IL Gesù Storico

Sandro_48
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Re: IL Gesù Storico

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Gerd Theissen: L'OMBRA DEL NAZARENO: cosa ne penso!
Post aggiunto da Sandro Prada il 31 Agosto 2018 alle 16:50 in Gerd Theissen: L'OMBRA DEL NAZARENO:cosa ne penso!Back to Gerd Theissen: L'OMBRA DEL NAZARENO:cosa ne penso! Discussions
Colloquio della Seconda parte dell'esame orale di Letteratura del Nuovo Testamento dello Studente Sandro Prada, numero di matricola L3206, corso di Laurea in LSBT. - III° Anno F.C.(2018-19)

Questo libro- Romanzo ci porta in forma immaginaria a vivere i tempi in cui visse Gesù come se fosse un nostro Contemporaneo, ove ci si interroga chi possa essere Gesù e quali siano le caratteristiche del Suo messaggio e della Sua personalità. (IL Romanzo cita Scritture Bibliche accanto a scritture extra-bibliche, che vengono raffrontate tra di loro , per esprimere similitudini dei messaggi).). Nella nota esegetica a piè pag.38 del romanzo viene citato Daniele 7,13 per affermare che come è noto "Figlio dell'uomo , in Aramaico, significa semplicemente "uomo".
Nel Capitolo 3 pg 39 (La decisione di Andrea ) GERD THEISSEN afferma che "non esiste la storia in sé, ma soltanto la storia osservata da una determinata prospettiva. Anche il punto di vista storico (credo riferito sia al metodo storico in se stesso, sia in senso assoluto, sia in senso relativo), è una prospettiva accanto alle altre, nella quale è possibile che una parte della storia vada perduta".
Il libro di THEISSEN ha il merito di analizzare Gesù, secondo un intento storico, a cui si contrappone
il Gesù della Fede, che è diverso come contenuto, anche se il Filosofo Massimo Cacciari ha il merito di affermare che "La Fede Vince il Dubbio" , affermazione che Cacciari fa in una conferenza sulle Parabole di Gesù. Se Tuttavia gli studi biblici di letteratura biblica, da me compiuti fino ad ora, non si allontanano dal Gesù della Fede , il Romanzo Storico di Theissen si interroga su un Gesù, diverso, più umano, più terreno, meno divinizzato, come apparirà dalla successione narratologica dei capitoli del Romanzo.

Il capitolo 5 ci avvicina agli Esseni di Qumran, antica comunità "monastica" di soli uomini, che vivevano in assoluto celibato. Sembra che la comunità fosse stata fondata da un Sommo Sacerdote, esiliato dal Tempio di Gerusalemme. Gli Esseni avevano i beni in comune. Chi entrava nella comunità rinunciava alla sua proprietà privata per donarla per sempre alla Comunità. Gli Esseni erano pacifisti e contro la schiavitù e Qumran a quei tempi era isolata nel deserto. Theissen ci rivela anche l'esistenza di Esseni sposati che però vivevano in Israele, al di fuori della comunità monastica e celibe. La vita monastica e isolata degli Esseni è occasione in Theissen per introdurre la scelta di alcuni di vivere nel deserto, scelta vista con scetticismo e sospetto dall'autorità Romana. Perché uno si ritira nel deserto ? E' forse il deserto un luogo per cospirare contro il governo e sottrarsi al suo controllo politico ? ( Scelta degli Zeloti da una parte e scelta di Giovanni il Battista, per uno scopo opposto). Nel deserto si può fare sia l'asceta, si può ritirarsi in preghiera come Gesù, ma si può anche rifugiarsi per cospirare contro lo Stato e fare anche vita di brigantaggio. IL tutto , in Theissen, inserito nei normali conflitti di Potere tra Pilato ed Erode Antipa. - Ma il nostro libro che si intitola: "L'ombra del Nazareno": non potrebbe intitolarsi : "Disputa sul Giudaismo" ?. E' esatto, quando la teologia cristiana si occupa del Gesù storico, deve fare i conti con l'origine giudaica di Gesù. E quando essa si disinteressa del Gesù storico, tende a rimuovere queste origini. Interessarsi del Gesù storico vuole anche dire rendere vivo il mondo giudaico di quei tempi.- Infatti a pg .79=fine del capitolo 6 (Analisi di un assassinio) di G. Battista, Theissen spiega in parte cos'è o come funziona il "metodo storico": relaziona Theissen allo studioso (inventato) Kratzinger: "IL mio racconto - omettendo una minuziosa e pesante analisi delle fonti - favorisce una conoscenza storica (pur deformata dalla finzione poetica letteraria): in una esposizione scientifica, infatti, dopo molti pro e contro, si cerca di delineare un risultato che possa essere plausibile. IL dialogo di un racconto, invece, può rimanere aperto. (Nessuno pretende di avere l'ultima parola). Può restare senza risposta l'interrogativo su chi, dei vari partecipanti al dialogo, esprima la verità. Che cos'è infatti la scienza storica, se non una continua discussione del passato, nella quale nessuno può pretendere di pronunciare l'ultima parola? La discussione scientifica segue determinate "regole del gioco" che noi chiamiamo "metodo storico".

