Matteo 2:22,23

maria
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Re: Matteo 2:22,23

Messaggio da maria »

Adesso capite perché non potevo rimanere Tg... io non sono arrivata a niente, ma credere una cosa non la rende necessariamente vera.
La fede credulona non mi interessa più, ma voi che siete così sicuri dovreste aiutarmi e non avere lo stesso atteggiamento dei Tg... altrimenti che cosa vi differenzia, solo il fatto che credete a un'altra cosa? Essere "cristiano" cosa significa per voi e se avete veramente ragione come pensate di poter governare dai cieli se non siete neanche capaci ad affrontare punti diversi dalla vostra credenza? Poveri i vostri sudditi! Io non sono sicura che governerò niente e torno a studiare...
AKRAGAS
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Re: Matteo 2:22,23

Messaggio da AKRAGAS »

Ciao Maria.
Ho letto il lungo documento storico che hai riportato e al momento rimango con un punto interrogativo.
Se c'è una connessione con il termine che indica la discendenza di Iesse (Della stirpe di Davide, il ramo di Iesse) allora si escluderebbe sia l'ipotesi famosa del " Gesù di Nazareth" e la meno famosa del " Gesù il nazireo". Quindi si definirebbe Yeshua il germoglio per indicare che effettivamente ci si riferisce al messia atteso come descritto nel passo di Isaia.

Brava Maria, l'atteggiamento mentale del voler verificare ciò che si dice mi fa ricordare i Bereani delle Scritture.
Tu chiedi quale differenza c'è tra i gruppi religiosi con noi che non ci identifichiamo con alcuna religione? Vedi, tu stessa sei la dimostrazione di questa differenza: indaghi per verificare se si dice il vero rimanendo libera di capire secondo i tempi che Dio ha stabilito per te.
Ognuno di noi ha bisogno del proprio tempo per comprendere la verità e adeguarsi ad essa.
Tutto e subito non possiamo conoscerlo.
Il primo passo lo abbiamo fatto: aver fede nel messia e rispettare i comandamenti. Il resto è conoscenza da ricercare.
Ti saluto con un proverbio

Proverbi 4:18

ma il sentiero dei giusti è come la luce che spunta
e va sempre più risplendendo, finché sia giorno pieno.
maria
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Re: Matteo 2:22,23

Messaggio da maria »

Il libro degli Atti degli Apostoli riporta che i primi cristiani guidati da Paolo di Tarso venivano originariamente definiti Nazorei.
Atti 24:5 Abbiamo scoperto che quest’uomo [Paolo di Tarso] è una peste, fomenta continue rivolte tra tutti i Giudei che sono nel mondo ed è capo della setta dei
Nazorei [gr. Nazwra…wn, Nazôraiôn]

Io sono peggio dei bereani citati ammesso che siano esistiti.
le radici “Nazar” (nun + zayin + resh) e “Natsar” (nun + tsadi + resh)differiscono per la sola lettera centrale che nel primo caso è una zayin mentre nel secondo è una tsadi. La zayin (fricativo dentale sonora) non si pronuncia come l’italiano “zeta” – come si potrebbe
pensare – ma si pronuncia in ebraico come la “s” della parola italiana “rosa” (fricativa dentalesonora) quindi nella nostra lingua è equivalente ad una specie di esse. La lettera tsadi (traslitterata con “TS” in netser ed in natsar) costituisce invece la forma faringalizzata (affricata dentale sorda)... Questo l'ho trovato su
della normale dentale “s”, si pronuncia come “ts” nella parola tsetse oppure come zeta nella parola
italiana azione. In 1 Maccabei 3:49 la probabile parola ebraica naziyr (Nazireo in italiano) è statatraslitterata nella versione della LXX con Nazir forma non esattamente coincidente con Nazaroppure con Nazwr (Nazôr). Analogamente in Giudici 13:5 abbiamo un secondo esempio di traslitterazione in greco di naziyr. Anche la tsadi della parola netser o natsar (di cui in Isaia 11:1) potrebbe esseretraslitterata in greco con una z.
(Nazôraios) parola netser o dalla radice natsar pertanto Nazareno significherebbe “colui che germoglia”. In realtà non è chiaro perché in
Matteo si sia voluta traslitterare in greco la parola natsar ammesso che ciò sia stato veramente voluto invece che esprimere il concetto con una parola greca derivata ad esempio da rabdoj o sim.(utilizzata nella LXX per tradurre netser). Un sinonimo di netser è semach, si trova nei passi messianici Isaia 4:2, Geremia 23:5 e 33:15, Zaccaria 3:8 e 6:12. Questi passi non contengono però esplicitamente il termine netser ma un sinonimo. Si potrebbe quindi sostenere che Matteo 2:23 è un passo basato su un gioco di parole tra Nazareth e Nazareno, il collegamento alle profezie avviene sulla base del passo messianico Isaia 11:1
Se si parte invece dal presupposto che questo testo è stato scritto in greco per lettori greci allora questa soluzione è certamente non molto soddisfacente...

