »

Alcune citazioni di autorevoli studioso sul significato della parabola del ricco e di Lazzaro:
Fitzmyer ammonisce che “la storia non dice nulla in merito al castigo, bensi si limita ad inculcare il rovesciamento delle sorti”. J. Fitzmyer, The Anchor Bible: Luke, 1985, p. 1128.

“Con la parabola Gesù non intende confermare questa raffigurazione dell’esistenza ultraterrena, ma semplicemente rilevare il rovesciamento della situazione di Lazzaro e del ricco epulone”. A. Poppi, Sinossi dei quattri vangeli, Volume 2- Introduzione e commento, Edizione Messaggero, con Imprimatur, 1987, p. 329

Persino il tradizionalista Salmond concorda sul fatto che Luca 16 “non possa essere caricato di un significato dottrina a sé stante”. S. D. F. Salmond, The Christians Doctrine of Immortality, 1913, Edimburgo, T & T Clark, p. 163.

Hanhart riconosce che “la finalità della parabola non è affatto quella di ‘descrivere’ l’aldilà”. K. Hanhart, The Intermediate State in the NT, 1966, Groningen, Wever, p. 187.

Edersheim è più energico: “ Non si devono sfruttare i suoi dettagli allegorici, né far derivare da essi dottrine di alcun tipo in relazione alla natura dell’ altro mondo, alla questione della durata dei castighi futuri, o al possibile progresso morale di coloro che si trovano in Gehinnom”. A. Edersheim, The Life and Times of Jesus the Messiah, 1900, Londra, Longmans Green & Co., vol.2, p. 277.

Caroline Fletcher dice: “ La storia del ricco e di Lazzaro è una parabola che non tenta, nè può tentare di fornirci informazione sulla condizione dei morti cristiani”. C. S. Fletcher, ‘Hell in the NT and Church Histiry’, 1997, tesi di dottorato inedita, Università di Sheffield, p.84.

“Un’interpetrazione letterale del racconto crollerebbe sotto il peso delle sue stesse assurdità e contraddizione”.
S. Bacchiocchi, Immortalità o Resurrezione?, 2003, Edizione ADV, Impruneta (Firenze) p. 212.

Ellis conclude su Gesù: “egli non intende qui dare un’anticipazione della realtà della vita dopo la morte. Su ciò sono d’accordo quasi tutti i commentatori”. E. E. Ellis, The Century Bible- The Gospel of Luke, 1966, p. 202.

Altri studiosi che sono dello stesso parere sono:
R. Bauckham, ‘The Rich Man and Lazarus: the Parable and the Parallels, NTS, 37 (1991), p. 245.
J. Kvanving, The Problem of Hell, 1993, Oxford, OUP, p. 154.
D. Powys, ‘Hell’: A Hard Look at a Hard Question- The Fate of Unrighteous in NT Thought, 1998, Carlisle, Paternoster P., p. 202, nota 63 e p. 300.
J. W. Cooper, Body, Soul and Life Everlasting, 1989, Grand Rapids, Eerdmans, p. 139.
G. E. Ladd, ‘Eshatology’ in New Bible Dictionary, 1962, Londra, IVP, p. 388.
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Michele
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Re: C'E VITA DOPO LA MORTE?

Messaggio da Michele »

potevano incrociarsi, ma questo non era il programma originale. poi in seguito si accoppiarono (i figli dei figli di adamo) e le razze si mescolarono
Lella
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Re: C'E VITA DOPO LA MORTE?

Messaggio da Lella »

Ei....Gemello 76,..... hai fatto una ricerca che è un capolavoro,..... sei una persona veramente ammirevole, oltre ad essere uno che prende sul serio le cose.

Però....., non offenderti se io ti dico che non sono d'accordo con nessuna delle persone illustre che hai citato.

Io ho un mio cervello, e un modo di pensare un po particolare, specialmente sulle interpretazioni Bibliche.

Sai Gemello, quando studio le Sacre Scritture, specialmente il Santo Vangelo, per comprenderlo bene, adopero un sistema che per me è infallibile, ed è quello di immedesimarmi nei personaggi.

Ora ti faccio un esempio:

Quando Gesù stava dicendo la parabola del ricco e Lazzaro, chi erano i presenti che lo ascoltavano in quel momento?

Gente umile, popolana, spesso e volentieri ignorante, e che a buon bisogno si trovava in quel posto perchè era disoccupata, e per giunta piena di problemi.

Non erano tutti come Gianni, che con la Bibbia alla mano scorrazzavano in lungo e in largo nella ricerca del passo per contrastare quello che diceva il maestro, (precisamente come fa con me.)

Ma stavano li in un sacro silenzio, ad ascoltare ciò che usciva dalla bocca di Gesù.

Per cui, io immedesimandomi in quelle persone, in quel preciso momento, non posso che comprendere quello che stava dicendo Gesù, solo in quel preciso istante.

E secondo quelle umili persone e me, Gesù stava dicendo che dopo la morte, c'è da fare i conti con la giustizia divina, a secondo come ci siamo comportati in vita.

Se abbiamo operato bene, andremo nelle braccia di Abramo, cioè in una stato di benessere e di felicità, se invece abbiamo operato male, come il ricco Epulone, andremo in una stato di sofferenza.

In conclusione quelle persone che ascoltavano questa parabola compresa me, non potevano che comprendere che dopo la morte c'è un'altra vita.

Voglio dire, che noi oggi arriviamo a delle conclusioni Bibliche, più strane e addirittura in alcuni casi blasfeme, perchè spaziamo nelle Sacre scritture avanti e in dietro, come facciamo con internet, per cercare di trovare il passo che più ci piace, e che si avvicina al nostro credo.

Questo succede, perchè quasi nessuno si immedesima nelle persone con cui Gesù si rivolgeva, in quel preciso istante.

Ma seduti comodi in casa nostra, con tre o quattro Bibbie a disposizione, e vari commentari, intraprendiamo una ricerca di un qualche passo che ci soddisfi la nostra già inquinata credenza.

Per finire, a prescindere da quello che dicono tutti i più grandi illuminari delle Sacre Scritture, io credo indiscutibilmente in una vita nell'aldilà. Lella
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Michele
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Re: C'E VITA DOPO LA MORTE?

Messaggio da Michele »

è indubbio che ci sia vita nel dopo morte, ma essa è soggetta a dellw regole, cui anche Gesù fu sottoposto. in certi casi, il giudizio e la risurrezione avvengono al terzo giorno, nella maggior parte dei casi, alla fine di un millennio ed eccezionalmente, alcubi vengono accolti senza passare attraverso la morte. nessuno invece, continua a vivere dopo la morte, senza l'intervento divino
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