E arriviamo a Gesù. Gesù è un pericolo pubblico ? (cap.7) : è una strana domanda a cui non siamo abituati , nel considerare Gesù. Non il Gesù, Non Violento, in se stesso, ma i movimenti di folla intorno a lui. Non solo per questo ma Gesù è un pericolo pubblico quando scaccia i mercanti dal Tempio di Gerusalemme, e rovescia a terra le monete dei cambiavalute, che cambiavano il denaro dei pellegrini, destinato a comprare le bestie (volatili) e (mammiferi: tori, capri, montoni) per offrire in sacrificio per i peccati al Tempio. Gesù sconvolge con questo gesto l'attività economica che ruota intorno al Tempio di Gerusalemme e alla classe economica e politica dei Sacerdoti, per lo più Sadducei, che dall'attività economica del Tempio traggono il loro guadagno e il loro profitto per vivere loro con le loro famiglie: ecco questo comportamento di Gesù è uno dei principali motivi, secondo Theissen, della condanna a morte da parte della classe dirigente ( la classe sacerdotale), contro Gesù. Non solamente, ma Gesù ha affermato che si può - addirittura - adorare Dio Senza il Tempio.
Inoltre, il messaggio Non Violento di Gesù di amare i nemici e di vincere il male con il bene si presta bene ad essere politicizzato . Secondo una ipotesi politica,, attribuita da Theissen anche a Pilato, i soldati romani avrebbero potuto venire demotivati in massa a combattere i loro nemici con le armi, di fronte a nemici "non violenti" che li avessero "amati" secondo l'insegnamento di Gesù di amare i nemici. Quindi questo è un altro motivo per considerare destabilizzante la figura di Gesù. Infine la sua "pretesa" di messianicità, che in parte era accolta dall'opinione pubblica di allora, costituiva un ulteriore pericolo di alimentare movimenti di folla contro l'Autorità Romana.; ed è anche per questo motivo che il Sommo Sacerdote Caiafa (o Caifa) aveva detto che era meglio che morisse una sola persona = Gesù, piuttosto che il popolo dei giudei che guidato da Gesù (vedi Marco 11,9-10; Luca 19,37-38; Giovanni 12,13 ) avesse potuto essere "sobillato" e rivoltarsi contro i Romani, dato che esistevano anche movimenti violenti (gli zeloti) in lotta contro i Romani., (che al termine della guerra giudaica porteranno alla distruzione di Gerusalemme e del suo Tempio nell'anno 70 d.C.).

Intanto il capitolo 9 "Nelle spelonche di Arbela" fa riposare il lettore da questi ragionamenti storici impegnativi facendo una pausa che nel suddetto cap.9 è molto simile e paragonabile allo spirito narrativo e avvincente dello scrittore di romanzi di fantasia per ragazzi E. Salgari.

Inoltre c'era un altro motivo , analizzato da Theissen, secondo il quale Gesù costituiva un pericolo per l'ordine pubblico: Gesù si rivolgeva agli umili , ai poveri, ai disperati," che avevano piegato la schiena ",succubi della classe economica e politica privilegiata e benestante, e dopo averli guariti diceva: "La tua Fede ti ha salvato" cioè diceva che negli oppressi esisteva già in loro una forza di riscatto e di liberazione " che nei ragionamenti di Theissen , avrebbe costitituito un possibile pericolo contro gli oppressori della classe sociale altolocata e benestante dei Sadducei, (secondo la cui etica si ispiravano sia Cuza, sia Erode Antipa: cioè morale tratta dal libro del Qohelet : "Va, mangia il tuo pane con gioia, bevi il tuo vino con allegria. Così piace a Dio. " dal Qohelet 9, 7).
Per quanto riguarda i Farisei, invece, Theissen a pagina 149 del suo libro, cita che l'esegesi sta compiendo un lavoro di riabilitazione. Dopo la catastrofe del 70 d.C., questi Farisei hanno rifondato il giudaismo. Per la riabilitazione dei Farisei confronta la Nota 7 di pg.166 dell' "Ombra del Nazareno"
, (anche se trattasi di un'informazione giudaica) vedi: "IL Sinedrio è il tribunale dello Stato giudaico, formato dall'alta gerarchia sacerdotale (di tendenza sadducea) e da rappresentanti della nobiltà laica. Dal tempo della regina Salomè Alessandra (77-67 a.C. ) vi erano rappresentati anche i Farisei. Questo ha contribuito a considerare i Farisei, che in origine erano un gruppo di opposizione, i rappresentanti di un orientamento che accettava, almeno a grandi linee, l'ordine esistente.". Sono quindi da considerare da parte della critica letteraria del NT una deformazione storica le invettive messe in bocca a Gesù da parte degli Evangelisti - contro i Farisei - esempio: " Matteo 23, 25-27 :
"25 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pulite l'esterno del bicchiere e del piatto, mentre dentro sono pieni di rapina e d'intemperanza. 26 Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere e del piatto, affinché anche l'esterno diventi pulito.
27 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché siete simili a sepolcri imbiancati, che appaiono belli di fuori, ma dentro sono pieni d'ossa di morti e d'ogni immondizia. 28 Così anche voi, di fuori sembrate giusti alla gente; ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità."

