Significato del termine ἀνήρ e γυνή

animasalvata
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Re: Significato del termine ἀνήρ e γυνή

Messaggio da animasalvata »

Buongiorno Gianni.

Certo che Pietro parla anche di un pentimento. Però perché poi dice che la promessa appartiene anche ai figli?

Cosa intende li per promessa? E perché anche ai figli? Tiger sostiene che i figli sono le generazioni future. È così? Li è utilizzato la parola τέκνοις. Questa parola non significa bambino piccolo? Viene utilizzata per esempio anche in Atti 21,21.
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Gianni
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Re: Significato del termine ἀνήρ e γυνή

Messaggio da Gianni »

La promessa è quella di Gle 3:1; qui l’ebraico ha בְּנֵיכֶם וּבְנֹותֵיכֶם e la LXX greca traduce οἱ υἱοὶ ὑμῶν καὶ αἱ θυγατέρες ὑμῶν.
animasalvata
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Re: Significato del termine ἀνήρ e γυνή

Messaggio da animasalvata »

Tiger

Dici:
Non è bello morire senza essere stati battezzati, almeno la chiesa la pensa così.
Scusami ma la chiesa quale? Specifica dicendo la chiesa di Roma ma non puoi dire a nome di tutta la chiesa. Su dai chi lo dice che un neonato che muore prima di ricevere il battesimo è condannato?
animasalvata
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Re: Significato del termine ἀνήρ e γυνή

Messaggio da animasalvata »

Gianni
La promessa è quella di Gle 3:1; qui l’ebraico ha בְּנֵיכֶם וּבְנֹותֵיכֶם e la LXX greca traduce οἱ υἱοὶ ὑμῶν καὶ αἱ θυγατέρες ὑμῶν.
Bella osservazione. Vorrei però capire tutti i punti di vista da una parte e da un altra. In Atti 2,17 si utilizza οἱ υἱοὶ ὑμῶν καὶ αἱ θυγατέρες ὑμῶν. Qui voglio fare una osservazione: come possono i figli e figlie profetizzare? Per farlo hanno bisogno del dono dello Spirito Santo e questo si riceve col battesimo. Col battesimo si realizza la promessa. A questo punto perché in Atti 2,47 si utilizza questa parola τέκνοις?

Questa parola τέκνοις non indica esclusivamente i bambini piccoli per esempio Atti 21,21? Se la promessa è per i bambini piccoli τέκνοις allora devono essere battezzati?

Volevo chiedere anche questo: è vero che gli ebrei quando dovevano fare un computo qualche volta evitavano di menzionare donne e/o bambini piccoli?
In atti 8,12 si menzionano solamente uomini (adulti) e donne (adulte) (aner e guner). I bambini non sono menzionati. Al di la della scrittura di Atti 8,12 volevo sapere se nella loro prassi gli ebrei potevano certe volte evitare di citare donne e bambini nel fare un determinato computo.

Infine in Atti 8,10 viene detto Atti 8:10 ᾧ προσεῖχον πάντες ἀπὸ μικροῦ ἕως μεγάλου λέγοντες· (gli davano ascolto tutti dal più piccolo al più grande) Qualche manoscritto omette πάντες.
Adesso l'attenzione la sposto sui versetti 11 e 12. In entrambi i versetti abbiamo la congiunzione δὲ. Il versetto 11 pertanto è legato al 10 e il versetto 12 è legato al versetto 11. Il versetto 12 dice:

Ma quando cominciarono a credere a Filippo, che recava la buona novella del regno di Dio e del nome di Gesù Cristo, uomini e donne si facevano battezzare.

Il ''ma quando'' lega il versetto 12 al precedente che a sua volta è legato al versetto 10. Quindi chi erano quelli che credettero a Filippo e si fecero battezzare? Dovevano essere πάντες ἀπὸ μικροῦ ἕως μεγάλου λέγοντες· (tutti dal più piccolo al più grande) che poi dovevano essere anche la folle del versetto 6. E' qui che non mi trovo: il versetto 10 dice ''dal più piccolo'' mentre il versetto 12 parla solo di uomini adulti (aner) e donne adulte (gune)
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Gianni
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Re: Significato del termine ἀνήρ e γυνή

Messaggio da Gianni »

Animasalvata, il dono dello spirito santo non si riceve col battesimo, ma si riceveva, perché quel dono e tutti i doni dello spirito cessarono già al tempo di Paolo, avendo assolto la loro funzione di rafforzare la chiesa nascente.

Che i bambini piccoli profetizzassero è un assurdo: ammesso e non concesso, nessuno avrebbe prestato loro attenzione. Quanto al senso della parola τέκνοι, è sempre il contesto a precisarlo. In Atti 21:21, trattandosi di circoncisione, è del tutto ovvio che si tratti di neonati maschi.
Il vocabolo τέκνον indica un bambino ma anche una bambina, per questo è neutro. Ora, se tu ti attacchi alle parole, in teoria la circoncisione sarebbe stata comandata anche per le femmine, il che è assurdo. Ma ecco a cosa porta attaccarsi ad una parola. Non bisogna poi trascurare che τέκνον indica non solo un neonato/neonata o un bambino/bambina, ma anche la prole, i discendenti. La traduzione “per voi e per i vostri figli” permette di mantenere il significato di prole. Ma se traduci “per i vostri bambini” vai del tutto fuori binario.

