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Re: Ruolo attuale di Cristo

Inviato: lunedì 20 settembre 2021, 12:13
da Luigi
E dunque Gianni, quello che hai scritto , confuta, annulla ,cancella forse che, LUI IL Figlio di Dio "celebrato dall'Ekklesia.."E' IL Signore e IL Dio dei discepoli Suoi come Tommaso, Pietro, Paolo.... ?
Annulla che E' IL Signore o Padrone della Gloria ,col Padre Suo ?

Gianni ,circa il mio dire:cosa c'è da esaminare, analizzare ,spiegare ancora ?
Ecco che chi vuole intendere ha inteso che ,i passi sono espliciti ed è scritto a caratteri cubitali ,che LUI IL Figlio, è IL Signore e IL Dio;
E' Dio benedetto in eterno, e Grande Dio...
Dunque mi replico:cosa c'è da "ancora "esaminare, analizzare ,spiegare ?
Mentre fai ironia e polemica, sollevando ancora polveroni, volendo far credere ciò che non ho scritto.

Ancora con molta franchezza, dovresti saperlo ed accettarlo in umiltà , che per comprendere le scritture, prima di essere studiosi, si debba essere discepoli del Signore Gesù, nati di nuovo, perchè solo a questi che credono nel Nome del Figlio di Dio, è dato di capire le scritture "ai Suoi discepoli in privato spiegava ogni cosa",poichè per la fede e confidanza in LUI hanno ricevuto LO Spirito che li conduce in tutta la Verità.
Mentre ti ricordo che tu , hai dimostrato di Fatto che non sei Suo discepolo ; non credi in LUI, e che non LO hai confessato tuo Signore e Salvatore, e dunque secondo le scritture, sei ancora nei tuoi peccati

Domandina: che differenza c’è tra “venuto nel mondo” e “venuto al mondo”?

Il religioso indottrinato dirà che Gesù è venuto nel mondo scendendo dal cielo e che un bambino viene al mondo, non nel mondo.
Ecco che, Giovanni battista parlando di LUI come Il Figlio di Dio "in Gv. 3,26-36 , al verso 31 dice di LUI, che viene dal Cielo ;è scritto e lo leggo riportandolo; lo accetterai ? E chi lo sa !
Giovanni 3,31
Colui che viene dall'alto è sopra tutti; colui che viene dalla terra è della terra e parla come uno che è della terra; colui che vien dal cielo è sopra tutti.

Gianni, l'incredulo studioso in genere, non gli interessa che Gesù IL Figliuol di Dio è venuto per salvare anche lui; non gli interessa come uno che da incredulo ,non sente il grido dell'anima che cerca pace e Redenzione in Cristo IL Signore, ed ecco che non crede in LUI; non crede nel Suo Nome, ma vuole spiegare sempre con la logica sua, chi è IL Figlio di Dio; non accorgendosi di quanto sia illusoria tale posizione sua.

Dunque visto che ,il tuo orgoglio di conoscenza, ti spinge ad essere ancora polemico, non aggiungo altro.
Buona giornata

Re: Ruolo attuale di Cristo

Inviato: lunedì 20 settembre 2021, 15:47
da Gianni
Luigi, hai citato Gv 3:31: “Colui che viene dall'alto è sopra tutti”. E mi domani se lo accetterò.
Se ancora non lo hai capito, io accetto tutto della Scrittura. Ciò che non accetto è la lettura superficiale della Bibbia, la lettura religiosa fatta senza conoscere a fondo la parola scritta di Dio e da cui escono dottrine umane da prendersi a scatola chiusa.

Che cosa vuol dire “venire dall’altro”. Bisogna studiare seriamente la Bibbia per saperlo.
Ogni studioso competente della Scrittura sa che “cielo” e “alto” sono nella Bibbia anche sinonimi di “Dio”.
In Lc 15:18, quando il cosiddetto figliol prodigo pensa a cosa dire al padre da cui desidera tornare, prepara così la sua umile argomentazione: “Io mi alzerò e andrò da mio padre, e gli dirò: padre, ho peccato contro il cielo e contro di te”; in effetti sta dicendo “contro Dio”, ma questa espressione era troppo forte per un ebreo: come spesso si usava, “Dio” viene sostituito da “cielo”. Allo stesso modo, in Mt 21:25 leggiamo: “Il battesimo di Giovanni, da dove veniva? dal cielo o dagli uomini?”; qui è Yeshùa che pone una domanda astuta ai capi dei sacerdoti e, anche qui, “cielo” sostituisce “Dio”.