Atti 28:22 Ci sembra bene tuttavia ascoltare da te quello che pensi; di questa settainfatti sappiamo che trova dovunque opposizione.
L’appellativo di Nazorei o Nazareni era dunque attribuito ai primi cristiani secondo questo passo era Gesù stesso in molti passi del Nuovo Testamento è chiamato in greco con questo appellativo.
Atti 11:26 Rimasero insieme un anno intero in quella comunità e istruirono molta
gente; ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani
(CristianoÚj).
Nazareno/Nazoreo sembra quindi essere un termine greco derivante da una parola ebraica. Cristiano invece deriva da “Cristo” ed è un termine puramente greco che vuole rendere l’originale ebraico“Messia” l’unto.
Allora erano chiamati Nazorai... cristiani é successivo.
Non sarebbe il caso di capire il perché e che cosa facessero e che cosa credessero i Nazorai?


Allora Akragas, l'unico a cui interessa l'argomento... gli altri hanno già avuto la possibilità di valutare tutto? Hanno ricevuto lo spirito santo mentre io sto ancora aspettando.. povera bereana che sono Akragas che spera di sbagliarsi o di essere presto illuminata...
Gesù sarebbe stato definito Nazareno (colui che germoglia, che spunta, in senso figurato)sulla base del passo di Isaia 11:1, pertanto sarebbe quindi il Messia, il germoglio di Iesse quindi della genealogia del re Davide.
(in Isaia 11:1 netser, germoglio, è tradotto in greco con rabdoj nel testo della LXX, parola che da un punto di cista del suono non ha niente a che vedere, ovviamente, con il termine ebraico corrispondente).
Relativamente all’esistenza di un testo secondo Matteo in lingua ebraica o aramaica è di particolare interesse la seguente citazione di Epifanio vescovo di Salamina (315-403 d.C. circa). Essa ci dàinoltre testimonianza della esistenza della setta dei Nazarei.
Epifanio, Haereses, XXIX, 9, 4 – “… posseggono il Vangelo secondo Matteo,
assolutamente integrale, in ebraico, poiché esso è ancora evidentemente conservato da loro come fu
originariamente composto, in scrittura ebraica. Ma non so se abbiano soppresso le genealogie da
Abramo fino a Gesù…”