Così pure nei passi paralleli dei Sinottici : Marco 12:40 e Luca 11: 38-52 - Queste invettive contro i Farisei , secondo la mia ipotesi, appartengono a un Cristianesimo ai confini tra quello primitivo dove il culto cristiano era tenuto nelle sinagoghe e il periodo successivo di rottura tra il cristianesimo tardivo del I° (primo secolo) in netta rottura col giudaismo.
Vediamo adesso la narrazione nel Romanzo di Theissen riguardo l'argomento famoso della conversione del pubblicano Levi. (capitolo 12: Uomini di Confine ) Theissen afferma che sebbene nei vangeli sia descritta in una sola volta , è possibile che sia avvenuta in più momenti successivi. POi Theissen inizia un racconto romanzato di lettura piacevolissima, il cui il protagonista è il successore di Levi, nel Romanzo un tale di nome Kostabar. Afferma Theissen che i "pubblicani" erano i doganieri che al giorno d'oggi sono uno dei compiti della Guadia di Finanza, con la differenza che mentre l'odierno gendarme della dogana è un Dipendente Statale, ai tempi di Gesù i doganieri erano dei liberi "Imprenditori" che accanto ad un fisso stabilito per ogni merce, aggiungevano, negoziandola, una quantità variabile di denaro, che rappresentava il loro guadagno personale. Trascrivo ora alcune parole tratte dal romanzo, al cap.12 (= Uomini di confine): " Kostabar il doganiere dice: "Il mio predecessore Levi era un Discepolo di Gesù" " Forse che Gesù è uno Zelota ? " " No, ma Gesù non si sente sicuro. Forse Erode Antipa lo perseguita. Per questo, di tanto in tanto, Gesù sparisce oltre i confini; e, voi cosa avete da dichiarare ?" " Niente" . Dopo perquisizione viene trovato un otre di vino". "Ce lo beviamo insieme, esent' tasse". " OK; santo Dio, sta arrivando una marea di gente: sono come le sanguisughe: io non riesco a togliermele di dosso, ogni volta che qui in dogana si mangia e si beve!" "Per questo, Gesù, perseguitato da Erode Antipa, sparisce oltre i confini, attraversa il lago di Galilea, di notte, su una barca, per non farsi scorgere ! Qualche volta entra nei territori delle città vicine di Tiro e Sidone. Non si ferma nelle città, ma nelle zone periferiche, dove abitano molti giudei."
"il protagonista del romanzo dice: "Io vengo da Sefforis. Da noi nessuno ricorda che Gesù sia venuto a Sefforis, anche se Lui proviene da un piccolo paese vicino" = Nota 3 (Giuseppe Flavio, a pag 153 del romanzo, ). Giuseppe Flavio scrive : " E' sorprendente che nei Sinottici non si citi mai, né Tiberiade , né Sefforis, le due più grandi città della Galilea.". THeissen scrive "Gesù evita le città. Si muove nei paesi , fra gente umile". Intanto , in dogana, era arrivata una marea di gente composta da uomini sdentati e da bambini malvestiti, che chiedono al protagonista "Andrea" del romanzo: " Sei Tu Gesù ?" " No, io non sono Gesù" " Chiunque ci dà da mangiare e da bere , per noi, è Gesù".- Qui il Theissen fa notare che la parabola dell'invitato alle nozze del re, senza essersi vestito bene, come si conviene a un pranzo di nozze" deve trattarsi di una aggiunta tardiva al testo evangelico. Kostabar facendo uso di questa parabola scaccia la folla che chiede da mangiare senza avere l'abito da nozze.
Più tardi, Andrea, incontrerà la folla di bambini "straccioni" che lo fermerà affermando che il protagonista del romanzo, deve superare la dogana , che dà accesso al "Regno di Dio". "Qual è il prezzo da pagare?" " Poiché il Regno di Dio appartiene ai bambini, ci devi offrire - dicono i bambini - una parte del tuo cibo.". Andrea offre loro del vino e della frutta: dogana superata con successo , per entrare nel Regno di Dio ( = Regno dei cieli) che appartiene ai bambini. - Affrontiamo ora il capitolo 13 intitolato "Una donna protesta": la donna in questione è la moglie di Cuza , che , segretamente, manda viveri e denaro a Gesù, come altre donne sensibili e benestanti che troviamo nei Vangeli. IL Theissen cita queste donne che sostenevano economicamente Gesù per interpretare la moltiplicazione dei pani e dei pesci, prima per 4000, e poi per 5000 persone, narrata nei Vangeli. Innanzitutto Gesù è il primo Maestro Ebreo (che vuol dire Rabbino) che ammette al discepolato le donne. Allorché la gente, che pende dalle labbra del Gesù che guarisce tutte le malattie, (sia fisiche che spirituali), sa che c'è da mangiare per tutti, allora trova la forza di non nascondere il cibo che ogni individuo porta per sé, ma di condividerlo con tutti (tanto c'è da mangiare e bere per tutti). . La moglie di Cuza, di nome Giovanna, afferma nel romanzo del Theissen : "Noi donne abbiamo più comprensione per i sogni della povera gente, che voi uomini !" Però Theissen fa dire al marito Cuza: "Ritengo che Gesù sia un pazzo inoffensivo: potremmo dimenticarlo se non ci fosse tanta gente che lo considera un profeta o addirittura il Messia; è questa gente che costituisce un problema per noi, e non Gesù: Cosa predica questo profeta della fine del mondo ? IL Regno di Dio ! Presto comincerà la vita Eterna. Gesù propaga la follia di questi pensieri insani. Dà alla gente i sogni che vogliono loro. Gesù grida loro : "Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo ! (Mt 11,28 ). .Giovanna Cuza racconta: Un giorno un uomo chiese a Gesù: "Quando verrà il Regno di Dio ?" Gesù ha detto: "il Regno di Dio non viene in modo da attirare gli sguardi, né si dirà: Eccolo qui e eccolo là, perché il Regno di Dio è in voi (vedi Nota 11 pag 167): "nelle parole di Gesù, qui citate, egli intende: La Signoria di Dio abbatte il potere demoniaco. Se i dèmoni escono dall'interno delle persone, allora inizia la Signoria di Dio.". e, a pg 169 Giovanna aggiunge: "Gesù sa che la gente ha una eccessiva fede nei miracoli, perché hanno sfiducia nelle proprie forze. Per questo, molto spesso sottolinea il fatto che "la tua fede ti ha guarito!" vedi Mc 5,34; Lc 7,50; Mt 9,29. Gesù dice chiaramente: Non sono io che ho compiuto questo miracolo; in te stess c'è la forza capace di guarirti. Vuole guarire questa gente umile dalla loro superstiziosa sfiducia in se stessi !" - Cuza rispose: " Ma Gesù non va dicendo loro: questa vita non ha alcun valore? La vita vera comincia dopo ?" "Giovanna protestò: "Gesù dice esattamente il contrario. Questo è il tempo della pienezza. Questo è il tempo della gioia. Per questo ora è impossibile digiunare. ( Nota :qui Gesù si distingue da Giovanni Battista). Ora si può essere felici. UN giorno ha detto alla gente: " Beati gli occhi che vedono quello che voi vedete! Molti profeti e re hanno desiderato