Filippesi 2:5-7

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Gianni
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da Gianni »

Caro Antonino, chiarito il senso di υπαρχων (“esistente”, ma se preferisci “iniziante”), devo contestare questa tua spiegazione: “Ciò che ho tradotto con autorità, è il vocabolo ἡγέομαι (hēgeomai)”. E ti spiego subito il motivo. La parola ἡγήσατο non è un vocabolo ma una forma verbale, ed esattamente la terza persona singolare dell’aoristo indicativo medio del verbo ἡγέομαι che significa qui “ritenere/considerare”. Nel caso che anche qui tu volessi dire che “comandare” è uno dei suoi significati principali, ti faccio osservare che non potresti comunque trasformarlo in vocabolo. Al massimo potresti tradurre: ‘Non rapina comandò l’essere uguale a Dio’, il che non avrebbe proprio alcun senso.
Accogliendo la tua giusta richiesta di attenerci ad un punto alla volta, ti pregherei di chiarire prima questo aspetto rivedendo la tua traduzione monca “il quale in aspetto di Dio esistendo non rapina (harpagmos) autorità (hēgeomai) l'essere uguale a Dio”, monca perché mancante del verbo reggente, prima di proseguire. Grazie.

Caro Naza, il senso di quel versetto non è che Yeshùa, nonostante potesse benissimo essere un dio tra gli uomini, scelse di non esserlo. Dice molto ma molto di più. Dice che pur “esistendo in morfè di Dio non prese in considerazione una rapina [ovvero] l’essere uguale a Dio”. Adamo lo fece. Yeshùa no.
Comunque, tutta la discussione verte sul senso di morfè. Il senso di quel versetto apre la strada alla comprensione del vocabolo.
trizzi74
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da trizzi74 »

Caro Gianni, vorrei chiederti se sarebbe possibile tradurre Θεοῦ di Filippesi 2:6 in questo modo: di un dio.

Te lo chiedo perchè in Atti 12:22 lo stesso termine viene tradotto proprio così.

Grazie!
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Gianni
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da Gianni »

Caro Trizzi, in teoria sì, perché la forma theù è senza articolo determinativo. Però, che senso avrebbe? In At 12:22 è il popolo che parla di un dio, e Dio attua la sua punizione subito dopo.
La tua domanda è interessante. Sappiamo infatti che di solito, quando ci si riferisce all’unico vero Dio, il greco usa l’articolo, anche se in italiano non si riporta (perché in italiano sarebbe scorretto). Se facciamo un’analisi di Flp, tanto per rimanere nella stessa lettera paolina, vediamo che Paolo parla di Dio senza usare l’articolo in 1:11. Perché? Tieni presente che l’articolo è usato in greco per specificare, riferendosi sempre a una cosa/persona ben nota. Poco prima, al v. 8, Paolo usa l’articolo (il Dio), quando poi al v. 11 parla di Dio è evidente che si tratta dello stesso Dio. In 2:9 usa l’articolo, dopo non averlo usato al v. 6. Tutto il contesto mostra che sta parlando del vero Dio. Tieni inoltre presente che al v. 9 la parola “Dio” compare due volte e senza articolo. Se traduci “in morfè di un dio esistente”, subito dopo dovresti tradurre che non prese in considerazione di essere “uguale a un dio”, creando una contraddizione. Per tradurre come tu ipotizzi dovremmo avere ‘in morfè di un dio … uguale al Dio”, senza articolo prima ma con l’articolo poi.
chelaveritàtrionfi
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

È vero dice molto di più(non un dio ma Dio), ma quello che scrive è Paolo e chi legge sono uomini. Re ed imperatori si proclamavano Dio in terra a maggior ragione poteva farlo Yeshùa che tra l altro si era dimostrato superiore a tutti gli uomini con la sua perfezione nella legge, in saggezza ecc.. e soprattutto capace di compiere miracoli. Ma non lo fece, non prese mai la posizione di Dio come fece non solo Adamo ma anche tutti gli altri. Agli occhi degli uomini poteva proclamarsi Dio. Quel versetto non è isolato ma appartiene in un contesto molto esteso che oggi indichiamo con biblico . OK indagare sul vocabolo per essere precisi, ma è da un vocabolo che si capisce cosa vuole dire Paolo? Indubbio che possa servire , ma come noto si discute anche sul significato di un singolo vocabolo. Il comune lettore non può quindi essere in grado di comprendere le scritture ...?
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Gianni
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da Gianni »

Caro Naza, il vocabolo morfè è un vocabolo-chiave nel passo di Flp. Che cosa vuol dire che Yeshùa iniziò la sua vita “in morfè di Dio”?
Cattolici e protestanti vi leggono la stessa essenza di Dio. I Testimoni di Geova vi leggono un’essenza divina come quella degli angeli ma non identificano Yeshùa con Dio stesso, come fanno cattolici e protestanti. Che Yeshùa iniziò la sua vita “in morfè di Dio” può significare altro? Io penso di sì.
Tu domandi se un comune lettore può essere in grado di comprendere le Scritture. Può, se attribuisce a quel vocabolo un valore che sia del tutto in armonia con il resto della Scrittura.
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francesco.ragazzi
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da francesco.ragazzi »

Gianni chiede :
Che cosa vuol dire che Yeshùa iniziò la sua vita “in morfè di Dio”?

