Trizzi, ho riflettuto sulla cosa. Non ricordo cosa ho scritto esattamente (se hai il link lo controlliamo) ma il discorso è che se l'autore avesse voluto dire "la parola era un dio" avrebbe potuto scrivere così com'è scritto (theòs en ho lògos). In questo senso è giusto grammaticalmente, non si può dire che sia sbagliato. Ma siccome è impossibile che un autore giudeo possa aver voluto fare riferimento a Yeshùa come a "un dio" (nel qual caso non sarebbe un giudeo, ma uno gnostico ellenista), l'omissione dell'articolo davanti a theòs in questo caso è giustificata solamente dal fatto che si tratta di un predicato nominale. Ecco, credo di esser riuscito a chiarire il mio pensiero.
Adesso mi leggo tutto lo studio di Mazzarello, per capire come mai Gianni gli ha scritto un contro-studio...