vedere quello che voi vedete, ma non l'hanno visto (Luca 10,23-24). "cosa dice , se non: la vostra vita è più preziosa di quella di re e profeti? Voi siete più felici di loro. Più felici della regina di Saba" (Mt12,42) " - Cuza dice: (pg. 170) "Non è forse un privilegio dei potenti quello di non temere i propri nemici ? Sanno infatti che i loro nemici non possono danneggiarli, ma devono venire a patti co loro. Però Gesù dice, non solo ai potenti: " Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli (Mt 5,44-45)". Gesù (da pg 171) dice: "ma io vi dico : Chiunque si adira contro il proprio fratello sarà sottoposto al Tribunale !" (Mt 5, 21-22) . Cuza afferma: Perché Gesù non istruisce Erode Antipa? Conosco solo 1 risposta: lui fa gli stessi sogni della povera gente". - Giovanna gli diede ragione: questi poveri sono persone che hanno curvato la schiena: Lui vuole rialzarle. Sono persone fiaccate dalle preoccupazioni: Lui dà loro consapevolezza che la loro vita ha un valore; (Pg 171) voi tutti e anche Erode Antipa, voi avete paura che la povera gente possa pensare di non essere affatto povera gente. Per questo volevate uccidere Gesù. Per obbligarlo a sparire oltre i confini. Perché vi lasci in pace. Perché la povera gente non giunga a pensare di ribellarsi e diventi pericolosa per voi ! " (intermezzo:. A me, Sandro Prada, Studente della Bibbia piace pensare che Cuza, per riconciliarsi con la moglie , canti il versetto 6 e il versetto 7 del Capitolo 8 del Canto di Salomone = Cantico dei Cantici ). --------Pg 174 Caro Sig. Kratzinger,
Lei riconosce la Storicità della TRADIZIONE di Gesù , a condizione che non derivi né dal giudaismo, né dal cristianesimo primitivo. Gesù rivendica per i più umili la libertà dalle preoccupazioni materiali per chi non possiede niente e la sapienza per chi non ha istruzione ( atteggiamenti tipici delle classi sociali più elevate) : Gesù compie cioè una ""rivoluzione dei valori"" Gesù all'inizio era un Discepolo di Giovanni il Battista, il quale è stato ucciso. IL suo Discepolo Gesù finisce sulla CROCE come vari ALTRI RIVOLUZIONARI. Gerd Theissen domanda a Kratzinger se una descrizione di Gesù può avere validità storica se non chiarisce perché il Battista e Gesù stesso sono stati uccisi dalla classe dominante ? (Fine del cap. 13 ).
Cap.14: GESù FILOSOFO, GESù POETA , GESù PROFETA. Scrive il Theissen : " Quando vogliamo spiegare agli stranieri le varie correnti religiose presenti nel nostro paese, usiamo spesso paragonarle a delle scuole filosofiche: i Farisei vengono paragonati agli Stoici, gli Esseni ai Pitagorici, i Sadducei agli Epicurei (pag 178. Questo paragone viene fatto da Giuseppe Flavio). Perché non presentare Gesù come un Filosofo itinerante della Scuola Cinica? (cfr. Matteo 10, 7-10) Invece i Filosofi Cinici avevano sacco da viaggio, calzari, cintura e bastone, però al pari di Gesù non avevano fissa dimora (Diogene viveva in una botte come casa). Non era forse Gesù realmente un filosofo girovago, simile ai Filosofi Greco-Ellenisti, e quindi innocuo ai Romani ? SE Gesù era un un Ribelle, lo era , come era Ribelle Giovanna, la moglie di Cuza, Amministratore di Erode Antipa.
Gesù POETA : (Pag 184-.pag 187 )raccontava metafore e parabole.Gesù è un poeta contadino che ha arricchito la letteratura giudaica con i suoi meravigliosi racconti brevi. Questi racconti parlano di: SEMINA; MIETITURA, - CERCARE e TROVARE, - padri e figli ,- PADRONI e SCHIAVI,
OSPITANTI e OSPITI. : Dio è totalmente diverso da come ce lo rappresentiamo: non è possibile farci un'immagine di Dio: solo delle storie possono essere delle sue allegorie. Gesù racconta la vita quotidiana della gente. Ritiene che Dio sia presente in questa vita quotidiana. Vuole aprire gli occhi alla gente, perché possa vederlo. - Gesù, nella Storia della Letteratura, andrebbe cercato accanto agli scrittori di favole: talvolta Gesù ha dato una nuova forma a vecchie favole. Esempio: vedi pg 185, prima 1/2 pagina in alto = confronta Luca 13,6-9 (parabola del fico che non dà frutti da 3 anni).
A differenza delle favole, nelle parabole di Gesù, piante e animali non parlano. Parlano solamente gli uomini. Inoltre molte favole cercano di aiutare gli uomini nelle avversità della vita, ma nelle Parabole di Gesù agli uomini resta una ultima o finale possibilità: anche quando su di loro è già stata pronunciata la sentenza di morte. Una variante favolistica di questo motivo si trova nel Filosofo Filone: il padre volle benedire il figlio malvagio e non il figlio buono perché sapeva che di per se stesso il figlio buono era degno di una benedizione (pg. 185-186). Al figlio malvagio, invece, come unica speranza per riuscire nella vita, non restava che la promessa / benedizione del padre. Senza questa sarebbe diventato la persona più infelice del mondo.(: Fonte: Filone ). Esistono altre redazioni a questo Tema. In tutte, (pg 186) il padre preferisce il figlio malvagio al fratello migliore: vedi Luca 15, 11-32: Parabola de "IL figlio prodigo o il Padre Misericordioso". Gesù ha raccontato molte parabole su Dio e gli uomini. Esse insegnano che Dio è diverso da come lo immaginiamo (pg 187), e che l'uomo di conseguenza, deve comportarsi in modo diverso se vuole operare in sintonia con Dio. Da tutte queste parabole deriva che Gesù è un poeta che incita all'amore e alla tolleranza.. Gesù, filosofo e poeta, non solo, ma più di questo: Pg 187 GESù PROFETA :
Dove era un popolo, i cui profeti vaticinavano la fine del proprio popolo ? Quale popolo credeva a un DIO accanto al quale NON NE ESISTESSERO ALTRI ? L'unicità dei NOSTRI PROFETI andava di pari passo con la unicità del nostro Dio ! Solo il nostro Dio chiedeva di essere adorato e nello stesso tempo di RINUNCIARE A TUTTI GLI ALTRI DEI !!
In ogni parte della terra vincono i potenti. IL nostro Dio invece ha eletto persone deboli: ha aiutato gli schiavi che fuggivano dall'Egitto, facendo di loro un popolo. E' stato accanto ai prigionieri di guerra deportati a Babilonia. Rivolgersi a questo Dio significa volgersi verso i poveri e i deboli. E' per questo che i potenti e i dominatori si sentono minacciati dal nostro Dio, e ci odiano. Se i Romani si fossero accorti che Gesù era
(pg. 188) un profeta, lo avrebbero giudicato PERICOLOSO !
Cosa hanno fatto i Profeti ? Hanno incitato il nostro popolo a riconoscere l'unico Dio e a cambiare il comportamento (nello stesso modo in cui si educano i bambini): attraverso minacce e promesse.
In questo i nostri profeti erano inflessibili e implacabili.