Quanto all’altro punto, nei censimenti troviamo dei limiti di età, come in Es 30:14: “Dai venti anni in su”. Altre volte troviamo limitazioni del tipo “oltre alle donne e ai bambini”. - Mt 14:21.

Per il resto, è inutile arrampicarsi sui vetri: la Bibbia non ammette il pedobattesimo.
Luigi
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Re: Significato del termine ἀνήρ e γυνή

Messaggio da Luigi »

Ragazzi siamo coerenti.
Fra coloro che furono battezzati a Pentecoste, non vi erano neonati o ragazzini, per ovvi motivi, poichè è scritto :
Atti 2, 36 Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso!».
37 All'udir tutto questo si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». 38 E Pietro disse: «Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo. 39 Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». 40 Con molte altre parole li scongiurava e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa». 41 Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno si unirono a loro circa tremila persone.


Quindi alla luce di quanto si legge ai versi 40- 41, un neonato od un ragazzino, certo non poteva accogliere quel monito al Ravvedimento, pentimento e di conseguenza non potevano essere battezzati.
Infine il battesimo non salva nessuno, in vista anche del Fatto che, il ladrone penitente alla croce, che IL Signore ha portato con SE in Paradiso, non fu battezzato.
Saluti
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Gianni
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Re: Significato del termine ἀνήρ e γυνή

Messaggio da Gianni »

Concordo.
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Gianni
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Re: Significato del termine ἀνήρ e γυνή

Messaggio da Gianni »

Tiger, se metti in fila conologicamente le lettere paoline vedrai che alla fine i doni dello spirito non ci sono più. Chi mai oggi infatti parla in lingue o compie miracoli?

Sul pedobattesimo abbiamo già discusso. Dici che non è obbligatorio. Peccato però che i cattolici si siano inventati il limbo dove mandano i neonati non battezzati.
animasalvata
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Re: Significato del termine ἀνήρ e γυνή

Messaggio da animasalvata »

Gianni
Quanto al senso della parola τέκνοι, è sempre il contesto a precisarlo.
Hai ragione. Infatti investigando le scritture nel greco ho trovato la stessa parola in Atti 13,32-33.
Quanto all’altro punto, nei censimenti troviamo dei limiti di età, come in Es 30:14: “Dai venti anni in su”. Altre volte troviamo limitazioni del tipo “oltre alle donne e ai bambini”. - Mt 14:21.
Qui è il punto. Alcuni dicono che in Atti 8,12 non vengono menzionati i bambini semplicemente perché alcune volte gli ebrei quando menzionavano un conteggio evitavano di citare donne e bambini.

Esaminiamo Atti 8,10:

A lui aderivano tutti, piccoli e grandi, esclamando: «Questi è la potenza di Dio, quella che è chiamata Grande».

Il greco qui ha
ἀπὸ μικροῦ ἕως μεγάλου

Tutti davano ascolto al mago, dal più piccolo al più grande. E gli stessi credettero a Filippo e vennero battezzati. Se diciamo ''tutti πάντες
dal più piccolo ἕως μεγάλου'' si intende proprio tutti a partire da quello più piccolo di età e quindi anche bambini piccoli.
Poi però in Atti 8,12 troviamo scritto solo uomini e donne adulti. Ma se il versetto di prima parla di ''tutti a partire dal più piccolo'' perché poi al versetto 12 sono citati solo uomini e donne adulti? Non sarà che i bambini non vengono citati in Atti 8,12 insieme agli adulti per via della prassi ebraica di evitare di citare nei computi certe volte donne e bambini?
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Gianni
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Re: Significato del termine ἀνήρ e γυνή

Messaggio da Gianni »

Animasalvata, la risposta – come spessissimo accade – è nel contesto, se lo si analizza bene e con logica.
Traduco letteralmente i punti chiave di At 8, ma tu – mentre leggi - immagina la scena come se accadesse davanti a te:

v. 9 “Un uomo … Simone … esercitante la magia [μαγεύων] e stupefacente [ἐξιστάνων] il popolo [ἔθνος]”
v. 10 “a cui tutti [πάντες] prestavano attenzione [προσεῖχον], dal piccolo al grande
v. 11 "prestavano attenzione [προσεῖχον] a lui perché da molto tempo con le magie [μαγίαις] fatto stupire [ἐξεστακέναι]”.
v. 12 “Erano battezzati uomini e donne”.

È una scena del tipo di quelle che tutti prima o poi vediamo: un mago fa magie strabilianti e tutti ne sono stupiti; tutti: gli adulti come i bambini. Poi (v. 12) arriva Filippo, a cui credono e sono battezzati uomini e donne.

Qui non si tratta di conteggio né tantomeno di censimento. Luca dipinge la scena magistralmente, in modo visivo: tutti, grandi e piccoli, sono stupiti dalle magie del mago Simone. Ma quando si tratta di battezzarsi, dopo aver creduto a Filippo, sono uomini e donne a farlo.
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