Romani 8:18-22 la futilità a cui è sottoposta l'umanità

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Eleazar
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Romani 8:18-22 la futilità a cui è sottoposta l'umanità

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Romani 8:18-22 dice:-"18Ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi. 19L'ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio. 20La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità - non per sua volontà, ma per volontà di colui che l'ha sottoposta - nella speranza 21che anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. 22Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. 23Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo." CEI.

Quindi è logico supporre che, secondo l'apostolo Paolo, è stato YHVH stesso a sottoporre l'umanità alla futilità. Ma lui questa tesi dove la ritrova nelle scritture ebraiche? Da dove la desunta? Sembra di provenienza stoica.
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Gianni
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Re: Romani 8:18-22 la futilità a cui è sottoposta l'umanità

Messaggio da Gianni »

Dopo il peccato, Dio dice: “Mangerai il pane con il sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra da cui fosti tratto; perché sei polvere e in polvere ritornerai” (Gn 3:19). Secoli dopo il Qohèlet conferma: “Vanità delle vanità, dice l'Ecclesiaste, vanità delle vanità, tutto è vanità”. - Ec 1:2.
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Eleazar
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Re: Romani 8:18-22 la futilità a cui è sottoposta l'umanità

Messaggio da Eleazar »

Nella scrittura da te citata,Gianni, si comprende che YHVH disse all'adam che avrebbe avuto conseguenze nefaste dopo il peccato. Tuttavia, l'apostolo Paolo disse che Dio sottopose l'umanità alla futilità in virtù della speranza. Tolto il fatto che non ho ancora capito cosa c'entriamo noi con adam, quel che dice l'apostolo Paolo è che,affinche noi avessimo speranza, ci ha messo sottoposto a questo sistema. Tutto ciò sembra assurdo.Non mi rispondere che noi siamo figli di adam;non che non possa esser vero ma cosa c'entro io col peccato del primo uomo?
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Gianni
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Re: Romani 8:18-22 la futilità a cui è sottoposta l'umanità

Messaggio da Gianni »

Caro Andrea, si tratta del mistero dell'iniquità. Il povero Giobbe sollevò la questione con Dio, ma non ebbe risposta. I saggi di Israele si interrogarono, ma non trovarono risposte. Anche Giacomo Leopardi pose poeticamente la stessa domanda alla luna, senza trovare risposta.
Dio sa quello che fa, ma noi non sempre - e certamente in questo caso - sappiamo perchè lo fa. Le parole di Paolo rimangono conunque valide.
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Eleazar
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Re: Romani 8:18-22 la futilità a cui è sottoposta l'umanità

Messaggio da Eleazar »

Lo sapevo che si ritornava sempre li. Ma.....valide.....sono le parole dell'apostolo Paolo....Il quale era un notevole sillogista quindi, nel contesto biblico, trovano la loro logica.
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bgaluppi
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Re: Romani 8:18-22 la futilità a cui è sottoposta l'umanità

Messaggio da bgaluppi »

Andrea, la condizione mortale dell'uomo moderno e' strettamente legata alla colpa. Se Adamo non avesse disubbidito, avrebbe vissuto eternamente da uomo (di terra, quindi carnale) o sarebbe stato trasformato, insieme a tutti i suoi figli (generazioni future)? Ti immagini un uomo immortale che figlia e i suoi figli si riproducono a loro volta... Lo spazio in Eden era limitato! :-)

Il piano di Dio per noi era esattamente quello che e' stato: noi siamo destinati alla vita eterna da sempre, ma dobbiamo esserne degni. Ma gli angeli hanno gia' la vita eterna, e allora perche' non ci ha creati subito come esseri spirituali? Perche' c'e' una grande differenza tra noi e gli angeli: noi siamo a immagine e somiglianza di Dio, e saremo superiori agli angeli, ma per diventare figli di Dio dobbiamo fare un po' di praticantato sulla terra... :-)

Dopo il casino combinato dagli angeli ribelli, Dio vuole figli che dimostrino appieno di essere a sua immagine e somiglianza. E qual miglior prova della vita terrena, condizionati dalla materia e provati dalla tentazione continua di quell'altro? Cristo ha superato questa prova ed e' divenuto il primo figlio di Dio, primo di molti.
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Eleazar
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Re: Romani 8:18-22 la futilità a cui è sottoposta l'umanità