IL PROFETA GESù non invoca il giudizio finale di Dio,
ma di un "uomo" misterioso di Daniele cap 7.
Metro di condanna o di salvezza è avere aiutato gli altri, i deboli, gli oppressi,
oppure il non avere prestato aiuto a nessuno :
Matteo 25 : 34 - 40

POi c'è il capitolo 16: La Paura di Pilato , che la situazione della Non Violenza di Gesù gli sfugga di mano, così come già avvenne all'inizio della carriera politica di Pilato, col vano tentativo approdato male di introdurre la Insegne Imperiali, dove "l'amare i nemici " di Gesù potrebbe demotivare i soldati a combattere i nemici con le armi, e in più la pericolosità della sua pretesa di essere il Messia dei giudei che avrebbe potuto rappresentare per i movimenti di folla un pericolo per l'autorità sia Romana sia del Sinedrio.

Di chi è la colpa ? - Capitolo 17- di chi è la colpa della morte di Gesù ? (è un bel capitolo sia filosofico che politico). : Filosofico: creazione "ex nihilo"(pg.239):
1) (Pg.230): L'attimo Futuro non c'è ancora: noi stessi non siamo ancora ciò che noi saremo = passaggio dal non essere all'essere.

2) (Pg.230): Ogni attimo passa prima ancòra che abbiamo potuto registrarlo nella sua interezza.
Ora c'è. Ma appena l'ho constatato, non c'è più.= passaggio dall'essere al nulla.
Dio ri-crea il mondo e l'ordine del mondo nuovamente (a) ogni attimo: addirittura la risurrezione potrebbe essere spiegata in questo modo.

(pg 231.) Applicazione Politica a queste considerazioni filosofiche: IL Dio che crea tutto dal nulla , può anche trasformare i vinti in vincitori, e gli esiliati in conquistatori (vedi Luca 1, 52-53)=Magnificat di Maria (cioè teologicamente Dio è signore della storia.