Dalla Scrittura sappiamo che Yeshua nacque da Miryam per opera dello Spirito di Dio :

Luca 1:26 Al sesto mese l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea detta Nazaret 27 ad una vergine fidanzata ad un uomo chiamato Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria. 28 E l'angelo, entrato da lei, disse: Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è teco. 29 Ed ella fu turbata a questa parola, e si domandava che cosa volesse dire un tal saluto. 30 E l'angelo le disse: Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31 Ed ecco tu concepirai nel seno e partorirai un figliuolo e gli porrai nome Gesù. 32 Questi sarà grande, e sarà chiamato Figliuol dell'Altissimo, e il Signore Iddio gli darà il trono di Davide suo padre, 33 ed egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine. 34 E Maria disse all'angelo: Come avverrà questo, poiché non conosco uomo? 35 E l'angelo rispondendo, le disse: Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò ancora il santo che nascerà, sarà chiamato Figliuolo di Dio. 36 Ed ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei un figliuolo nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese per lei, ch'era chiamata sterile; 37 poiché nessuna parola di Dio rimarrà inefficace. 38 E Maria disse: Ecco, io son l'ancella del Signore; siami fatto secondo la tua parola. E l'angelo si partì da lei.

1) Una donna (Miryam) concepisce un bambino : Una donna non può concepire da sè un bambino in quanto occorre pure l'intervento di un uomo, ma in questo caso ciò che manca a Miryam dell'uomo lo offre Dio; ma in ogni caso viene concepito pur sempre un bambino (un essere umano) in tutto e per tutto.-
2) Questo (essere umano) sarà grande e Dio gli darà il trono di Davide (suo padre) : Yeshua viene qui definito (Figlio di Davide) sebbene sarà chiamato Figlio di Dio ! Figlio di Davide (in quanto discendente di Davide), ma sarà chiamato Figlio di Dio.- La discendenza di Davide garantiva una discendenza regale (fin qui si sta parlando pur sempre di un uomo anche se un uomo particolare) .-
3) Un uomo particolare in cosa ? Particolare (credo) perchè aveva un contatto diretto con Dio (che chiama Padre), un contatto che gli altri uomini non avevano (forse perduto in Eden dopo la ribellione e la disubbidienza) .- Questo contatto particolare forse legato ad un particolare sviluppo di una Sua ghiandola (non lo sappiamo), ma pur sempre legato ad una condizione umana particolare .-
4) E' dopo la Sua morte e Resurrezione che Yeshua acquisisce ogni potere (sempre dato dal Padre), quando era semplice uomo, ciò che compiva lo compiva per opera di Dio e non per opera Sua ! Grazie sempre a questo particolare contatto che nessun uomo possedeva .-

In che senso allora Yeshua inizia la Sua vita in "morfè" di Dio ?
- Forse perchè la Sua vita fù vissuta in modo conforme alla volontà del Padre ?
- Forse perchè in ogni cosa chiedeva al Padre consiglio e volontà ?
- Forse perchè (grazie a questo particolare contatto) poteva manifestarsi al mondo come espressione materiale del Dio Invisibile e Spirituale ?

...e poi ... in che senso assunse "morfè" di servo ?
- Forse perchè in fondo ha servito l'uomo donando la Sua vita per la salvazza dell'umanità tutta ?
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Gianni
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da Gianni »

Molto bella la tua esegesi, Francesco!
Hai fatto bene a mettere in risalto “sarà”: Yeshùa sarebbe stato chiamato Figlio di Dio da adulto; lo divenne pienamente quando Dio lo risuscitò.
Molto opportune, poi, le tue domande. Direi espresse in forma magistrale, perché non solo sono delicate ma contengono anche suggestivamente la risposta. :)
chelaveritàtrionfi
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Caro Gianni il punto è proprio questo. Anche se spostando virgole, inserendo versetti , dando significati non idonei ad alcuni vocaboli, il traduttore guidato dal proprio credo religioso vuole far tornare i suoi conti, alla fine la “cozza” viene sempre fuori se la si vuole vedere. Ora se morfè è tradotto con forma ci si chiede in che senso.
NR
5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, 6 il quale, pur essendo in forma di Dio (CEI scrive natura divina ), non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, 7 ma svuotò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; 8 trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. 9 Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, 10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, 11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.