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Risposta ipotetica, la tua, Antonio. Non comprovata dalle scritture ma solo dedotta, quindi non certa. Tuttavia c'è una logica in quel che dici. Non condivido che nei piani di YHVH ci fosse il peccato. Un Dio così non mi interessa.
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marco
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Re: Romani 8:18-22 la futilità a cui è sottoposta l'umanità

Messaggio da marco »

Eleazar ha scritto:Risposta ipotetica, la tua, Antonio. Non comprovata dalle scritture ma solo dedotta, quindi non certa. Tuttavia c'è una logica in quel che dici. Non condivido che nei piani di YHVH ci fosse il peccato. Un Dio così non mi interessa.
Non si deve condividere, occorre accettare.
Perchè non siamo niente, non sappiamo niente, e tra poco diventeremo niente.
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Gianni
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Re: Romani 8:18-22 la futilità a cui è sottoposta l'umanità

Messaggio da Gianni »

Caro Eleazar, è un fatto che la prima coppia peccò, disubbidendo a Dio. Che Dio stesso mise l'albero proibito in Eden è un altro fatto. Che Dio permise al maligno di tentare Eva è sempre un fatto. Che Dio non impedì a Eva e poi ad Adamo di peccare è ugualmente un fatto.
Ora, se non si accetta che ciò era secondo il piano di Dio (che non conosciamo), occorre concludere che ci sia un qualcosa che sfugge al volere di Dio e che può operare contro la sua volontà. Sarebbe allora questa non onnipotenza divina difficile da accettare, e non come tu dici ovvero: "Un Dio così non mi interessa".
A Brooklyn hanno adottato un'altra soluzione: Dio non avrebbe saputo che la prima coppia avrebbe peccato, perchè - dicono - sebbene Dio possa conoscere il futuro, non è detto che usi sempre questa facoltà. Questa "soluzione" è la peggiore di tutte perchè non solo ammette che che possa esserci un futuro che sfugga alla visione di Dio ma denota mancanza totale di conoscenza per ciò che riguarda il tempo, che è eterno e che per Dio è continuamente presente abbracciando passato, presente e futuro.
Il povero Giobbe, ridotto allo stremo per la sofferenza insopportabile, non disse: "Un Dio così non mi interessa", ma interrogò Dio, chiedendo la ragione di tutto quel male. Dio non gli diede spiegazioni ma lo rimise al suo posto, che è poi la condizione che Paolo espresse così: "O uomo, chi sei tu che replichi a Dio? La cosa plasmata dirà forse a colui che la plasmò: «Perché mi hai fatta così?»". - Rm 9:20.
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Eleazar
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Re: Romani 8:18-22 la futilità a cui è sottoposta l'umanità

Messaggio da Eleazar »

La nostra condizione nei confronti dell'omnisapienza e dell'omnipotenza divina è infinitesimamente piccola. Noi siamo tutti profondamente ignoranti al cospetto dell'ESSERE UNICO.
E' un fatto che l'ESSERE UNICO abbia creato e che non abbia impedito di peccare ad adam e chavà. Molti gesti non sono stati impediti dall'UNICO. Molte spiegazioni a noi sfuggono,compreso il suo piano, se c'è. Accettare ciò che accade non è una condizione a cui si arriva o che si può decidere,poichè non vi sono alternative. Tentare di spiegare il piano di Dio e poi dare per certe le spiegazioni è uso e costume del direttivo americano-non dico dei Tdg poichè ad essi è vietato pensare e parlare tra loro delle proprie idee-attribuire tutto al piano dell'UNICO è azzardato e incerto. Nessuno di noi sa se l'UNICO ha un piano, quale, eventualmente,esso sia e come l'UNICO lo porta avanti. Quindi l'accettare le attuali condizioni è soltanto la sola cosa che si può fare. Occorre essere onesti e rendersi conto ciò che sipuò capire e ciò che non si può capire, e valutare le nostre deduzioni come tali e non come certezze.
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