Di chi è la colpa? (considerazioni politiche). : i soldati romani al tempo di Gesù erano sia greci che siriani che avevano in odio i giudei e i re dei giudei fin dal tempo che i re ASMONEI indipendenti, che erano giudei, li avevano sottomessi e fatti schiavi (pg 232).
Segue (Pg 233):Considerazioni politiche per rispondere alla domanda: di chi è la colpa? : Quando Gesù aveva scacciato i mercanti dal Tempio, aveva messo in pericolo l'economia del Tempio: non solo dei Sacerdoti e del Sinedrio, ma anche degli operai del Tempio, degli albergatori che danno ospitalità ai tanti visitatori, ai commercianti di animali destinati al sacrificio, i conciatori che lavorano le pelli degli animali sacrificati. Chi attacca la santità del Tempio, intacca le basi economiche di questi lavoratori. PILATO ne fece amara esperienza, quando cercò di introdurre a Gerusalemme i vessilli dell'Imperatore Romano e quando tentò di usare il denaro della cassa del Tempio per scopi profani. Segue (Pg 236) Chi è colpevole della morte di Gesù? " Non è giusto cercare dei colpevoli. Forse è addirittura sbagliato cercare una colpa…………………………... La sua morte ha molte giustificazioini: 1) tensioni fra siriani e giudei: = antisemitismo dominante nelle coorti romane e su su fino ai prefetti; 2) tensioni fra giudei e romani: senza la PAURA DEI ROMANI di eventuali disordini Messianici con sollevamento di folla, Gesù non sarebbe stato arrestato.

Segue (Pg 237): 3) Se vogliamo cercare un responsabile sicuro , si tratta di PILATO: è lui che ha emesso la sentenza: è il responsabile in senso giuridico; penso che Pilato avesse paura di essere schiacciato da tutte le tensioni e i conflitti. Ha fatto morire Gesù per poter sopravvivere egli stesso."

Cap. 18 : "il sogno dell'uomo"
i credenti di Gerusalemme mettono in comune i loro beni (Atti 2,42-47 e Atti 4,32-36 e Atti primi 6 cap)+

Le considerazioni pessimistiche di "Andrea"= il Protagonista del Romanzo (vedi Ecclesiaste 4,1-4 o il Romanzo dell'ombra del Nazareno a (pag.249);
+

il sogno-incubo di Andrea (pag.253) ,
che termina bene con l'apparizione del Gesù RISORTO e con la preghiera di ringraziamento di Andrea, che recita il Salmo 139,1-14 nella versione TILC.

+
IL Romanzo storico "L'ombra del Nazareno" termina nella condivisione del pane fra Andrea e Baruch: (Baruch è un ex-Esseno), ora seguace di Gesù RISORTO, e nella gioia, reciproca di coloro che condividono (in questo caso Andrea e Baruch).

……….………………………………………………………………………………………….

COSA NE PENSO. che il Gesù della Fede dato per scontato e a cui mi sono assuefatto fino a neutralizzarlo, viene qui attualizzato, socialmente spiegato storicamente, umanizzato e avvicinato al lettore (in questo caso, io).
Sandro Prada

……….………………………………………………………………………………………………….

POSTFAZIONE :
NON CONFONDERE LA
FANTASIA narrativa o ( FINZIONE poetica)
CON LA
REALTA' ( STORIA )

……….……………………………………………………………
FONTI SU Gesù e il suo tempo:
1) i Vangeli e le loro Fonti
Vangelo di Marco (il più antico )
La Fonte dei Loghia di Gesù = Fonte Q (Quelle = sorgente, fonte) => TRADIZIONE SCRITTA
Vangelo di Matteo
Vangelo di Luca

poi c'è la TRADIZIONE ORALE o Tradizione Pre-Sinottica (vedi in fondo :l'ultimo articolo)

IL Vangelo di Giovanni


2) GIUSEPPE FLAVIO
3) FILONE
4) Gli Scritti di QUMRAN
5) TACITO

TRADIZIONE ORALE o Tradizione Pre-Sinottica:

in nessun luogo vengono legittimate con parole di Gesù le autorità locali (presbiteri, episcopi, diaconi!)
E
in nessun luogo, nelle parole del Gesù terreno viene richiesto il BATTESIMO come rito di ingresso in una comunità!
E
in nessun luogo viene rifiutata da Gesù la CIRCONCISIONE come condizione di ammissione dei pagani.



Addì 28 Settembre 2018

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Sandro_48
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Re: IL Gesù Storico

Messaggio da Sandro_48 »

Gerd Theissen, Annette Merz
IL Gesù Storico
Un Manuale ( di 700 pagine)
Queriniana
A pg.500 inizia l'avvincente cap.13: il Gesù fondatore di un culto: l'ultima cena e la cena protocristiana.
3 forme di presenza della divinità, che sono pre-sacramentali:
1) La presenza personale: la divinità è presente come ospitante e ospite del banchetto, analogamente agli altri partecipanti.
2) La presenza attraverso la memoria: il destino della divinità viene attualizzato attraverso la celebrazione del banchetto. La divinità è presente (mentalmente) ai partecipanti, nello spirito.
3) La presenza simbolica: il banchetto è una parabola o un simbolo del destino della divinità, senza la sua presenza personale.

Altre 3 forme di presenza della divinità che sono sacramentali:
4)) La presenza sociale: grazie alla celebrazione del banchetto, la comunità radunata si identifica in maniera misteriosa con la divinità; la quale diventa, per esempio, "corpo di Cristo".
5) La presenza causale: in quanto donatrice degli elementi del banchetto, la divinità conferisce ad essi un carattere soprannaturale: essi diventano "cibo spirituale" che media la salvezza.
6) La presenza reale in senso stretto: la divinità è presente negli elementi stessi: la sostanza sovraterrena della divinità viene consumata nella sostanza del banchetto.
Esercizi: Esaminare forme della presenza di Cristo in:
1 Corinzi 10, 3 s.
1 Corinzi 10, 16 s.
1 Corinzi 11, 25
Giovanni 6 , 51-58

Però in Giovanni 13 nell'ultima cena non si fa riferimento alla morte di Gesù ma alla lavanda dei piedi.