Esistono anche altre importanti testimonianze dei padri della Chiesa che testimoniano a favore dell’esistenza di un testo originale di Matteo scritto in lingua ebraica; vedi in part. Papia di Gerapoli, Ireneo di Lioneod Origene (10). Secondo H.H. Schaeder i “Nazarei” intesi da Epifanio non sarebbero i Nazareni del Nuovo Testamento, cioè i giudeo-cristiani. Epifanio non utilizza il termine Nazwra‹oi bensì la parola Nasara‹oi.
Per chi non sapesse chi sono...
Papia di Gerapoli (70-150 d.C. circa) – “Matteo mise per iscritto i loghia del Signore nella lingua ebraica, che poi ciascuno interpretò come potette.”, in Eusebio, Storia Ecclesiastica, 3.39.16 9 Ireneo di Lione (140-200 d.C. circa) – “Matteo pubblicò un Vangelo scritto per gli Ebrei nella loro lingua mentre Pietro e Paolo predicavano il Vangelo a Roma e fondavano la Chiesa.”, in Eusebio, Storia Ecclesiastica, 5.8.2 10 Origene (185-250 d.C. circa) – “Il primo a scrivere fu Matteo, che era un esattore delle imposte e più tardi divenne
un apostolo di Gesù Cristo; egli pubblicò il Vangelo in ebraico per i fedeli ebrei.”, in Eusebio di Cesarea, Storia
Ecclesiastica, 6.25.3

Qualcosa mi sfugge... ma la troverò perché ho pregato per la luce

Shalom fratelli vicini e lontani
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Israel75
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Re: Matteo 2:22,23

Messaggio da Israel75 »

Ciao a tutti.
Sto seguendo in maniera un pò distaccata per capire meglio. Se ho capito bene carissima stai ricostruendo la genealogia di Gesù? o ti sei soffermata sul nome Nazareno? :-)

Rispondo brevemente ai versetti in quesitone ; per come la vedo storicamente nazareno significava "disprezzato o umiliato". (cit. dal commetario del N.T. della bibbia Riveduta).
La ritengo una spiegazione soddisfacente.
Naque infatti a Betlemme o Efrata secondo la profezia (Mi 5:1), abitò a Nazareth , fù chiamato quindi Nazareno.Come del resto lo erano gli abitanti del luogo.

"Queste parole, non sono una citazione testuale delle Sacre Scritture, né l'Evangelista intende citar qui alcuna profezia particolare; accenna solo al senso generico delle profezie. La parola «Nazareo» significa spregevole, e deriva probabilmente dal vocabolo ebraico netzer rampollo, adoprato nelle profezie per indicare il Messia, che, quantunque discendente di Davide doveva nascere e vivere nella povertà e nel disprezzo. Da Giovanni 1:46, risulta chiaramente che Nazaret era un luogo spregiato, e che i suoi abitanti erano chiamati Nazarei per dispregio."
Ultima modifica di Israel75 il venerdì 1 maggio 2015, 22:37, modificato 1 volta in totale.
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
AKRAGAS
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Re: Matteo 2:22,23

Messaggio da AKRAGAS »

Ho riletto l'ultimo post di Gianni e mi sembra esaustivo e rispondente alle domande di Maria.
Quindi il termine rampollo-notzri si riferisce al passo di Isaia 11:1. Poi un ramo uscirà dal tronco d'Isai,e un rampollo spunterà dalle sue radici.

Quando Pietro e Giovanni guarirono lo zoppo presso il Tempio lo fecero nel nome di Yeshua Ha Mashiach Notzri che significa il Virgulto Unto Salvatore .
Quindi Yeshua notzri in ebraico, diventa Jesus Cristos in Greco, il Messia Salvatore nella nostra lingua.
Come sempre le traduzioni provocano confusione ed è necessario quanto meno verificare l'originale .
maria
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Re: Matteo 2:22,23

Messaggio da maria »

Infatti Nazareno deriva da Nazaret come Leonardo da Vinci viene da Vinci... mi avete convinto
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Israel75
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Re: Matteo 2:22,23

Messaggio da Israel75 »

Ovviamente nazareno o nazirei ha a che fare con Nazareth questo è ovvio, io mi ero soffermato sul significato della parola come ripotato dal commentario della bibbia riveduta che mi sembra che aggiunga qualcosa di interessante.
Maria ha scritto:Essere "cristiano" cosa significa per voi e se avete veramente ragione come pensate di poter governare dai cieli se non siete neanche capaci ad affrontare punti diversi dalla vostra credenza?


