Riprendo questa discussione, che si collega bene con quella in cui stiamo trattando
Col 1:12-18.
Nel post subito sopra, Janira parla di uno studio in cui si menziona che "la parola era Dio" può essere tradotto "la parola era divina". Io ritengo di si, in quanto se la parola "è Dio" deve essere necessariamente divina. In quanto manifestazione di Dio, la parola rappresenta Dio che opera, dunque è divina. Tuttavia non è Dio, solo una sua divina manifestazione.
Il testo giovanneo menziona anche che “Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta” (v.3, cfr. Sl 33:6; 119:89). Dunque, Dio crea per mezzo della sua parola. Tralasciando al momento i significati mistici o filosofici su cosa sia o non sia questa parola, la frase richiama direttamente i versetti di Col 1:16-17, in cui è detto che nel Figlio “sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui”.
In Pr 8, in cui a parlare è la Sapienza personificata, è scritto: “Il Signore mi ebbe con sé al principio dei suoi atti *,
prima di fare alcuna delle sue opere più antiche. Fui stabilita fin dall'eternità,
dal principio, prima che la terra fosse... io ero presso di lui
come un artefice” (vv.22,23,30).
Ora, o ci sono tre diversi mezzi creativi (Parola, Figlio e Sapienza), oppure tutti sono esattamente la stessa cosa. Se la Sapienza di Dio è artefice, l'artefice è Dio che opera per mezzo della sua sapienza. Se la Parola di Dio è il mezzo creativo, l'artefice è Dio, che opera con la sua parola. Se il Figlio è il mezzo, l'artefice è il Padre, che si serve di lui (infatti è scritto che “in lui
sono state create tutte le cose” al passivo, create ovviamente da Dio, altrimenti si direbbe che il Figlio creò tutte le cose).
Quindi, cosa è il Figlio di Col 1:16, se non la parola e la sapienza di Dio e dunque qualcosa di divino?
Attendo vostre considerazioni, dopodiché potremo provare a definire il Figlio, la parola e la sapienza in termini qualitativi più idonei alla nostra moderna comprensione.
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Qui si parla della sapienza che era già con Dio al principio dei suoi atti, il che conferma la mia traduzione di Col 1:15 in cui il Figlio è "primogenito di ogni atto creativo" (senza articolo), non primogenito di tutta la creazione, altrimenti farebbe parte della creazione e non potrebbe esserne il mezzo.