NOMI TRADOTTI IN EBRAICO

chelaveritàtrionfi
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Re: NOMI TRADOTTI IN EBRAICO e NUMERO 666

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

In Matteo 24 (confronta anche luca e marco) se leggi bene non si parla chiaramente della distruzione del tempio. Se ti va leggiti la discussione dei 3 vangeli qui aperta. Ci sono indizi troppo precisi non si può sbagliare. Se per te venuta = ritorno allora se dobbiamo leggere onestamente il testo , è già tornato in quel tempo.
I Vangeli sono stati così composti:
Marco : scrive in base a ciò che si ricorda ed in base a ciò che gli viene raccontato perchè vive nel periodo degli apostoli. Marco non è un apostolo.
Matteo: non è detto che l'autore sia Matteo. E' presente sicuramente un insieme di discorsi chiamati loghìa e non hanno spesso una sequenza temporale.
Luca: inserisce altri dettagli perchè vive il periodo dell'assedio di Gerusalemme.Parla di eserciti accampati attorno alla città.
Va detto che i vangeli vennero composti almeno da 40 (circa) in poi della nostra era.
Yeshùa inizia a parlare del tempio che non rimarrà pietra su pietra. Quando è accaduto?^ Nel 70 sotto i romani. Dice chiaramente che in quel giorno li, gli abitanti della GIUDEA devono fuggire sui monti. Parla di rumore di Guerre in quel posto li. Nessun accenno a qualche avvenimento mondiale.

In Matteo 25 , che non è in succesione cronologica col capitolo precedente , si parla del regno dei cieli e delle pecore e dei capri.

In ogni caso se vogliamo guardare l'insegnamento e non l'evento in se, ogni volta che il tempio è stato devastato poi è seguito un periodo di pace. In passato la pace era solo momentanea in futuro sarà eterna. Ci sono imperi che distruggono e poi che vengono sconfitti. E' una storia che si ripete , cambiano i tempi e le persone coinvolte....fino alla battaglia finale. Vedici anche la doppia valenza ma in quel contesto li si parla chiaramente della distruzione del tempio quindi non puoi fare il paragone con Apocalisse . Altra prova l'abbiamo con Daniele 9. La profezia delle 70 settimane finisce al tempo del Messia e parla di un "abominio della desolazione" , citata da Yeshùa. Se segui l'altra discussione ci arriviamo passo dopo passo e tu potrai fare tutte le contestazioni che vuoi. Però senza fare pastazzi possibilmente. Ok i parallelismi ma seguendo un ordine se puoi
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
chelaveritàtrionfi
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Re: NOMI TRADOTTI IN EBRAICO e NUMERO 666

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Concludo che conosco anche la teoria di alcuni protestanti come gli avventisti che più o meno considerano la profezia che segui tu. .. e qui rientrano anche i patti lateranensi. Ma come ti dicevo è una teoria che poco mi torna. ...però si può sempre analizzare con calma,
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Gianni
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Re: NOMI TRADOTTI IN EBRAICO e NUMERO 666

Messaggio da Gianni »

Armando Albano, mi spiace che tu sia passato a darmi del lei. Forse me lo sono meritato, per come ti ho trattato. Non è una scusante, ma lasciami dire che quando vedo la Sacra Scrittura trattata alla stregua di un Nostradamus da bancarella, mi viene l’orticaria.
Potrei anche rispondere alle tue domande, ma non lo faccio perché non è il modo corretto di affrontare seriamente la Bibbia. Nella mia libreria ho diversi testi che pretendono di spiegare Ap per filo e per segno. Due di questi, in particolare, non li ho ancora buttati nella spazzatura solo perché amo troppo i libri in sé, ma quello sarebbe il loro posto. Uno di questi spiega – prendo a caso – che il cavallo bianco cavalcato da un arciere di Ap 6:2 indica tra le altre cose la messa in libertà nel 1919 di un gruppetto di dirigenti di una neoreligione americana. Di fronte a tale interpretazione non servono chissà quali studi ermeneutici. Una semplice persona dotata di semplice buon senso avverte subito che siamo in presenza di un delirio. Stare a documentare biblicamente tutte le ragioni per cui tale americanata va del tutto scartata, sarebbe scendere allo stesso basso livello. Eppure c’è gente, poverina, che ci crede pure. Controbattere sarebbe tempo perso. Sarebbe come trovarsi nel Medioevo e tentare di spiegare a un servo della gleba che il sole che vede tramontare non si muove. Tra un piccolo insignificante fatto di cronaca locale come la messa in libertà su cauzione di quattro gatti diretti da un alcolizzato e i microchip, ci vedo in comune l’incapacità di saper leggere seriamente la Sacra Scrittura per totale mancanza di preparazione. Per chi accoglie simili spiegazioni si può solo avere commiserazione come se ne ha verso i creduloni; la colpa grave è di chi mette in giro simili fandonie, colpa grave non solo perché irretisce gli sprovveduti ma soprattutto perché offende l’Autore della Sacra Scrittura.
Aprendo – ad esempio - un libro in lingua inglese per leggerlo e capirlo, prima di tutto occorre capire l’inglese. Trovare microchip nell’Apocalisse giovannea o un rilascio su cauzione nel 1919 sarebbe come credere che nella Tempesta di Shakespeare, quando un tale Antonio dice: “The washing of ten tides!”, si stia parlando di un lavaggio (washing) fatto utilizzando il vecchio detersivo Tide (tides), che era in voga decenni fa, magari dopo aver sorseggiato un the (The) alle dieci (ten). Non è possibile aprire Ap e poi sparare a caso.
Al tempo di Giovanni era fiorente un genere letterario chiamato apocalittica. Possediamo diversi testi apocalittici giudaici di quel tempo. Occorre averli studiati per sapere in che modo si esprimevano; si scoprirà allora che Giovanni utilizzò non solo quel modo espressivo ma il loro stesso linguaggio, le stesse metafore. Solo dopo che si padroneggia l’apocalittica si può cercare di capire l’ultimo libro della Bibbia.
Diversamente, rimangono i microchip, i giochetti della domenica su parole ebraiche lette come nomi di papi alla stregua del detersivo Tide, i fatterelli di cronaca locale come un’insignificante liberazione su cauzione e sparate simili.
ארמאנדו אלבנו
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Re: NOMI TRADOTTI IN EBRAICO e NUMERO 666