Paolo invita i Filippesi ad avere lo stesso sentimento che fu in Gesù
1) ….essendo in forma di Dio non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, 7 ma svuotò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini
a. Cosa vuol dire? Forma di Dio come aspetto? Quindi prendendo forma di servo poi cambiò il suo aspetto? Non risulta quindi da escludere.
b. Immagine e somiglianza poiché sta scritto "Chi ha visto me ha visto il Padre"? Vederlo in senso di aspetto ? Anche Adamo è stato creato ad immagine e somiglianza… in genere l umanità. Dio poi operava nel figlio e parlava per mezzo del figlio quindi non vedo così tanto complicato l intendimento di questo versetto.
c. Natura divina? In che senso? Yeshùa a differenza degli altri uomini è figlio diretto di Dio, Padre spirituale e madre terrena. Per i greci il figlio di un Dio ed una donna era considerato un semi Dio. In Yeshùa opera il Padre. Dio era con il Figlio in modo pieno,completo perché gli aveva dato capacità di fare miracoli, perché parlava per mezzo di lui, perché possedeva sapienza, saggezza, giustizia ecc. (tutti i doni dello spirito santo, aggiunta mia) ecc. (in questo senso pienezza della deità?) a differenza di altri condottieri del passato che nonostante fossero assistiti da Dio(di Ezechia ad esempio è scritto che Dio fu con lui) non leggo di questa completa sintonia ed in ogni caso si tratta del figlio non di un uomo qualunque . Al bambino descritto nel capitolo 9 di Isaia , nato in quel tempo, sono attribuiti titoli divini come Padre eterno ecc.. ma è ovvio che di riflesso sono riferiti a Dio.


2) trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce (versetto 8). Fuori uomo e dentro Dio? Quindi prima dentro era pari a Dio, poi si è reso inferiore ,servo, facendosi ubbidiente a Dio per essere poi nuovamente innalzato da Dio stesso? 9 Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome.


Dopo essere stato innalzato da Dio (non da se stesso) poi rimane comunque inferiore a Dio. 10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, 11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.
Ogni ginocchio si dovrà piegare dinnanzi a Gesù ed ogni lingua dovrà confessare che Gesù è il signore, nella GLORiA di Dio padre e non al pari.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Gianni
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da Gianni »

Caro Naza, la traduzione di CEI è un esempio di come i semplici possano essere sviati. Una persona normalmente raziocinante, anche uno studente delle medie inferiori, chi insomma è dotato di una minima facoltà di ragionamento, anche senza conoscere il greco può notare che la parola μορφή (anche se non sapesse leggerla, la vede) compare due volte in Flp 2:6,7, ma nella traduzione di CEI la parola “natura” compare una volta sola. Se poi è in grado di andare un po’ più a fondo, dovrebbe domandarsi come mai, se la morfè di Dio è la natura di Dio, la morfè di schiavo non è la natura di schiavo. Se ci riflette ancora un po’, scopre che la natura di schiavo poteva essere solo per nascita; ma il nostro testo dice che Yeshùa la prese, cosa che non si può fare se non la si ha.
Questa è solo una delle complicazioni se non si traduce bene la parola morfè.
Quanto a considerare la parola come “aspetto”, non è possibile. Dio non ha un aspetto, essendo invisibile. Anche l’aspetto di schiavo, che solo qui avrebbe un senso, ha le gambe corte, perché Yeshùa non si vestì da schiavo.
Le tue considerazioni sono corrette.
C’è solo una parola che risolve tutti i problemi: la morfè di Dio è l’immagine e somiglianza con Dio. Esattamente come quella di Adamo. Così ha senso non solo tutto il discorso fatto da Paolo ma anche il suo invito a emulare l’esempio di Yeshùa, il quale non agì come Adamo.
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Antonino
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da Antonino »

trizzi74 ha scritto:Caro Gianni, vorrei chiederti se sarebbe possibile tradurre Θεοῦ di Filippesi 2:6 in questo modo: di un dio.

Te lo chiedo perchè in Atti 12:22 lo stesso termine viene tradotto proprio così.

Grazie!
Carissimo Trizzi, devo dire che la tua domanda è molto interessante ed apre nuovi orizzonti a questa discussione.
Analizzando il tuo interrogativo, potremmo riscrivere il passo di Filippesi in questa maniera:
Questo sentite fra voi che [fu] anche nell'Unto Yeshùa. Il quale esistente in aspetto di un dio (nel senso di comando alla maniera dei Giudici, vedi Giovanni 10:22-38; Salmi 82), non ritenne una rapina l'essere come un dio, piuttosto svuotò se stesso, prese aspetto di un servo, divenne simile agli uomini; trovato esteriormente come un uomo umiliò se stesso, divenne ubbidiente fino alla morte, morte sul legno (palo).
Per questo Il Dio (ο θεος ) lo ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Yeshùa si pieghi ogni ginocchio nei cieli sulla terra e sotto la terra, e ogni lingua confessi che L'Unto Yeshùa è Signore alla gloria di Dio Padre (θεου πατρος).

Questo tuo lampo di genio ha una certa coerenza con tutta la scrittura, definendo bene i ruoli di Yeshùa e del Padre. Chiaramente il testo non afferma che Yeshùa è il Dio (ο θεος ) e per quanto riguarda la contestazione di Gianni, basta prendere le scritture greche e constatare che quando si parla di Dio Padre (θεου πατρος), questi viene riportato senza l'Articolo determinativo ad eccezione di (1Co15:24; Ef 5:20; Col 3:17). Quindi la tua intuizione potrebbe a ragion veduta essere accolta!;)
A voi la parola, Shalom!
Lascio agli altri la convinzione di essere migliori, per me tengo la certezza che nella vita si può sempre migliorare!
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