Fai bene ad indagare ci macherebbe , qui cerchiamo di farlo tutti. :-)
Cmq sono disponibile anche in Mp se c'è qualche problema di vedute .
Shalom
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Gianni
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Re: Matteo 2:22,23

Messaggio da Gianni »

La soluzione di tutto è alla fine molto semplice. E l’abbiamo sotto gli occhi. Si legge infatti in Mt 2:23: “[Yeshùa] venne ad abitare in una città detta Nazaret, affinché si adempisse quello che era stato detto dai profeti, che egli sarebbe stato chiamato ναζωραῖος [nazoràios]”.
Come motiva Matteo il nome nazoràios? Lo dice lui stesso: “Venne ad abitare in una città detta Nazaret”.
Matteo collega il nome nazoràios a una località geografica: Nazaret. L’etimologia più probabile del nome “Nazaret” la collega all’ebraico “germoglio”, il che si spiega benissimo col fatto che l’antica cittadina era in Galilea, regione ricca di sorgenti e molto fertile. Ancora oggi è tutto un fiorire.

Nel 1962 una èquipe di archeologi israeliani dell'università di Gerusalemme, eseguendo degli scavi a Cesarea Marittima (che era la sede estiva dei procuratori romani in Palestina), scoprì una lapide in marmo grigio risalente a non meno del terzo secolo prima di Yeshùa. Su di essa compare il nome di Nazaret, inciso in caratteri ebraici. Allego la foto (la lapide è di proprietà dell'Autorità Israeliana per le Antichità ed è esposta in un Museo nei pressi di Cesarea.).
Come minimo, 300 anni prima di Yeshùa già esisteva Nazaret. E con ciò si ha la prova storica dell’esistenza di Nazaret in Galilea, senza dover inseguire le fantasiose ipotesi fatte prima di questa importante scoperta e che oggi alcuni ancora avvalorano senza sapere che sono del tutto obsolete.

Quando Yeshùa entrò in Gerusalemme, ci narra Matteo, “tutta la città fu scossa, e si diceva: «Chi è costui?». E le folle dicevano: «Questi è Gesù, il profeta che viene da Nazaret di Galilea» (Mt 21:10,11). Dire che nei Vangeli non si parli di “Gesù di Nazaret” è una speculazione fatta da studiosi ciechi che ancora non si sono aggiornati. “Che viene da Nazaret” che altro vuol dire se non che era di Nazaret? La stessa cosa in Gv 1:45 e in At 10:38; in questi passi si ha ἀπὸ Ναζαρέθ (apò Nazarèt), e la preposizione apò è di origine, per cui la traduzione è “di Nazaret”. Proprio come “alcuni discepoli ἀπὸ Καισαρίας [apò Kaisarìas]” erano “di Cesarea”. - At 21:16.

La differenza tra ναζαρηνός (nazarenòs) e ναζωραῖος (nazoràios) è del tutto irrilevante. Come ho già spiegato, in greco le desinenze –eno e –aio sono tra loro intercambiabili, per cui dire “nazareno” o “nazoraio” è la stessa cosa. Per capirci, è un po’ come nelle nostre parole italiane “tabaccaio” e “tabacchino”. L’unica questione irrisolta è quella filologica ovvero che non si è ancora trovata la soluzione del passaggio dalla a di ναζαρηνός (nazarenòs) alla o di ναζωραῖος (nazoràios). È un problema, tutto sommato, da poco.