1 Corinzi 10,3-4: 3 mangiarono tutti lo stesso cibo spirituale, 4 bevvero tutti la stessa bevanda spirituale, perché bevevano alla roccia spirituale che li seguiva; e questa roccia era Cristo.

1Corinzi 10, 16-17: 16 Il calice della benedizione, che noi benediciamo, non è forse la comunione con il sangue di Cristo? Il pane che noi rompiamo, non è forse la comunione con il corpo di Cristo? 17 Siccome vi è un unico pane, noi, che siamo molti, siamo un corpo unico, perché partecipiamo tutti a quell'unico pane.

1Corinzi 11, 23-29 :23 il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane, 24 e dopo aver reso grazie, lo ruppe e disse: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». 25 Nello stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me. 26 Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga».
27 Perciò, chiunque mangerà il pane o berrà dal calice del Signore indegnamente, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. 28 Ora ciascuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva dal calice; 29 poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro se stesso, se non discerne il corpo del Signore.

Giovanni 6,51-58 : 51 Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò per la vita del mondo è la mia carne».
52 I Giudei dunque discutevano tra di loro, dicendo: «Come può costui darci da mangiare la sua carne?»
53 Perciò Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico che se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi. 54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 55 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. 56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui. 57 Come il Padre vivente mi ha mandato e io vivo a motivo del Padre, così chi mi mangia vivrà anch'egli a motivo di me. 58 Questo è il pane che è disceso dal cielo; non come quello che i padri mangiarono e morirono; chi mangia di questo pane vivrà in eterno».

Giovanni 13,1-17
L'ultima cena; Gesù lava i piedi ai suoi discepoli
Mt 26:19-20; Mr 14:17; Lu 22:14-18, 24-27; Mr 10:35-45
1 Or prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta per lui l'ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
2 Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, 3 Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio se ne tornava, 4 si alzò da tavola, depose le sue vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse. 5 Poi mise dell'acqua in una bacinella, e cominciò a lavare i piedi ai discepoli, e ad asciugarli con l'asciugatoio del quale era cinto. 6 Si avvicinò dunque a Simon Pietro, il quale gli disse: «Tu, Signore, lavare i piedi a me?» 7 Gesù gli rispose: «Tu non sai ora quello che io faccio, ma lo capirai dopo». 8 Pietro gli disse: «Non mi laverai mai i piedi!» Gesù gli rispose: «Se non ti lavo, non hai parte alcuna con me». 9 E Simon Pietro: «Signore, non soltanto i piedi, ma anche le mani e il capo!» 10 Gesù gli disse: «Chi è lavato tutto, non ha bisogno che di aver lavati i piedi; è purificato tutto quanto; e voi siete purificati, ma non tutti». 11 Perché sapeva chi era colui che lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete netti».
12 Quando dunque ebbe loro lavato i piedi ed ebbe ripreso le sue vesti, si mise di nuovo a tavola, e disse loro: «Capite quello che vi ho fatto? 13 Voi mi chiamate Maestro e Signore; e dite bene, perché lo sono. 14 Se dunque io, che sono il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. 15 Infatti vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come vi ho fatto io. 16 In verità, in verità vi dico che il servo non è maggiore del suo signore, né il messaggero è maggiore di colui che lo ha mandato. 17 Se sapete queste cose, siete beati se le fate.
Janira
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Re: IL Gesù Storico

Messaggio da Janira »

Va bene Sandro, continuerò a leggere qui i tuoi interventi. :-)
Sandro_48
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Re: IL Gesù Storico

Messaggio da Sandro_48 »

Janira ha scritto: martedì 21 dicembre 2021, 17:07 Va bene Sandro, continuerò a leggere qui i tuoi interventi. :-)
Per Janira, Yeshua ha detto:
=(Lu 13:25-28; 6:46-49) Sl 1; Ez 13:10-15
21 «Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22 Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?" 23 Allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!" (Matteo 7,21-23). La volontà del Padre è anche vivere l'insegnamento della Torah, che è di più che chiaccherare e parlare di Yeshua e basta.
Sandro_48. Secondo l'interpretazione di Lutero della Lettera ai Romani e della Lettera ai Galati, noi siamo sì salvati per sola grazia, cioè per sola fede, ma ci devono essere anche le opere per ringraziare della Salvezza(altrimenti è una fede fasulla)e le opere sono (anche ) amare il nostro prossimo(Levitico 19,18) e amare Dio ( Shemà Israel: Deuteronomio 6,4 ss.
Ricordo che quello che volevo scrivere io, lo ha scritto Janira:
"Messaggio da Janira » sabato 25 dicembre 2021, 12:30

17 «Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento. ( Matteo 5, 17 ),
e io aggiungo : "è più facile che passino cielo e terra, anzichè cada un solo apice della legge" (Luca 16, 17 ).
Sandro_48
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Re: IL Gesù Storico

Messaggio da Sandro_48 »

- La parabola del creditore spietato (Matteo 18,23ss.) mostra che la salvezza offerta diventa perdizione quando gli uomini non comunicano ad altri il perdono che Dio dimostra loro.
IL presente è tempo di decisione, tanto per la salvezza, quanto per la perdizione.
speculator2
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Re: IL Gesù Storico

Messaggio da speculator2 »

Le parole di Gesù riguardano quasi sempre i suoi servitori i suoi seguaci.
Questo specialmente nel capitolo 25 di Matteo.
Il padrone, Gesù, ritornerà e farà i Conti con i servitori che non gli sono stati Fedeli e che verranno severamente puliti.

