Re: Dio
Inviato: lunedì 26 gennaio 2015, 7:12
Spesso si parla e si parla, credendo di dire chissà quali verità. Ciò accade anche nel campo della fede. Accade così che il sentito dire o, peggio ancora, l’idea che ci siamo fatta dal sentito dire, la spacciamo per verità, dicendo cose che non stanno né il cielo (sicuramente lì no) né in terra.
È il Vangelo che salva? No davvero, il Vangelo non salva. E neppure il cosiddetto Vecchio Testamento salva. La Bibbia intera non salva nessuno. È solo Dio che salva. La Bibbia annuncia la salvezza, che è altra cosa dal salvare.
Ora, se si vuole capire un po’ di Bibbia, nell’approcciarla occorre tenere conto di due cose: è un libro ed è parola di Dio. Per ciò che riguarda il libro, va letta applicando le semplici regole che applichiamo con i libri.
La prima cosa è scegliere una versione del libro nella nostra lingua. Se vogliamo leggere Anna Karenina, il capolavoro di Tolstoj, dobbiamo leggerlo in italiano, se non conosciamo il russo. Con la Bibbia non basta neppure leggerla in italiano. Occorre conoscere anche il modo di pensare degli ebrei che la scrissero. E faccio subito un esempio. Si legge in Lc 14:26: “Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non può essere mio discepolo”. Queste parole furono pronunciare da Yeshùa in persona. Se non si sa minimamente perché si espresse così, ci sono due modi di reagire a quella condizione imprescindibile: buttare via il Vangelo oppure odiare tutti e autoflagellarsi (e qualcuno in passato lo fece!).
Quando si legge un libro è poi da sciocchi saltare gran parte delle pagine e andare a leggere solo gli ultimi capitoli.
Poi, ciascuno faccia un po’ come vuole. Ma almeno lo tenga per sé, non se ne vanti e non incoraggi altri a seguire il suo pessimo esempio. La Bibbia è una cosa seria. Tremendamente seria.
È il Vangelo che salva? No davvero, il Vangelo non salva. E neppure il cosiddetto Vecchio Testamento salva. La Bibbia intera non salva nessuno. È solo Dio che salva. La Bibbia annuncia la salvezza, che è altra cosa dal salvare.
Ora, se si vuole capire un po’ di Bibbia, nell’approcciarla occorre tenere conto di due cose: è un libro ed è parola di Dio. Per ciò che riguarda il libro, va letta applicando le semplici regole che applichiamo con i libri.
La prima cosa è scegliere una versione del libro nella nostra lingua. Se vogliamo leggere Anna Karenina, il capolavoro di Tolstoj, dobbiamo leggerlo in italiano, se non conosciamo il russo. Con la Bibbia non basta neppure leggerla in italiano. Occorre conoscere anche il modo di pensare degli ebrei che la scrissero. E faccio subito un esempio. Si legge in Lc 14:26: “Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non può essere mio discepolo”. Queste parole furono pronunciare da Yeshùa in persona. Se non si sa minimamente perché si espresse così, ci sono due modi di reagire a quella condizione imprescindibile: buttare via il Vangelo oppure odiare tutti e autoflagellarsi (e qualcuno in passato lo fece!).
Quando si legge un libro è poi da sciocchi saltare gran parte delle pagine e andare a leggere solo gli ultimi capitoli.
Poi, ciascuno faccia un po’ come vuole. Ma almeno lo tenga per sé, non se ne vanti e non incoraggi altri a seguire il suo pessimo esempio. La Bibbia è una cosa seria. Tremendamente seria.