L’espressione “alto”, come è facilmente deducibile, equivale a “cielo”. In una stessa frase pronunciata da Yeshùa troviamo questa equivalenza: “Colui che viene dall'alto è sopra tutti; colui che viene dalla terra è della terra e parla come uno che è della terra; colui che vien dal cielo è sopra tutti” (Gv 3:31). Questa equivalenza è così vera che in Gv 19:11 - dove si legge: “Non avresti contro di me nessuna autorità se non ti fosse stata concessa dall’alto” (TNM) – altri manoscritti hanno “dal cielo”. La “sapienza dall’alto” in Gc 3:15,17 è la stessa che Paolo chiama “sapienza di Dio” (1Cor 2:7). “Dal cielo” e “dall’alto” significa quindi “da Dio”. Il cielo si trova, dal punto di osservazione dell’uomo sulla terra, in alto. E il cielo è idealmente la dimora di Dio. Ma non si tratta del cielo fisico; Dio non abita nel cielo fisico: “I cieli e i cieli dei cieli non ti possono contenere” (1Re 8:27). Quando quindi leggiamo che Yeshùa viene “dall’alto” o viene “dal cielo” non dobbiamo intenderlo alla lettera, in modo occidentale, ma dobbiamo intendere che viene “da Dio”.

Esaminiamo ora i verbi. Non dice la Scrittura che Yeshùa è disceso dal cielo (Gv 3:13)? Intanto abbiamo compreso che “disceso dal cielo” significa ‘disceso da Dio’. In quanto al verbo “scendere” o “discendere” è solo ovvio che parlando di cielo (che, osservandolo, è in alto) si usi l’espressione “scendere”. Ma si tratta di una discesa letterale? Esaminiamo. In Gv 6:38 Yeshùa afferma: “Sono disceso dal cielo”. Questa frase egli la dice nel contesto del suo discorso sul “pane della vita”. Yeshùa aveva infatti affermato: “Il pane di Dio è quello che scende dal cielo” (v. 33), poi aveva dichiarato: “Io sono il pane della vita” (v. 35) e, infine: “Sono disceso dal cielo” (v. 38). Il discorso di Yeshùa è in risposta alla incredulità della folla che, richiamandosi alla manna o “pane venuto dal cielo”, gli chiedeva un miracolo: “Quale segno miracoloso fai, dunque, perché lo vediamo e ti crediamo? Che operi? I nostri padri mangiarono la manna nel deserto, come è scritto: Egli diede loro da mangiare del pane venuto dal cielo” (vv. 30,31). È a questo punto che Yeshùa dice loro che il vero pane sceso dal cielo è lui. Che il scendere dal cielo non sia letterale è provato dal paragone con la manna. Sebbene la manna venga definita “pane venuto dal cielo”, essa in effetti non cadde dal cielo come cade la pioggia o la neve: “Quando lo strato di rugiada fu sparito, ecco sulla superficie del deserto una cosa minuta, tonda, minuta come brina sulla terra. I figli d'Israele, quando l'ebbero vista, si dissero l'un l'altro: «Che cos'è?» perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «Questo è il pane che il Signore vi dà da mangiare»”. - Es 16:14,15.
La manna dunque non cadeva dal cielo, ma compariva sul terreno dopo l’evaporazione di uno strato di rugiada formatosi la mattina. Ancora una volta, se comprendiamo che “cielo” è sinonimo di “Dio”, tutto è chiaro: il “pane venuto dal cielo” era ‘pane venuto da Dio’. Trattandosi di cielo il verbo usato è ovviamente “scendere”, anche se altrove si usa “venire da” (e proprio ciò dimostra ulteriormente che non si tratta di discesa letterale). Così è per “la saggezza che scende dall'alto” (Gc 3:15; cfr. col “viene” del v. 17). Come la manna non scese letteralmente dal cielo ma fu prodotta sulla terra per volontà di Dio e come la saggezza divina non scende fisicamente dal cielo, così Yeshùa non scese letteralmente dal cielo ma fu fatto nascere sulla terra per volere di Dio. Detto con linguaggio biblico: scendeva dal cielo ovvero veniva da Dio.

Mi hai domandato se accetto Gv 3:31. Sì, lo accetto decisamente, e ho spiegato perché.

E tu? Tu accetterai cosa afferma la Bibbia in merito al venire dall’alto?