Quanto alla fantasiosa ipotesi che il termine ναζωραῖος (nazoràios) possa riferirsi ad un nazireo, è smentita da quattro fattori.
1. Per logica. Se ναζωραῖος (nazoràios) intendesse identificare Yeshùa quale nazireo, avremmo sempre questo nome e non altre volte ναζαρηνός (nazarenòs), come in Mr 1:24;10:47;14:67;16:6; Lc 4:34;24:19.
2. Che i due termini siano intercambiabili lo mostrano i sinottici. In Mr 10:47 si ha ναζαρηνός (nazarenòs) e, nel passo parallelo di Lc 18:37, si ha (ναζωραῖος, nazoràios). E c’è di più! Le due parole sono usate indifferentemente da uno stesso autore: Luca. – Cfr. Lc 4:34;24:19 con Lc 18:37.
3. In greco “nazireo” si dice ναζιρ (nazir), come mostra la traduzione greca della LXX di Gdc 13:5.
4. Yeshùa non era un nazireo. Infatti, tra le cose vietate ai nazirei c’erano il divieto di bere vino e di toccare cadaveri. Basta leggere i Vangeli per vedere che queste cose Yeshùa le fece. Ricorrere alla fantasiosa idea di un nazireato a tempo, è solo un’altra fantasiosa ipotesi basata a sua volta su una immaginosa ipotesi; ambedue smentite dai fatti e dalla parola stessa ναζιρ (nazir), mai attribuita a Yeshùa.
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Re: Matteo 2:22,23

Messaggio da Maryam Bat Hagar »

maria ha scritto: Allora Akragas, l'unico a cui interessa l'argomento... gli altri hanno già avuto la possibilità di valutare tutto? Hanno ricevuto lo spirito santo mentre io sto ancora aspettando.. povera bereana che sono Akragas che spera di sbagliarsi o di essere presto illuminata...
Israel75 ha scritto:
Maria ha scritto:Essere "cristiano" cosa significa per voi e se avete veramente ragione come pensate di poter governare dai cieli se non siete neanche capaci ad affrontare punti diversi dalla vostra credenza?
Cara Maria parlo per me...sono totalmente ignorante in materia quindi preferisco leggere tutta la discussione per arricchirmi culturalmente e spiritualmente (ed eventualmente dire la mia)
non devi interpretare la non-partecipazione attiva alla discussione come una mancanza di interesse.
:YMHUG: in Cristo
il nostro nemico non è né l'ebreo né il cristiano
il nostro nemico è la nostra stessa ignoranza

Ali ibn Abi Talib(599- 661)
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Re: Matteo 2:22,23

Messaggio da Gianni »

Cara Daniela, hai fatto bene a precisare che la tua non partecipazione attiva alla discussione non è affatto una mancanza di interesse.
Credo che questa sia anche la posizione di molti qui, e non soltanto in questa discussione.
Purtroppo qui manca il contatto visivo, ma sono certo che se fossimo seduti in un salotto Maria vedrebbe nello sguardo dei presenti interesse e curiosità.

Da quel che ho potuto capire dagli interventi di Maria, al di là dei contenuti, è che lei e una donna semplice, gentile, ma anche determinata. E se aggiungo che è determinata fino all’ostinazione, è per un complimento. Credo che Maria sia anche positiva e prudente. Proprio perché tenace, sa pazientare, avanzando lentamente ma inesorabilmente. Non si fa fuorviare dalle apparenze, il che credo la renda a volte chiusa e diffidente. Maria ama le certezze, di cui ha bisogno come l’aria. Se fosse un fiore, sarebbe una rosa: piccola, spontanea, senza pretese ma stupenda. Se fosse un frutto, sarebbe uno di quelli morbidi e zuccherosi, senza spine (solo qualcuna per i momenti difficili), dalla scorza tenera, ma che impiega tempo per aprire il guscio. Spiritualmente, sa che deve puntare alla perseveranza e alla metodicità. Raccogliersi quotidianamente in silenzio e in preghiera le sono di aiuto; Dio, in quanto conoscitore della verità e della realtà, le è consono. Lei è forte, tranquilla, tutta d’un pezzo, non vezzosa, sebbene molto femminile. Sono tutti complimenti, i miei. Qualche ombra? Paura di essere tradita nelle sue certezze. Ma anche questo è un complimento.
Lei apprende lentamente (altra dote); è seria e precisa. Temo solo che il mio ultimo intervento, di poco fa, possa prenderlo troppo risolutivo. Ma lei ha l’intelligenza per comprendere e vagliare, anche se lei procede con calma e può prendersela quando è disturbata nelle sue certezze.
Abbiamo insomma tra di noi una gran persona che ci riserverà preziose sorprese. :-)
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