Teniamo presente che un suo particolare servitore, Giuda Iscariota, probabilmente era presente e sentiva questa parole e anche che, tra i seguaci di Gesù alcune sue parole avevano causato qualche problema nella loro comprensione e accettazione. A questi probabilmente si riferivano le parole, piuttosto pesanti, di Gesù

Trovo pochi riferimenti a giudizio di persone delle Nazioni.
speculator2
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Re: IL Gesù Storico

Messaggio da speculator2 »

Anche nell'apocalisse di Giovanni ci sono giudizi severi minacciati o prossimi all'interno delle congregazioni: " vengo presto "e se non farete questo e quest'altro farò questo quest'altro.
I giudizi sulle congregazioni sono, erano contemporanei all'apocalisse.
In realtà se non si riesce a controllare quelli dentro la congregazione (il tradimento di Giuda e la defezione di alcuni discepoli insegnano) come si può controllare il comportamento di quelli fuori dalla congregazione?

Ma il problema principale mi pare non dovrebbe consistere nel controllo di quelli all'interno della congregazione con lo scopo unico di controllare
ma nel controllare se quelli all'interno della congregazione si comportano correttamente secondo la morale e le leggi Divine. Queste leggi stabiliscono che certi tipi di persone, certi particolari individui "sono gettati fuori ".
Sandro_48
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Re: IL Gesù Storico

Messaggio da Sandro_48 »

Prima di parlare dei destinatari della predicazione di giudizio, occorre scrivere le immagini e le metafore del giudizio.
1) La Signoria Regale di Dio include l'azione di Dio giudice.(azione giudiziaria formale vedi Matteo 18,23ss., oppure azione militare punitiva vedi Matteo 22,1s. IL giudizio consiste soprattutto nell'auto-esclusione di coloro i quali non si convertono e non adempiono le condizioni di ingresso nel Regno dei Cieli.
continua
2)....
3)la metafora del giudizio di un rendiconto escatologico (luca 16,1ss.;
Luca 19,15-24) e Matteo 25, 19-28.
4.L'immagine del raccolto può designare sia la salvezza che la perdizione: vedi (Mc4,29, Luca 10,2/ Mt 9,37s.; il raccolto simboleggia l'instaurazione definitiva del Regno di Dio, che comporta anche il giudizio (Mt 13,30.41s. la zizzania in mezzo al grano viene distrutta.
5) L'immagine dell'esclusione dal banchetto escatologico (Matteo 8,11s.;
Luca 14, 16-24; Matteo 25,1-13 (Continua), ma x me, speculator2 puoi proseguire
speculator2
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Re: IL Gesù Storico

Messaggio da speculator2 »

Matteo 18:23 parla dei conti del Signore con alcuni suoi schiavi e in particolare con uno schiavo che, oltre a che accumulare debiti facilmente, non mostrava alcuna misericordia e che viene condannato.

Matteo 22:1 e seguenti parla della distruzione dei nemici del re e credo che abbia a che fare con la distruzione di Gerusalemme, prossima ho passata.

l'autoesclusione di alcuni è perché non hanno i requisiti minimi richiesti, rappresentati dal vestito.

3 Luca 16 da uno in avanti parla di un rendiconto alla fine (dei tempi? O di un ciclo?).
Racconta la storia di un economo, bravo a imbrogliare e che può essere usato appunto per quello dal suo signore, ex signore, che ha tutto l'interesse a non farsi vedere fesso. Ma Gesù guarda la sostanza e questo economo furbo, accettato benvoluto dagli uomini, viene disprezzato da Dio, non è accetto. Luca dopo parla di persone (tra i suoi seguaci) che causano inciampo e si riferisce a persone tipo Giuda chr lo ha venduto appunto per soldi.
speculator2
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Re: IL Gesù Storico

Messaggio da speculator2 »

Luca 19:27 scrive: "...... Inoltre questi miei nemici che non volevano che io diventassi su di loro conduceteli qui e scannateli davanti a me ". E' una cruda descrizione della fine che attende i nemici del re Gesù.
In quanto a scannamenti e uccisioni niente di nuovo sotto il sole né prima né dopo.

Matteo 25: 19-46 "......e questi andranno allo stroncamento eterno".

4
Raccolta delle zizzania è uguale perdizione ma del grano è salvezza.

Raccolta e instaurazione definitiva del regno di Dio: Matteo 13 30,42
Le zizzanie sono bruciate nella fornace ardente, una volta legata in fasci, e poi il grano viene raccolto.

5 esclusione dal banchetto

Gli invitati non si sono mostrati degni e han declinato l'invito e allora il padrone ha invitato folla di ogni tipo.
Molti verranno e mangeranno sieme ad Abramo Isacco e Giacobbe nel regno di Dio ma i figli saranno gettati fuochi e la' sarà il loro pianto e lo stridore dei loro denti. Mi pare si riferisca alla esclusione degli ebrei che in grande quantità non l'hanno accettato il messaggio cristiano.
Matteo 25 da 1 a 13 Parla ancora dei conti con gli schiavi, pronti o non tanto onesti.

Luca 14: da 25 a 27 dopo il discorso sull'invito alla festa, secondo molte traduzioni, parla alla folla di "palo di tortura". Non mi meraviglia che molti abbiano abbandonato Gesù con queste parole e quelli che lo hanno seguito fossero pronti a sottostare a "pali di tortura"e a infliggere "pali di tortura "simbolici o reali. Nuovo 42
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