Re: Ruolo attuale di Cristo

Inviato: martedì 21 settembre 2021, 4:15
da Gianni
Tiger, da quanto scrivi vedo che non conosci la lingua greca e ti limiti alla consultazione di un vocabolario, e pure mediocre. Prima di chiarire il senso di είς (èis), ti dico qualcosa sui vocabolari (di qualsiasi lingua). Ce ne sono di diversi tipi, grandi e piccoli. E nella scelta vale una regola che di solito non vale per altro: quelli più grandi sono i migliori. E sai perché? Perché quelli piccoli sono sintetici. E ci scommetterei che tu hai usato uno di questi. La traduzione la danno giusta, sia chiaro, ma lì si fermano. Ciò detto, veniamo alla preposizione είς (èis).

Ciò che un vocabolario sintetico non dice, proprio perché è sintetico, è che είς (èis) si usa nel complemento di moto a luogo. Ci sono tre complementi di luogo: moto da luogo, stato in luogo e moto a luogo. Li abbiano anche in italiano, in cui è facile riconoscere - per chi non conosce la grammatica – quello di moto da luogo, perché è introdotto dalla preposizione “da”. Esempio: vengo da Salonicco. Ma se dico “abito a Salonicco” (o “in Salonicco") oppure “vado a Salonicco”, il semplice che non sa di grammatica non nota la differenza tra i due “a”. In greco la differenza di nota eccome, perché “a” viene tradotto diversamente. Per lo stato in luogo il greco usa ἐν (en) e per il moto a luogo si usa είς (èis).

Conoscendo ora questa regola, vediamo i passi da te citati:
Mt 2:1: “Gesù era nato in [ἐν] Betlemme”. Stato in luogo.
Mt 2:8: “Mandandoli a [εἰς] Betlemme”. Moto a luogo.
Mt 2:11: “Entrati nella [εἰς] casa”. Moto a luogo.
Mt 2:12: “Fecero ritorno al [εἰς] loro paese”. Moto a luogo.
Mt 2:20: “Va' nel [εἰς] paese d'Israele”. Moto a luogo.
Mt 2:22: “Nella [ἐν] regione della Galilea”. Stato in luogo.

Un esempio chiarissimo lo hai in Mt 2:1, in cui trovi sia lo stato in luogo che il moto a luogo:
“Gesù era nato in [ἐν] Betlemme di Giudea, all'epoca del re Erode. Dei magi d'Oriente arrivarono a [εἰς] Gerusalemme”.
In italiano possiamo qui tradurre “a Betlemme” e “a Gerusalemme”. In greco no! Il greco è preciso!

Quanto all’articolo, fai lo stesso errore: usi un vocabolario greco sintetico senza conoscere la grammatica greca.
L’espressione εἰς τὸν (èis tòn) significa “a [verso, moto a luogo] il”. In italiano usiamo la preposizione articolata “al” o “nel”, ma il greco separa la preposizione dall’articolo. Prendi Mt 4:12: “Si ritrasse in Galilea”, in greco εἰς τὴν (èis ten), “in [verso, moto a luogo] la”. La traduzione esatta è “nella” (in + la). In italiano possiamo anche dire “in Galilea”, in greco no! Il greco specifica con l’articolo, perché si tratta di un luogo preciso: la Galilea in cui Yeshùa era vissuto. Senza articolo vorrebbe dire “in una Galilea”, e non si saprebbe quale (in Palestina c’era infatti un’altra Galilea: una regione vicino a Gerusalemme).

Se ora hai capito la regola, lascio a te l’esame degli altri passi che hai citato e in cui potrai vedere come la regola che ti ho spiegato si applica. Se ora hai capito la regola, puoi capire che per “venire al mondo” si usa είς (èis) perché si tratta di moto a luogo: dall’utero al mondo esterno.

Caro Tiger, spero che tu oggi abbia imparato tre cose: 1. Qualcosa sul complemento di luogo; 2. Qualcosa sull’articolo greco e – più importante - 3. Che per tradurre il greco non basta il vocabolario ma bisogna anche conoscere bene la grammatica greca.


Alla prossima.

Re: Ruolo attuale di Cristo

Inviato: martedì 21 settembre 2021, 22:00
da speculator2
Per me attualmente Cristo è "luce del mondo" e trovo questa luce nelle sue parole. E anche "pane disceso dal cielo", cioè mandato da Dio, affinché chiunque Ne mangia non muoia ma abbia vita eterna.