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

chelaveritàtrionfi

infatti non centra nulla con l'apocalisse il papato, il microchip, i patti lateranensi ecc. Non centra nulla
Ultima modifica di ארמאנדו אלבנו il martedì 25 agosto 2015, 20:20, modificato 1 volta in totale.
marco
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Re: NOMI TRADOTTI IN EBRAICO e NUMERO 666

Messaggio da marco »

Siamo sicuri che Giovanni considerava Roma come nemica? Devo dire che non nè sono tanto sicuro.
Ho letto che Ponzio Pilato era estremamente sadico e spietato, nella realtà. Invece nella Bibbia viene dipinto con un animo buono e incapace di prendere immediate decisioni. Cosa che nella realtà non era.
Un'altra cosa, Giuseppe Flavio, ebreo colto, dice che cedere al potere di Roma, era cosa voluta da Dio.
I romani non impedivano il culto ebraico. E prima del 70 d.c, quindi il periodo della distruzione del Tempio, molte fazioni ebree erano contrarie alla ribellione contro Roma.
La deportazione degli ebrei a Babilonia, da parte di Nabucodonosor, era volontà di Dio, e loro non volevano capirlo. I profeti gridavano ciò, ma loro duri non vollero capire. E quella deportazione avvenne nel modo più cruento, quando solo se ascoltavano la voce di Dio, tutto poteva avvenire in maniera più dolce.
La stessa cosa, a mio modesto parere, sembra sia avvenuta nel 70 d.c. con i romani. Doveva essere distrutto il Tempio e loro disseminati tra le genti.
Che ne dite?
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francesco.ragazzi
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Re: NOMI TRADOTTI IN EBRAICO e NUMERO 666

Messaggio da francesco.ragazzi »

Credo che da Dio bisogna accettare i premi e le punizioni perchè tutte le cose cooperano al bene di coloro che amano Dio (Romani 8:28).-
trizzi74
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Re: NOMI TRADOTTI IN EBRAICO e NUMERO 666

Messaggio da trizzi74 »

Caro Gianni, mi potresti consigliare un libro che lo ritieni capace di spiegare per bene ( versetto per versetto) il libro dell'apocalisse?
Grazie!
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
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Gianni
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Re: NOMI TRADOTTI IN EBRAICO e NUMERO 666

Messaggio da Gianni »

Caro Trizzi, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Prova a visitare una buona libreria ecclesiastica, tipo Paoline o San Paolo: ne troverai quanti ne vuoi. Se nel frattempo ti accontenti: L’Apocalisse di Giovanni :)
marco
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Re: NOMI TRADOTTI IN EBRAICO e NUMERO 666

Messaggio da marco »

Caro Francesco, ciò che hai scritto è vero. Però intendevo dire che forse sarebbe opportuno rivedere l'idea biblica che vede Roma come la prostituta, la bestia o il male.
Ne ho lette tante storie che vorrebbero spiegare Ap. e a Roma gli affibbiano di tutto. Alcuni credono che l'impero romano non sia morto ma rivive in altri paesi, e in ultimo negli Stati Uniti.
Ritengo che per gli apostoli il problema dell'eventuale soffocazione della predicazione del Vangelo, non era dato dall'imposizione del culto romano, ma bensì dalla loro stessa carne.
A Roma per processo Paolo ci fu mandato dai Giudei. Paolo stesso si professa cittadino romano.
Se non sbaglio gli ebrei erano liberi di professare la loro religione il Palestina.

Ps: sono affascinato dall'impero romano. Eravamo grandi nel mondo. Il diritto romano, ancora oggi, è la base delle leggi di molti Paesi.
Se all'estero hanno un po di amore per l'Italia è soprattutto perchè hanno studiato l'impero romano.
Purtroppo con il tempo anche esso è caduto, per via della corruzione e dell'immoralità.
noiman
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Re: NOMI TRADOTTI IN EBRAICO e NUMERO 666

Messaggio da noiman »

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