Re: Ruolo attuale di Cristo

Inviato: sabato 25 settembre 2021, 21:49
da Salvatore Tarantino
Buonasera, a fatica ho letto quasi tutti i post fino a pag. 19!
Purtroppo le discussioni infinite, di cui mio malgrado sono stato protagonista anch'io in passato, sono dure a morire.
Personalmente non ho più tempo per andarci dietro!
Che sia chiaro però, non mi riferisco al commento che sto citando qui sotto, anzi, sto rispondendo a questo proprio perchè ritengo invece che ne valga la pena e perchè probabilmente era rivolto (anche) alle mie risposte.
maurizio ha scritto: sabato 7 agosto 2021, 13:29

Gesù no sta li, in un angolo, inerme e incapace , pregando insieme a/o per te. Lui stesso è il tuo Signore e lui stesso per la potenza dello spirito opera e agisce nella tua vita secondo la volontà di Dio , l'unico vero Dio. Se non vediamo Cristo in questo modo forse perdiamo la relazione con lui e quindi anche con il Padre: "nessuno va al Padre se non per mezzo di me!"


Ebbene, chiaramente è facile aggiungere qualche parola ad effetto per "peggiorare" il significato del pensiero altrui: "in un angolo, inerme e incapace".
Ovviamente io non penso che stia in un angolo, inerme e incapace; ho voluto sottolineare che egli è fratello, che prega insieme a noi, ma è anche vero che è il nostro capo, altrimenti non pregheremmo nel suo nome, credo che sia tuttavia esagerato considerarlo un Dio o un dio minore.
Ma soprattutto non deve essere dimenticato che Yeshùa è un mezzo, non uno scopo, ed anche che è venuto per i malati, non per i sani. Sì - prima che mi replichiate, lo dico io - siamo tutti malati, nessuno escluso, però aggiungo che anche lui sapeva e sa che siamo tutti malati, e quindi questa affermazione deve pur avere una grande importanza in qualche modo.
Mi sembra che una risposta la si possa trovare nell'insegnamento di Paolo, dove afferma che anche gli stranieri che non hanno legge ma per inclinazione naturale (uso parole mie) osservano la legge, sono salvati. Aggiungo che anche l'indigeno della foresta amazzonica che non ha mai conosciuto la Legge e non ha mai sentito parlare di Yeshùa, se "per sua natura" osserva la Legge ed ha una fede in un buon Dio che lo ha creato, si salverà.
PARENTESI
Potranno sembrare parole strane dette da me - questo ovviamente vale per chi mi conosce - dato che ho sempre sostenuto - e tuttora convintamente sostengo - che non basta la fede, l'amore, e tante belle parole, se poi uno crede di potersi beffare dei comandamenti di Dio, compreso quello che afferma perentoriamente che Dio è uno, uno e basta, non uno e trino, ecc. ecc.
Questo però non significa che penso che ogni cattolico, ogni evangelico, ogni testimone di geova, ogni avventista del settimo giorno, ecc., non sarà salvato; solo Dio conosce la mente di ognuno di noi e, in particolare, in questo caso, la buona fede di ognuno di noi.
CHIUSA PARENTESI
Premesso questo, voglio dare due conclusioni al mio pensiero:
1)non è vero che conta soltanto la relazione che ognuno di noi ha con Yeshùa, perchè Yeshùa è un mezzo, non un fine, e prendendo spunto dall'insegnamento di Paolo sulla Legge (che mi permetto di applicare analogicamente anche a Yeshùa), non conta sapere o non sapere, ma contano i fatti, conta il raggiungimento del vero scopo, e quindi a prescindere dal mezzo;
2) d'altro canto non è neanche vero che è irrilevante essere o non essere trinitario, credere o non credere che Yeshùa sia Dio, perchè se l'ignoranza giustifica (penso all'indigeno che non ha ben chiaro chi sia Dio e non ha mai sentito parlare di Yeshùa), invece la conoscenza sommaria usata come scusa per beffarsi dei comandamenti di Dio, aderendo a dottrine fantasiose che offendono Dio, quella sì che uccide ed è determinante.

Re: Ruolo attuale di Cristo

Inviato: domenica 26 settembre 2021, 10:11
da Luigi
Ma soprattutto non deve essere dimenticato che Yeshùa è un mezzo, non uno scopo, ed anche che è venuto per i malati, non per i sani.
Sì - prima che mi replichiate, lo dico io - siamo tutti malati, nessuno escluso, però aggiungo che anche lui sapeva e sa che siamo tutti malati, e quindi questa affermazione deve pur avere una grande importanza in qualche modo.
Con sola franchezza.
Ciao Tarantino, due volte hai affermato che, LUI Yeshùa ,è solo un mezzo e non il fine;
io leggo altro, e "consentimelo con franchezza", questo implica che LUI non è Il tuo Signore e Salvatore; non credi nel Suo Nome ,come viceversa credevano gli apostoli e la prima Ekklesia, tanto da Celebrarlo, Ringraziarlo, Magnificarlo, e a LUI rivolgersi per avere La Vita.
Ora, se ci fermassimo ad analizzare solo quanto recita di LUI la scrittura, circa la Sua umiliazione, venuto nella carne simile alla nostra, per compiere la Grandiosa opera della redenzione del genere umano, LUI potrebbe essere solo un mezzo,
invece la scrittura recita pure della Sua Deità, visto che ,ogni cosa è stata creata In LUI, in vista di LUI ,e Da LUI

Inoltre la Sua Deità oltre ad essere comprovata dai molteplici passi, essa è comprovata dal Fatto Inconfutabile che, essendo tutti morti "come giustamente fai notare" a motivo del peccato, ecco che per avere La Vita ,occorre :credere nel Suo Nome "Gv. 1,12";occorre a LUI chiedere per avere La Vita:
Gv. 5,39 Voi investigate le Scritture, perché pensate d'aver per mezzo di esse vita eterna, ed esse sono quelle che rendono testimonianza di me; 40 eppure non volete venire a me per aver la vita!
Quindi ,per replicare al tuo" punto 1" tu dici che LUI è solo un mezzo;
dunque, essendo LUI IL Figlio Suo Proprio, e che da LUI dipende la salvezza, non so proprio ,a chi possiate rivolgervi "rispettosamente parlando", per avere appunto "La Vita", in vista del Fatto inconfutabile, che Nessuno osserva La Legge e i comandamenti....per quanto ci si sforzi; quindi ecco la Grazia mediante la fede in Yeshùa....
"Tuo punto 2"
Quando dialogo, non discuto di trinità, ma mi esprimo secondo ciò che leggo; ossia che vi è un solo Dio, e se mi fermassi ad una lettura semplicistica, dovrei rigettare che, dalle stesse scritture, leggo che, che come il Padre,
pure IL Figlio Suo e LO Spirito, è scritto che sono Dio....., e ciò a dimostrazione dei tributi offerti .
Infatti, non a caso, si legge che per avere La Vita, bisogna chiederla Al Figlio che ha pagato alla croce...
Saluti.

Re: Ruolo attuale di Cristo

Inviato: domenica 26 settembre 2021, 10:38
da Gianni
Luigi, mi stavo preoccupando per la tua mancanza di repliche, ma noto che non hai perso il brio religioso e riattacchi con la solita solfa della lode, che tu vedi come prova della presunta divinità di Yeshùa, senza andare a controllare tutti i passi biblici che parlano di lode per capire finalmente cosa significa, cosa implica e cosa non implica.

Lascio a Salvatore il compito arduo di risponderti (arduo perché è difficile ragionare con chi non applica la logica e non esamina accuratamente la Scrittura).

Da parte mia mi riferisco alla tua citazione di Gv 5:39 in cui Yeshùa afferma circa le Scritture: “Esse sono quelle che rendono testimonianza di me”. Una di queste testimonianze è in Dt 18:15, in cui Mosè assicura al popolo ebraico: “Per te il Signore, il tuo Dio, farà sorgere in mezzo a te, fra i tuoi fratelli, un profeta come me”. Ti sembra che Mosè fosse Dio? E ti sembra che Mosè abbia detto che sarebbe venuto Dio in persona? Mosè parla di un fratello degli ebrei, preso dal popolo ebraico. Se tu fossi davvero una persona che scruta le Scritture, andresti a cercare tutti i passi biblici che rendevano testimonianza a Yeshùa e ne ricaveresti la vera dottrina sul Messia. Ma so, ahimè, che non lo farai.

Re: Ruolo attuale di Cristo

Inviato: domenica 26 settembre 2021, 11:42
da Luigi
Gianni, come tuo solito sei polemico, velatamente offensivo, "io non lo sono mai; la mia è sempre franchezza" divaghi e non entri nel merito delle scritture come nel caso, proponendo vani ragionamenti
Dunque ,visto che hai accennato a Gv. 5, 39, guardandoti bene dal non entrare nel merito del verso 40, che recita:
eppure non volete venire a me per aver la vita!;
dunque, puoi dirci senza mezzi termini , a Chi ti rivolgi per avere La Vita ..?
Saluti

Re: Ruolo attuale di Cristo

Inviato: domenica 26 settembre 2021, 15:52
da Gianni
Gv 5:40 continua così: "Io non prendo gloria dagli uomini; ma so che non avete l'amore di Dio in voi. Io sono venuto nel nome del Padre mio, e voi non mi ricevete; se un altro verrà nel suo proprio nome, quello lo riceverete. Come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene da Dio solo? Non crediate che io sia colui che vi accuserà davanti al Padre; c'è chi vi accusa, ed è Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza. Infatti, se credeste a Mosè, credereste anche a me; poiché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come crederete alle mie parole?". - Vv. 41-47.

Re: Ruolo attuale di Cristo

Inviato: domenica 26 settembre 2021, 16:15
da Salvatore Tarantino
Luigi ha scritto: domenica 26 settembre 2021, 10:11
Ma soprattutto non deve essere dimenticato che Yeshùa è un mezzo, non uno scopo, ed anche che è venuto per i malati, non per i sani.
Sì - prima che mi replichiate, lo dico io - siamo tutti malati, nessuno escluso, però aggiungo che anche lui sapeva e sa che siamo tutti malati, e quindi questa affermazione deve pur avere una grande importanza in qualche modo.
Con sola franchezza.
Ciao Tarantino, due volte hai affermato che, LUI Yeshùa ,è solo un mezzo e non il fine;
io leggo altro, e "consentimelo con franchezza", questo implica che LUI non è Il tuo Signore e Salvatore; non credi nel Suo Nome ,come viceversa credevano gli apostoli e la prima Ekklesia, tanto da Celebrarlo, Ringraziarlo, Magnificarlo, e a LUI rivolgersi per avere La Vita.
Ora, se ci fermassimo ad analizzare solo quanto recita di LUI la scrittura, circa la Sua umiliazione, venuto nella carne simile alla nostra, per compiere la Grandiosa opera della redenzione del genere umano, LUI potrebbe essere solo un mezzo,
invece la scrittura recita pure della Sua Deità, visto che ,ogni cosa è stata creata In LUI, in vista di LUI ,e Da LUI

Inoltre la Sua Deità oltre ad essere comprovata dai molteplici passi, essa è comprovata dal Fatto Inconfutabile che, essendo tutti morti "come giustamente fai notare" a motivo del peccato, ecco che per avere La Vita ,occorre :credere nel Suo Nome "Gv. 1,12";occorre a LUI chiedere per avere La Vita:
Gv. 5,39 Voi investigate le Scritture, perché pensate d'aver per mezzo di esse vita eterna, ed esse sono quelle che rendono testimonianza di me; 40 eppure non volete venire a me per aver la vita!
Quindi ,per replicare al tuo" punto 1" tu dici che LUI è solo un mezzo;
dunque, essendo LUI IL Figlio Suo Proprio, e che da LUI dipende la salvezza, non so proprio ,a chi possiate rivolgervi "rispettosamente parlando", per avere appunto "La Vita", in vista del Fatto inconfutabile, che Nessuno osserva La Legge e i comandamenti....per quanto ci si sforzi; quindi ecco la Grazia mediante la fede in Yeshùa....
"Tuo punto 2"
Quando dialogo, non discuto di trinità, ma mi esprimo secondo ciò che leggo; ossia che vi è un solo Dio, e se mi fermassi ad una lettura semplicistica, dovrei rigettare che, dalle stesse scritture, leggo che, che come il Padre,
pure IL Figlio Suo e LO Spirito, è scritto che sono Dio....., e ciò a dimostrazione dei tributi offerti .
Infatti, non a caso, si legge che per avere La Vita, bisogna chiederla Al Figlio che ha pagato alla croce...
Saluti.
Luigi, non mi interessa convincerti che Yeshúa non è Dio, e nemmeno ho bisogno che tu sappia che riconosco in lui il Messia, perché la mia salvezza non dipende certo dalle tue convinzioni.
Ma quanto ai versi che tu citi per contraddirmi, in realtà essi confermano che Yeshúa è un mezzo, eppure non riesci a vederlo.